Care amiche ed amici amanti come me della poesia stavolta parleremo di una particolare situazione in cui molti si trovano o si sono trovati… l'esser lontani dalla persona amata.
LA LONTANANZA IN AMORE... POESIE DIPINTI AFORISMI CANZONI E… a cura di Tony Kospan
Sarà perché spesso accade nel virtuale
d'innamorarsi di chi vive in altre località… sarà perché spesso il lavoro costringe a cambiar città… il tema della lontananza in amore è sempre molto sentito…
Angela Betta Casale
Tuttavia la lontananza oggi è facilmente attenuabile grazie ai moderni mezzi di comunicazione audio-visivi cosa che non era consentita ai nostri antenati… ma quella fisica resta sempre uguale… oggi come ieri.
C'è anche da dire che alcuni ritengono che stando lontani e quindi senza ripetitive abitudini ci si può amare meglio e più a lungo. (v.qui giù l'aforisma di Properzio poeta latino)
William Vincent Cahill
Altre volte poi la lontananza è non fisica ma psicologica… ma in questo caso è chiaro che è la conseguenza e non la causa della difficoltà di un rapporto d'amore…
In ogni caso essa ha sempre una notevole influenza sull'amore che si vive… sia in senso positivo che negativo…
Henri-Jean-Guillaume Martin
Prima di passare alle poesie ecco gli aforismi scelti quest'anno.
Nessun posto è lontano. Se desiderate essere accanto a qualcuno che amate forse non ci siete già? Enrico Brizzi
Le lettere d'amore si nutrono di lontananza. Carlo Gragnani
Quando l'amante è lontano, più caldo si fa il desiderio; l'abitudine rende fastidioso l'amato. Sesto Properzio
La lontananza rimpicciolisce gli oggetti all'occhio, li ingrandisce al pensiero. Arthur Schopenhauer
Il cammino attraverso la foresta non è lungo se si ama la persona che si va a trovare. Proverbio Africano
Veniamo ora alle poesie prescelte e come sempre sarà bello leggere quelle (vostre o meno) che sul tema piacciono a voi…
o tutto quel che vi va di esprimere.
Thomas Benjamin Kennington
NON POSSO RAGGIUNGERTI ~ Nadina Spaggiari Ascari ~
Non posso raggiungerti ho ascoltato il silenzio, ma non ci sei, ti ho chiamato nei canali aperti al tormento e non ci sei, ti ho cercato nell'acqua, nel vento che frusta il prato senza un briciolo di ragione, ma non ci sei, non rispondi nemmeno al mio grido verso il tramonto, che spegne la luce negl'occhi e privo di compassione porta la notte nel cuore, così, lasciandomi senza di te, perché tu non rispondi, tu non ci sei. Ti ho cercato nella luce del cuore e si è schiuso un sussurro, come un piccolo abbraccio, un soffio d'angelo, un bisbigliare sommesso, che diventa presto uragano e mi catapulta sul mio desiderio e mi dice che devo lasciarmi guidare, fuori da te. Anima mia, non posso più scorrerti dentro, mischiarmi al tuo sangue così. Morirei. E non è follia è soltanto la febbre che sale, è l'amore, il mio amore per te. Devo andarmene da questo delirio, chiudere il pensiero, dimenticarmi di te.
Magritte
SENZA DI TE ~ John Keats ~
Non posso esistere senza di te. Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti: la mia vita sembra che si arresti lì, non vedo più avanti. Mi hai assorbito. In questo momento ho la sensazione come di dissolvermi: sarei estremamente triste senza la speranza di rivederti presto. Avrei paura a staccarmi da te. Mi hai rapito via l'anima con un potere cui non posso resistere; eppure potei resistere finché non ti vidi; e anche dopo averti veduta mi sforzai spesso di ragionare contro le ragioni del mio amore. Ora non ne sono più capace. Sarebbe una pena troppo grande. Il mio amore è egoista. Non posso respirare senza di te.
Marie Spartali Stillman
IL PRINCIPE ~ H. Hesse ~
Volevamo costruire assieme una casa bella e tutta nostra alta come un castello per guardare oltre i fiumi e i prati su boschi silenti.
Tutto volevamo disimparare ciò che era piccolo e brutto, volevamo decorare con canti di gioia vicinanze e lontananze, le corone di felicità nei capelli.
Ora ho costruito un castello su un’estrema e silenziosa altura; la mia nostalgia sta là e guarda fin alla noia, ed il giorno si fa grigio – principessa, dove sei rimasta?
Ora affido a tutti i venti i miei canti arditi. Loro devono cercarti e trovarti e svelarti il dolore di cui soffre il mio cuore.
Devono anche raccontarti di una seducente infinita felicità, devono baciarti e tormentarti e devono rubarti il sonno – principessa, quando tornerai?
Daniel Ridgway Knight
CHE STA FACENDO ADESSO? ~ Nazim Hikmet ~
Che sta facendo adesso adesso, in questo momento? E' a casa? per la strada? Al lavoro? In piedi? Sdraiata? Forse sta alzando il braccio? Amor mio come appare in quel movimento il polso bianco e rotondo! Che sta facendo adesso adesso, in questo momento? Un gattino sulle ginocchia lei lo accarezza. O forse sta camminando ecco il piede che avanza. Oh i tuoi piedi che mi son cari che mi camminano sull'anima che illuminano i miei giorni bui! A che pensa? A me? o forse… chi sa ai fagioli che non si cuociono. O forse si domanda perché tanti sono infelici sulla terra. che sta facendo adesso adesso, in questo momento?
Johann Heinrich Füssli
CHINO SULLE SERE… ~ Pablo Neruda ~
Chino sulle sere tiro le mie tristi reti ai tuoi occhi oceanici.
Lì si distende e arde nel più alto fuoco la mia solitudine che fa girare le braccia come un naufrago.
Faccio rossi segnali ai tuoi occhi assenti che ondeggiano come il mare sulla riva di una faro.
Conservi solo tenebre, donna distante e mia, dal tuo sguardo emerge a volte la costa del terrore.
Chino sulle sere getto le mie tristi reti in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.
Gli uccelli notturni beccano le prime stelle che scintillano come la mia anima quando ti amo.
Galoppa la notte sulla sua cavalla cupa spargendo spighe azzurre sul prato.
E’ un mitico brano di prosa – poesia, bello come una poesia,
e profondo come una riflessione filosofica
benché calato nella nostra realtà di ogni giorno.
Il titolo originale è “Queda Prohibido“
ed il vero autore è
Alfredo Cuervo Barrero
Di questo poeta Basco (Nord della Spagna)
si hanno proprio pochissime notizie…
salvo che dovrebbe avere ora 42 anni,
avendo scritto nel suo blog nel 2000 di averne 22…
.
Lì si divertiva per il fatto che veniva attribuita a Neruda
questa sua poesia – pensiero.
Viene infatti, ahimè, ancor oggi generalmente,
ma falsamente, attribuita a Neruda!
E' certo un passo molto noto,
forse anche per questa falsa attribuzione,
ma…. davvero molto bello, e… leggerlo, o rileggerlo,
certo… male non ci fa… anzi!
E’ PROIBITO
Alfredo Cuervo Barrero
E’ proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza sapere che fare avere paura dei tuoi ricordi.
E’ proibito non sorridere ai problemi, non lottare per quello in cui credi e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà.
E’ proibito non dimostrare il tuo amore, fare pagare agli altri i tuoi malumori.
E’ proibito abbandonare i tuoi amici, non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto e chiamarli solo quando ne hai bisogno.
E’ proibito non essere te stesso davanti alla gente, fingere davanti alle persone che non ti interessano, essere gentile solo con chi si ricorda di te, dimenticare tutti coloro che ti amano.
