Archivio per ottobre 2019

Buon giovedì notte in poesia “L’amore quando si rivela” Pessoa – arte Zandomeneghi – canzone “Per me per sempre”   2 comments

 
 
 
 

Federico Zandomeneghi – Riflessione
 
 
 


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Il fiore che sboccia non fa alcun rumore;
la bellezza, la vera felicità e il genuino eroismo
camminano su suole silenziose!
– Wilhelm Raabe -
 
mini fleur mini fleur mini fleur mini fleur


 

 

 

Federico Zandomeneghi – Sul divano





L'AMORE QUANDO SI RIVELA

Fernando Pessoa

L'amore, quando si rivela,
Non si sa rivelare.
Sa bene guardare lei,
Ma non le sa parlare.
Chi vuol dire quel che sente
Non sa quel che deve dire.
Parla: sembra mentire…
Tace: sembra dimenticare…
Ah, ma se lei indovinasse,
Se potesse udire lo sguardo,
E se uno sguardo le bastasse
Per sapere che stanno amandola!
Ma chi sente molto, tace;
Chi vuol dire quello che sente
Resta senz'anima né parola,
Resta solo, completamente!
Ma se questo potesse raccontarle
Quel che non oso raccontarle,
Non dovrò più parlarle,
Perché le sto parlando.


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Federico Zandomeneghi – La passeggiata

 

 

 

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Federico Zandomeneghi – Coppia al caffè




Fellini – Breve ricordo di uno dei più grandi registi del ‘900 – Nel suo cinema trionfano l’arte.. il sogno e la poesia   Leave a comment

 
 
 
 
Federico Fellini e la moglie Giulietta Masini
 
 
 
 
 
FELLINI…
VERO MAGO DEL CINEMA DEL II NOVECENTO
 
 
 
 

(Rimini 20.01.920 – Roma 31.10.1993)
 
 
 

Vincitore di 4 premi Oscar e di tanti altri premi
è stato certamente uno dei massimi protagonisti
della storia del cinema… mondiale… del 900
per la sua capacità di coniugare

l'arte cinematografica
alla poesia… alle emozioni… al sogno.

 
 
 
 
 
 
 

BREVE BIOGRAFIA
 
 
 
La sua carriera ebbe inizio nel '29 come…  
disegnatore satirico
dopo esser giunto a Roma dalla natia Rimini…
 
 
Negli anni '40 passò alla collaborazione
nella stesura di sceneggiature teatrali
ma nel '45, con la conoscenza di un grande regista
come Rossellini, s'avvicinò al mondo della celluloide.
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel 1950 la sua prima regia (insieme con Lattuada)
con “Luci del varietà” mentre il debutto come unico regista
avvenne con “Lo sceicco bianco“.
 
 
Qui la sua vena artistica, che possiamo definire
un misto di sogno e realtà che dona suggestioni magiche
inizia a manifestarsi, ma non trova consensi
nè dalla critica… nè dal pubblico.
 
 
 
 

Sordi in una mitica immagine da “I vitelloni”

 
 
 
 
Nel '53 il suo primo grande successo con “I Vitelloni
con il quale vinse il Leone d'argento alla Mostra di Venezia
 
 
Il successo si confermò subito dopo,
anche a livello internazionale
con “La strada“.
 
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Mastroianni e Anita Ekberg ne “La dolce vita”
 
 
 
 
Ormai era diventato un regista affermato…
 
La sua carriera da quel momento è stata un susseguirsi
di successi di pubblico e di premi nei vari Festival del Cinema… con…
Le notti di Cabiria, 8 e mezzo, La dolce vita, Satyricon, Roma,
Amarcord, La città delle donne, Ginger e Fred.
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L'ultimo suo film è stato “E la nave va” nel 1990.

Oltre ai 4 premi Oscar vinti
gli fu poi conferito nel 1993
anche l'Oscar alla carriera.







  
Come ricordarlo ora al meglio se non con una scena,
 tratta da un suo mitico film,
che mette in evidenza il suo stile poetico e sognante?

  La passerella finale di Otto e mezzo (musica di Nino Rota)


 

 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
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Ff.

Jan Vermeer – Breve biografia e capolavori del grande pittore olandese del ‘600.. genio della luce   5 comments








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Il pittore olandese del '600

è ormai consacrato come uno dei grandi

dell'arte mondiale.



Qui potremo dar uno sguardo alla sua vita,

alla sua arte ed anche alle modalità

con le quali è stato riscoperto e tolto

dall'oblio in cui era caduto per oltre 2 secoli.

  

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La ragazza con l'orecchino di perla

 

 

 

JAN VERMEER – IL GENIO DELLA LUCE

Tony Kospan

 

 

 

 

Jan Vermeer  (Delft 31.10.1632 – Delft 15.12.1675)




Questa qui sopra è considerata dagli storici

l'unica immagine attendibile di Vermeer

ed è un dettaglio del suo dipinto “La mezzana” del 1656









BREVE BIOGRAFIA



Secondogenito di un mercante d'arte di Delft (Olanda)

attraverso la frequentazione di artisti e collezionista

si appassiona al mondo dell'arte

ed inizia già giovanissimo la sua formazione artistica.



A 19 anni sposa una ragazza cattolica

dalla quale avrà 11 figli e, nello stesso anno,

diventa maestro nella corporazione dei pittori della città.



 

* La stradina

 

 

Grazie alle attività ereditate dal padre… mercante d'arte

ma anche taverniere… poté mantenere tranquillamente

la sua numerosa famiglia fino all'invasione francese del 1672.

 

 

 

Giovane donna che legge una lettera davanti alla finestra aperta

 

 

 

Per le mutate condizioni socio-politiche,

per la morte del principale committente delle sue opere

e per le esagerate spese di… moglie e suocera

fu travolto dai debiti

e, probabilmente ammalatosi per il dolore

di non poter più far fronte alle esigenze familiari,

morì ancor giovane nel dicembre del 1675 a soli 43 anni.

 

 

 

Allegoria della Pittura

 

 

 

IL PITTORE

 

 

Per l'estrema cura e precisione con cui dipingeva,

ciascun quadro gli prendeva moltissimo tempo,

ed è forse per questo 

che le sue opere a noi giunte sono solo circa 40.





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 Il suo stile fu influenzato inizialmente da Rembrandt

per poi avvicinarsi alle tematiche dei seguaci del Caravaggio.

 

 

 

La lattaia

 

 

Molto si è discusso sull'uso della “camera ottica

un particolare aggeggio che consentiva

la visione capovolta degli oggetti…

ma forse gli serviva solo per esaminare in modo diverso

i particolari dell'opera che stava dipingendo.




Il bicchiere di vino


 


I suoi dipinti, a parte 2 vedute esterne,

la mitica Veduta di Delft e Stradetta,

sono tutti ambientati in interni.

 

 

 

* Ragazza con cappello rosso

 

 

 

Grazie alle sue conoscenze di materiali e tessuti,

Vermeer è eccezionale nell’uso della luce

e riesce a dar vita agli oggetti, rendendoli quasi toccabili,

ma anche ai visi ed ai corpi…

come si evince osservando i suoi dipinti più popolari

come “La Lattaia” e “Ragazza con turbante”.

 

E' proprio questo suo uso personalissimo e geniale della luce

che gli fa raggiungere le più alte vette artistiche del secolo…

 

 

 

Lezione di musica

 

 

 

LA RISCOPERTA

 

 

Era ormai stato del tutto dimenticato quando un giornalista francese,

Étienne-Joseph-Théophile Thoré, nel visitare nel 1842 il Museo dell'Aia

rimase incuriosito da un “paesaggio superbo e molto singolare“.

 Non sapendo di chi fosse lesse sul catalogo:

“Veduta della città di Delft, dal lato del canale, di Jan van der Meer”.

