Archivio per 15 dicembre 2019

Lee Miller – La vita romanzesca di una fotografa di moda e di guerra ma anche stupenda modella   2 comments

 





Ci sono vite che sono romanzi,
anche se quella di Lee Miller,
per sua stessa ammissione, era stata
un fradicio rompicapo,
le cui tessere ubriache
non combaciano per forma né scopo”.

 

 

 

Elizabeth ‘Lee’ Miller – Lady Penrose
(23 April 1907 – 21 July 1977)

 

 

 

LEE MILLER  UNA VITA CON LA FOTOGRAFIA

– DA MAN RAY A FOTOGRAFA DI GUERRA –

 

 

 

Lee Miller – Autoritratto 

 

 


BELLEZZA AVVENTURA STORIA E ARTE FOTOGRAFICA –

 

 

 

 

 

Certo la bambina Elizabeth Miller, nata nel 1907 a Poughkeepsie, la cittadina sul fiume Hudson ricca d’arte e di storia, dove i magnati di New York, come gli Astor e i Vanderbilt, andavano a costruirsi i palazzi per gli ozii estivi, doveva essere predestinata se il padre Theodore, fotografo dilettante affascinato dalla figlia, la ritraeva costantemente, registrandone e mappandone la crescita.

 Infatti la vita di Lee sarebbe stata segnata dall’arte, dalla fotografia, perfino dagli orrori del secolo, ma sempre con il marchio di quel dono di natura che definiamo, per brevità, fascino.

 

 

 

Lee Miller ritratta da George Hoyningen 1928

 

 

Perché già a vent’anni Elizabeth, anzi Li-Li, e subito Lee, era una modella sulla copertina di Vogue, richiesta dai grandi fotografi.

Bella era, bellissima, anche se dai tratti pronunciati, non aristocratici, “bostoniani”, delle celebrità del tempo. Ma in più aveva la forza interna, il piglio, appreso da ragazza alla scuola di teatro in Europa, a Parigi o, di ritorno a casa, al celebre Vassar College.

 

 

 

 

Ovvio che l’oceano non fosse ostacolo, ma ponte, se nel 1929 Lee era di nuovo a Parigi, a cercare Man Ray, fotografo e artista d’un’arte spregiudicata e inquietante, il Surrealismo, per diventarne l’allieva, la musa, l’amante.

 

 

Lee Miller e Man Ray

 

 

 

Con lui inventerà una tecnica originale, la solarizzazione delle foto, con lui sperimenterà un’estetica sempre carica di allusioni sessuali, come il “Nudo piegato in avanti”, ove la schiena femminile assume contorni fallici.

 

 

 

Nudo piegato in avanti

 

 

Con Man Ray e coi compagni di scuola condividerà vita e vacanze, reciterà (muta) in prove d’arte come il film “Le sang d’un poète”, di Jean Cocteau, con loro disegnerà, scatterà, provocherà.

 

 

Picnic: Nusch and Paul Eluard, Roland Penrose, Man Ray, and Ady Fidelin,
île Sainte-Marguerite, Cannes, France, 1937. Lee Miller.

 

 


 
Ma Lee cresce in fretta, tre anni dopo ha già lasciato Man Ray e ha aperto a New York il proprio studio.

Malgrado la grande depressione, fa ritratti alle personalità dell’epoca, lavora per la pubblicità e su Vogue, caso raro se non unico, appare sia come modella che come fotografa.

 

 

 

 

 

 

Al confine tra arte, cronaca e commercio, riprende gli interpreti di un’opera d’avanguardia su libretto di Gertrude Stein, “Four Saints in Three Acts”, un cast tutto di colore che sarà d’ispirazione a “Porgy and Bess”, di George Gershwin.

Un altro balzo, un’altra sorpresa: Lee sposa, imprevedibilmente, l’egiziano Aziz Eloui Bey, direttore generale del ministero delle Ferrovie, del Telegrafo e dei Telefoni.

 

 

 

 

 

 

 Al Cairo, e nel deserto, riscopre la foto d’arte, a volte antropologica, più spesso enigmatica. 

Ma gli anni ’30 volgono al peggio, e la musa del Surrealismo affronta la dura realtà.

 

 

 




Dal ’39 è a Londra, per vivere con un altro uomo, Roland Penrose, che le darà un figlio.

Ma prima ritrae con occhio surrealista la capitale sotto il blitz delle V2 naziste.