E’ proibito non fare le cose per te stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi, non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.
E’ proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, dimenticare i suoi occhi e le sue risate solo perche’ le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.
E’ proibito non cercare di comprendere le persone, pensare che le loro vite valgono meno della tua, non credere che ciascuno tiene il proprio cammino nelle proprie mani.
E’ proibito non creare la tua storia, non avere neanche un momento
per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio’ che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo’ togliere.
E’ proibito non cercare la tua felicita’, non vivere la tua vita pensando positivo, non pensare che possiamo solo migliorare, non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.
Perdete qualche minuto a leggere questa storia, è molto bella e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Posso dire solo che mi piace molto…. e che mi appare molto meno banale di quanto sembra.
Leggetelo fino alla fine, perché è lì, alla fine, la seconda chiave del racconto.
L’UOMO CHE NON CREDEVA NELL’AMORE
Miguel Ruiz
Voglio raccontarvi una storia molto antica su un uomo che non credeva nell’amore.
Si trattava di un uomo comune, proprio come voi e me, ma ciò che lo rendeva speciale era il suo modo di pensare:
era convinto che l’amore non esistesse.
Naturalmente l’aveva cercato a lungo, aveva osservato le persone intorno a sé, trascorrendo gran parte della vita in cerca d’amore, solo per scoprire che l’amore non esisteva.
Dovunque andasse, diceva a tutti che l’amore è soltanto un’invenzione dei poeti e delle religioni, usata per manipolare la debole mente umana, per controllare le persone. Diceva che l’amore non è reale, e per questo è impossibile trovarlo quando lo si cerca.
Era un uomo molto intelligente e riusciva ad essere convincente.
Lesse una quantità di libri, frequentò le migliori università e diventò un rinomato studioso.
Poteva parlare ovunque, davanti a qualunque pubblico, e la sua logica era inoppugnabile. Diceva che l’amore è come una droga: ti fa sentire bene, ma crea una dipendenza.
E cosa succede se una persona diventa dipendente dall’amore, e poi non riceve la sua dose quotidiana?
Quell’uomo diceva che la maggior parte dei rapporti d’amore è come il rapporto che c’è tra un tossicodipendente e il suo spacciatore.
Quello dei due che ha il bisogno maggiore è il drogato, e l’altro assume il ruolo dello spacciatore.
Quest’ultimo è quello che controlla il rapporto.
è una dinamica facilmente osservabile, perché in ogni relazione di solito c’è uno che ama di più e un altro che si limita a ricevere, ad approfittare di chi gli ha donato il suo cuore. è facile vedere come si manipolano a vicenda, tramite le loro azioni e reazioni, proprio come un drogato e uno spacciatore.
Il tossicodipendente, quello che ha il bisogno maggiore, vive con il timore costante di non ricevere la prossima dose d’amore.
Pensa: “Cosa farò se mi lascia?”.
E tale paura lo rende possessivo. Diventa geloso ed esigente.
Lo spacciatore comunque può sempre manipolarlo, dandogli dosi maggiori o minori, oppure negandogliele del tutto.
La persona con il bisogno maggiore si arrende ed accetta di fare qualunque cosa pur di non essere abbandonata.
L’uomo della nostra storia continuava a spiegare a tutti perché l’amore non esiste.
“Ciò che gli uomini chiamano amore è solo una relazione basata sul controllo e sulla paura.
Dov’è il rispetto? Dov’è l’amore che dichiariamo di provare? Non esiste.”
Le giovani coppie, davanti a un simulacro di Dio, e davanti alle loro famiglie e agli amici, si scambiano una quantità di promesse: di vivere insieme per sempre, di amarsi e rispettarsi l’un l’altro, di restare uniti nella salute e nella malattia.
Promettono di amare e onorare l’altro… promesse e ancora promesse.
