Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
Il tema, la solitudine,
è stupendamente raccontato in poesia e musica…
IL TESTO
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
Stavolta, nell’ambito delle musiche ed atmosfere d’un tempo,
non parleremo di canzoni ma dell’operetta in generale
e di un’operetta in particolare…
IL PAESE DEI CAMPANELLI
STORIA TRAMA… E VIDEO
a cura di Tony Kospan
LA STORIA DELL’ OPERETTA
L’operetta, come sapete,
è uno spettacolo d’argomento giocoso o sentimentale
ed in particolare la si può definire
una commedia in parte recitata e in parte cantata che,
per l’importanza delle parti musicali,
viene in genere considerata come una filiazione
del teatro musicale e, in particolare,
dell’opera comiquefrancese.
La massima popolarità ebbe inizio con la Belle Époque
e durò fino agli anni ’30
Di essa ci restano oggi solo sognanti ricordi…
di quelle che la TV trasmetteva negli anni ’50 e ’60
e che possiamo rivivere attraverso
alcune brillanti ripresentazioni
in tanti teatri italiani.
LA STORIA DEL… PAESE DEI CAMPANELLI
Questa operetta fu scritta
da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato.
Composta nel 1923 andò in scena il 23 novembre
di quello stesso anno al Teatro Lirico di Milano.
Ma veniamo ad una breve sintesi della trama…
prima di vedere il video con alcune scene.
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LA TRAMA
In una immaginaria isoletta olandese esiste il Paese dei Campanelli dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile che custodisce un campanello.
Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni volta che una donna tradisce il marito : ma ciò non è mai accaduto, perché nel paese regna da tempo la tranquillità.
A seminare il disordine arriva una nave di militari, costretta all’attracco da un’avaria.
I marinai scendono a terra e subito cominciano a corteggiare le graziose donne del paese e, com’è facile prevedere, accade l’inevitabile: il comandante Hans fa suonare i campanelli con Nela, moglie di Basilio, il marinaio Tom con la bella Bombon, consorte di Tarquinio ed il buffo La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese, sposa del borgomastro Attanasio.
Ma La Gaffe, il cui nome dice tutto sulle sue caratteristiche, continua a fare “gaffes”:
la prima è quella di rivelare a Nela che Hans è già sposato; la seconda, e decisiva, è di far arrivare in paese, per un malaccorto scambio di telegrammi, tutte le mogli dei marinai, a cominciare da Ethel, la signora del comandante.
E la storia si ripete, ma questa volta a far suonare i campanelli sono le mogli dei cadetti con i pescatori Attanasio, Basilio e Tarquinio.
Dopo questa specie di pareggio, i marinai ripartono con le loro mogli e Bombon, una donna con un “passato”, non se la prende tanto.
Sa bene, infatti, che non bisogna cedere all’amore dei marinai… magari le resterà solo il ricordo di una vorticosa “giava” ballata con La Gaffe mentre a Pomerania resterà il ricordo di essere “piaciuta”.
La più disperata è Nela ma ben presto dimenticherà Hans e tornerà ad amare il suo noioso, ma buono, marito.
Tutto come prima, dunque, ma c’è da giurare che i campanelli non suoneranno più?
Tina Turner la paladina della minigonna di pelle, del capello leonino, della voce graffiata e del rock melodico ma scatenato… oggi compie 80 anni…
Nutbush – 26.11.1939
Da oltre cinquant’anni Tina infiamma (letteralmente) le folle che accorrono per ascoltarla dal vivo.
La sua voce e la sua musica sono inconfondibili.
Tina è stata una delle grandi protagoniste della memoria musicale del secolo scorso ma lo è anche in quest’altro.
Tina ruggente, Tina felpata, Tina da stadio… per le sue straordinarie performances artistiche fa parte a pieno titolo dell’élite dei grandissimi interpreti della musica soul e rock come Aretha Franklin (artista cui spesso è stata paragonata), Ray Charles, Little Richard e Chuck Berry.
Tina continua a far parlare di sé per il talento mai tramontato, per le sue gambe da ragazzina e per i suoi capelli che non sapranno mai cosa significa essere lisci.
E’ considerata per il suo modo scatenato di esibirsi la cantante più dinamica della storia del rock e quella con più sex appeal.
Ammiriamola ora in questo suo mitico brano cantato dal vivo…
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Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le c… twitter.com/i/web/status/1…1 hour ago