Archivio per luglio 2019

Felice mercoledì notte in poesia “Amore” I. Sodergan – arte Stillman – canzone “La forza che ci muove”   1 comment

 

 

 


Marie Spartali Stillman


 

 







Le parole sono piene di falsità o di arte;

lo sguardo è il linguaggio del cuore

~ William Shakespeare ~


 
 


Questa bella cascata, benché solo virtuale,
possa almeno darci l'illusione del refrigerio
 
 
 



 

Marie Spartali Stillman
 

 
AMORE
Irene Sodergran

La mia anima era un abito azzurro colore del cielo;
l’ho lasciato su uno scoglio, sul mare
e sono venuta da te, e somigliavo a una donna.

E come una donna mi sono seduta alla tua tavola
e ho bevuto una coppa di vino,
e respirato il profumo delle rose.

Hai detto che ero bella, che somigliavo
a qualcosa che avevi visto in sogno.

Ho dimenticato tutto, la mia infanzia e la mia patria,
sapevo solo che le tue lusinghe mi tenevano prigioniera.

E tu, ridendo, hai preso uno specchio
e mi hai detto di guardarmi.

Ho visto che le mie spalle erano fatte di stoffa
e si stavano sbriciolando,
ho visto che la mia bellezza era malata,
e che desiderava solo una cosa: sparire.

Oh, tienimi stretta tra le tue braccia,
che io non abbia più bisogno
di niente.


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Marie Spartali Stillman – Convent Lily – 1891


 
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a tutti da Orso Tony 

 

      






Marie Spartali Stillman – Il giardino incantato di Messer Ansaldo




Vediamo come i Simpsons combattono il caldo! (Immagini e gif)   Leave a comment








Grazie ad informazioni molto… ma molto… riservate…
abbiamo scoperto… come combattono il caldo i Simpson!












SIMPSON GIF tenor


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SIMPSON giphy B



Ma tra i tanti loro modi
questo qui giù però è davvero il più simpatico e geniale!


 
 
simpson giphy 10
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Ma attenzione!!!!

Quest'ultima immagine se guardata a lungo…
può creare dipendenza… eh  eh



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Ciao a tutti dall'Orso
che per il super caldo
si toglie pure la pelliccia.










Vedere entrambi i lati – Originale racconto della nota scrittrice giapponese Banana Yoshimoto   4 comments

 

 

 

 

Penso possa esser interessante conoscere

questa scrittrice giapponese,

i cui libri sono tradotti in tutto il mondo,

attraverso questo suo racconto… che ci mostra

una narrazione per noi davvero inconsueta…

ma certamente affascinante…

 

 

Banana Yoshimoto  – Tokio 24.7.1964 – Scrittrice Giapponese

 



VEDERE ENTRAMBI I LATI

Banana Yoshimoto
  
 
 
 


 
 
 
 Io cerco dei vestiti che siano perfetti per me, ma non li trovo da nessuna parte forme, tessuti e colori capaci di esprimere tutto quello che ho dentro vestiti che dicano che sono viva qui, in questo momento provo a mettere insieme tutte le immagini che conosco, ma non funziona in questo paese, oggi, nemmeno i miei genitori riescono a trovarli.


 
 
Come una bambola kokeshi
come un uovo sodo senza il guscio
come un feto in attesa di venire alla luce
aspetto qualcosa come un pulcino appena nato ancora bagnato
ho il presentimento delle cose lieti
e delle cose tristi che stanno per accadere
neanche questo riesco a esprimere in parole, non ancora
ma mi batte il cuore, sono viva. 