La cosa stupefacente è che credono davvero in ciò che promettono.
Ma dopo il matrimonio, dopo una settimana, un mese o alcuni mesi, le promesse vengono infrante una dopo l’altra.
Scoppia una guerra di potere, di manipolazione, per stabilire chi è il drogato e chi lo spacciatore.
Pochi mesi dopo le nozze, il rispetto che avevano giurato di mantenere l’uno per l’altra è scomparso.
Resta il risentimento, il veleno, il modo in cui si fanno male a vicenda, finché ad un certo punto, senza che se ne rendano conto, l’amore finisce.
I due restano insieme perché hanno paura di restare soli, temono i giudizi degli altri e anche i propri.
Ma dov’è l’amore?
Quell’uomo sosteneva di conoscere molte coppie anziane che avevano vissuto insieme per trenta o quarant’anni, e ne erano molto fiere.
Ma quando parlavano del loro rapporto dicevano: “Siamo sopravvissuti al matrimonio”.
Ciò significava che uno dei due a un certo punto si era arreso all’altro.
La persona con la volontà più forte aveva vinto la guerra. Ma dov’era la fiamma che chiamavano amore?
Si trattavano come una proprietà, l’uno dell’altro. “Lui è mio”. “Lei è mia”.
L’uomo spiegava senza fine tutte le ragioni per cui non credeva nell’esistenza dell’amore, e diceva: “Io ho già vissuto situazioni del genere e non permetterò più a nessuno di manipolare la mia mente, di controllare la mia vita in nome dell’amore”.
Le sue argomentazioni erano logiche e convincevano molte persone.
Poi un giorno, mentre quell’uomo camminava in un parco, vide una bella donna in lacrime seduta su una panchina.
Si incuriosì e avvicinatosi le chiese se poteva aiutarla.
Potete immaginare la sua sorpresa quando lei rispose che piangeva perché aveva scoperto che l’amore non esiste.
L’uomo disse: “Stupefacente. Una donna che non crede nell’esistenza dell’amore”.
Naturalmente volle subito sapere qualcosa di più.
“Perché dici che l’amore non esiste?” chiese.
“E’ una lunga storia” rispose lei. “Mi sono sposata molto giovane, piena di amore e di illusioni.
Credevo che avrei condiviso tutta la vita con mio marito.
Ci giurammo reciprocamente fedeltà e rispetto e creammo una famiglia.
Ma presto tutto cambiò. Io ero la moglie devota che si occupava della casa e dei bambini.
Mio marito continuò a seguire la sua carriera. Il suo successo e la sua immagine esteriore per lui erano più importanti della famiglia.
Smise di rispettarmi e io smisi di rispettare lui.
Ci facemmo del male a vicenda e un giorno scoprii che non lo amavo più e che neppure lui mi amava.
Ma i bambini avevano bisogno di un padre e quella fu la scusa che adottai per non lasciarlo, facendo anzi di tutto per sostenerlo.
Ora i bambini sono diventati adulti e se ne sono andati.
Non ho più scuse per restare con lui. Tra noi non c’è rispetto né gentilezza.
So anche che se trovassi un altro sarebbe la stessa cosa, perché l’amore non esiste.
Non ha senso cercare ciò che non esiste e per questo piango”.
L’uomo la comprendeva benissimo.
L’abbracciò e disse: “Hai ragione, l’amore non esiste.
Lo cerchiamo, apriamo il nostro cuore, ci rendiamo vulnerabili e troviamo solo egoismo.
Questo ci fa del male anche quando pensiamo di esserne usciti indenni.
Non importa quante volte ci proviamo, accade sempre la stessa cosa.
Perché allora continuare a cercare l’amore?”.
Erano così simili che diventarono grandi amici.
Il loro era un rapporto meraviglioso. Si rispettavano e nessuno dei due cercava di prevalere sull’altro.
