Archivio per 4 novembre 2019
Pierre Carrier-Belleuse
C'è qualcuno seduto all'ombra oggi
perché qualcun altro
ha piantato un albero molto tempo fa.
– Warren Buffett –
Pierre Carrier-Belleuse
PER AMARTI
~ Juan Ramòn Jiménez ~
Per amarti, ho ceduto
il mio cuore al destino.
Non potrai più liberarti
– non potrò più liberarmi! –
dal destino dell’amore!
Non lo penso, non lo senti;
io e tu siamo tu ed io,
come il mare e come il cielo
sono cielo e mare, senza amore.
Come la brezza, mi ricordi
il vento;
come il ruscello, mi ricordi
il mare;
come la vita, mi ricordi
il cielo;
come la morte, mi ricordi
la terra.
Pierre Carrier-Belleuse
a tutti da Tony Kospan
IL SALOTTO CULTURALE DI FB?
E’ LA TUA PAGINA D’AMICIZIA
PSICHE E SOGNO
Pierre Carrier-Belleuse
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Fin dalla sua creazione il dipinto colpì molto coloro che l'osservavano e il Malvasia, nel suo libro “Felsina Pittrice” del 1678, attribuendolo al Carracci lo descriveva così:
«Monsignor Agucchi che in zimarra tenendo una lettera con ambe le mani guarda a noi spettatori»
In effetti l'Agucchi, che appare vestito con una comoda vestaglia mentre legge una lettera seduto al suo scrittoio, alza lo sguardo dalla lettera e fissa attentamente qualcuno entrato nella stanza all'improvviso.
Annibale Carracci (Bologna, 3.11.1560 – Roma, 15.7.1609) – Autoritratto
Questo sguardo attento ed intenso in verità appare rivolto allo spettatore cioè a noi ed è quel che maggiormente colpisce.
Il dipinto è considerato una delle pietre miliari della ritrattistica barocca.
Infatti il personaggio ritratto entra in diretta relazione con lo spettatore al quale quasi sembra stia per parlare, a dirla con le parole dello storico dell'arte Tomaso Montanari, secondo i canoni di quella corrente.
Il quadro, che sembra “vivo“, è altresi definito una delle più brillanti opere ritrattistiche del '600.
CHI E' L'AGUCCHI
Il personaggio rappresentato non è affatto un tipo qualunque.
Infatti Giovanni Battista Agucchi (Bologna 1570 – San Salvatore 1.1.1632) è stato un diplomatico della Santa Sede, arcivescovo, scrittore ed esperto d'arte.
Si interessò di studi astronomici ed ebbe rapporti con Galileo.
Scrisse un “Trattato della pittura” ed una celebre descrizione della “Venere dormiente con amorini” proprio del Carracci.
Fu anche amico sia del Carracci che del suo allievo Domenichino.
BREVE STORIA DELL'ATTRIBUZIONE DEL DIPINTO
Esempio di ritratto del Domenichino
Il dipinto inizialmente attribuito al Carracci in seguito per alcuni secoli è stato invece sempre attribuito al Domenichino ma nel 1994 una studiosa, Silvia Ginzburg, esaminando stilisticamente la tela e ripartendo dalle parole del Malvasia, giunge alla conclusione che il ritratto dell'Agucchi è frutto del pennello di Annibale.
Questa è la tesi prevalente in quanto i dipinti del Domenichino appaiono privi di quel “contatto con lo spettatore” di cui ho parlato su, e mostrano invece una, seppur elegante, separazione.
A ciò si aggiunge la considerazione della grande amicizia tra Annibale Carracci e l'Agucchi.
In verità la duplice attribuzione forse è stata generata dalla presenza di una copia d'epoca per cui le documentazioni archivistiche sul dipinto possono essere state da ciò deviate.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
Annibale Carracci – Autoritratto sul cavalletto
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INSIEME
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Doverosamente annotate da un libraio…
RICHIESTE IN LIBRERIA PER SORRIDERE
– Vorrei “Alla ricerca del tempo perduto” di Alain Prost
(Pseudonimo di Marcel Proust quando saliva su una formula uno?)
– Tenete le Pistole di Cicerone?
(O forse le Epistole?)
– Vorrei un libro di cui non mi ricordo l’autore.
S’intitola: “Tutte le poesie”.
– Vorrei un libro che…aspetti un momento, eh, che me lo sono scritto…
(si fruga freneticamente nelle tasche per qualche minuto, poi estrae un bigliettino spiegazzato, l’apre e legge) Ah, ecco, sì, dunque, la Bibbia!
– Mi scusi, ma di questi libri da 1 euro
non hanno ancora fatto le edizioni economiche?
– Mi serve un metro e mezzo di libri, non importa di che tipo,
l’importante è che abbiano tutti lo stesso colore.
– Vorrei un libro di cui non ricordo l’autore, e nemmeno la casa editrice.
Il titolo? Adesso come adesso non mi viene.
– Vorrei un libro di cui non mi ricordo nè il titolo nè l’autore.
Non so neanche di cosa parla, ma so che è piccolo e rosa.
– Vorrei un libro di fotografie del periodo medievale.
– Vorrei il risotto di Doria Gay
(Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde)
– Vorrei ‘I trenta che sconvolsero la figa’
(Trent’anni che sconvolsero la fisica, George Gamow)
– Vorrei ‘Le palle di Malaparte’
(La pelle, di Curzio Malaparte)
– Vorrei ‘Il giardino dei finti pompini’
(Il giardino dei Finzi Contini, Giorgio Bassani)
– Vorrei ‘Il fu Matia Bazar’
(Il fu Mattia Pascal, Pirandello)
– Vorrei ‘Edipo a Cologno’
(Edipo a Colono, Sofocle)
– Vorrei ‘E dico re’
(Edipo re, Sofocle)
– Vorrei ‘Sequestro un uomo’
(Se questo è un uomo, Primo Levi)
– Vorrei ‘Mandovado’
(Marcovaldo, Calvino)
– Vorrei ‘Braccobaldo’
(Marcovaldo, Calvino)
– “Sto cercando un libro”
– “Avete una lista di tutti i libri scritti in lingua inglese?”
– “Avete una lista di tutti i libri che non ho letto?”

