Archivio per 19 novembre 2019

Buon martedì sera in poesia “Che mi ami tu lo dici” Keats – arte E. Vernon – canzone “Strani amori”   2 comments

 

 

Emile Vernon


 

 

 

 

 

 

    

L’amore, sia quando nasce,

sia quando si desta da un letargo che è sembrato mortale,

riempie il cuore di una luce che si riflette sul mondo circostante.

– Nathaniel Hawthorne – 

    

 

 

 

Emile Vernon 


 
 
 
CHE MI AMI TU LO DICI…
John Keats
 

Che mi ami tu lo dici, ma con una voce
Più casta di quella d’una suora
Che per sé sola i dolci vespri canta,
Quando la campana risuona –
Su, amami davvero!
 

Che mi ami tu lo dici, ma con un sorriso
Freddo come un’alba di penitenza,
Suora crudele di San Cupido
Devota ai giorni d’astinenza –
Su, amami davvero!
 

Che mi ami tu lo dici, ma le tue labbra
Tinte di corallo insegnano meno gioia
Dei coralli del mare –
Mai che s’imbroncino di baci –
Su, amami davvero!
 

Che mi ami tu lo dici, ma la tua mano
Non stringe chi teneramente la stringe;
è morta come quella d’una statua
Mentre la mia brucia di passione –
Su, amami davvero!
 

Su, incendiamoci di parole
E bruciandomi sorridimi – stringimi
Come devono gli amanti – su, baciami,
E l’urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore –
Su, amami davvero!

 
 
 
 

Emile Vernon

 

 

 
 
 


da Tony Kospan



 

 

 

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Emile Vernon
 
 
 
 

Anche la pizza.. sì proprio la pizza che ti piace di più.. parla di.. te! Ecco il test più saporito che c’è!   4 comments

 

Che fosse buona lo sapevamo,
che fosse sana anche.
 
Forse però non tutti sanno che può anche
rivelare molto della nostra personalità.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

E TU… DI CHE PIZZA SEI?

 
 
 

 
 

 


Certo non è un test molto profondo
ma leggero e simpatico come una pizza.

 
 
 
(MA TU VULIV.. A’ PIZZA) 
pizza.gif

 

 
 

Ma veniamo a noi… chiudiamo gli occhi
ed… immaginiamo che siamo seduti in pizzeria,
e che è il momento di decidere
che tipo di pizza vogliamo gustare.




 
 

Nulla di più semplice dunque…

 
 

Eppure in un’azione così banale si nascondono

gli elementi rivelatori della nostra personalità.
.
.
.

pizzaIOLOpizzaIOLOpizzaIOLOpizzaIOLOpizzaIOLOpizzaIOLOpizzaIOLO

 
 
 
 

Per partecipare al test è sufficiente indicare la risposta
 con il numero e la lettera corrispondente…
o che maggiormente si avvicina ai vostri gusti)…
 
Es. 1 A, 3 B etc…

ma sono gradite anche simpatiche divagazioni sul tema…A bocca aperta



 
 
 


IL TEST
 
 
 
– I –
SCEGLIETE ?
 
 
A – SEMPRE LA STESSA PIZZA
B – CAMBIATE SEMPRE
 
 
 

 
– II –

 VI PIACE
 
 
A – SOTTILE
B – CROCCANTE?
 
 
 
 
– III – 
A QUALE MODO DI MANGIARLA
VI AVVICINATE DI PIU’?:
 
 
A – CON LE MANI PIEGANDOLA IN 4?
B – CON FORCHETTA E COLTELLO
 
 
 
 
– IV –
CHE TIPO DI PIZZA
PREFERITE IN GENERE?
 
 
A – LA NAPOLETANA (O MARINARA)
B – LA MARGHERITA
C – LA 4 STAGIONI O LA CAPRICCIOSA
D – LA PIZZA ALLE VERDURE
E – LA PIZZA BIANCA
F – LA PIZZA DELLA CASA
 
 
 
 
F A T T O ?
 
 
 
 
 

 

 

 
IL RESPONSO
 
 
 
 ECCO VOCE PER VOCE LE RISPOSTE AL…
TEST PIU'… SFIZIOSO CHE CI SIA…
 
 
 
 
RICORDIAMOCI SEMPRE… PERO'
CHE SI TRATTA SOLO DI UN GIOCO…
 
 
 




 

 

 

LA PIZZA SCELTA

 

1 :

 

A – SEMPRE LA STESSA PIZZA: SIETE DEGLI ABITUDINARI…

B – CAMBIATE SEMPRE: SIETE PERSONE CURIOSE ED ATTRATTE DALLE NOVITA’
 
 
 
 
 
LA PREFERENZA SULLA CONSISTENZA
 
 
 
2 :
 
A – SOTTILE: Siete decisi e poco attaccati alla tradizione
 
B – CROCCANTE?: Siete tranquilli ed amanti delle tradizioni
 
 
 
 
IL MODO DI MANGIARLA
 
 
3 :
 
A – CON LE MANI PIEGANDOLA IN 4?: Siete persone che amate il… tutto e subito… così come quelli che tralasciano il bordo e mangiano solo la parte centrale ma questi ultimi denunciano anche un pò di pigrizia.
 
B – CON FORCHETTA E COLTELLO: Siete persone ordinate e metodiche… e manifestate amore per la buona tavola e desiderio di gustare i sapori fino in fondo.
 
 
 
 

IL TIPO DI PIZZA
 
 
4 :
 



– La Napoletana è scelta da chi ama i sapori forti e decisi. Ama le sensazioni intense, è una persona serena e con molta gioia di vivere e rivela anche una certa sensualità.



– La Margherita è la pizza di chi ama la semplicità e la tradizione e di chi ama le tavole piene di amici.


– La Quattro stagioni e la Capricciosa, che abbinano gusti differenti, sono per chi è un pò sofisticato e ama assaggiare… anche nella vita… un po’ di tutto.

– La pizza alle verdure è scelta da chi vuole rilassarsi e che è molto attento alla propria linea. Dimostra una forte volontà di autocontrollo.

– La pizza bianca è per chi non accetta compromessi e mezze misure e non da molta importanza ai piaceri della tavola.
 

– Infine, la cosiddetta pizza della casa, diversa a seconda della pizzeria, dimostra in chi la sceglie un atteggiamento pieno di curiosità e sempre alla ricerca di emozioni nuove e sempre teso verso il successo.

 

 

 

 

 

E DUNQUE… TU… DI CHE PIZZA SEI?

 
 
Raccontacelo se ti va!

 
 
 

 

 




TEST DAL WEB – IMPAG. E RIELABORAZ. T.K.

 
 

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Nemmeno le mamme sfuggono agli ironici.. pungenti e divertenti strali della Littizzetto – Solo per sorridere   Leave a comment


 
 
 
 
 
 
 

Potevano mancare le mamme nell’antologia
dissacratrice e controcorrente
della Luciana nazionale? 
 
No!?!? 
 
Ed allora eccole servite! 
 
 (Povere mamme)

 
T.K.


 
 
 
 



 
 

Viva le mamme
(son doni del cielo)
Luciana Littizzetto


 
 
 



 
 
 
 

