Archivio per novembre 2019
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Julio Romero de Torres – Carmen Otero
L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso.
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
– H. Hesse –
Julio Romero de Torres – La buona fortuna
TACI ANIMA STANCA DI GODERE
Camillo Sbarbaro
Taci, anima stanca di godere
e di soffrire
(all’uno e all’altro vai rassegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza ,non d’ira o di speranza,
e neppure di tedio.
Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d’una rassegnazione disperata.
Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato…
Invece camminiamo,
camminiamo io e te come sonnambuli.
E gli alberi son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quello
che è, soltanto quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca.
Perduto ha la voce
la sirena del mondo,
e il mondo è un grande deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso.
Julio Romero de Torres – L'allegria

da Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Julio Romero de Torres
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BENIAMINO GIGLI
e
NON TI SCORDAR DI ME
a cura di Tony Kospan
Gigli è stato un tenore, un cantante ed un attore
e tra i più celebri cantanti del XX secolo.
Mi fa piacere ricordarlo con una
delle sue canzoni di maggior successo.
Recanati 20.3.1890 – Roma 30.11.1957
Prima di passare alla canzone vediamo altre immagini
che ci possono dare un’idea dell’atmosfera del 1935,
anno in cui uscì il film “Non ti scordar di me“.
Marlene Dietrich in “Il diavolo è donna” – 1935
Guerra di Etiopia
Elsa Schiaparelli – stilista dell’epoca
Roma nel 1935
La canzone, un valzer lento con echi di melodramma,
scritta da due autori napoletani Domenico Furnò ed Eugenio De Curtis
fu lanciata da Beniamino Gigli nel film omonimo.
Gigli, all’epoca 45enne, e già molto noto…
interpretava (ovviamente)
la parte di un tenore che riconquistava l’amata
grazie alla sua voce e proprio con questa canzone.
Beniamino Gigli
Il film piacque moltissimo e ci fu perfino qualche punta di fanatismo
(un’ammiratrice scrisse al “suo” Beniamino di aver visto il film 76 volte in un mese!!!)
anche perché molta gente non aveva mai visto il cantante,
che all’epoca aveva ereditato il “trono” di Caruso.
Crociere – 1935
Tuttora la pellicola è una dalle più apprezzate,
dagli ammiratori del cantante.
La canzone ebbe un grande successo che non è mai tramontato
ed è stata interpretata da molti altri tenori e diversi grandi cantanti.
NON TI SCORDAR DI ME
E. De Curtis – Furnò
Partirono le rondini
dal mio paese freddo e senza sole,
cercando primavere di viole,
nidi d’amore e di felicità
La mia piccola rondine partì
senza lasciarmi un bacio
senza un addio partì
Non ti scordar di me;
la vita mia legata e a te
io t’ amo sempre più
nel sogno mio rimani tu
Non ti scordar di me
la vita mia legata e a te
c’è sempre un nido
nel mio cuor per te
Non ti scordar di me!
Non ti scordar di me!
Ascoltiamola ora nella versione cantata dal grande Beniamino
in un’affascinante versione d’epoca… proprio quella del film…
che ci consente anche di rivivere le atmosfere dell’epoca.
Ciao da Tony Kospan
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Sagge sì…
ma anche molto simpatiche le favolette
del grande scrittore russo.
Stavolta ci parla di qualcosa
che quasi certamente sarà capitata anche a voi.
Ci sono persone che si danno molte arie
e si pavoneggiano a più non posso
mostrandosi per quel che non sono…
ma prima o poi commettono qualche errore
e vengono smascherate… (T.K.)
L'ASINO
Leone Tolstoj
Un asino si mise addosso la pelle di un leone e andava attorno
seminando il terrore fra tutte le bestie.
Vide una volpe e volle provarsi a far paura anche a lei.
Ma quella, che per caso aveva già sentito la sua voce un'altra volta, gli disse:
– Sta pur sicuro che, se non ti avessi mai sentito ragliare,
avresti fatto paura anche a me -.
Cosi ci sono degli ignoranti che, grazie alle loro fastose apparenze,
sembrerebbero persone importanti, se la smania di parlare non li tradisse.