“Puo’ dirmi come mai tante guerre civili famose sono state combattute all’interno dei Parchi Nazionali?”
– “Ho bisogno di una foto a colori di George Washington.”
(altre richieste: Cristoforo Colombo, Re Artu’, Mose’, Socrate etc.)
– “Sto cercando un elenco di leggi da infrangere per poter tornare in prigione per un paio di mesi.”
– “La scorsa settimana ho visto un libro che mi interessava ma mi sono dimenticato di appuntarmi l’autore e il titolo. E’ voluminoso, verde e stava sullo scaffale in alto. Me lo può cercare?”
– Cliente: “Sto cercando un mappamondo“. Libraio: “C’e’ un modello da scrivania laggiu’”. Cliente: “Uhm no, non e’ abbastanza grande. Non ne avete uno a grandezza naturale?”. Libraio (pausa): “Uhm si’, ma al momento lo stiamo…. utilizzando”.
Dulcis in fundo, uno che chiedeva il cofanetto di “Goldoni” è stato malamente spedito dall’assistente del libraio alla farmacia all’angolo.
dal web… impaginazione Orso Tony…
CIAO DA TONY KOSPAN
LA TUA PAGINA PER SOGNARE
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E' il Teatro d'Opera più antico d'Europa
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« Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita.
Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si
avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. »
(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817).

Il Teatro di San Carlo, già Real Teatro di San Carlo,
citato ormai sempre più spesso solo come Teatro San Carlo,
è il famoso teatro lirico di Napoli,
nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo.

E' situato nel cuore di Napoli ed ha oltre 2000 posti
il che lo rende anche tra i più grandi d'Europa.
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Fondato per volontà del Re Carlo di Borbone,
fu inaugurato il 4 novembre 1737,
proprio in occasione dell'onomastico del re,
e proprio da questo prese il nome.

Documento originale
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La prima opera che andò in scena fu l'Achille in Sciro
di Domenico Sarro su libretto di Pietro Metastasio.
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L'esterno del teatro in un dipinto del '700
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Nei suoi primi anni il S. Carlo vide sul suo palcoscenico
esibirsi solo artisti provenienti dalle scuole liriche napoletane
ma poi pian piano si avvicendarono i più grandi musicisti
ed interpreti di musica classica di ogni parte d'Italia e del mondo.

L'interno del teatro in un dipinto del '700
E' notoria ed apprezzatissima la perfezione dell'acustica.
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Dal 2011 accanto al Teatro v'è il MEMUS…
un museo tutto dedicato alla prestigiosa storia
di questo stupendo tempio della musica
con eccezionali documenti, stampe, dipinti, strumenti, spartiti etc…
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L'esterno del teatro in un dipinto del 1830
Con questo bel video possiamo ora
ascoltar proprio la musica della prima opera
rappresentata in questo favoloso teatro.
Testo rielaborato dal web con varie modifiche ed aggiunte T.K.
Ciao da Tony Kospan
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