Ogni passo che facevano assieme li rendeva felici. Tra loro non c’era invidia né gelosia, non c’era controllo né possesso.
La relazione continuava a crescere. Amavano stare insieme, perché si divertivano molto.
Quando erano soli ciascuno sentiva la mancanza dell’altro.
Un giorno, mentre l’uomo era fuori città, gli venne un’idea assurda.
“Forse ciò che sento per lei è amore”, pensò.
“Ma è così diverso da ciò che ho provato in passato.
Non è ciò che dicono i poeti, o la religione, perché io non mi sento responsabile per lei.
Non le chiedo nulla e non ho bisogno che si occupi di me. Non sento la necessità di incolparla dei miei problemi. Insieme stiamo bene e ci divertiamo. Io rispetto il suo modo di pensare e lei non mi mette mai in imbarazzo.
Non mi sento geloso quando è con altri e non invidio i suoi successi.
Forse l’amore esiste davvero, alla fine, ma non è ciò che tutti credono che sia”.
Non vedeva l’ora di tornare a casa e parlare con la donna, per raccontarle dei suoi strani pensieri.
Appena cominciarono a parlare, lei disse: “So esattamente a cosa ti riferisci.
Forse dopotutto l’amore esiste, ma non è ciò che pensavamo che fosse”.
I due decisero di diventare amanti e di vivere insieme, e sorprendentemente le cose tra loro non cambiarono.
Continuavano a rispettarsi e a sostenersi e l’amore cresceva sempre di più.
Anche le cose più semplici li facevano gioire, perché si amavano ed erano felici.
Il cuore dell’uomo era così pieno d’amore che una notte accadde un grande miracolo.
Era intento a guardare le stelle e ne vide una bellissima. Il suo amore era così forte che la stella scese dal cielo e finì nelle sue mani. Quindi accadde un altro miracolo e la sua anima si fuse con la stella.
La sua felicità era intensa, e andò subito dalla donna per mettere la stella nelle sue mani.
Non appena lo fece, lei ebbe un momento di dubbio: quell’amore era troppo forte.
Non appena quel pensiero le attraversò la mente, la stella le cadde di mano e si ruppe in un milione di pezzi.
Ora c’è un vecchio che gira per il mondo giurando che l’amore non esiste.
E in una casa c’è una donna anziana che aspetta un uomo, versando lacrime amare per il paradiso che aveva tenuto tra le mani, perdendolo in un momento di dubbio.
Questa è la storia dell’uomo che non credeva nell’amore.
Di chi fu l’errore? Cosa non funzionò?
Fu l’uomo a sbagliare, pensando di poter dare alla donna la sua felicità.
La sua felicità era la stella e l’errore fu quello di mettere la stella nelle mani della donna.
La felicità non viene mai dal di fuori.
L’uomo era felice per tutto l’amore che proveniva da se stesso.
La donna era felice per tutto l’amore che proveniva da lei.
Ma appena lui la rese responsabile della propria felicità, lei ruppe la stella, perché non poteva farsi carico della felicità di un altro essere.
Indipendentemente da quanto lo amasse, non avrebbe potuto renderlo felice, perché non poteva sapere ciò che lui aveva in mente, non poteva conoscere le sue aspettative, i suoi sogni.
Se prendete la vostra felicità e la mettete nelle mani di un’altra persona, prima o poi quella persona la distruggerà.
Se la felicità invece vive dentro di voi, siete voi ad esserne responsabili.
Non possiamo rendere nessuno responsabile della nostra felicità, ma quando andiamo in chiesa e ci sposiamo, la prima cosa che facciamo è quella di scambiarci gli anelli.
Mettiamo la nostra stella nelle mani dell’altro, sperando che ci renda felici e che noi renderemo felici lui, o lei.
Ma indipendentemente da quanto amate un’altra persona, non sarete mai ciò che quella persona vuole che siate.
Questo è l’errore che quasi tutti facciamo fin dall’inizio.
Basiamo la nostra felicità sul partner.
Trovate la vostra stella e tenetela nel cuore… sarà la sua luce a trasmettere l’amore… perché…
L’obesità è una patologia in aumento nel mondo occidentale.
In Italia il 10% dei bambini è obeso. Tale percentuale è tra le più alte in Europa.
La prevenzione è fondamentale.
Occorre però un forte rapporto di continuità con i pasti che i bambini consumano in famiglia.
L’obesità va affrontata con un medico attraverso una dieta controllata
e modificando comportamenti alimentari sbagliati.
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L’ideale non è curare l’obesità, ma prevenirla attraverso un sano rapporto con il cibo
e praticando movimento fisico e sport.
Recuperare, inoltre, comportamenti e abitudini alimentari più sane.
Botero
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LE 7 REGOLE D'ORO
1. non saltare mai la colazione
2. evitare gli snack, le bevande zuccherate e non mangiare fuori pasto
3. fare sport e attività motoria
4. mangiare ad ogni pasto frutta e verdura (cotta o cruda) in abbondante quantità
5. assaggiare anche cibi sconosciuti
6. masticare lentamente
7. aumentare il consumo di fibra (legumi e cereali integrali)
La Danza… il ballo… sono utili
come prevenzione e cura
dell'obesità… e non solo…
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Permettiamoci dunque un… tango…
(Tango di Julio Iglesias)
Botero
L’attività fisica è indispensabile per la salute sia fisica che psichica di una persona.
Tenere sempre ferma la nostra automobile significa che, prima o poi, quando la useremo, non partirà. La stessa cosa accade al nostro organismo. Tenerlo in movimento significa non farlo “spegnere”.
Sempre più persone si rivolgono al ballo sia per tenersi in movimento sia per avere occasioni di socializzazione e di divertimento. Non è necessario essere giovani per ballare e questo induce persone di tutte le età a coltivare questa passione facendo sport senza quasi accorgersene.
Fisicamente il ballo apporta numerosissimi benefici: riduce la pressione arteriosa e protegge dalle malattie cardiovascolari; riduce il colesterolo e i trigliceridi; previene l’obesità e il diabete; combatte le malattie dell’invecchiamento; aumenta la forza muscolaredelle gambe con tutti i benefici che ne traggono muscoli e vasi sanguigni.
A livello psicologico, poi, ha un effetto fortemente terapeutico. Tango, liscio, valzer, balli sudamericani e africani ed anche la danza del ventre sono diventati un modo per stare meglio, uno spazio in cui occuparsi di se stessi senza affaticare troppo il fisico, ma salvaguardandolo in ogni caso.
Botero
Testi ed immagini da vari siti web – impaginazione Orso Tony
Siamo, solo da alcune ore, nel mese di Maggio, cuore della Primavera,
e quindi mi par giusto approfondire un po’ la sua conoscenza
secondo il nostro stile.
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Maggio, mese delle rose e finestra aperta verso l’estate,
è notoriamente uno dei mesi più amati
sia per il clima mite che per alcune significative feste e riti tradizionali.
Cercherò di rendergli omaggio narrando la sua storia, il suo significato,
alcuni proverbi ed ascoltando una mitica canzone.
IL NOME
Il nome Maggio deriva dal nome latino Maius.
Il nome latino avrebbe preso origine, secondo Ovidio, da majores: “gli adulti anziani” a cui i romani dedicavano questo mese (avendo Romolo diviso la popolazione romana in due, i maggiori, gli adulti anziani, appunto, e i minori, i giovani abili alle armi, così che i primi governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle armi) ; secondo altri deriverebbe dal nome di Maja, la madre di Mercurio, a cui il mese sarebbe stato dedicato (secondo altri ancora esso era consacrato al dio Apollo).