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Emile Vernon
Amano davvero,
quelli che tremano nel dire che amano
Philip Sidney
Emile Vernon
L’ANGELO BUONO
Rafael Alberti
Venne quello che amavo,
quello che invocavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che alla sua chioma
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza foglia ferire né smuovere cristalli.
Quello che alla sua chioma
legò il silenzio.
Senza farmi del male,
per scavarmi un argine di dolce luce nel petto
e rendermi l’anima navigabile.
Emile Vernon
da Orso Tony
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Emile Vernon
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IL PERCORSO DELL’AMORE UMANO
II PARTE
L’INCONTRO
Care amiche ed amici amanti della poesia
proseguiamo, dopo aver parlato dello SGUARDO,
in questa mini antologia poetica sul percorso dell’amore umano.
L’INCONTRO… IN POESIA ARTE AFORISMI CANZONI E…
a cura di Tony Kospan
Dunque dopo che gli occhi ed i cuori
hanno provocato la… scintilla d’amore
cos’avviene se non… l’incontro?
L’incontro, il primo incontro,
è uno dei momenti fondamentali in ogni storia d’amore.
Sir Luke Fildes
E’ il momento della prima vera verifica…
tra le nostre impressioni e le emozioni reali…
Esso può concludersi con l’entusiasmante perdersi…
in una calda nuvola d’amore… o ahimè
con il riconoscer d’aver vissuto solo un abbaglio.
Prima di passare alle poesie, come sempre,
leggiamo qualche aforisma sul tema.
C. E. Perugini
Gli incontri più importanti
sono già combinati dalle anime
prim’ancora che i corpi si vedano.
Paulo Coelho
Come ti vidi mi innamorai.
E tu sorridi perché lo sai.
Arrigo Boito
Camminavamo senza cercarci
pur sapendo che camminavamo per incontrarci.
Julio Cortázar
Jack Vettriano
Le poesie prescelte sono di autori noti e non noti
e come sempre
mi piacerebbe leggere quelle che, sul tema, amate voi.
UNA LACRIMA SUL VISO
Sir James Jebusa Shannon
INCONTRO D’AMORE
Rosalba Satta Ceriale
Per ridere
ho tracciato un viso nel quaderno.
Una fronte qualunque
una bocca qualunque
un mento qualunque:
un profilo qualunque
di in qualunque tipo.
Adesso
è rimasta quella fronte
quel naso
quella bocca
quel mento
quel profilo
ma è scomparso il “qualunque”
e soprattutto quel “qualunque tipo”
perché ti ho conosciuto
… e quel viso ti appartiene.
VOLAMI NEL CUORE
E TU STAI LI’
Elgreco
E tu stai lì a guardarmi con gli occhi accesi,
spaventata dal trovarti
ad amarmi,
e tu stai in silenzio
le mani che cercano le mani,
le parole che cercano
le parole,
e tu stai li con respiro
lento ad assaporare
il desiderio di un bacio,
guardando labbra
che sorridono,
e tu stai li a sognare
di volare,
mentre gli occhi
si chiudono a sognare,
e tu stai li
all’angolo della strada,
con la mano aperta
a salutare,
tu stai li
ed io mi fermo
mi volto
e torno con te a volare.
SE STASERA SONO QUI
E. de Blaas
L’INCONTRO
Anna Andreevna Achmatova
Al collo un filo di esili grani,
celo le mani nel largo manicotto,
gli occhi guardano distratti
e non piangeranno mai più.
Sembra il volto più pallido
per la seta che tende al lilla,
arriva quasi alle sopracciglia
la mia frangetta non ondulata.
E non somiglia ad un volo
questa lenta andatura, quasi avessi
sotto i piedi una zattera
e non i quadretti del parquet.
La bocca bianca è socchiusa,
ineguale il respiro affannato,
e sul mio petto tremano i fiori
dell’incontro che non c’è stato.
EMOZIONI
TI HO INCONTRATA
Mario Vecchione
Ti ho incontrata
lungo la vita
che suonavi
le corde del vento
e cantavi canzoni di sole
canzoni d’amore
io pifferaio senza topi
tu in cerca
dell’ultimo fiore
siam caduti
nell’argento dei rimpianti;
ti ho incontrata
lungo la vita
che scrivevi
su foglie di gelso
e parlavi di storie di stelle
di storie d’amore
io don chisciotte senza mulini
tu violinista senza un archetto
siam caduti
nel buco nero dell’amore;
e adesso che
siamo vicini
pure lontani
come due poli
non indosso più gilè
grigio scuri
la tua mano nella mia
come un messaggio planetario
con il nettare di dio
nei nostri cuori.
INCONTRO D’AMORE
SECONDO RICORDO
Rafael Alberti
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

