Archivio per 12 dicembre 2019

Louis Marie de Schryver
La vita può essere paragonata all'acqua:
quando è agitata, non si vede nulla,
quando è calma si riflette il cielo.
O. M. Aivanhov
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Louis Marie de Schryver – Avenue des Champs Elysées
E’ QUEL CHE E’
Erich Fried
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E’ assurdo dice la ragione
E’ quel che è dice l’amore
E’ infelicità dice il calcolo
Non è altro che dolore dice la paura
E’ vano dice il giudizio
E’ quel che è dice l’amore
E’ ridicolo dice l’orgoglio
E’ avventato dice la prudenza
E’ impossibile dice l’esperienza
E’ quel che è dice l’amore.

Louis Marie de Schryver – La piccola fioraia
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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Noi ed i muri intorno a noi….
Un interessante raccontino sulle chiusure nostre
e su quelle degli altri intorno a noi…
IL MURO
Bruno Ferrero
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In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti.
Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra.
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente.
Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano;
tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita,
che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell'altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità,
decise di posare una pietra all'imboccatura della propria grotta,
ogni volta che l'altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c'era un muro di pietre grigie e soffocante.
E lui era murato dentro.
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Da ” A volte basta un raggio di sole” di Bruno Ferrero
UNA BREVE RIFLESSIONE
Dobbiamo esser molto attenti quindi a non costruire dei muri intorno al cuore perché potremmo rimaner imprigionati..
Sulla stessa linea anche questo aforisma…
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Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori.
Italo Calvino
Debbo però rilevare che a volte si vede un muro che sembra costruito da qualcun altro… a volte ciò è vero…
ma in altre non ci accorgiamo che l'abbiamo in verità costruito noi e l'altro alla fine non ha fatto altro che prenderne semplicemente atto… sigillandolo…

