Archivio per 20 settembre 2019

Diego Velazquez

   
La vita è un brivido che vola via,
è tutto un equilibrio sopra la follia.
(Vasco Rossi)
   

La Regina Isabella (Diego Velazquez)
L'AMOR MIO E' VESTITA DI LUCE James Joyce
L'amor mio è vestita di luce In mezzo ai meli Dove i lieti venti più bramano Di correre insieme. Là dove i venti lieti restano un poco A corteggiare le giovani foglie, L'amor mio va lentamente, china Alla propria ombra sull'erba; Là, dove il cielo è una coppa azzurrina Rovescia sulla terra ridente, Va l'amor mio luminoso, sostenendo Con garbo la veste.
Venere allo specchio (Diego Velazquez)
  

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(Lui è pazzo di lei)

da Tony Kospan
IL TUO NUOVO GRUPPO DI STORIA CULTURA ED AMICIZIA

Trionfo di Bacco (Diego Velazquez)
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Davvero un bel raccontino da far leggere a grandi e piccoli
in un'epoca come la nostra
che sembra aver proprio perso la bussola del viver civile.

LA PALIZZATA
Raccontino di saggezza
C’era una volta un ragazzo con un pessimo carattere.
Suo padre gli diede un sacchetto pieno di chiodi e gli disse di piantarne uno nella palizzata del giardino ogni volta che bisticciava con qualcuno.
Il primo giorno ne piantò 37 di chiodi nella palizzata del giardino.
Le settimane seguenti, imparò a controllarsi e i numeri dei chiodi piantati nella palizzata diminuirono di giorno in giorno: scoprì che era più facile imparare a controllarsi che piantare i chiodi.
Finalmente, arrivò il giorno in cui il ragazzo non piantò nessun chiodo nella palizzata.
Allora andò dal padre e gli disse che oggi non aveva avuto bisogno di piantare nessun chiodo.
Suo padre allora gli disse di levare un chiodo dalla palizzata per ogni giorno che riusciva a non perdere la pazienza.
I giorni passarono e finalmente il ragazzo disse al padre che aveva levato tutti i chiodi dalla palizzata.

Il padre lo condusse davanti alla palizzata e gli disse:
” Figliolo, bravo, ti sei comportato bene, ma guarda quanti buchi hai lasciato nella palizzata.
Non sarà mai come prima.
Quando litighi con qualcuno e gli dici delle cose cattive, gli lasci delle ferite come queste.
Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà.
Una ferita verbale spesso fa più male di una fisica.
Una ferita fisica può guarire completamente senza lasciare traccia, quella verbale invece ti segna molto profondamente portando la tristezza nel cuore.
Ricordati che ci vuole un attimo per dire una cosa cattiva ad una persona, ma una volta detta non è più possibile cancellarla, anche se non si pensava veramente ed era solo la rabbia di un momento, quelle parole segneranno il suo cuore di tristezza per sempre.”