Auguro infine un felice incontro
a chi ancora deve incontrare l’amore
e buon proseguimento a chi lo ha già… incontrato.
Tony Kospan

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Sergio Lopez
Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valery
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Sergio Lopez
REBUS D’AMORE
– Blaga Dimitrova –
In un certo ventoso crocivia
del caso e del probabile
un uomo con voce di serale chiarore
mi invitò all’interno del segreto.
Senza alcuna motivazione
di me stessa stupita
davanti a me stessa eretta
mi fermai sulla soglia.
E rimanemmo così
per sempre nell’inesplicabile
come due ombre di guardiani
davanti all’ingresso del desiderio.
Ora posso affacciarmi
nel profondo delle notti,
perché non sono più mie.
L’amore è desiderio
di provare il dolore fino in fondo
allo schiudersi degli occhi.
Poi, svelandosi,
si uccide da sé
ad occhi aperti.
L’ho salvato, mi chiedo,
quando l’ho costretto
alla cecità?
Sergio Lopez
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

Sergio Lopez
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Ci sono notizie vere ed incontrovertibili, scientifiche, letterarie e storiche,
che però sconvolgono in pieno quel che conosciamo o crediamo.
Conosciamone alcune!
CURIOSITA’ SCIENTIFICHE E STORICHE
INCREDIBILI O POCO NOTE
I PARTE
Bosco in Caledonia
Normalmente, ogni persona ride 15 volte al giorno.
La Coca-Cola, originariamente, era verde.
La prima coppia mostrata a letto insieme in TV fu Fred e Wilma Flintstone.
Negli Stati Uniti ogni giorno vengono stampati più soldi per il gioco del Monopoli che per la Tesoreria.
L’altezza della piramide di Cheope è pari esattamente a un milionesimo della distanza che separa la terra dal sole.
La parola “cimitero” deriva dal greco “koimetirion” che significa “luogo per dormire”.
Nei conventi, durante la lettura delle Sacre Scritture, quando ci si riferiva a San Giuseppe si diceva “Pater Putatibus”, abbreviato in P.P..
Ecco perché il più comune diminutivo di Giuseppe è… Peppe o Peppino.

Durante la guerra di secessione, quando le truppe tornavano agli accampamenti dopo una battaglia, veniva scritto su una lavagna il numero dei soldati caduti; se non c’erano state perdite, si scriveva “0 killed“, da cui l’espressione OK nel senso di “tutto bene“.
Lo Stato con la più alta percentuale di persone che vanno al lavoro a piedi è l’Alaska.
In Africa la percentuale di persone che vivono in solitudine è il 28%. In Nord America è il 38%.
Le persone intelligenti hanno più zinco e rame nei capelli.
I genitori più giovani di tutti i tempi, età 8 e 9 anni, vissero in Cina nel 1910.

Il Papa più giovane di tutti i tempi aveva solo 11 anni.
Il primo libro scritto con la macchina da scrivere fu “Tom Sawyer”.
Ciascun Re delle carte da gioco rappresenta un grande Re della storia:
– Picche: Davide
– Cuori: Carlo Magno
– Fiori: Alessandro il Grande
– Denari: Giulio Cesare
Se una statua rappresenta una persona su un cavallo che ha entrambe le zampe anteriori sollevate, significa che la persona in questione è morta in guerra. Se il cavallo ha solo una zampa anteriore sollevata, la persona è morta a seguito di una ferita riportata in guerra. Se il cavallo ha tutte le quattro zampe a terra, la persona è morta per cause naturali.
I giubbotti anti proiettili, le uscite antincendio, i tergicristallo e le stampanti laser hanno una cosa in comune: sono stati tutti inventati da donne.

