Archivio per 22 aprile 2019

LA MADONNA DEI PELLEGRINI – Questo famoso capolavoro del Caravagggio all’epoca diede scandalo. Vediamo perché.   5 comments


 
 
 
 
 
 

Lo stile del Caravaggio, 
benché risenta dello stile rinascimentale 
e si avvicini al nascente barocco, 
apparve all’epoca una pittura sconvolgente 
per l’estrema ed inconsueta umanità delle figure dipinte.
 
 
I critici sono oggi concordi sul fatto che
invece di sublimare il divino
egli amava sublimare l’umano
per portarlo al divino.
 
 
Emblematica di questa sua sorprendente visione dell’arte 
è certamente l’opera che oggi ripropongo
per le sue inusuali e significative caratteristiche.
 
 
 
 
 
 

 

LA MADONNA DEI PELLEGRINI DEL CARAVAGGIO
ARTE ATMOSFERE E SEGRETI
a cura di Tony Kospan
 
 

Un dipinto che allora diede addirittura scandalo



 Particolare
 


.
.
Se lo osserviamo con attenzione,
potremo scoprire alcuni aspetti che possono sfuggire
ad un rapido sguardo e capiremo il perché…
 
 
 Questo dipinto, certamente sorprendente,
è però nel contempo rappresentativo
del modo di sentire e di pensare del Caravaggio.
 
 
 
 
 
 
Milano 29 9 1571 – Porto Ercole 18 7 1610

 
 

 

Una delle principali caratteristiche dell’arte caravaggesca
è quella di dipingere persone ed oggetti
molto noti e molto vicini a quelli che il popolo conosceva.
 
 
 
 
 


Madonna dei Pellegrini o di Loreto (partic.)

 
 
 
Il dipinto ad olio su tela, datato intorno al 1605, si trova nella Chiesa dei Pellegrini a pochi passi da Piazza Navona a Roma e presenta, come dicevo su, alcune notevoli curiosità che val la pena conoscere.




Chiesa dei Pellegrini



 
La prima riguarda la chiesa stessa che nel ‘400 era l’unica in cui erano ammesse le procaci cortigiane dell’epoca come Beatrice Ferrara, Tullia d’Aragona e la Fiammetta amante di Cesare Borgia… che anzi avevano addirittura dei banchi a loro riservati.

 
 
 
 
Piazza Navona in un’antica stampa
 
 
 
 
Di tale strana consuetudine è stata ormai cancellata ogni traccia tranne una… appunto la Madonna dei Pellegrinicapolavoro del Caravaggio.
 
E’ certo poi che la modella che prestò il volto alla Madonna fosse Maddalena Antognetti che secondo alcuni era amante di nobili e cardinali e per altri anche dello stesso Caravaggio e che poserà anche per la Madonna dei Palafrenieri.
 
 
 
 
 
Maddalena Antognetti 
 
 
 
 
 
Il dipinto all’epoca destò grande scandalo come leggiamo in una nota dell’epoca del Baglione “ne fu fatto dai preti e da’ popolani estremo schiamazzo”.
 
 
I motivi sono quelli che elenco ora in breve e che possiamo verificare noi stessi con una semplice ma accurata osservazione del dipinto:



GLI ASPETTI SORPRENDENTI DEL DIPINTO

 
 
 
L’ambientazione poco elegante della scena… La casa appare cadente, con l’intonaco scrostato e la Madonna è sulla porta.
 
– Il vestito popolano della Madonna che inoltre non appare in trono e non ha corona.
 
– L’inconsueta grandezza del Bambino… che in verità appare quasi un ragazzino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 





– i vestiti molto sdruciti dei pellegrini … e, dulcis in fundo, i loro piedi sporchi e gonfi.

 

 

 

 
 
 
 

Il tutto è mostrato in bella evidenza ed estremo realismo dal Caravaggio che pertanto mostra di non aver problemi a mostrare il suo spirito indipendente e controcorrente. 
 
 


 


UNA PERSONALE CONCLUSIONE


 
 
 
Il capolavoro va visto però come esaltazione e non come critica delle fede come a prima vista si potrebbe pensare.
 
Ma certo la fede di cui ci vuol parlare il Caravaggio non è quella paludata e formale ma assolutamente interiore e vicina alla vera essenza del Cristianesimo (cosa che appare oggi finalmente tornare in auge anche se con molta difficoltà nonostante l’impegno di Papa Francesco).
 
L’opera (così come molte altre sue opere), fu quindi frutto di un’intuizione geniale e cioè quella di voler mostrare una sua visione umana e “terrestre” della religione ed auspicare un suo allontanamento dai lussi, dai fasti, dai formalismi e dai trionfalismi allora imperanti.
 
 
Informazioni, immagini e spunti da vari siti web
 
 
 
Ciao da Tony Kospan



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(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)





Particolare del Bacco ma in realtà suo autoritratto
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ROMANTICA – La canzone di grande successo di Dallara.. ormai dimenticata.. l’atmosfera del 1960 e gli “Urlatori”   3 comments







Nell’ambito delle musiche e delle atmosfere di un tempo
stavolta è il turno di una canzone che fece epoca
ma che ora è quasi dimenticata.

Parlo di
ROMANTICA
vincitrice del festival di Sanremo del 1960.

 

 
 
 
 
 
 
 
 

ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
by Tony Kospan 




Il successo fu dovuto principalmente a Tony Dallara,
ma non da meno fu l’interpretazione di Renato Rascel,
l’altro cantante, così come si usava allora, a Sanremo.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
GLI URLATORI – UN FENOMENO DELL’EPOCA
 
 

Era l’epoca in cui nella canzone italiana
dominavano i cd. Urlatori.
 
 
Dallara ne fu uno dei massimi esponenti
e certamente il più… puro.

 
 
 
 
 
 

Il loro modo di interpretare le canzoni era caratterizzato
 dal fatto di cantare con voce ad alto volume,
e priva degli abbellimenti vocali tipici
del canto prettamente melodico
e dunque si staccavano dalla classica tradizione musicale italiana.
 
 
Questa canzone ha attraversato il tempo
e seppur ormai quel genere non incontra più grandi consensi
resta una pietra miliare della storia della canzone italiana
e dei nostri ricordi.

 
 
 
 
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Prima di passare alla canzone diamo uno sguardo
all’atmosfera di quell’anno.





 
 
Siamo nel 1960 in pieno “miracolo economico”
dopo gli anni bui postbellici



 
 
 
 
Ma siamo anche negli anni della massiccia emigrazione
dal sud verso il triangolo industriale
Torino Milano Genova,
 
 

 
 
 


in quello in cui Berruti trionfa alle Olimpiadi di Roma



 
 
 
La dolce vita  – Fellini
 
 
 
 
e del mitico film…

 
 
 
 
Questa invece è la moda del 1960
 
 
 
 
Ma veniamo alla canzone…
 
Ecco ora prima il testo
 
 
 
 
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Romantica
Tony Dallara


Bambina mia
sono l’ultimo poeta che s’ispira ad una stella.
Bambina mia,
sono l’ultimo inguaribile malato di poesia.

E voglio bene a te
perché sei come me,
romantica.

Tu sei romantica,
amarti e’ un po’ rivivere,
nella semplicità,
nell’irrealtà
di un altra età.

Tu sei romantica,
amica delle nuvole,
che cercano lassù
un po’ di sol come fai tu.

Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo
di paradiso per me.

Ed io che accanto a te
son ritornato a vivere,
a te racconterò,
affiderò
i sogni miei
perché romantica tu sei.

Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo
di paradiso
per me.

Tu sei romantica, amica delle nuvole,
a te racconterò,
affiderò
i sogni miei
perché romantica tu sei.

 


 

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Ed infine ascoltiamola




 
 
 
 
 


 
 

 
Ciao da Tony Kospan

 
 
 
 
 

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Mettiamo l’umorismo nel motore della nostra vita – L’articolo dello psicologo dr. R. Blander con commenti e vignette   Leave a comment

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Ecco il brano di un noto psicologo statunitense

che ci parla della necessità di sorridere

insieme ad un interessante commento

ed infine un mio pensiero sull'argomento.







METTIAMO L’UMORISMO… NEL MOTORE DELLA NOSTRA VITA



Affrontate i problemi con senso dell’umorismo.

