Archivio per 8 novembre 2019

Buon weekend in poesia “Il tuo cuore” E. Cummings – arte Beraud – canzone “Teresa” di S. Endrigo   1 comment

 
 
 
 
Jean BeraudI giocatori della tavola reale 



 

 

 

 

E' inutile parlare dell'amore,
perché l'amore ha una propria voce
e parla da sé.
P. Coelho

  


 
 
Jean Béraud Sinfonia in rosso e oro al Ponte delle Arti
 
 
 
 
 
IL TUO CUORE
Edward Cummings

 

Il tuo cuore lo porto con me.

Lo porto nel mio e

non me ne divido mai.

Dove vado io, vieni anche tu, amore mio;

qualsiasi cosa faccio io,

la fai anche tu, mia cara.

Non temo il destino

perché il mio destino sei tu, mia dolce.

Non voglio il mondo, perché il mio,

il più bello, il più vero… sei tu.

Questo è il nostro segreto profondo

radice di tutte le radici

germoglio di tutti i germogli

e cielo dei cieli

di un albero chiamato vita,

che cresce più alto

di quanto l’anima spera,

e la mente nasconde.,

Questa è la meraviglia che le stelle separa.

il tuo cuore lo porto con me,

lo porto nel mio.

 

 

 

Jean Béraud – Ballo al parco

 


 cuori animaticuori animaticuori animaticuori animati

 


  (TERESA – SERGIO ENDRIGO)

 

da Orso Tony

 



   

IL GRUPPO DI FB D'ARTE POESIA MUSICA HUMOUR ETC.
COLLEGATO ALLA PAGNA

 

 

 

Jean Beraud – Dinner at Les Ambassadeurs

 

 

Il 9 Novembre 1989 cade il muro di Berlino e finisce un’epoca – Storia.. immagini ed atmosfere di una pagina del 2° ‘900   1 comment

 

 

 

 

NOVE NOVEMBRE ANNIVERSARIO

DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

 

 

Un’immagine dei festeggiamenti nel 20° anniversario

 

 


Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino

Quest’anno la complessa situazione politica italo-europea sta facendo passare in secondo piano un avvenimento che ha segnato profondamente la storia della seconda parte del 20° secolo…

Ritengo però giusto e doveroso non dimenticarlo… perché quel giorno segnò il definitivo tramonto della Guerra Fredda e dei blocchi contrapposti Occidente – Impero URSS.

Per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino ha tagliato in due non solo una città, ma un intero paese (ed in senso politico l’intera Europa).

Quel muro era stato sia il simbolo della divisione del mondo in 2 grandi sfere di influenza contrapposte (americana e sovietica) che il simbolo più evidente ed amaro della Guerra Fredda.

Tuttavia la speranza di quei giorni di vedere finalmente un mondo in pace pian piano è venuta meno per l’apparizione di altre devastanti problematiche… come quelle del terrorismo.

T. K.

 

 

 

 

 

 

PICCOLA STORIA DEL MURO DI BERLINO


 

 

 

 


1 – Le due Germanie


Come diretta conseguenza della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, la Germania, nel 1949, fu divisa. Sul piano economico la Germania occidentale visse negli anni 50 un fortissimo boom, erano gli anni del cosiddetto “Wirtschaftswunder” (miracolo economico). Aiutata all’inizio dai soldi americani, la Germania Federale riuscì in breve tempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica.

 

 

Attlee, Truman e Stalin alla conferenza di Ptotsdam (1945)

 

La parte orientale faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all’inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall’Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione nazionale dell’economia non favorì lo stesso sviluppo come nella parte occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivano al livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguarda lo standard di vita.

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In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile e per tutti gli anni ’50 centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall’est all’ovest, per la maggior parte erano giovani con meno di 30 anni e spesso persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani, che all’ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero. 

Questo continuo dissanguamento stava diventando un pericolo serio per la Germania dell’est ed era un’ulteriore causa delle difficoltà economiche di questo stato.

 

 

L’erezione del muro
 
 
2 – La costruzione del muro

 

Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell’est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziavano a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l’ordine di sparare su tutti quelli che cercano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta “striscia della morte”.

 

 

13 agosto 1961… viene eretto il muro di Berlino

 

 

Bloccato quasi completamente il dissanguamento economico dello stato, negli anni 60 e 70 la DDR visse anch’essa un boom economico. 

Tra gli stati dell’est diventò la nazione economicamente più forte e i tedeschi cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali.


 

 

 

3 – La caduta del muro

 

Quello che infine, per la grande sorpresa di tutti e nel giro di pochissimo tempo portò alla riunificazione furono due fattori: l’arrivo di Gorbaciov (vedi la foto a sinistra) come leader dell’Unione Sovietica e le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell’est e specialmente della DDR. Con la “Perestroika”, cioè la radicale trasformazione della politica e della economia e con la “Glasnost”, che doveva portare alla trasparenza politica, Gorbaciov cominciò a cambiare strada all’Unione Sovietica.

I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza.

Nel corso del 1989, i cambiamenti democratici, le piccole rivoluzioni nell’economia e nella politica in Polonia, in Ungheria e nell’Unione Sovietica riempivano ogni giorno i giornali in tutta l’Europa, solo nella DDR il tempo sembrava essersi fermato, ma molta gente adesso era impaziente e cominciò a protestare e manifestare apertamente.