CONTINUA…
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Ciao da Tony Kospan
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L’intelligenza spesso può più delle armi…
Questo è il senso
di questa carinissima leggenda dell’Alto Adige…

LA LEGGENDA DI… CASTEL DEL PORCO
Castel del Porco era un piccolo maniero ove regnava la felicità e gli abitanti trascorrevano serenamente lo scorrere del tempo.
Uno sventurato giorno però, Federico dalle Tasche Vuote, decise di conquistarlo, aiutato dai suoi temibili cavalieri.
Le battaglie che seguirono furono molto aspre e i valorosi soldati del castello, anche se in pochi, si difendevano con grande forza e coraggio.
Ma Federico era persona molto superba e non si dava per vinto, così ordinò ai suoi uomini di assediare il castello giorno e notte.
Con il passare dei giorni all’interno della fortezza i soldati diventavano sempre più deboli perché il cibo scarseggiava e la situazione appariva disperata.

L’unica cosa rimasta ancora da mangiare era un grosso porco, insufficiente per saziare tutti.
Quando ormai tutto sembrava perduto, il capitano ebbe un’idea geniale e ordinò: “Cominciate a ridere, ballare e festeggiare.
Arrostite il porco e gettatelo già dalle mura!”
Gli uomini rimasero sbalorditi chiedendosi se il loro comandante fosse uscito di senno, ma così fecero poiché riponevano grande fiducia in lui.

Quando Federico dalle Tasche Vuote udì i festeggiamenti e vide il porco gettato dalle mura,
pensò che i suoi avversari avessero viveri ancora in abbondanza e forza per affrontare mille battaglie;
così esclamò rosso dalla rabbia:
” Sono invincibili, torniamo a casa! “

dal web – impaginaz. t.k.

Castel del Porco esiste davvero… in Alto Adige
ed il vero nome è Castel Greifenstein
ma ormai è solo un rudere…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Proseguiamo con altre notizie
vere ed incontrovertibili,
scientifiche, letterarie e storiche,
che però sconvolgono in pieno
quel che conosciamo o crediamo.
CURIOSITA’ SCIENTIFICHE O STORICHE
VERE MA SIMPATICHE O SORPRENDENTI
II PARTE
E’ impossibile starnutire con gli occhi aperti (… ci state provando?!)
L’unico alimento che non si deteriora è il miele.
Il “Quac, Quac” delle oche non dà eco (non si sa perché).
Lo scarafaggio può vivere nove giorni anche se privato della testa, dopodiché… muore di … fame.
Un coccodrillo non può tirare fuori la lingua.
Il cuore di un gamberetto è… nella testa.
La formica può sollevare pesi pari a 50 volte quello del suo corpo, e spingere oggetti 30 volte più pesanti di lei e cade sempre sul fianco destro quando è inebriata.
Una pulce può saltare una distanza pari a 350 volte la lunghezza del suo corpo.
L’accendino è stato inventato prima dei fiammiferi.
Come le impronte digitali, l’impronta della lingua è diversa per ogni uomo.

Nel Vangelo di San Matteo si legge
“E’ più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli”.
In realtà San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la parola “kamelos” come “cammello”, mentre l’esatto significato è “grossa fune utilizzata per l’attracco delle navi“.
Il senso della frase resta sostanzialmente lo stesso, ma acquista molta più coerenza.
A parte ciò, si spiega perché gli scaricatori del porto di Genova si chiamano “CAMALLI“.
Per legge, le strade interstatali degli Stati Uniti hanno almeno un miglio rettilineo ogni 5.
Questi rettilinei possono essere utili come piste di atterraggio in casi di emergenza o in guerra.

Il nome “Jeep” deriva dall’abbreviazione, in uso nell’esercito americano, dell’espressione “General Purpose”, ovvero “GP”.
Ecco come nasce la… Luna di miele.
Circa 4.000 anni fa, in Babilonia, c’era l’usanza per cui, per un intero mese dopo il matrimonio, il padre della sposa forniva al genero tutto l’idromele che egli riusciva a bere.
Essendo l’idromele una bevanda ricavata dal miele ed essendo a quei tempi il calendario basato sulle fasi lunari, quel periodo fu denominato mese di miele o “luna di miele“.
Nell’antica Inghilterra non si poteva fare sesso senza l’autorizzazione del Re (erano esclusi i membri – notare il termine molto opportuno – della casa reale).
Quando si desiderava avere un bambino si doveva chiedere il consenso del Re che consegnava agli interessati un cartellone da affiggere alla porta di casa durante la pratica del sesso.
Sul cartellone era scritto: “F.U.C.K.” (Fornication Under Consent of the King).
In Scozia, quando inventarono un nuovo gioco solo per uomini, lo chiamarono “Gentlemen Only Ladies Forbidden” da cui, più semplicemente, G.O.L.F.
F I N E
Testo dal web – Impaginaz. t.k.
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I Parte
con diverse, ma ugualmente sorprendenti,
notizie scientifiche… storiche etc…
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Grande bellezza e dolce sensualità
erano le doti che l'avevano fatta divenire un'icona sexy
del cinema italiano.
Pola 28.11.1941 – Ladispoli 22.6.2015
Nata a Pola in Istria… quando era solo una bimba
fu costretta a rifugiarsi con la famiglia a Roma
alla fine della 2° guerra mondiale.
Qui, ormai giovane donna,
lasciò l'iniziale percorso per diventare insegnante di ginnastica
dopo alcuni “Caroselli”
e dopo alcune presenze come attrice di fotoromanzi.
A 25 anni, nel 1966, con “Le sedicenni”
entra nel mondo del cinema.
Seguono altri film che pian piano evidenziano
le sue irresistibili doti di morbida e sognante “femme fatale“.
Nel 1971 ebbe una storia con Jean-Paul Belmondo
conosciuto sul set de “Gli sposi dell'anno secondo“.
Ma è con “Malizia” di S. Samperi che le arride,
in modo esplosivo, il grande successo
e non solo di pubblico, in quanto vince pure
un David di Donatello ed un Nastro d'argento.
Seguono, fino a tutti gli anni '80, tanti film di successo
ed alcuni anche sotto la direzione di grandi registi
come Giuseppe Patroni Griffi (Divina creatura, 1975)
o Luchino Visconti (L'innocente, 1976) mostrando
le sue doti di attrice completa
ed in grado di recitare ruoli di diverso genere.
Nel 1991 però, come un fulmine a ciel sereno,
ci fu la notizia del suo arresto
per spaccio di droga che sorprese l'Italia.
Fu l'inizio della sua fine in quanto non si riprese più
mostrando così una grande fragilità caratteriale
che però era molto probabilmente
una notevole componente del suo particolare fascino.
Alla fine fu assolta in quanto era solo consumatrice.
Nel 2000 ci fu il suo ritorno al cinema con Samperi
ma il film “Malizia 2000” fu un grande fiasco
ed a causa di alcune infiltrazioni di collagene
fatte per alcune scene il viso ne rimase deturpato.
Ha vissuto gli ultimi anni in totale anonimato
e con grande tristezza per dolorose vicende giudiziarie
avendo dovuto denunciare il figlio e la badante
d'appropriazione indebita di soldi ed appartamenti.
Contemporaneamente ha sofferto di un accentuato degrado fisico.
Malizia 2000
Quando l'amico Lino Banfi iniziò una battaglia
per farle avere il sostegno previsto per gli artisti
dalla Legge Bacchelli lei chiese di soprassedere
in quanto voleva essere dimenticata…
Penso che noi tutti però preferiamo ricordarla
nei suoi momenti di magico splendore
anche se la sua vicenda umana ed artistica
ci insegna come sia facile passare
dal grande successo ad un inesorabile rapido declino.
Ciao Laura e grazie per le emozioni che ci hai donato…
Tony Kospan
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