 


In questo paese, indipendentemente da dove si nasce siamo pressati, incalzati, costretti in una forma anche nella più remota campagna, è un susseguirsi di stradoni diritti e anonimi ed enormi negozi di cattivo gusto ma se guardo il verde delle montagne fitte di alberi mi vengono le lacrime agli occhi una piccola cascata che mi sembra un giocattolo il colore grigio del mare tranquillo come un lago amo questa natura delicata che c’è solo qui da noi.
.
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Sono tempi in cui può accadere di tutto si organizzano con grande impegno convegni in difesa degli uccellini mentre i bambini uccidono i gatti la gente partecipa con gioia a un’antica festa popolare portando a spalle il palanchino sacro, e intanto qualcuno mette il veleno nel cibo di tutti molti dicono che non sanno più in cosa credere.
Forse non c’entra molto, ma c’è la madre di una mia amica che ha sempre le unghie perfettamente in ordine la sua cucina, che non viene mai usata, è tutta scintillante da loro si mangiano solo cibi comprati già pronti in raffinati negozi di gastronomia e pane francese che si fanno recapitare a casa appena sfornato ma la mia amica è amata.
Mia madre è di famiglia contadina, la mia cucina è sempre schizzata di grasso lei fa da mangiare riso bianco, tempura e verdure in salamoia, 챔 una cuoca fantastica anch’io sono amata. Più che gli aspetti negativi delle differenze conta la possibilità di coltivare l’amore e di capirsi l’uno con l’altro la possibilità di crescere in quest’epoca che si muove vertiginosamente, non faccio che vedere gente, tante persone tutte diverse e posso incontrarle senza paura, da qualunque posto vengano, qualunque sia il loro aspetto seguendo l’istinto, abbandonando i pregiudizi la nostra anima diventa sempre più meravigliosa.

 
 
Mi piace mangiare,
prendermela comoda,
stare in salute,
essere approvata dagli altri, il denaro,
evitare di vedere le cose brutte,
ma non è per questo che vivo.
Per fare quello che mi interessa davvero
posso anche non mangiare, avere guai,
ammalarmi,
essere criticata, restare senza un soldo,
vedere un sacco di cose brutte
fa lo stesso.


 


Sono fiera di questa mia convinzione, per infantile che sia vivere è vedere entrambi i lati delle cose non è mica roba da poco vorrei che tv e giornali smettessero di raccontare solo cose tristi in questo mio nuovo viaggio che è ancora appena all’inizio.

 
 

 
 
 

Banana Yoshimoto (dal libro Bambole Kokeshi)



F I N E



LA TUA PAGINA DI FB DI SOGNO




4 storielle (ed 1 vignetta) super femministe ma… davvero simpaticissime   Leave a comment






  L’ELICOTTERO



Undici persone si trovano appese alla corda di un elicottero: sono dieci uomini e una donna.


Dal momento che la corda non era sufficientemente resistente per sostenere tutte e undici le persone, decisero che uno doveva lasciarsi cadere nel vuoto altrimenti sarebbero dovuti morire tutti.


Non riuscivano a mettersi d’accordo su chi dovesse compiere il gesto fino a quando la donna non tenne un commovente discorso dicendo che sarebbe stata lei a lasciare volontariamente la corda dal momento che le donne sono abituate a rinunciare a tutto per i loro figli e i loro uomini e a regalare tutto agli uomini senza ricevere nulla in cambio.


Appena finì di parlare, tutti gli uomini iniziarono a battere le mani….


Morale: Non sottovalutate mai il potere di una donna… 





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IL RUSCELLO




Un giorno tre amici partirono per una escursione e all’improvviso si trovarono davanti a un grande  torrente impetuoso.


Dovevano assolutamente passare dall’altra parte ma non avevano nessun’idea  di come attraversarlo. Uno dei tre si mise allora a pregare:


“Ti prego, mio Dio, dammi la forza di attraversare il torrente”.


E PUF! Dio gli donò due braccia robuste e due gambe potenti così che fu capace di attraversare  il torrente a nuoto in due ore, ma per due volte fu sul punto di annegare.


Vedendo ciò il secondo amico anche lui pregò Dio:


“Ti Prego, Signore, dammi la forza .. e i mezzi per attraversare il torrente”.


