Archivio per 17 Maggio 2019

Voce ‘e notte – La simpatica storia.. la poesia.. le immagini e la mitica canzone amata in tutto il mondo   Leave a comment

 
 
 
UNA CANZONE DI UN TEMPO
CHE VA OLTRE IL… TEMPO
 
 
 
 

 

 

 

Storia testo atmosfera e musica
di questa mitica poetica canzone…
 
 
 
 
 

 
 
 
VOCE 'E NOTTE  
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
per il blog
 
 
 
 
 
 
 
 
L'ANALISI DELLA CANZONE E LA MUSICA 
 
 

Stavolta siamo nel 1903/1904…  oltre centodieci anni fa dunque…
 
 
 

 

 

e la canzone di cui parleremo e che sentiremo… oltre ad essere una poesia densa di struggente ed immensa passione… presenta una melodia, quasi musica classica, altrettanto dolce ed appassionata.

Si tratta dunque di grandissima musica… e non per nulla questa canzone è stata interpretata anche da grandi cantanti lirici.

 
Per questo ho anche pensato d'ascoltarla e di farvela ascoltare nella superba interpretazione del noto tenore Franco Corelli.
 
 
 
 

 

 

 Possiamo quindi ben dire che il matrimonio tra versi e musicapiù riuscito di così non poteva essere.
 
Tony Kospan

 
 
 
 



LA SIMPATICA STORIA
 
 
Voce ‘e notte
(Musica di E.Nicolardi- Testo di E.De Curtis)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa canzone si può certamente definire autobiografica.
 
Racconta di un  innamorato che disperato canta sotto il balcone della sua innamorata andata in sposa ad un’altro uomo.
 
Correva l’anno 1903 ed Eduardo Nicolardi, giovane poeta di 25 anni,  
  
 
 
 
 

 

 

 


si innamorò di Anna Rossi l’esile e bellissima vicina di casa figlia di un facoltoso commerciante di cavalli.
 
Quando Eduardo dichiarò il suo amore ai genitori di Anna, questi lo cacciarono via.
 
La loro giovane figlia non poteva andare ad un giovane poeta dal futuro incerto, ma a Pompeo Corbera, un ricco cliente del padre dalla veneranda eta’ di 75 anni.









 Il destino, o l’età dell’anziano marito, volle che l’amore trionfasse. Infatti dopo poco tempo dal matrimonio, Pompeo Corbera morì e d i due poterono coronare il loro sogno d’amore e noi così abbiamo potuto avere una delle più belle canzoni d’amore di tutti i tempi.
 
(dal web con modif. e integraz.)
 
 
 
 
 

 

 

 

TESTO E TRADUZIONE

 

 

Si ‘sta voce te scéta ‘int”a nuttata,
mentre t’astrigne ‘o sposo tujo vicino…
Statte scetata, si vuó’ stá scetata,
ma fa’ vedé ca duorme a suonno chino…

Nun ghí vicino ê llastre pe’ fá ‘a spia,
pecché nun puó sbagliá ‘sta voce è ‘a mia…
E’ ‘a stessa voce ‘e quanno tutt’e duje,
scurnuse, nce parlávamo cu ‘o “vvuje”.

Si ‘sta voce te canta dint”o core
chello ca nun te cerco e nun te dico;
tutt”o turmiento ‘e nu luntano ammore,
tutto ll’ammore ‘e nu turmiento antico…

Si te vène na smania ‘e vulé bene,
na smania ‘e vase córrere p”e vvéne,
nu fuoco che t’abbrucia comm’a che,
vásate a chillo…che te ‘mporta ‘e me?

Si ‘sta voce, che chiagne ‘int”a nuttata,
te sceta ‘o sposo, nun avé paura…
Vide ch’è senza nomme ‘a serenata,
dille ca dorme e che se rassicura…

Dille accussí: “Chi canta ‘int’a ‘sta via
o sarrá pazzo o more ‘e gelusia!
Starrá chiagnenno quacche ‘nfamitá…
Canta isso sulo…Ma che canta a fá?!…”
 

 Se questa voce ti sveglia nella notte,
mentre ti stringi allo sposo tuo vicino…
Stai sveglia, se vuói star sveglia,
ma fai finta di dormir un sonno profondo…

Non avvicinarti alla finestra per vedere,
perché non puoi sbagliar questa voce è la mia…
E’ la stessa voce di quando noi due,
timidi, ci parlavamo col “voi”.

 Se questa voce ti canta nel cuore
quello che non ti chiedo e non ti dico;
tutto il tormento d’un amore lontano,
tutto l’amore di un tormento antico…

Se ti viene voglia di voler bene,
un desiderio di baci corre nelle vene,
un fuoco che ti brucia proprio tanto,
bacia lui… che t’importa di me?

