DAL PAPIRO CHESTER BEATTY I
LIRICHE D’AMORE DALL’ANTICO EGITTO

STANZA QUINTA (UOMO)

Adoro la Dorata,
lodo la sua maestà,
esalto la Signora del Cielo,
canto le lodi di Hathor,
inneggio alla dea sovrana.
Mi rivolgo a lei,
lei ascolta le mie preghiere
e mi invia la mia signora.
E’ venuta per vedermi:
m'è successo qualcosa di grande.
Fui allegro,
fui in gioia,
mi sentii grande,
quando mi si disse: “Viene, eccola”.
Ecco, mentre lei avanzava,
s’inchinavano i giovani,
per la grandezza d’amore per lei.
Ho fatto un voto alla mia dea (Hathor, ndt).
Ella mi ha dato la mia amata,
dopo tre giorni che ho pregato in suo nome.
Era (l’amata, ndt) lontana da me da quasi cinque giorni.






Scritti raccolti da Danny Fan – impagin. t.k.
– continua –
Ciao da Tony Kospan
PER LEGGER LA POESIA DELLA IV STANZA…
E DA LI' TUTTE LE PRECEDENTI…
Ciao da Tony Kospan

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Davvero una favola densa di saggezza…
che penso sia utile sia a grandi che a piccoli..

LA GIRAFFA VANITOSA
(favola etnica proveniente dall'Africa)

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.
Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.
Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –
Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.
Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa:
– Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere… –
E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.
Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.
Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.
Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa:
– Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.
La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.

DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN

LA TUA PAGINA DI
CULTURA.. PSICHE E SOGNO
PER COLORARE LE TUE ORE…


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Quella che ascolteremo
non è una gran bella canzone in senso classico,
né come testo né come musica,
ma è stata ugualmente una canzone cult di un'epoca
e su di lei si scrisse di tutto e di più
come vedremo in seguito…
Il periodo in cui questa canzone
trionfa ed è cantata in Italia dappertutto
è l'inizio degli anni 50…
Per la precisione siamo nel 1952…
PAPAVERI E PAPERE
ATMOSFERE E NOTE DI QUALCHE TEMPO FA
a cura di Tony Kospan
Questa canzone non ha nè testo poetico nè musica eccezionale,
tuttavia è una canzone simpatica e (ingenuamente) divertente.
Molto si ipotizzò e si scrisse su eventuali significati nascosti…
e sottilmente politici…
la paperina = il popolo
e
i papaveri = i potenti.
Tuttavia essa entrò allora
ed è rimasta sempre nel cuore degli Italiani.
E' una canzone che ha segnato davvero un'epoca…
essendo il suo successo durato molto a lungo…
grazie all'interpretazione di Nilla Pizzi…
che vediamo qui sotto con Antony Quinn
La canzone fu la 2° classificata al Festival di Sanremo del 1952,
dopo Vola Colomba, sempre cantata da Nilla Pizzi,
ma ebbe però molto più successo della prima.
1952 – Televisore d'allora
Il motivetto insieme a questa strofa… è di quelli che,
una volta entrati nella mente, per qualche magia,
vi restano appiccicati… per sempre.
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Ma ora ascoltiamola… leggendo… se ci va…
anche il testo…
e/o, se ci fa piacere, in questo video…
simpaticissimo e… floreale…
1952 – Nilla Pizzi al Festival di Sanremo
CIAO DA TONY KOSPAN
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LA STORIA… I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
NEL GRUPPO DI FB


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