E PUF! Dio gli diede una scialuppa e dei remi con cui poté attraversare il torrente in un’ora, ma per due volte fu sul punto di capovolgersi. Il terzo compagno,  forte delle esperienze degli altri due, decise anche lui di rivolgersi a Dio:


“Ti prego, o Dio, dammi la forza, i mezzi…e l’intelligenza per attraversare il torrente”.


E PUF! Dio lo tramutò in donna. …Lei verificò la cartina, camminò per circa 200 metri a monte e traversò il ponte.


Morale: Senza parole….








IL MAIALE



Un uomo sta guidando su una tortuosa e stretta strada di montagna.


Una donna guida sulla stessa strada ma in senso inverso.


Nel momento in cui si incrociano, la donna apre il finestrino dell’auto e grida accorata… maialeeeee!!”.


L’uomo, immediatamente, apre il proprio finestrino e risponde: “Puttanaaa!!”.


Ognuno di loro continua per la propria strada e però, appena l’uomo gira il tornante successivo va a sbattere contro un grosso maiale al centro della strada.


Morale: Se solo gli uomini stessero ad … ASCOLTARE…





Tissot – Giovane donna in barca




LA BARCA



Una coppia andò in vacanza su un lago in cui si poteva pescare.


Lui amava pescare all’alba e lei adorava la lettura.


Una mattina lui tornò dopo alcune ore di pesca e decise di sdariarsi e schiacciare un pisolino.


Benchè il lago non le fosse familiare, lei decise di uscire in barca.


Remò un po’, ancorò la barca e ricominciòa leggere il suo libro.


Dopo un po’ apparve una guardia vicino alla sua barca.


Richiamò la donna e le disse: “Buongiorno, signora… Cosa sta facendo?”


Leggo” – rispose lei, pensando che fosse evidente.


“Si trova in un’area di divieto di pesca”


Ma non sto pescando! Non lo vede?”


“Sì però ha con sè tutto l’occorrente. Dovrà seguirmi e la dovrò multare”.


Se lo fa, la denuncio per violenza carnale!” – disse la donna indignata.


“Ma.. ma se non l’ho neanche toccata!”


Sì, però ha con sè tutto l’occorrente!”


Morale: Non discutere mai con donne che sanno… leggere …





Ciao dall’Orso… grande ammiratore  delle donne …

(ma non …esagerate … però… eh eh… scherzo…)








Il buon combattimento – Coelho con questo bel brano fa un grande elogio al “sogno”   8 comments

 
 
 
 



Questo di Coelho, è a parer mio,
un brano davvero sublime
teso a farci comprendere l’importanza di lottare
per la difesa e la vitalità… dei nostri sogni.

Chi ama il sogno come amico e sostegno dei nostri giorni
nonché capace di arricchire la nostra vita,
proponendoci mete realizzabili o meno,
non potrà non apprezzarlo in pieno.




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IL BUON COMBATTIMENTO


ovvero
ELOGIO DEL SOGNO
P. Coelho




(musica new age)