Ciao da Tony Kospan…
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L’INCONTRO IMPOSSIBILE TRA REMBRANDT E RAFFAELLO
A volte vien voglia d’incontrare davvero qualche personaggio del passato che abbiamo ammirato o che ci ha incuriosito.
Nell’arte, nella letteratura e nella musica ciò può avvenire attraverso le emozioni che superano ogni distanza di spazio o di tempo.
E’ però raro avere conoscenza reale di storie del genere ma quella che sto per raccontare è emblematica di ciò.
Rembrandt – Autoritratto giovanile
Siamo nel 1628 in Olanda, Rembrandt è un giovane pittore che con il suo collega d’atelier sta iniziando ad avere un successo di vendite e di commissioni… quando un mercante d’arte che aveva compreso le loro notevoli qualità artistiche li invita a recarsi in Italia per approfondire la sua conoscenza della grande arte rinascimentale italiana conosciuta all’epoca in Europa per lo più solo attraverso copie e disegni.
Ma i due sono troppo impegnati a dipingere per poter accettare.
Tuttavia, benché non sia mai venuto in Italia, le sue opere appaiono in ideale collegamento con l’arte rinascimentale italiana.
Raffaello – Autoritratto
LA STORIA DELL’INCONTRO
Un bel giorno, il 9 aprile 1639, ecco il “reale” incontro tra l’artista olandese e Raffaello vissuto nel secolo precedente.
L’incontro “impossibile” avviene ad un’asta d’arte in cui vengono vendute opere d’arte appartenute ad un ricco olandese che aveva vissuto a Venezia
dal 1615 al 1630.
Raffaello – Ritratto di Baldassarre Castiglione
L’asta era molto affollata e tra i dipinti c’era il “Ritratto di Baldassarre Castiglione” di Raffaello definito da Simone Weil “capace di rendere sopportabile la pena di un ergastolano se appeso nella sua cella”.
Castiglione era un intimo amico di Raffaello ed era stato appena nominato dal Duca di Urbino ambasciatore presso la Santa Sede all’epoca in cui lo dipinse.
Baldassarre Castiglione – Dipinto da Bernardino Campi
Raffaello, che lo conosce bene, nel dipingerlo riesce a far apparire nel suo volto quella che era la caratteristica principale dell’amico e che il Castiglione aveva anche teorizzato nel suo famoso libro “Cortegiano”.
In sintesi possiamo dire che essa consiste nell’apparire e nel non apparire, nel mostrare ad es. gioia e nel non mostrarla, nel godere del potere e nel contempo disprezzarlo… ma il tutto sempre con grande eleganza e nonchalance.
Raffaello – Ritratto di Baldassarre Castiglione (particolare)
Rembrandt appena vede il dipinto se ne innamora ma non ha i soldi per acquistarlo ed allora ne fa un veloce disegno.
Ecco, in quel momento, avviene l’incontro impossibile tra i 2 grandi artisti.
Rembrandt – Schizzo del Baldassarre Castiglione di Raffaello
F I N E
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
Rembrandt
IL BOOM DEGLI ANGIOLETTI DI RAFFAELLO
Gli angioletti meditabondi di Raffaello sono un caso forse più unico che raro di un particolare di un dipinto che raggiunge una diffusione ed una notorietà enorme perfino superiore a quella del dipinto stesso.
Non solo, il dettaglio è diventato anche un qualcosa del tutto a sé stante.
Eppure il dipinto da cui è ripreso, la mitica Madonna Sistina, è considerato uno dei più belli del mondo.
A Roma prima di entrare nei Musei Vaticani, nei mercatini intorno Piazza San Pietro, i due angioletti già furoreggiano nelle forme artigianali più disparate.
Eppure le sale che espongono le opere di Raffaello non sono affatto le più visitate essendo nettamente superate dalla Cappella Sistina di Michelangelo.
Ma ancor di più la cosa sorprende se facciamo un giro nello shopping ordinario o in quello in internet.
Vediamo la storia di questo fenomeno ed alcuni esempi.
Spilla
I 2 cherubini pensosi li troviamo dipinti su di una miriade di oggetti come, ad esempio, paralumi, borse, custodie per cellulari, tazze e tazzine, ombrelli e perfino su tappetini per mouse.
La storia di questo incredibile “boom” non nasce nell’ambito della storia dell’arte ma in quello della pubblicità.
Erano gli anni 70 e un pubblicitario italiano, Italo Lupi, li utilizzò come marchio della società Fiorucci.
Pubblicità
Ma è stato nel decennio successivo che è avvenuta quella che appare una vera e propria esplosione mediatica.
In realtà già nell’Ottocento la loro immagine era stata talvolta utilizzata su porcellane artistiche tedesche.
Tazzina
Inoltre di recente si è scoperto che alla fine dell’800 in America erano stati utilizzati, modificandoli in maialetti, da una società di salumi e quindi in modo un po’ irriverente.
Pubblicità antica
Tuttavia si tratta di casi sporadici mentre l’eccezionale diffusione mediatica e commerciale è molto più recente.
Certo tutto nasce nell’ambito del mito di Raffaello che per secoli è stato considerato quasi un Dio pagano dell’arte.
Il suo mito, oltre che per la sublime bellezza delle sue opere, si era ampliato anche per la sua precoce morte.
Tuttavia oggi per la moderna critica dell’arte Raffaello ha perso un po’ del suo “divino” appeal… ma, come abbiamo visto, di certo non l’hanno perso i suoi cherubini pensosi.
Ma torniamo agli angioletti e vediamo come appaiono in ogni angolo del mondo reale e virtuale.
Puzzle
Ombrello
Tappetino mouse
Calzini
Sopraculla
Sopraculla
Bomboniere
Bomboniere
Tony Kospan
Copyright T. K. – Vietata la copia integrale senza indicare autore e blog
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Parlare brevemente di questo notissimo grande cantante italoamericano, dalla lunga e varia carriera artistica e dalla vita intensa e movimentata, non sarà facile ma, nel rispetto dello stile del blog, ci proverò.
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Frank Sinatra
Hoboken 12.12.1915 – West Hollywood 14.5.1998
FRANK SINATRA
La famiglia in cui nasce è molto umile…
La madre che fa piccoli e vari lavori per i vicini, è di origini liguri, ed il padre, che dopo diverse negative esperienze lavorative diventa vigile del fuoco, è di origini sicule.
La sua infanzia-adolescenza per le ristrettezze economiche familiari si svolge pertanto soprattutto per la strada mentre a scuola viene apprezzato soprattutto per la bravura nelle imitazioni.
Poi ancora giovanetto inizia a svolgere lavori umili come quelli di imbianchino e scaricatore di porto ma ancora sedicenne scopre la sua passione per il canto ed è già in una piccola band musicale.
Decide di voler fare il cantante ma scoppia un conflitto col padre che lo caccia di casa…
A 20 anni il primo successo come giovane cantante emergente…

Sinatra giovane
Inizia così la sua mitica carriera nello stile di Bing Crosby di cui è grande ammiratore.
Negli anni 1943/1944 i primi grandissimi successi con le sue canzoni ai primi posti dei dischi più venduti.
Negli stessi anni inizia anche la sua carriera di attore.

Sinatra giovane
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E’ in questo periodo che diventa, per il suo mitico ed inconfondibile tono vocale, “The voice” ovvero LA VOCE… ed è così che sarà poi definito in tutto il mondo.
Inciderà nel complesso ben 2 mila e 200 canzoni e 166 album ma la sua canzone cult è certo “My Way” ma non da meno è però anche Strangers in the night.