MAGGIO
– STORIA SIGNIFICATO PROVERBI ED UNA CANZONE –
IL MESE DI MAGGIO NELLA STORIA E NEL MONDO
Calendario Arcaico Romano e Calendario della Repubblica Romana: Maius era il terzo mese del calendario, contava 31 giorni;
Calendari Giuliano e Augusteo: Maius era il quinto mese del calendario e contava 31 giorni;
Nel mondo romano questo mese, che era dedicato alla dea Maja, madre di Mercurio e dea della vegetazione e delle fioriture, veniva festeggiato con canti e balli, davanti alle case si piantavano arboscelli o pali con regali appesi.
Era il mese della fertilità: infatti si apriva con la festa di Flora (Maia), dea della vegetazione;
per gli ebrei Iyàr, ottavo mese del calendario, va da Aprile a Maggio, il suo nome deriva da “Or” che nella lingua ebraica significa “luce” (il nome babilonese era Ziv, che significava “splendore” “raggio di luce”), mentre Sivàn, nono mese, che prenderebbe il suo nome dal babilonese Simanu, dura 30 giorni e va da Maggio a Giugno;
per i musulmani Rabe’e Al-Awwal è il terzo mese del calendario, conta 30 giorni, mentre Rabe’e Al-Thani, che conta 29 giorni, è il quarto mese del calendario;
per i persiani Ordibehesht contava 30 giorni e andava da Aprile a Maggio, mentre Khordad, di 31 giorni, andava da Maggio a Giugno;
Arthur Hacker
per i celti Giamonios (tempo dei germogli), settimo mese, contava 29 giorni e andava da Aprile a Maggio, mentre Simivisonios (tempo chiaro), ottavo mese, contava 30 giorni e andava da Maggio a Giugno;
anche i pellerossa d’America adattarono il computo dei mesi al sistema importato dai pionieri, ma i loro mesi erano legati alla vita della luna e, naturalmente, ogni popolo aveva nomi propri per i mesi dell’anno:
secondo la testimonianza di Alce Nero, del popolo Lakota, era: Luna quando i cavalli perdono il pelo;per gli indiani Chippewa e Ojibwa era: Luna della Sanguisuga; ( tra molte popolazioni, compresa la nostra, in passato le sanguisughe sono state considerate utilissime per la cura di certe patologie,e simboli di purificazione).
Durante la Rivoluzione Francese il periodo che andava dal 20 Aprile al 19 Maggio prese il nome di Floréal (Florile), mentre quello che andava dal 20 Maggio al 18 Giugno fu chiamato Prairial (Pratile).
CARATTERISTICHE
Nel Medioevo il mese di Maggio veniva rappresentato come un giovane che portava fiori,
oppure come un giovane intento a tagliare il fieno.
E’ il mese della fioritura, dell’esplosione della natura.
E’ il mese del risveglio completo che segue la sonnolenza di Aprile e che precede il fulgore della vicina estate.
Le giornate si allungano e si fanno sempre più calde.
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Per una buona riuscita del raccolto il mese di Maggio deve essere caldo, ma non troppo
e non deve essere particolarmente piovoso.
E’ anche il mese della Festa del Lavoro e della Festa della Mamma
oltre ad essere Mese Mariano.
C. C. Curran
PROVERBI
Maggio asciutto grano dappertutto;
Maggio ventoso, grano generoso;
Maggio soleggiato, grano a buon mercato;
Maggio ortolano assai paglia e poco grano;
Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e salda;
Se piove al Venerdì santo, piove Maggio tutto quanto;
Di Maggio ciliegie per assaggio, di Giugno ciliegie a pugno.
Oggi è la giornata mondiale della Felicità istituita dall’ONU solo qualche anno fa.
Conosciamone storia e significa… twitter.com/i/web/status/1…1 hour ago
Madame d’Ora prima grande fotografa del ‘900 ha immortalato il bel mondo europeo del primo 900.
Biografia ed immagi… twitter.com/i/web/status/1…1 hour ago