“Ho combattuto il buon combattimento e ho mantenuto la fede”, dice Paolo in una delle sue epistole.
E sarebbe bene ricordare questo tema, quando un nuovo anno si prospetta davanti a noi.
L’uomo non può mai smettere di sognare.
Il sogno è l’alimento dell’anima come il cibo è l’alimento del corpo.
Tante volte, nella nostra esistenza, vediamo i nostri sogni infranti e i nostri desideri frustrati, ma bisogna continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore e Agape non vi penetra.
Agape è l’amore universale, quell’amore che è più grande e più importante del semplice “piacere” a qualcuno.
Nel suo famoso discorso sui sogni, Martin Luther King ricorda il fatto che Gesù ci chiese di amare i nostri nemici, e non che essi ci piacessero.
Questo amore più grande è quello che ci dà l’impulso per continuare a lottare malgrado tutto, per mantenere la fede e la gioia, e combattere il Buon Combattimento.
Il Buon Combattimento è quello intrapreso perché lo chiede il nostro cuore.
In epoche eroiche, quando gli apostoli giravano nel mondo predicando il vangelo, o al tempo dei cavalieri erranti, questo era più facile: c’erano molte terre da attraversare e tante cose da fare.
Al giorno d’oggi, però, il mondo è cambiato, e il Buon Combattimento è stato trasportato dai campi di battaglia all’interno di noi stessi.
Il Buon Combattimento è quello intrapreso in nome dei nostri sogni.
Quando essi esplodono in noi con tutto il loro vigore – nella gioventù – noi abbiamo molto coraggio, ma non abbiamo ancora appreso a lottare.
Dopo tanti sforzi, finiamo per apprendere a lottare, ma a quel punto non abbiamo più lo stesso coraggio per combattere.
Perciò, ci rivolgiamo contro di noi e combattiamo noi stessi, finendo così per essere il nostro peggior nemico.






Diciamo che i nostri sogni erano infantili, difficili da realizzare, o frutto della nostra ignoranza delle realtà della vita.
Uccidiamo i nostri sogni perché abbiamo paura di intraprendere il Buon Combattimento.
Il primo sintomo che stiamo uccidendo i nostri sogni è la mancanza di tempo.
Le persone più occupate che ho conosciuto in vita mia avevano sempre tempo per tutto.
Quelle che non facevano nulla erano sempre stanche, non tenevano dietro a quel poco di lavoro che dovevano fare e si lamentavano continuamente che il giorno era troppo corto.
In realtà, esse avevano paura di intraprendere il Buon Combattimento.
Il secondo sintomo della morte dei nostri sogni sono le nostre certezze.
Poiché non vogliamo guardare alla vita come ad una grande avventura da vivere, finiamo per giudicarci saggi, giusti e corretti in quel poco che chiediamo all’esistenza.
Guardiamo al di là delle mura del nostro quotidiano e udiamo il rumore di lance che si spezzano, l’odore di sudore e polvere, i grandi crolli e gli sguardi assetati di conquista dei guerrieri.
Ma non avvertiamo mai la gioia, la Gioia immensa che c’è nel cuore di coloro che stanno lottando, giacché per questi ultimi non è importante la vittoria o la sconfitta, ciò che importa è solo intraprendere il Buon Combattimento.
Infine, il terzo sintomo della morte dei nostri sogni è la Pace.
La vita diviene un pomeriggio domenicale, che non ci chiede grandi cose e non esige nulla di più di quanto noi possiamo dare.
Riteniamo allora di essere “maturi”, di avere messo da parte le “fantasie dell’infanzia”, e raggiungiamo la nostra realizzazione personale e professionale.
E siamo stupiti quando qualcuno della nostra età dice di volere ancora questo o quello dalla vita.
Ma, nell’intimo del nostro cuore, sappiamo che ciò che è accaduto è che abbiamo rinunciato a lottare per i nostri sogni, a combattere il Buon Combattimento.
Quando rinunciamo ai nostri sogni e troviamo la pace, abbiamo un periodo di tranquillità.
Ma i sogni morti cominciano a marcire dentro di noi e ad infestare tutto l’ambiente in cui viviamo.
Noi cominciamo a diventare crudeli verso coloro che ci circondano, e infine passiamo a rivolgere questa crudeltà contro noi stessi.
Compaiono le malattie e le psicosi.
Ciò che volevamo evitare nel combattimento – la delusione e la sconfitta – diviene l’unico legato della nostra vigliaccheria.
E un bel giorno, i sogni morti e ormai marciti rendono l’aria difficile da respirare e noi cominciamo a desiderare la morte, la morte che ci liberi dalle nostre certezze, dalle nostre occupazioni, e da quella terribile pace dei pomeriggi domenicali.
Per evitare tutto ciò, dunque, dobbiamo affrontare la vita con la riverenza del mistero e la gioia dell’avventura.