 

 

 

Veduta di Delft

 

 

Iniziò allora a cercar altri dipinti di questo artista misterioso

che soprannominò “la mia Sfinge

dato che più lo conosceva e più enigmi gli poneva.

 
Ma chi lo ha portato poi davvero ad una conoscenza universale

è stato Marcel Proust

con la sua descrizione estasiata sempre della “Veduta di Delft“.

 

 

 

* Giovinetta con bicchiere di vino

 

 

 

DOVE SONO I SUOI DIPINTI?

 

 


Sono in varie parti del mondo ma nessuno in Italia…

E' dunque difficilissimo poterli ammirare da vicino

ma… per fortuna…

 

 

 

* Giovanetta con liuto

 

 

… sono comunque spesso in giro per il mondo per mostre 

e di recente sono stati anche a Bologna

dove hanno riscosso enorme successo.

 

 

 

* Donna in piedi davanti alla spinetta

 

 

 Il suo dipinto simbolo, assurto ad icona mondiale,

è però il piccolo dipinto… qui sotto

“La ragazza con l'orecchino di perla”

cliccando sul quale, volendo,

possiamo scoprirne tutta l'affascinante storia.


 

 

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Tony Kospan

 

 

 

Copyright – Tony Kospan

 

 

 

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Buon mercoledì sera in poesia “Piaghe d’amore” Lorca – arte C. C. Curran – canzone “L’emozione non ha voce”   Leave a comment

 

 

Charles Courtney Curran

 

 

 

 

 


 

 

 

Charles Courtney Curran – La lettura


 

 

Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate,

vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce.

Il semplice fatto di sapere

che tu sei da qualche parte su questa terra

sarà, nell’inferno, il mio angolo di Paradiso.

Marc Levy – Sette giorni per l’eternità

 

 

 

 

 

 

PIAGHE D’AMORE

Garcia Lorca 


La luce, questo fuoco che divora.


Questo paesaggio grigio che m’attornia.


Questa pena per una sola idea.


Quest’angoscia di cielo, terra e d’ora.


Questo pianto di sangue che decora


lira senza timbro, torcia senza presa


Questo peso del mare che mi frusta.


Questo scorpione che attende entro di me.


Ghirlanda d’amore, letto di ferito


sono e di insonne, sogno la presenza


tua nel fondo in rovina del mio petto;


e se ricerco una vetta di prudenza


il tuo cuore mi dà una valle densa


di cicuta e passione d’aspra scienza.

 

 

 

Charles Courtney Curran – La lettrice

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 


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Storia ed immagini del “Quartiere Pappagallo” in Olanda – Quando le case sono vere… opere d’arte!   2 comments









E' possibile entrare.. sostare.. e addirittura vivere in un'opera d'arte?


No certo! Ed invece sì.


Ecco allora la storia e le immagini del “Quartiere Pappagallo”
di Drachten in Olanda.









LA STORIA



Nel 1921 l'architetto e pittore Theo Van Doesburg realizzò la pittura delle pareti interne ed esterne di 16 case a schiera progettate dall'architetto Cees Rienks de Boer destinate alla classe media della cittadina olandese Drachten sulla falsariga dei coloratissimi dipinti di Mondrian.








Ma già mentre era in corso la loro costruzione sorsero dissidi tra i due in quanto l'architetto avrebbe voluto che il colore di base degli esterni fosse bianco per meglio esaltare i colori delle porte e delle finestre ed a questo si opponeva il de Boer.




La vetrata di una finestra disegnata da Theo Van Doesburg




Prevalse la tesi più tradizionale… ma ciononostante le case, per i loro particolari colori, furono oggetto di grande ilarità da parte dei cittadini che le definirono “Case pappagallo“.

Addirittura intervenne poi il Comune che provvide a ridipingere le case a proprie spese e così esse divennero anonime come le altre case della cittadina.




Dipinto di Mondrian




Il loro autore, Theo Van Doesburg, si era rifatto ai principi del Neoplasticismo… che aveva elaborato a partire dal 1917 (e quindi quest'anno è il centenario della sua fondazione) con Mondrian nella rivista De Stijl.