 Se questa voce, che piange nella notte,
sveglia il tuo sposo, non aver paura…
Vedi bene ch’è senza nome la serenata,
digli quindi di  dormire e di star sereno…

Digli cosí: “Chi canta in questa via
o sará pazzo o muor di gelosia!
Stará piangendo per qualche tradimento…
Canta da solo… Ma che canta a fare?!…”

(Traduz. di  Tony Kospan)

 

 

 

LA CANZONE

 
Ascoltiamola ora, come ho accennato su,
nell'interpretazione di un grande cantante lirico
Franco Corelli
 

 

 









 

FINE
 
 
 
 
 
 
 

LA TUA PAGINA DI SOGNO DI FB?
  lh4.googleusercontent.com/-6UvUcsVFEWc/VthPQ8tP8RI/AAAAAAAC5Hw/fBAiI99sWiA/w506-h577-no/cascata+A1Ryyh.gif
ARTE POESIA MUSICA CLASSICA E LEGGERA SOGNI
RICORDI STORIA BUONUMORE CURIOSITA' ETC.




 
 
 

LA SIMPATICA STORIA DEL CULTO DI SAN PASQUALE BAYLON PROTETTORE DELLE DONNE   2 comments

 

 
 
 
 

L'AMENA STORIA DEL CULTO DI 
SAN PASQUALE BAYLON
PROTETTORE DELLE DONNE
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il santo del 17 maggio è San Pasquale Baylon
Protettore delle donne (e non solo).

Chi era e come mai è definito protettore delle donne? 

 
 
 
 
 
Visualizza immagine di origine
 
 
 
 
 

LA STORIA DEL SANTO

 

Pasquale Baylon fu un umile fraticello spagnolo del 1500 che, fin da giovanissimo pastorello, sentì forte la vocazione religiosa.

Di lui si ricorda oltre alla grande umiltà un pericolisissimo viaggio attraverso la Francia calvinista e la sua difesa dell'Eucaristia. 
 
Fu dichiarato Santo nel 1690 da Papa Alessandro VIII.

 
 
 
 
 
 
 
 

L'ORIGINE DELLA
“PROTEZIONE DELLE DONNE”
 

 
Oltre ad essere considerato il Santo 
a cui le donne nubili possono rivolgersi per trovare marito
è anche il Santo della “protezione” delle donne.

La storia è davvero simpaticissima…
e nasce soprattutto dalla tradizone popolare partenopea.

Tradizione narra che il fraticello consigliasse in confessione, 
alle donne che si lamentavano… dei mariti,
di dar a loro un uovo sbattuto con zucchero e vino
e per questo è considerato da molti 
anche l'inventore dello zabaione.

 
 
 
 
 
 
 

Il suo culto, come accennavo su,
 ebbe molta diffusione a Napoli ed in provincia
per poi diffondersi in varie parti d'Italia 
ma soprattutto in meridione.
 
Le donne cantavano… e pregavano… il santo così…
«San Pasquale Baylonne protettore delle donne,
fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito,
come te, tale e quale, o glorioso san Pasquale!».
 
 
 
 
 
 
 
 
Una storia ancor più colorita sempre nell'ambito del mito del frate
protettore delle donne riguarda una statua che si trovava
in una chiesa di Torre Annunziata che raffigurava il santo
come un marinaio con tutta l’attrezzatura di pesca
e con in mano un pesce che…. sembrava… ehm ehm.
 
 
Nel solco di questa tradizione, giunta fino ai giorni nostri,
c'è stato un film del genere boccaccesco del 1976 con Lando Buzzanca
che ricorda queste curiosità ed in cui c'è tra l'altro una simpatica processione
con le donne che lo implorano cantando una divertente canzoncina.



 
 
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 

angiol 126

LA TUA PAGINA DI SOGNO








 
 

BOTTICELLI – Il fascino dell’arte rinascimentale ed il trionfo delle allegorie – Biografia e capolavori   1 comment

.
.


.
.


.

Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.

Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.




La calunnia



BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan







Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.

E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.






Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.








Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.





Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)


BREVE BIOGRAFIA
.

.

Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.

A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.



Giuliano de’ Medici (partic.)



Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.




Nascita di Venere



In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli



Simonetta Vespucci




Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.



(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera



Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.




Botticelli – Madonna dei 6 angeli



Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico,
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina “Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.




(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483



Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.




Sant’Agostino nello studio




Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.



Divina Commedia – La voragine infernale




Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.





Madonna della melagrana
.

.
.
Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.




Tondo Raczynski – 1477


.
La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.

Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.


F I N E



– COPYRIGHT TONY KOSPAN

– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG




IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)




La nascita di Venere



%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: