Archivio per 16 settembre 2019

Una piccola ma geniale poesia di Pessoa che ci fa (ri) scoprire il vero senso del viaggio   1 comment

 
 
 


 
 
 

Questa piccola ma significativa poesia
del grande poeta portoghese
ci rivela qualcosa che in fondo già sappiamo…

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
Il senso vero e profondo del viaggio…
 non consiste nel correre in giro per il mondo
alla ricerca affannosa di chissà che cosa…
ma nel guardarci intorno…
nello scoprire negli altri… anche in quelli accanto a noi…
dei mondi… sì dei nuovi mondi…,
eppur così simili,  per tanti versi al nostro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
VIAGGIARE
Fernando Pessoa
 
 
Viaggiare?
Per viaggiare basta esistere
passo di giorno in giorno
come di stazione in stazione
nel treno del mio destino
affacciato sulle finestre e sulle piazze
sui gesti e sui volti
sempre uguali e sempre diversi
come in fondo sono i paesaggi



 
 
 
 
 
 
Semplice no?
 
Eppure in pochi pensiamo a questo…
e solo un grande e profondo osservatore dell'animo umano
come Fernando Pessoa poteva dircelo con versi così geniali.






Infine concludo il post con quella che è
una delle più belle canzoni dedicate al viaggio


 (Sì viaggiare – Battisti)
 
 
 
 
Orso Tony



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Buon lunedì notte in poesia “Ho messo la mia anima..” M. Guidacci – arte Picasso – canzone “Quando m’innamoro”   2 comments

 
 

 
 
Picasso


 

 

 

 
 
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Ognuno di noi ha un paio di ali,
ma solo chi sogna impara a volare.
Jim Morrison
 

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Picasso – La pace
 
 

HO MESSO LA MIA ANIMA…
Margherita Guidacci
 
Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido.
Essa non vuole altro che riposare in te.
Ma schiudile
se un giorno la sentirai fuggire.
Fa che siano allora come foglie
e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l'affetto nell'addio
non è minore che nell'incontro.
Rimane uguale e sarà eterno.
Ma diverse sono talvolta
le vie da percorrere
in obbedienza al destino.

 

 
 
 

Picasso – Famiglia di saltimbanchi

 

 

 

 (Anna Identici – Quando m'innamoro)

 
 
 
 

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Picasso – 2 donne che corrono sulla spiaggia
 
 
 

ANCORA UN BACIO – Breve analisi di questo dipinto bello e significativo di Italo Nunes Vais   Leave a comment




“Ancora un Bacio” è un dipinto di Italo Nunes Vais
(Tunisi 1860 – Firenze 1932) del 1885,
che ha numerosi estimatori.


Ben poco si conosce della biografia di questo pittore
salvo che frequentò l’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1875 al 1880,
e che dipinse tutta la vita ma senza grandi successi.









Mostra un bacio tra una madre, in partenza su un vagone del treno,
e la figlia che rimane a terra.

Il dipinto intende rivelare il contrasto tra la frenetica vita metropolitana
e la sospensione del tempo indicata dal bacio tra madre e figlia.

La scena ben rappresenta l'avanzare della modernità in quella fine dell'800
ma anche l'influenza della nascente arte fotografica sulla pittura.

Il dipinto infine rivela la notevole capacità tecnica del Nunes ben integrata,
in questo caso, con l'aspetto spontaneo e realistico della scena.








Questa opera è la più importante dell'artista che,
nonostante la creazione di tante altre opere,
non riuscì più a ripetersi a questi livelli.



Tony Kospan











Pubblicato 16 settembre 2019 da tonykospan21 in ARTE

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Maria Callas.. la divina – I successi.. gli amori.. i dolori.. e 2 video di un mito della lirica   Leave a comment




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La sua voce, i suoi amori, i suoi dispiaceri ed i suoi capricci
hanno fatto di lei un vero mito…
 
 CONOSCIAMOLA… VEDIAMOLA… ASCOLTIAMOLA!

 
 

 
 New York 2.12.1923 – Parigi 16.9.1977
 
 


 
 
MARIA CALLAS
LA DIVINA… DELLA LIRICA
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
UNA BREVE  BIOGRAFIA
 
 
 
 
 
La Diva, Divina, Dea o altre definizioni simili è nata nei primi giorni del dicembre 1923 a New York (s’ignora il giorno preciso per il ritardo nell’iscrizione all’anagrafe da parte dei genitori che volevano un maschio).
 
La sua infanzia fu però comunque tranquilla, anche a soli cinque anni fu investita da un’auto a Manhattan e rimase in coma per ventidue giorni.
 
Però in famiglia la prediletta era Jackie, la sorella maggiore, (per combinazione era così chiamata Jaqueline Kennedy che le sottrasse il marito) la sola per cui erano previste lezioni di canto e pianoforte che lei era costretta ad ascoltare di nascosto.
 
Però mentre la sorella stentava lei imparava subito… al punto che a 11 anni vinse il 2° premio in una trasmissione radio L’ORA  DEL DILETTANTE.
 
Maria, anche quando segue la madre tornata in Grecia, dopo il divorzio, contina nello studio del canto  al Conservatorio di Atene e le lingue greca e  francese. 
 
Soffrirà molto durante la guerra… sia la miseria che la fame… ma i primi successi nascono proprio lì con la Cavalleria Rusticana e Tosca”.
 
 
 
  


 

 

Lei però non ha dimenticato New York e poco dopo la fine della guerra torna dal padre…. ma lì non riesce ad avere successi ed eccola ripartire stavolta, nel 1947, per l’Italia… povera i canna e con soli 50 dollari in tasca.
 
Si stabilisce a Verona dove si sposa, forse senza amore, con G.B. Meneghini grande amante della lirica.
L’Italia le porta fortuna con le sue interpretazioni da soprano di “Gioconda”, “Tristano e Isotta”, “Norma”, “I Puritani”, “Aida”, “I Vespri siciliani”, “Il Trovatore” e così via e nel contempo riesce afare amicizie importanti come Antonio Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini.
 
 
 
 
 


 


I trionfi si estendono in tutto il mondo. 

La Callas si trasforma, sulla scena, in personaggio senza gesti superflui, rompendo con una tradizione che prediligeva le emozioni e lacrime amare e con la sua voce incanta, commuove, stupisce.




La Callas con Onassis… il grande amore della sua vita




 
Inizia anche la massima mondanità mentre finisce il matrimonio per un amore…. che definì poi “brutto e violento” con l’armatore greco Aristotele Onassis… ma che in è stato l'unico vero amore della sua vita.
 
Seguono anni di passione… lussi… e sregolatezze con l'armatore greco.

Un figlioletto Omero… però morì appena nato.

 
 


  

 

 

 
Nel 1964 inizia il declino insieme all’abbandono da parte di Onassis per Jaqueline Kennedy… che per lei sarà una dura mazzata.
 
Anche la sua voce ne risente perdendo smalto e intensità. 

Abbandona allora la vita mondana e si ritira… a Parigi.   
 
Muore il 16 settembre 1977 a soli 53 anni.
 
Accanto a lei solo il suo personale di servizio.
 
 
 
 
 
 
LA VOCE 
 
 
 

Callas in Turandot

 

 


Di lei ci resta il mito e le incisioni della sua voce…

Voce che merita qualche parola.

La sua voce, infatti, anche a seguito di tanto studio ed esercitazioni, viene considerata una voce limpida, cristallina, chiara ma con venalità discontinue.

L’effetto è che riesce a trasmettere non solo le parole ma anche le mille emozioni dei personaggi a cui ha dato vita nelle opere da lei cantate.
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ASCOLTIAMOLA E VEDIAMOLA
 
 
 
 
Ascoltiamola e vediamola dunque in questi 2 video che ce la faranno ricordare con alcune interpretazioni sublimi…
 
 
 
 
 
 (LA TRAVIATA)

 

 

 
 
 
 
 
 
  (CASTA DIVA)

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN 

 




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