 

 

La caduta del muro

 

 

Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell’estate del ’89 la gente della DDR trovò un’altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente! Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo decisivo arrivò quando l’Ungheria, il 10 settembre, aprì i suoi confini con l’Austria. Ora, la strada dalla Germania dell’est all’ovest (attraverso l’Ungheria e l’Austria) era libera! La valanga di fuga stava diventando inarrestabile.

Anche l’ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla.

 

 

 

 

Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma molto ampia della legge sui viaggi all’estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire.

Migliaia di persone si riunivano all’est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall’altra parte del muro, all’ovest, con ansia e preoccupazione.

Nell’incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l’ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall’est e dall’ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.

 

 

L’inarrestabile superamento del muro

 

 

 

TESTO STORIA DEL MURO DAL SITO – VIAGGIARE IN GERMANIA – IMPAGINAZ. T.K.

 

 

TONY KOSPAN




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VIRNA LISI – Breve ricordo.. anche con video.. di una vera star e di una donna di grande bellezza.. di limpida classe.. e di gran serietà   2 comments


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Virna Lisi è stata una grande e bellissima attrice
ma soprattutto una grande donna
che ha accompagnato, in cinema e tv,
molti di noi lungo il corso della vita.








A differenza di altre star
non ha mai voluto nasconder lo scorrer del tempo
con invasivi interventi di chirurgia plastica
rimanendo sempre e comunque bellissima,
ed è sempre rimasta fedele al marito… alla famiglia…
ed a… se stessa.


 

 
 
Virna Lisi (vero nome Virna Pieralisi) Ancona 8.11.1936 – Roma 18.12.2014




Virna Lisi, donna dal volto angelico, dagli occhi azzurri
dal dolce sorriso, dalla naturale eleganza
e dalle notevoli capacità recitative,
è stata tra le attrici italiane più note
ed unanimemente considerata
una delle donne più belle mai apparse sullo schermo.


Col tempo, oltre a mantenere il suo immenso fascino,
ha anche raggiunto vette di bravura e di classe sempre più alte.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fu scoperta ed avviata nel mondo della recitazione
dal cantante ed attore Giacomo Rondinella.


 
Iniziò a lavorare per il cinema nel 1953
con “La corda d'acciaio” di Carlo Borghesio….
ma il successo le arrise per la prima volta con
La donna del giorno (1956) di Francesco Maselli.


 
 
 
 

 
 
 
Ma la grandissima notorietà le giunse
con la partecipazione ad un mitico spot di Carosello
in cui lei era la… bocca della verità…
e le veniva rivolta la frase
Con quella bocca può dire ciò che vuole
che divenne un vero e proprio tormentone nazionale.

All'epoca Virna.. fece innamorare tutti gli italiani.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La crescente fama le consentì d'esser prescelta da grandi registi
come Maselli, Monicelli e Lizzani e di lavorar con grandi attori come 
Alain Delon, Jack Lemmon, Frank Sinatra, Totò, Tognazzi, Gassman etc.
 
 
 
 

 
 
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Nel 1960 si sposò con l'architetto romano Franco Pesci
e dal suo matrimonio nacque Corrado
che la renderà poi nonna di 3 nipoti.

Scelse a quel punto di lasciar il cinema e di dedicarsi alla famiglia
ma, su spinta dello stesso marito, in seguito tornò alla recitazione.







 
 In anni più recenti è stata soprattutto interprete di film televisivi
ma nel 2002 ha lavorato di nuovo per il cinema con
Cristina Comencini ne
Il giorno più bello della mia vita“.

 
 
 
 
 

 
 
 
Tra i tanti premi ricevuti nel corso della sua carriera
ricordiamo la Palma d'Oro nel 1994 (come miglior attrice)
il David di Donatello alla carriera nel 1996
la Grolla d'Oro alla carriera nel 2001.
ed il Nastro d'argento
per “Il più bel giorno della mia vita” nel 2002.






Pur frequentando l'effimero mondo dello spettacolo
rimase sempre al di fuori da scandali e gossip
mantenendo sempre una netta separazione
tra la serena vita familiare e la sua professione.

Qualche anno prima della sua scomparsa
era rimasta vedova.

Rivediamola infine in questo video omaggio.



 
 
 
 
 

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Virna ora sei stella tra le stelle…




 


Tony Kospan
 


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Margaret M. Mitchell – Breve ricordo dell’autrice di Via col Vento anche con un bel video con la sintesi del mitico film   Leave a comment


 
 
 
 
 


A breve distanza dall'anniversario di Vivien Leigh…,
protagonista del mitico film
VIA COL VENTO
e di cui abbiamo ampiamente parlato qualche giorno fa,
oggi c'è quello della nascita della scrittirice
Margaret Munnerlyn Mitchell

 
 
 
(Atlanta 8 novembre 1900 – 16 agosto 1949)
 
 
 

Chi è?
 
 
E' la scrittrice statunitense divenuta famosissima per esser stata
l'autrice del romanzo
Via col vento,
che le valse il premio Pulitzer
e che nel 1939 divenne il film mitico

 
 
 
 
 
 
 


Possiamo ora render omaggio all'autrice del romanzo
anche grazie a questo breve, ma bel, video-riassunto…
con le scene più significative
che gli amanti della storia, dei personaggi e del mitico film
saranno certamente felici di rivedere.
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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