 

 

 

 

 


 Ciao da Tony Kospan


 

 




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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA FB
Meme Maker








Buon martedì notte in poesia “I 5 sensi” di J. B. A. Garrett – arte A. Stevens – canzone “Com’è triste Venezia”   Leave a comment

 

 
 

Alfred Stevens




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La nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro,
ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere
e a rispettare nell'altro ciò che egli è:
il nostro opposto e il nostro completamento.
~ Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro ~
 

 

 

 


Alfred Stevens


 

 

 

I CINQUE SENSI

Joao Baptista Almeida Garrett

 

Sono bellissime le stelle, lo so.

Mille colori divini hanno quei fiori,

ma io per essi non ho occhi, né amore.

Altra bellezza non vedo nella natura,

che te, mio bene, solo te!

Divina è la voce che suona triste

tra i rami che rivestono l'albero,

ma io nemmeno dell'usignolo

che trilla sento la melodia,

né odo altra armonia

che te, mio bene, solo te!

L'aria che bacia i bei fiori respira

celeste incenso di profumi agresti.

Io non sento, l'anima mia non coglie,

non avverte né aspira altro profumo fragrante

che te, mio bene, solo te!

Belli sono quei frutti saporiti,

prelibato il nettare del grappolo.

Ho fame e sete… assetato

affamato sono tanto… ma di baci

tuoi, mio bene, di te!

Tenera al tocco è una zolla fiorita

morbida al petto mio che si distende,

ma chi, vicino a te, ricerca ansioso un'altra carezza

o un altro piacere prova

che non sia tu, mio bene, solo tu?

A te tutti i miei sensi

accorrono fusi in uno solo.

Sento, odo, respiro,

in te, per te deliro.

Con te sta la mia morte,

a te la mia vita ho dato,

se giungerà la morte,

sarà un morire per te!


 

 

  

Alfred Stevens

 
 
 
 
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LA TUA PAGINA DELLA CULTURA

 
 
 
 
 
 

Alfred Stevens


 
 
 

Emily Bronte.. poetessa e scrittrice – Un ricordo anche con belle poesie ed un video da “Cime tempestose” sceneggiato RAI anni ’50   Leave a comment

 
 
 
Emily Bronte
 
 
 

Questa scrittrice e poetessa inglese è famosa
soprattutto per il romanzo “Cime tempestose
 
 
 
(Thornton 30 7 1818 – Haworth 19 12 1848)
 
 
 

Nella numerosa famiglia Bronte però
ben 3 furono le sorelle poetesse e scrittrici…
  
La prima, per età, era Charlotte,
Emily era la seconda e Anne la terza…
ma avevano altri fratelli e sorelle.

 
 
Le 3 sorelle Bronte
 
 
 
 
 
Pubblicarono anche diversi libri di poesie insieme…
   
Tornando ad Emily… che era quella con il carattere più riservato
ancor oggi viene ricordata ed amata da molti
per il suo unico ma famoso romanzo Cime tempestose.







Personalmente invece amo soprattutto le sue poesie. 

Considerato un classico della letteratura inglese dell'800
il suo romanzo,
per la sua complessa trama e per le suggestioni che dona,
ha avuto molte versioni cinematografiche e televisive.




 
 
 
 

In Italia ebbe molto successo come sceneggiato televisivo
prodotto dalla RAI e diretto da Mario Landi nel nel 1956.


