Archivio per 13 ottobre 2019

Previati – La danza delle ore


Ho un sogno, un solo sogno: continuare a sognare.
Sognare la libertà, sognare la giustizia, sognare l'uguaglianza.
E magari non aver bisogno di sognare.
Charlie Chaplin

 

Previati – Paolo e Francesca
VORREI ESSER IL ROSA E L'ARGENTO
Amy Lowell
Io vorrei essere il rosa e l'argento
nel correre lungo i sentieri,
ed Egli mi inseguirebbe inciampando,
turbato dal mio riso.
Vedrei il sole balenare nell'elsa della sua spada
e nelle fibbie delle sue scarpe.
Mi piacerebbe condurlo in un labirinto
lungo i sentieri modellati,
uno splendente e ridente labirinto
per il mio innamorato dai pesanti stivali.
Fino a che non mi afferrasse nell'ombra;
e i bottoni del suo giustacuore
premerebbero nell'abbraccio il mio corpo,
che dolora, che si scioglie,
che non ha paura….

Previati – Notturno
a tutti da Orso Tony
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Propongo alla vostra lettura questo brano
che mi appare una lucida… ma anche poetica…
analisi della fine di un amore.
Se vi va, sarei curioso di conoscere il vostro parere
RIFLESSIONI DOPO LA FINE DI UN AMORE
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LE COSE PIU' IMPORTANTI LE DICIAMO SENZA VOCE

Le cose più importanti, come sempre,
noi le diciamo senza voce.
Massimo Bubbola

Avrei voluto diventare Dostoevskij per curvare le parole
Per ogni piega, ogni distanza, ogni riflesso che ci scardinava il cuore
Avrei voluto insieme a te rubare l'acqua della Luna
Ma come Orlando ho perso il senno e ho perso anche la fortuna.
Avrei voluto cancellare dai tuoi occhi quella noia e quella solitudine
Ma allora davo troppe cose per scontate e non ti seguivo più.
Come la pioggia anche l'amore rinfresca una stagione ostile
Come la pioggia anche l'amore è destinato poi a finire.
Le cose più importanti come sempre noi le diciamo senza voce
Basta guardarsi dietro il vetro di un perdono o sotto un battito di luce
E il pianto vero non ha lacrime, né spettatori né rifugio
Ci siamo persi in un bicchiere e ritrovati in un naufragio.
Avrei voluto diventare Dostoevskij per curvare le parole
Per ogni piega, ogni distanza, ogni riflesso che ci scombinava il cuore
Avrei voluto insieme a te rubare l'acqua della Luna
Ma come tanti ho perso il tempo e ho perso anche la fortuna.

Cosa ne pensate?
Orso Tony
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Ecco un fantastico e commovente episodio che ha visto come protagonista il grande violinista Itzhak Perlman che non posso non portar anche alla conoscenza degli amici del Mondo di Orsosognante
Ho poi trovato un brano musicale, che più giù potrete ascoltare, dimostrazione dell’immensa bravura dell’artista.
Ma andiamo con ordine.
Itzhak Perlman
L’INCREDIBILE ESIBIZIONE DI ITZHAK PERLMAN
AL LINCOLN CENTER DI NEW YORK COL VIOLINO ROTTO
Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.
Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.
Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia.
Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.
Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.
Ma questa volta fu diverso.
“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe.
La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza.
Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”
Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.
Ma non lo fece.
Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.
Il pubblico era ammaliato.
Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.
Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.
Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza…
Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa.
Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.
Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.
Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.
Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:
“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.
Questo racconto-ricordo, rinvenuto nel web, di un episodio così bello ed incredibile mi ha fatto venire i brividi, sinceramente, e nel contempo penso ci faccia anche capire come accanto a noi ci sono, su questo pianeta, persone davvero straordinarie.
Il racconto m’ha fatto anche fatto venir voglia di conoscere un po’ meglio la sua eccelsa bravura ed ho trovato questo video che penso ne sia una magnifica dimostrazione.
E’ davvero un brano musicale tutto da godere.
IL GRANDE VIOLINISTA SUONA UNA MUSICA DI VIVALDI
Ciao da Tony Kospan
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Il pensiero di Shinyashiki Roberto
guru brasiliano, psichiatra ed esperto in comunicazione
sul modo migliore di vivere
Shinyashiki Roberto
LA FELICITA’ E’ UNA SCELTA!
(Il suo pensiero in pillole)
Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l’individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.
(dal web)

Ecco ora come l’autore sintetizza i suoi concetti…
espressi nel libro
IL VERO SUCCESSO E’ LA… FELICITA’
in questo brano quasi poetico…
LA VITA
Shinyashiki Roberto
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia….
Molti risparmiano la vita per il futuro…
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà!
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz’età….!
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all’amore o al lavoro….
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono.
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”.
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
e vivila come se fosse un gioco,
assapora tutto quello che riesci ad ottenere
sia le sconfitte che le vittorie,
la forza dell’alba e la poesia dell’imbrunire…

CIAO DA TONY KOSPAN
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Amore e Psiche
Antonio Canova è stato il massimo esponente della scultura neoclassica,
e per questo definito il nuovo Fidia.
Mi fa piacere ricordarlo con un accenno alle sue attività artistiche
e poi mostrando alcuni tra i suoi capolavori più noti.
Antonio Canova (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)
In verità Canova non è stato solo uno grandissimo scultore,
ma anche un interessante pittore
ed un “ambasciatore dell'arte italiana”.
Un suo dipinto – Le 3 Grazie danzano davanti a Marte
Infatti grandemente meritoria fu la sua attività diplomatica
presso Napoleone Bonaparte per far rientrare in Italia
numerosi capolavori artistici (purtroppo non tutti)
saccheggiati dalle truppe imperiali francesi.

La statua del principino Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros
A parte questo è stato uno dei massimi artisti italiani
vissuti a cavallo tra la fine del '700 e l'inizio dell'ottocento.
A differenza di molti altri artisti
Antonio Canova è stato ammirato ed osannato già in vita,
Nobili, papi, principi (ed anche Napoleone)
hanno voluto opere scolpite da lui nel marmo)
e la sua fama da allora non si è mai interrotta.
Adone e Venere
Nato a Possagno in una zona ricca di cave
fin da piccolo usò lo scalpellino per scolpire.
I suoi maestri, o meglio gli artisti che lo ispirarono,
furono i grandi scultori classici ed il barocco ma geniale Bernini.
L'amore per le letture dei classici antichi (greci e latini)
gli consentì di farsi una grande cultura
che gli servì poi nelle sue sculture con temi mitologici.
Ercole e Lica
Nel 1779 recatosi a Roma per studiare
dal vivo le tantissime sculture antiche lì esistenti
venne a conoscenza delle idee
dell'archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann.
Questi sosteneva che l'arte greca era il massimo della bellezza,
e che gli scultori dovevano cercare di avvicinarsi con le loro opere
allo stile deciso ma semplice e sereno delle antiche sculture.
Le tre Grazie
Ammiriamo ora alcuni suoi capolavori
e qualche leggiadro dipinto
(dipingere era per lui soprattutto un gioco).
Napoleone
Amorino alato
Henryk Lubomirski
Paolina Borghese
Amore e Psiche
F I N E
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE…
INSIEME
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