 

 

 




Poi, sempre per Vogue (la vanità della moda s’arrende alla guerra), diventa corrispondente dal fronte.

 

 

 

 

 

Lee Miller  – Foto per Vogue

 

 

 Segue l’avanzata delle truppe alleate: St Malo, Parigi, poi l’orrore di Dachau e Buchenwald.


 

 

Lee Miller – Buchenwald concentration camp – 1945

 

 

 Fotografa e scrive: sulle pagine patinate escono immagini e parole dell’inferno, i cadaveri, l’obbrobio.


 

 

Lee Miller – SS morto in un canale – Dachau – Germany – 1945

 

 

La ragazza che aveva scoperto con gioia il surrealismo si confronta al più duro espressionismo.


Ma non si piega: con il suo accompagnatore, David Scherman, il grande fotografo di Life che la fa da mentore (e da amante), arriva nel banale appartamento di Hitler, a Monaco, e ha il guizzo che Man Ray avrebbe amato: 

si spoglia, s’immerge nella vasca da bagno del Fuehrer, si fa fotografare da Scherman davanti ai pesanti scarponi da guerriera.

 

 

Lee Miller nel bagno di Hitler, 1945. David E. Scherman. © 2007 Lee Miller Archives. All rights reserved 

 

 

Il resto è riposo, lungo riposo fino al 1977.


 

 

 Roland Penrose

 

 

Lee si ritira nel Sussex con Penrose, lo sposa, dà alla luce il figlio Antony e continua a scrivere e fotografare per Vogue.

 

 

 

 

 

Riceve ospiti, li fotografa mentre innaffiano il giardino, s’appisola sui divani, diventa finalmente adulta – il Surrealismo è finito… come  la vita meravigliosa di Lee Miller.

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Testo dal blog “Chelsea mia” di Alessio Altichieri


Coordinam. e impaginazione Tony Kospan

 

In caso di copia indicare assolutamente il Blog… 

 

 

IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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La mitica Torre Eiffel – Storia ed immagini dell’edificio simbolo della Francia e dal fascino intramontabile   2 comments






LA STORIA (IN BREVE).. LE IMMAGINI ED IL FASCINO

DI QUESTO STORICO EDIFICIO DI SOGNO







La Torre Eiffel ha oltre 130 anni eppure doveva essere demolita dopo l’Esposizione Universale.


Fu inaugurata il 31.3.1889 ed anche Google
spesso ha festeggiato il suo anniversario con un doodle.







La Torre… è considerata il simbolo della Francia.

Fu costruita per l’Esposizione Universale
che si tenne quell’anno a Parigi per il centenario
della Rivoluzione Francese.




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Ma fu anche il modo per esaltare il progresso
e le scoperte scientifiche che allora si susseguivano
e che consentivano al Mondo d’avere grande fiducia
nella possibilità che il futuro risolvesse
quasi tutti i problemi umani.

In fondo siamo in piena Belle Époque



Jean Beraud



Fu costruita dall’ingegnere Alexandre-Gustave Eiffel
(da cui prende il nome) in 26 mesi
utilizzando 26.000 barre di ferro.




Gustave Eiffel (Digione, 15.12.1832 – Parigi, 27.12.1923)



La costruzione fu possibile soprattutto per la precisione
degli studi sulla combinazione di ferro e ghisa…



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La Torre doveva durare solo il tempo dell’Esposizione
ma, nonostante fosse criticata, con violenza,
dai grandi intellettuali francesi dell’epoca
essa fu subito amata dalla maggioranza dei Francesi
ed è ancora lì a svettare nel cielo di Parigi.
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La Torre, alta 300 mt (324 con l’antenna) fu utilizzata anche
per le comunicazioni telegrafiche prima e radiotelevisive poi
e, fino al 1930, è stata l’edificio più alto al mondo.




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Ancor oggi è uno dei luoghi più visitati di Parigi…
anche per l’eccezionale veduta che offre dalla sommità.



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Tony Kospan


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Jan Vermeer – Biografia ed opere del grande pittore olandese.. genio della luce.. passato dall’oblio al trionfo   2 comments








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Il pittore olandese del ‘600

è ormai consacrato come uno dei grandi

dell’arte mondiale.



Qui potremo dar uno sguardo alla sua vita,

alla sua arte ed anche alle modalità

con le quali è stato riscoperto e tolto

dall’oblio in cui era caduto per oltre 2 secoli.