 
Mi fa piacere dunque ricordarla con 3 sue poesie,
in cui sono evidenziati il suo stile e la sua poetica,
 e con un video tratto dall'indimenticabile sceneggiato Rai
 
 
 
 
ALCUNE POESIE

 
 
 
 
 
 
 




NON DOVRESTI CONOSCERE LA DISPERAZIONE
Emily Bronte
 
Non dovresti conoscere la disperazione
se le stelle scintillano ogni notte;
se la rugiada scende silenziosa a sera
e il sole indora il mattino.
Non dovresti conoscere la disperazione
– seppure
le lacrime scorrano a fiumi:
non sono gli anni più amati
per sempre presso il tuo cuore?
Piangono, tu piangi, così deve essere;
il vento sospira dei tuoi sospiri,
e dall'inverno cadono lacrime di neve
là dove giacciono le foglie d'autunno;
pure, presto rinascono, e il tuo destino
dal loro non può separarsi:
continua il tuo viaggio, se non con gioia,
pure, mai con disperazione!

 
 
 
 
 
 
 
 
PIU' FELICE SONO…
 Emily Bronte

Più felice sono quando più lontana
porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
in una notte di vento quando la luna brilla
e l'occhio vaga attraverso mondi di luce
 
Quando mi annullo e niente mi è accanto
né terra, né mare, né cieli tersi
e sono tutta spirito, ampiamente errando
attraverso infinite immensità.
 
 
 
 

 

 

 

L’INFINITO MISTERO


Emily Bronte

Improvviso, il buio della casa

il sole rischiarò,

il canto dei canarini rallegrò,

rianimò il salto del gatto,

ravvivò i fiori del giardino

le lacrime si tramutarono in sorriso,

il pianto in gioia

e la tristezza diventò quasi allegria:

oh, Amore, l’infinito

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
LO SCENEGGIATO TELEVISIVO
 
 
Ed infine il video… che è poi anche un ricordo
dei mitici sceneggiati RAI in bianco e nero…

 In particolare di questo ricordo 
quanto mi impressionava soprattutto
il continuo… ululare del vento…

 
 
 
 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 




 
 

Oggi 30 luglio è la Giornata Mondiale dell’Amicizia – Storia ed aforismi per festeggiare questa bella ricorrenza   Leave a comment







STORIA E SIGNIFICATO DELLA FESTA MONDIALE DELL'AMICIZIA


Non c'è molta letteratura sulla storia della festa che oggi celebriamo.






Tuttavia ci sono numerosi racconti e diversi esempi,
nelle leggende e nei miti antichi, che dimostrano come gli amici e l'amicizia
venissero considerati molto importanti fin dagli albori della civilizzazione umana
ma non avevano mai avuto un così importante riconoscimento..

Essendo noi umani creature intrinsecamente sociali
amiamo fare amicizia per favorire la nostra vita nella società
ed essere in sintonia con l'ambiente sociale in cui viviamo.







La festa vera e propria,
in onore di questa importante funzione sociale che è l'amicizia,
ha come antesignana la decisione del Congresso USA, nel 1935,
di celebrare la Giornata Nazionale dell'Amicizia
la prima domenica d'agosto di ogni anno…

La festa, divenuta molto popolare,
si è poi estesa dagli Stati Uniti in molti altri paesi ed in particolare nell'India.








Dopo vari tentativi finalmente il 27 aprile 2011 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
ha dichiarato il 30 luglio come giorno ufficiale dell'Amicizia a livello internazionale.

Tuttavia alcuni Paesi hanno mantenuto date diverse.








Dell'Amicizia si parla, oltre che nelle mitologie classiche,
sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento così come nei testi dell'Induismo.

Negli ultimi tempi si è infine manifestata una nuova tipologia d'amicizia,
quella virtuale, che consente rapporti amichevoli con persone di ogni parte del Globo.