Il principio basilare di questa corrente, descritto nel Manifesto pubblicato sull'anzidetta rivista, era quello di esaltare l'arte plastica e di annullare ogni forma naturale in quanto essa, a loro dire, impediva una reale elaborazione artistica.






IL QUARTIERE PAPPAGALLO ORA



Negli ultimi tempi gli abitanti di queste case, con la collaborazione del Museo olandese Dr8888, hanno deciso di riprendere i colori gialli, rossi e blu dei disegni originali.




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Ora quindi le case sono tornate allo stile ed ai colori del Neoplasticismo e dunque i loro abitanti vivono in queste autentiche opere d'arte.









Una di esse è visitabile 2 volte la settimana ed una sala da pranzo è stata perfettamente ricostruita ed allestita nel suddetto Museo.







E' da aggiungere che non solo gli interni e le facciate sono coloratissimi ma anche le parti esterne…







Un altro interno di una “casa pappagallo”.








Tony Kospan


Copyright Tony Kospan – Vietata la copia senza indicare il nome dell'autore e del blog.



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INSIEME









Halloween – Ecco i pro ed i contro di questa discussa festa di importazione   1 comment

 

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Come è noto questa è la festa più controversa di tutte e ci sono accanite schiere di favorevoli e contrari… 

Esaminerò i lati positivi e negativi… secondo le opposte visioni… cercando il massimo di obiettività… ma alla fine esprimerò comunque il mio pensiero.
 
 
 
 

    



PRO


 
– Ci sarebbero vaghe… lontane origini contadine europee 
– Piace ai bambini
– Aiuta l'economia… consentendo alle aziende di produrre e vendere di più
– Aiuta a superare la paura della morte
– Bisogna viverla solo come un gioco… ed è una festa come tante altre

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTRO


 – Festa solo di importazione.. nata in piccole zone nordamericane.


– E' caratterizzata  soprattutto dall'esaltazione di un horror più o meno finto anche se edulcorato da giocose modalità  infantili… tipo “Dolcetto scherzetto etc…”  

– Festa lontanissima dalle nostre tradizioni. 

– Festa senza alcun significato reale… e solo consumistica. 

– Alcuni fanatici  di Halloween vanno a caccia dei gatti neri per sacrificarli perché amici delle streghe… (Quando venivano bruciate le streghe si bruciavano anche i gatti neri).
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– Con la scusa di Halloween poi molti si abbandonano a comportamenti folli… pericolosi… vietati… vandalici… come ci dice la cronaca… al punto che alcuni comuni vietano i mascheramenti… ed ogni anno la cronaca nera ci racconta di spiacevoli episodi.
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– Il culto dei morti viene trasformato in una carnevalata… 

– Per i cattolici infine con i giochi ed i riti finto-satanici (ma ahimé alcuni gruppi li fanno davvero) si aprirebbe la porta al Demonio


 
  
 


 
 






Infine ecco la definizione di Wikipedia:

“Halloween è una festività di origine celtica celebrata la notte del 31 ottobre che nel secolo XX ha assunto negli Stati Uniti le forme accentuatamente macabre e commerciali con cui è divenuta nota”

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IL MIO PENSIERO


 


Certo è una festa dalle modalità molto lontane dalle nostre idee e dalle nostre  tradizioni… (ma che la globalizzazione ha portato in giro per il mondo) e le sue origini appaiono consistere in una deformazione celtica della nostra festa del 1° Novembre (Ognissanti).


Però chi vuole festeggiare lo faccia pure… ma auspicabilmente solo in modo giocoso… e sereno… e si diverta pure…  ed anche alla grande… con pipistrelli… zucche vuote… (ce ne sono tante in giro in tutti i settori) e streghe varie… ma senza darle stupidissimi significati satanici e stia lontano da comportamenti pericolosi per sé e per gli altri… (e lasci in pace i gatti)..
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E VOI COSA NE PENSATE?

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Concludo dunque augurando… buona festa  (a chi festeggia)
e buona e serena serata-notte del 31 ottobre… a tutti gli altri.
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Tony Kospan




 
 

 

LA TUA PAGINA DI FACEBOOK DI CULTURA E SOGNO


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E’ questa la statua più terrificante del mondo? E’ nel “Victoria’s Way Meditation Garden”   1 comment

 



I nostri giardini classici presentano quasi sempre,

nei viali e tra alberi ed aiuole,

statue inneggianti alla bellezza ed all’armonia

secondo i canoni greci e latini.



 

 

 

 

 

 

LA STATUA PIU’ TERRIFICANTE DEL MONDO

ED IL VICTORIA WAY MEDITATION GARDEN


 

 


Altrove però c’è nei parchi una più ampia tipologia di statue…

e così può accadere di trovarsi di fronte

a sculture originali… sorprendenti… e talvolta inquietanti.


Entriamo allora in questo giardino molto, ma molto, molto… particolare.

 

 

 

 

 

 

Siamo dunque nel Victoria’s Way Meditation Garden in Irlanda.


Ed ecco allora cosa possiamo all’improvviso vedere girando nei viali.


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La scultura, che sembra emergere da una specie di piccola palude,

ha un aspetto che incute paura

e, per molti versi, appare davvero mostruosa.




   

 

 

 


La scultura sembra rappresentare in effetti uno zombie, 

o un fantasma reincarnato, che sta uscendo fuori dallo stagno

e può far venir un colpo ad un distratto visitatore che se la trovasse davanti.

 

 

 

 

 

 

E’ certo così… ma è da apprezzare comunque la fantasia dell’autore,

(che non sono riuscito ad individuare)

che ha anche ben incastonato la terrificante scultura nell’ambiente paludoso


donandoci così un effetto davvero originale e sorprendente.


 


 

 

 

 

Non dobbiamo infine dimenticare che oltre a questa statua

nel parco c’è anche tanto altro, sempre di assoluta originalità,

per cui chi entra…  si può attendere… di tutto!







 

 Tony Kospan



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Rino Gaetano – Breve ricordo del grande cantautore “controcorrente” anche con due sue famose canzoni   Leave a comment


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Rino Gaetano
è lo pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano
vero talento musicale degli anni ’70 che,
senza compromessi… tra sorrisi ed ironie,
ha raccontato in musica i nostri vizi ed i nostri difetti.



(Crotone 29.10.1950 – Roma 2.6.1981)


Considerato il “figlio unico” della canzone italiana,
è ancor oggi ricordato per la sua voce ruvida e spontanea,
per il graffiante sarcasmo delle sue canzoni
nonché per la denuncia sociale,
nascosta dietro i suoi testi apparentemente leggeri.







Personalità davvero libera ed indipendente… la sua.


Infatti faticò molto per aver un vero successo

sia per il suo carattere non semplice

che per i testi spesso di critica verso le diseguaglianze sociali

che non erano ben accolti dai soliti ambienti conservatori.

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Il successo lo raggiunse con alcune canzoni poesie
che possiamo definire veri capolavori…
ma il vero mito esplose solo dopo la sua precoce morte
avvenuta a soli 31 anni, per un incidente stradale.








Come ricordarlo se non con 2 sue bellissime canzoni?

Ecco la prima…







e quest’altra è la seconda…







Tony Kospan



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Augurissimi Luciana Littizzetto – Buon compleanno con ”I sapientoni”… un tuo esilarante articolo   Leave a comment

 

 

 

 

NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO…

COME FAR GLI AUGURI ALLA COMICA..

CABARETTISTA.. ATTRICE E CONDUTTRICE TELEVISIVA

LUCIANA “NAZIONALE”?

 

 

 

 

 

 

PENSO CHE UNO DEI MODI MIGLIORI


SIA FARLO LEGGENDO UNO DEI SUOI TANTI ARTICOLI…


GRAFFIANTI ED ESILARANTI




I SAPIENTONI

 
 
 
 
Una categoria umana da evitare accuratamente?


Più delle spine nel branzino?





  



Quella dei Dotti… Medici e Sapienti

Quelli cioè che la sanno

e te la spiegano… sempre.

By Luciana Littizzetto…



 

 

 

 

Tu comunichi una notizia che può variare dall’appuntamento col gommista all’arrivo della sonda Cassini.
E loro? La sanno già.
Anzi. Te la spiegano meglio e nel dettaglio.

Tu prepari il sugo e loro intervengono con pareri e consigli.


Tu racconti agli amici una barzelletta e ti interrompono continuamente per puntualizzare.

Tu chiedi l’ora e questi partono dal funzionamento della meccanica interna dell’orologio.


Tu domandi che tempo fa e loro te lo dicono partendo dal… Big Ben.

I Sapientini sono quelli che se devono comperare un paio di scarpe mandano alla neuro i commessi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Io ci ho avuto un fidanzato così. Il castigo del cielo acquistava le scarpe e poi le rodava in casa tutto il giorno successivo per verificare l’effettiva comodità del prodotto.
Ma per non sporcare la suola foderava il pavimento coi fogli di giornale. Io entravo in casa e dicevo: «Dài il bianco?». No. Provava le scarpe.
E poi mi chiamava «Carissima».
Io uno che mi chiama carissima lo prenderei a sprangate.
Carissima dillo alla tua capoufficia, alla tua zia Giunchiglia di Loano, alla tua maestra di cha cha cha, ma non a me che dovrei essere la tua amatissima, semmai…
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ma dove i Dotti Medici e Sapienti danno il meglio?

Al ristorante, ovvio!!!

 
 
 
 
Prima cosa chiedono con minuzia gli ingredienti delle specialità della casa e poi dibattono del perché e del percome il cuoco cucini il tal piatto in tal modo, mentre loro lo cucinerebbero in un altro.
E poi ordinano sempre i piatti senza qualcosa.
E di solito senza qualcosa di fondamentale.
Il risotto alla milanese senza zafferano, il carpaccio ben cotto senza parmigiano e la pizza marinara senza aglio.
Insomma.., a gavu ‘lfià [levano il fiato].
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Che ci facciamo con gente così?
Al massimo una partita a Trivial Pursuit.
Perdendo, naturalmente.
 
 
 
 

 

 

 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.

 

 






Cara Luciana… ancora…



 

 

 

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Buon lunedì sera in poesia “Lei avanza in bellezza come la notte” G. Byron – arte F. L. Comerre – canzone “Minuetto”   Leave a comment


 
 
Leon Francois Comerre
 
 
 
 
 




barrafiorita

Il tempo non conta per il cuore.  

Si può amare anche stando lontani e quell’amore,  

se è vero e puro,  

non morirà mai neanche fra mille anni. 

R. Battaglia

barrafiorita


 
 
 

 (Minuetto Mp3)
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Leon Francois Comerre – Gloria del mattino

 
 


LEI AVANZA IN BELLEZZA COME LA NOTTE 
George Byron


Lei avanza in bellezza, come la notte
di climi tersi e di cieli stellati,
tutti i pregi della luce e della tenebra
s’incontrano nel suo aspetto e nei suoi occhi:
così addolciti a quella luce tenera
che il cielo nega allo sfarzo del giorno.
Un’ombra ancora, un raggio in meno,
forse avrebbero mutato la grazia senza nome
che ondeggia a ogni treccia corvina,
o dolcemente le illumina il volto,
dove pensieri limpidi e soavi svelano
quanto pura e preziosa la loro dimora.
Su quella guancia, e su quella fronte,
così dolci e calme ma eloquenti,
i sorrisi che vincono, i colori accesi,
parlano solo di giorni nel bene,
di un’anima in pace con tutto,
di un cuore innocente al suo amare.
 
 
 
 
 
Leon Francois Comerre – Luna
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Leon Francois Comerre



 
 
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