Pur essendo una donna tanto approssimativa, una cosa l’ho imparata: che le madri sono come i senatori a vita.
Una volta elette, che tu lo voglia o no, continuano a governarti per sempre.
Dal seggiolone fino alle soglie della demenza.
Tua, naturalmente.
Con una tenacia invidiabile. -E stai dritta con la schiena, e mettiti la canottiera, e tagliati la frangia che se no ti rovini la vista, e te l’avevo detto, e assaggia prima di dire che non ti piace, e mastica bene, e bevi piano che è fredda, e non sporgerti dal balcone che la testa è più pesante e cadi giù.
– Questi i capisaldi della loro politica sociale.
Per le madri delle femmine si aggiunge: -Ma quand’è che ti compri un bel tailleur?-.
Mia madre, nonostante io abbia diciannove anni per gamba, quando incontriamo qualcuno per strada riesce ancora a dirmi: -Saluta!-.
Resta inteso che sia la donna moderna, sia il maschio del 2002 alla madre vogliono comunque un sacco di bene.
Le madri son doni del cielo, come i fulmini, i tomadi e la grandine.
Ci sono madri poi che, quando esauriscono le raccomandazioni classiche, si cimentano con avvertimenti che sfiorano la supplica, pericolosamente vicini a patologie della sfera maniacale.
Tipo: «Non scendere dall’aereo prima che sia veramente fermo».
Oppure: «Vai pure a giocare a calcio, ma mi raccomando: non correre e non sudare».
O ancora: «Non aprire il frigo senza il golf addosso che ti prende la polmonite e non stare vicino al camino dalla parte della schiena che ti cuoce il midollo».
Il mio amico Marcello, che tutti i giorni per lavoro è costretto a farsi Milano-Bologna in auto, si deve sorbire quotidianamente la preghiera disperata della madre che gli raccomanda: «Attento nelle gallerie!».
Peccato che quel tratto di autostrada ne sia sprovvista.
E poi aggiunge: «E non posteggiare la macchina dove te la rubano».
Che pazienza…
La madre di Elvira e Rosella, ossessionata dalla verginità delle fìglie, quando sa che escono col fidanzato le minaccia così: «Mi raccomando: aprite gli occhi e stringete il culo».
Che classe.
E quando c’è una mamma, c’è sempre nei paraggi una figlia migliore di tè con la quale fare laceranti paragoni.
Il mio confronto costante era una certa Giosetta, antipatica come la merda. «Guarda Giosetta che s’è fatta i codini!» «Guarda Giosetta che ha già finito i compiti delle vacanze!» «Guarda Giosetta che balla sulle punte!»
Poi verso i sedici anni Giosetta ha cominciato a farsi le pere e mia madre miracolosamente ha smesso di fare paragoni.
Anzi no.
Quando cambio fidanzato mi dice: continua così che fai la fine di Bruc (quella di Beautifui, per capirci).
 
 
 
 
 

 

 

 
 
Poi le madri sono tutte un po’ stregone.
Fanno diagnosi e prescrivono cure con la sicurezza e la professionalità di un primario delle Molinette non indagato.
Mia madre riusciva a sentire se avevo l’alito di acetone a distanza di otto metri e ancora adesso mi dice che quando prude guarisce e mi urla che il naso si soffia prima un buco e poi l’altro.
La madre di Bea, quando lei le disse che non rimaneva incinta per via di una tuba otturata, le rispose: «E sturatela!». Formidabile.
Poi c’è la mamma dei miei amici Linuccia e Saverio che è un monumento all’ironia involontaria. Un donnone pugliese vecchio stampo che cucina tutto il giorno. Ventiquattr’ore su ventiquattro. E la sua unica soddisfazione è che i figli mangino. Basta. Linuccia fa la dieta ormai dal giorno della sua prima comunione, ma la madre pur avendo sotto gli occhi il fisico della figlia, che è sinuoso come un pezzo di torrone Sebaste, non può fare a meno di raccomandarle sempre e quasi in lacrime: «Linu’ non dimagrire troppo che poi ti scende il rene».
Saverio invece ha gettato la spugna. A oggi pesa centodieci chili. Metà muscoli e metà dolci al cucchiaio.
Ma la mamma Zita comunque davanti alle sue betoniere tanto amate, che sono ciccia della sua ciccia, continua con le sue folli raccomandazioni: «E mangia l’insalata che tanto è solo acqua».
Che fin lì può anche essere. «E mangia la verdura che tanto è solo acqua.» Come faccia la caponata a essere solo acqua, è veramente un mistero. «E mangia il pesce che tanto è solo acqua.» Ora, a rigor di logica, una volta che il pesce è pescato, l’acqua non c’è più. E poi lei cucina fritto di mare, mica sogliola al vapore.
Quando invece ti serve la carne e si rende conto che dire «è solo acqua» è un po’ un azzardo, allora temeraria ripete: «E mangia la carne che tanto è solo carne».
Un genio. E quando il figlio la fa arrabbiare? Gli grida così: «Io ti ho dato la vita e io tè la tolgo! Era meglio che mi compravo un maiale invece di comprare a tè. Almeno a Natale l’ammazzavo e ci facevo i salami». Insomma. Qualcosa di culinario c’è sempre.
 
 
 
 





 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

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