Infine alcuni aforismi sull'amicizia che adoro…




AFORISMI SULL'AMICIZIA




Un amico è uno che sa tutto di te
e nonostante questo gli piaci
E. Hobbard


Le amicizie non sono spiegabili
e non bisogna spiegarle
se non si vuole ucciderle.
Max Jacob



Per raro che sia il vero amore,
è meno raro della vera amicizia.
La Rochefoucauld



Tutti vogliono avere un amico,
nessuno si occupa d'essere un amico.
Karr


Riprendi l'amico in privato e lodalo in pubblico.
Leonardo da Vinci



II massimo che posso fare per un amico
è semplicemente essergli amico.
Henry David Thoreau



L'amicizia è come la musica:
due corde parimenti intonate che vibreranno insieme
anche se ne toccate una sola.
J. Quarles






Felice festa a tutti
con i Vs/Ns amici vicini e lontani
da Tony Kospan







Buon lunedì sera in poesia “Posso scrivere i versi” Neruda – arte D. Enjolras – canzone “Vita” (Dalla-Morandi)   1 comment

 

 

Delphin Enjolras

 

 

 

 

 

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L'amore non è un vestito già confezionato,

ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

Non è un appartamento “chiavi in mano”,

ma una casa da concepire, costruire,

conservare e, spesso, riparare.

M. Quoist 

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Delphin Enjolras – Bella serata

 

 


POSSO SCRIVERE I VERSI…

Pablo Neruda

 

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,

e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.

 

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.

 

In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.

L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.

 

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.

Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.


 

 

 

Delphin Enjolras

 

(Vita – Dalla/Morandi)

 

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Delphin Enjolras

 
 

Un indio.. erede dell’antica saggezza andina.. ci dona un’interessante visione della.. perfezione   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un  breve pensiero, ma a mio parere molto interessante,
  di un profondo conoscitore, nonché erede,
dell’antica cultura degli Indios delle Ande
sul concetto di perfezione nella condizione umana.

 
 
 
 
 
 
 

UMANITA’ E PERFEZIONE


L’uomo perfetto non esiste nella vita.
 
La perfezione è morte.
 
Qui sulla terra noi non cerchiamo la perfezione
ma piuttosto l’equilibrio
tra la luce e le tenebre che sono in tutti noi…

 

 (H.H. Mamani)* 
 
 
 

 

 
 

E’ dunque l’uomo (o la donna) perfetto…
solo se si muove nella ricerca di quell’equilibrio…
tra luce ed ombra?
 
 
Per sapere cosa è la luce, dobbiamo conoscere il buio,
e per il caldo, conoscere il freddo…
e così per ogni cosa… questo è certo…
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma allora solo muovendoci tra le dualità opposte
ed in particolare… odio ed amore…
che potremo raggiungere un equilibrio?
 
 
Certo è un equilibrio dinamico, in ogni caso,
 perché quello stabile e definitivo (eterno)
non può certo esser possibile…
in questo nostro imperfetto mondo…
 
 
Bene… di ciò sono assolutamente convinto,
nel mio piccolo, anch’io.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
Ma… voi cosa ne pensate?
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*Hernàn Huarache Mamani
è un indio nato a Chivay
(villaggio della Cordigliera delle Ande Peruviane).
 
Laureato in economia e agraria dopo alcuni anni
ha abbandonato il lavoro per una malattia
da cui è guarito grazie ad un curandero.
 
Ha poi sentito il bisogno di conoscere le sue radici culturali 
anche per aiutare gli altri indios.
 
Fu così che si è imbattutto in saggi andini
che l’hanno aiutato a trovare se stesso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ha fondato l’Istituto Nativo di Cultura Andina 
per difenderla e diffonderla. 
 
 Gira l’Europa per diffondere le sue conoscenze spirituali
tenendo seminari e conferenze in tanti ambienti e circoli culturali.
 
E’ autore di diversi libri che ci parlano di quella antica saggezza…
 
 
 
libro.gif Libro image by Arkanis74libro.gif Libro image by Arkanis74libro.gif Libro image by Arkanis74libro.gif Libro image by Arkanis74libro.gif Libro image by Arkanis74 
 
 
 
 
Il suo sito:
 
 
 
 
 
 
 

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Saggezza dei popoli andini




 
 
 
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