Testo dal Web
Ciao da Tony Kospan

LA PAGINA DELLA POESIA E DELLA CULTURA VARIA
CON LEGGEREZZA

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A volte l’arte anticipa i movimenti della storia
interpretando le disfunzioni sociali di un’epoca.
Questo pittore genovese, Alessandro Magnasco,
vissuto a cavallo tra il ‘600 ed il ‘700
è stato un artista davvero particolare
e soprattutto lontano dalle mode e dai temi dei suoi tempi.
Alessandro Magnasco (Genova, 4.2.1667 – Genova, 12.3.1749)
Il suo stile, di genere popolaresco,
è caratterizzato da pennellate dai colori contrastanti
che creano immagini in chiaroscuro e personaggi distorti
per cui è ritenuto anche un antesignano dell’Espressionismo.
I suoi dipinti mostrano spesso una critica chiara
dei costumi “allegri” del clero
(soprattutto tra frati e suore)
e di quelli decadenti della società del suo tempo.
La dissipazione e l’ignoranza distruggono le arti e le scienze
Emblematico di queste sue tematiche è il suo dipinto più famoso
“Trattenimento in un giardino d’Albaro” del 1740
creato al suo ritorno a Genova dopo il periodo milanese.
Il dipinto ci mostra 2 diversissime scene divise da un muro diroccato.
Trattenimento in un giardino d’Albaro
La prima in alto e molto ampia
è una bella e completa veduta della valle del torrente Bisagno
mentre la seconda, in basso un giardino della collina d’Albaro.
Se nella prima ampia scena paesaggistica,
che occupa ampiamente
il dipinto nella parte alta, sembra dominare lo spirito illuminista
nella seconda in basso, quasi nascosta, scopriamo
persone della nobiltà e del clero rilassarsi amabilmente.
E’ proprio qui che vien fuori lo spirito del Magnasco
di forte critica al “paradiso dorato” di ecclesiastici e nobili
mentre la massima parte del popolo è in sofferenza.
L’autore, che deve accontentare il ricco committente,
riesce comunque ad inserire la sua critica
senza darlo molto a vedere.
Ma la critica c’è… eccome!
Il muro
Colpisce in modo forte infatti
la separazione
tra la leggerezza del paesaggio e del tema
un “allegro” intrattenimento tra nobili e prelati,
con la tensione dura che è invece data
dai colori oscuri ed intensi
con cui vengono dipinte
le persone in basso che sembrano divertirsi.
I soggetti poi appaiono per lo più vecchi,
quasi mummie imparruccate dedite al relax
e con i classici atteggiamenti formali del bel mondo.
Essi, chiusi nei loro grandi privilegi,
manifestano un assoluto disinteresse
per quel che avviene nel mondo oltre quel muro.
Ma ecco che in questo mondo falso ed artificiale
appare una scena viva e reale.
Un ragazzo del popolo, chiaramente vestito poveramente,
sta scavalcando coraggiosamente quel muro scalcinato
(pur esso emblema di un mondo vecchio che sta per finire).
Il ragazzo rappresenta la forza della realtà
ed annuncia a tutti che quel mondo dorato e falso sta per finire.
Cinquanta anni dopo quel muro diroccato crollerà
sotto i colpi di una rivoluzione che cambierà la storia
dell’Europa e del Mondo
dando inizio ad una nuova epoca.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
Vietata la copia del post senza indicazione dell’autore e del blog
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
INSIEME
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Alessandro Magnasco (Genova, 4.2.1667 – Genova, 12.3.1749)
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Grande cantante dalla forte personalità e dalla grande sincerità…
ha sofferto molto, ad un certo punto della sua bellissima carriera,
per una lunga, assurda e vergognosa campagna di calunnie
avvenuta negli ambienti del suo stesso mondo musicale.
Bagnara Calabra 20.9.1947 – Cardano al Campo 12.5.1995
Nella sua non lunga ma prestigiosissima carriera
italiana, ma anche europea,
Mia Martini ha avuto grandi sostenitori in campo musicale
come Califano, Aznavour, Cocciante, Gianni Bella, Bruno Lauzi,
Renato Zero, Enzo Gragnaniello, Roberto Murolo etc….
ma anche acerrimi “amici” che, con ingiustificabili azioni,
hanno sparso su di lei.. assurde voci… rovinandole la vita.
A lungo andare, quella che viene unanimemente considerata
uno dei miti della musica italiana,
era rimasta del tutto isolata e dimenticata.
La cosa le causò enormi ed indicibili sofferenze
che la portarono ad una prematura fine…
Mi fa piacere ricordarla con alcuni suoi grandi successi…
senza però dimenticare l'inqualificabile comportamento
di alcuni noti personaggi di cui non rivelo il nome
per carità di patria.
.
.
ALCUNE SUE MITICHE CANZONI
La prima canzone… La nevicata del 56…
è di Franco Califano
ed è stata un suo grande successo.
Questa canzone, per la bellezza del testo
e per l’aria dolce e rarefatta che essa fa respirare,
vinse il Premio della Critica
al Festival di Sanremo del 1990.
La seconda è… Minuetto…, anch'essa di Califano,
e scritta forse proprio per lei ed ispirata da lei.
Minuetto è stato il 45 giri di Mia più venduto.
La terza è la mitica… Almeno tu nell'universo…
scritta da Bruno Lauzi e portata al successo da Mia nel 1989.
Con questa canzone Mia ritornò in auge dopo un periodo buio.
La quarta è infine… Cu'mme…
dolcissima canzone napoletana scritta nel 1992
da Enzo Gragnaniello ma portata al successo
da Roberto Murolo e Mia Martini.
Murolo e Mia
Scusa Mia l'enorme dolore che ti è stato causato
dall'ignobile comportamento di alcuni tuoi “amici”
Orso Tony
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Grande cantante dalla forte personalità e dalla grande sincerità…
ha sofferto molto, ad un certo punto della sua bellissima carriera,
per una lunga, assurda e vergognosa campagna di calunnie
nata negli ambienti del suo stesso mondo musicale.
Bagnara Calabra 20.9.1947 – Cardano al Campo 12.5.1995
Nella sua non lunga, ma prestigiosissima, carriera
italiana, ma anche europea,
Mia Martini ha avuto grandi sostenitori in campo musicale
come Califano, Aznavour, Cocciante, Gianni Bella, Bruno Lauzi,
Renato Zero, Enzo Gragnaniello, Roberto Murolo etc….
ma anche acerrimi “amici” che, con ingiustificabili azioni,
hanno sparso su di lei assurde voci rovinandole la vita.
A lungo andare, quella che viene unanimemente considerata
uno dei geni della musica italiana,
restò del tutto isolata e dimenticata.
La cosa le causò enormi indicibili sofferenze
che la portarono ad una prematura fine…
Mi fa piacere ricordarla con alcuni suoi grandi successi…
senza però dimenticare l'inqualificabile comportamento
di alcuni noti personaggi di cui non rivelo il nome
per carità di patria.
ALCUNE SUE MITICHE CANZONI
La prima canzone La nevicata del 56
è di Franco Califano
ed è stata un suo grande successo.
Questa canzone, per la bellezza del testo
e per l’aria dolce e rarefatta che essa fa respirare,
vinse il Premio della Critica
al Festival di Sanremo del 1990.
La seconda è Minuetto, anch'essa di Califano,
(scritta forse proprio per lei ed ispirata da lei)
possiamo ora ascoltarla nel video leggendone anche il testo.
Minuetto è stato il 45 giri di Mia più venduto.
La terza è la mitica Almeno tu nell'universo
scritta da Bruno Lauzi e portata al successo da Mia nel 1989.
Con questa canzone Mia ritornò in auge dopo un periodo buio.
La quarta è infine Cu'mme,
dolcissima canzone napoletana scritta nel 1992
da Enzo Gragnaniello, ma portata al successo
da Roberto Murolo e Mia Martini.
Murolo e Mia
Scusa Mia l'enorme dolore che ti è stato causato
dall'ignobile comportamento di alcuni tuoi “amici”
Orso Tony

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