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Dopo alcuni film minori nel 1954 vince l’ Oscar (ed altri premi) con “Da qui all’eternità” ed in seguito avrà per altri film diversi premi e riconoscimenti.
Grande latin lover (tantissimi i flirt attribuitigli con grandi attrici come Lana Turner, Marilyn Monroe, Anita Ekberg ed Angie Dickinson).

Strangers in The Night
Ha avuto 4 matrimoni e 3 figli (dalla prima moglie) ma di recente la 3° moglie Mia Farrow (divenuta moglie poi anche di Woody Allen) ha dichiarato che uno dei suoi figli, Ronan, l’ha avuto con Sinatra ed in effetti la rassomiglianza è davvero impressionante.
Ma il suo grande amore forse è stato Ava Gardner (2° moglie) con cui ha vissuto 2 anni di grande passione e grandi litigi dato che fino alla fine cercò di riavvicinarsi.

Qui con Ava Gardner
Fu accusato di esser amico di un mafioso, Sam Giancana, proprietario di un Casinò a Las Vegas.
Difensore fin da giovane dei diritti dei neri fu anche molto amico di Sammy Davies Jr e Peter Lawford.

Qui con Sammy Davis Jr
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Fino alla morte fece beneficenza a favore dei bambini poveri e delle famiglie disagiate.
Si racconta che, 83enne e ormai molto malato, abbia lui stesso staccato la spina della macchina che lo teneva in vita salutando l’ultima moglie Barbara Marx.
Desidero infine omaggiare The voice con la sua mitica canzone My way.

My way

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Tony Kospan
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La sofferenza… il silenzio… il pensiero della morte
e la lotta agli assurdi formalismi della società umana
sono stati i cardini della sua visione artistica
in totale controtendenza
rispetto alle principali correnti del suo tempo.
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Nel giardino – 1902
BREVISSIMA BIOGRAFIA
Nato in Norvegia che ovviamente è lontanissima da Parigi,
capitale mondiale dell’arte nel secondo 800 e nel primo 900,
Edvard Munch tuttavia ha poi ricoperto un ruolo importante
nella storia dell’arte con i suoi temi esistenziali
che hanno prima anticipato e poi affiancato l’espressionismo.
Løten 12.12.1863 – Oslo 23.1.1944
Fin da ragazzo visse tristi esperienze familiari
che si susseguiranno durante tutta la sua vita
unite a persistenti problemi di salute.
A 17 annni iniziò a studiare pittura.
(Per approfondire la storia di questo dipinto)
La fanciulla malata
Nel 1885 fu a Parigi per un breve periodo
e negli anni successivi girò per vari paesi europei
compresa l’Italia conoscendo così
le opere dei grandi artisti del passato
e frequentando gli artisti dell’epoca.
Notte d’estate. Inger davanti al mare – 1889
Le sue opere iniziarono ad essere apprezzate
prima dalle avanguardie e poi ben presto da molti.
Il luogo da lui preferito per dipingere
era Asgårdstrand, sul fiordo di Oslo,
i cui paesaggi egli spesso riporta sulle tele.
Casa vicina al fiordo – 1902
Dopo un ricovero per una malattia nervosa
negli anni 1908/1909 da cui guarì del tutto
si trasferì a Kragero dove ebbe notevoli commesse
da parte di enti pubblici.
Autoritratto con bottiglia di vino 1906
Nel 1920 si trasferì a Ekely dove però
si isolò quasi del tutto fino alla sua morte.
ANALISI DELLA SUA OPERA
Ai silenzi ed alle malinconie connaturati nei popoli scandinavi Munch aggiunge
un forte senso di dolore… una costante presenza del pensiero della morte…
insieme ad una insofferenza per i valori formali della società.
In lui si riconoscono pertanto tutti i temi della cultura nordica
ai quali aggiunge la sua visione angosciosa e disperata.

Il bacio
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Il grande pittore norvegese infonde nei dipinti
il suo modo di essere e di sentire
attraverso l’uso di colori vivaci
associati a notevoli distorsioni lineari.
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Bohemians – 1925 26
I suoi tormenti egli li riporta intatti e con forza sulle sue tele
ma a differenza di quelli di altri grandi artisti
essi sono i tormenti di una persona comune,
e cioè di chi si sente tale e quale
a ciascun altro uomo di questo mondo…
Scena di un bordello, 1897-99
Le sue opere considerate per questo “degenerate” dal nazismo
furono vendute dai musei tedeschi a quelli di altre nazioni.
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Sera sulla via Karl Joan
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LA SUA OPERA PIU’ FAMOSA – L’URLO
Questo video ci consente un’approfondita “lettura”
del suo capolavoro più noto…
F I N E
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Malinconia
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