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La ragazza con l’orecchino di perla

 

 

 

JAN VERMEER – IL GENIO DELLA LUCE

Tony Kospan

 

 

 

Jan Vermeer  (Delft 31.10.1632 – Delft 15.12.1675)




Questa qui sopra è considerata dagli storici

l’unica immagine attendibile di Vermeer

ed è un dettaglio del suo dipinto “La mezzana” del 1656









BREVE BIOGRAFIA



Secondogenito di un mercante d’arte di Delft (Olanda)

attraverso la frequentazione di artisti e collezionista

si appassiona al mondo dell’arte

ed inizia già giovanissimo la sua formazione artistica.



A 19 anni sposa una ragazza cattolica

dalla quale avrà 11 figli e, nello stesso anno,

diventa maestro nella corporazione dei pittori della città.



 

* La stradina

 

 

Grazie alle attività ereditate dal padre… mercante d’arte

ma anche taverniere… poté mantenere tranquillamente

la sua numerosa famiglia fino all’invasione francese del 1672.

 

 

 

Giovane donna che legge una lettera davanti alla finestra aperta

 

 

 

Per le mutate condizioni socio-politiche,

per la morte del principale committente delle sue opere

e per le esagerate spese di… moglie e suocera

fu travolto dai debiti

e, probabilmente ammalatosi per il dolore

di non poter più far fronte alle esigenze familiari,

morì ancor giovane nel dicembre del 1675 a soli 43 anni.

 

 

 

Allegoria della Pittura

 

 

 

IL PITTORE

 

 

Per l’estrema cura e precisione con cui dipingeva,

ciascun quadro gli prendeva moltissimo tempo,

ed è forse per questo 

che le sue opere a noi giunte sono solo circa 40.





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 Il suo stile fu influenzato inizialmente da Rembrandt

per poi avvicinarsi alle tematiche dei seguaci del Caravaggio.

 

 

 

La lattaia




Molto si è discusso sull’uso della “camera ottica

un particolare aggeggio che consentiva

la visione capovolta degli oggetti…

ma forse gli serviva solo per esaminare in modo diverso

i particolari dell’opera che stava dipingendo.




Il bicchiere di vino


 


I suoi dipinti, a parte 2 vedute esterne,

la mitica Veduta di Delft e Stradetta,

sono tutti ambientati in interni.



 

* Ragazza con cappello rosso



 

Grazie alle sue conoscenze di materiali e tessuti,

Vermeer è eccezionale nell’utilizzo della luce

e riesce a dar vita agli oggetti, rendendoli quasi toccabili,

ma anche ai visi ed ai corpi…

come si evince osservando i suoi dipinti più popolari

come “La Lattaia” e “Ragazza con turbante”.

 

E’ proprio questo suo uso personalissimo e geniale della luce

che gli fa raggiungere le più alte vette artistiche del secolo.



 

 

Lezione di musica



STORIA DELLA RISCOPERTA


Era ormai stato del tutto dimenticato quando un giornalista francese,

Étienne-Joseph-Théophile Thoré, nel visitare nel 1842 il Museo dell’Aia

rimase incuriosito da un “paesaggio superbo e molto singolare“.

 Non sapendo di chi fosse lesse sul catalogo:


“Veduta della città di Delft, dal lato del canale, di Jan van der Meer”.

 

 

 

Veduta di Delft



Iniziò allora a cercar altri dipinti di questo artista misterioso

che soprannominò “la mia Sfinge

dato che più lo conosceva e più enigmi gli poneva.

 
Ma chi lo ha portato poi davvero ad una conoscenza universale

è stato Marcel Proust

con la sua descrizione estasiata sempre della “Veduta di Delft“.

 

 

 

* Giovinetta con bicchiere di vino

 

 

 

DOVE SONO I SUOI DIPINTI?


Sono in varie parti del mondo ma nessuno in Italia.

E’ dunque difficilissimo poterli ammirare da vicino

ma… per fortuna…

 

 

 

* Giovanetta con liuto



sono comunque spesso in giro per il mondo per mostre 

e qualche anno fa sono stati anche a Bologna

dove hanno riscosso enorme successo.

 

 

 

* Donna in piedi davanti alla spinetta



 Il suo dipinto simbolo, assurto ad icona mondiale,

è però il piccolo dipinto… qui sotto

“La ragazza con l’orecchino di perla”

cliccando sul quale, volendo,

possiamo scoprirne tutta l’affascinante storia.


 

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Tony Kospan

Copyright – Tony Kospan

 

 

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