Il senso dell’umorismo è una funzione naturale degli esseri umani…

Se si è privi di senso dell’umorismo, si finisce per rifare le stesse cose.

Senza una risata, qualunque cavolata abbiamo fatto, la facciamo di nuovo.

Quando le persone si sentono in colpa, si lamentano e brontolano e rifaranno la stessa cosa.

Possiamo invece sentirci sorpresi, sollevati e contenti di averlo notato e cominciare a ridere.





Allora cosa accade?

Apriamo una porta. Possiamo fuggire a tutto quel mondo.

La gente dice: “Un giorno ci ripenserò e ci riderò sopra”.

Perché aspettare quel giorno? Non serve a niente.

E’ ora che devi ridere…







Con la capacità di ridere, avete la libertà di evadere dal vostro stesso modello del mondo.

Molte volte le persone ridono, ma non evadono.

Cogliete il momento.

Usate l’istante della risata… usatela appieno… abbandonatevi del tutto ad essa… 






Guardate una situazione sembra seria ma attenti…  guardate come è ridicola in realtà.

In un altro contesto o in un altro momento… in una diversa società… in una diversa cultura lo sarebbe.

Potete dunque modificare le vostre percezioni a sufficienza per farlo.






Questo brano. rinvenuto nel web.
è tratto da “Il tempo per cambiare” di Richard Bandler
con qualche mia piccola modifica…





Bandler non è per nulla preoccupato dall’idea di dare un tono serioso alla propria disciplina;
è piuttosto concentrato sull’idea di ottenere risultati e sa che il divertimento rende tutto più facile, tanto da dire che
“se non è divertente, probabilmente non funziona”.

Dati tali presupposti, possiamo capire perché per Bandler l'umorismo sia… libertà.

La libertà di uscire in qualsiasi momento dalla propria situazione contingente per osservarla da un altro punto di vista, la libertà di trovare il lato umoristico di ogni cosa, perfino quella più drammatica, la libertà di fare piazza pulita di rancori, sensi di colpa e di tutti quegli ostacoli che abbiamo posto tra noi e la felicità.





Spesso si è portati ad associare il divertimento all’idea di superficialità; è infatti noto il detto “il riso abbonda sulle labbra degli stolti”.

In realtà saper ridere di sé richiede un grande equilibrio interiore e la capacità di vedere oltre le cose per assaporare il bello della vita. 

Il divertimento è la migliore arma di difesa contro la sofferenza provocata dal comportamento altrui… a volte anche in momenti diificili… in cui ciò appare impossibile!

Figuratevi se noi non abbiamo la possibilità di ridere del collega arrivista, del vicino di casa molesto o della suocera invadente… etc.







Commento dal web – impaginazione modifiche e coord. T.K.









Non sapevo d’esser un allievo di Bandler… ma in verità l’ho sempre pensata così…

Suvvia dunque cerchiamo sempre (o quasi sempre) il lato comico delle cose…

Ci farà star bene… o quantomeno ci aiuterà molto…

Tony Kospan






Il 22 aprile è la Giornata della Terra.. nostra casa – Storia e significato della festa anche con poesia.. canzone e video   1 comment









Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata della Terra
ed anche Google la festeggia con un doodle.




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22 APRILE – GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 

Tony Kospan








BREVE STORIA



Si tratta di un evento internazionale nato il 22 aprile 1970 quando 20 milioni di americani parteciparono a una grande manifestazione ambientalista, organizzata dal senatore del Wisconsin Gaylord Nelson, per sottolineare l’assoluta necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.

Sviluppatosi poi in ambito universitario, l’Earth Day (questo è il nome con cui è conosciuto a livello mondiale) col passar del tempo, è divenuto un avvenimento educativo ed informativo.

Oggi sono ben 175 le nazioni e oltre un miliardo le persone che festeggiano questo che è un giorno di conoscenza della reale salute del pianeta, nonché di speranza e d'impegno per la sua salvaguardia riconoscendo che la Terra è la casa comune di tutta l'Umanità.

In onore della Terra infatti oggi si tengono manifestazioni, concerti e dibattiti.









Penso che sia assolutamente giusto riservare attenzione alla salvaguardia della Natura, e di conseguenza del Pianeta…, che è la nostra casa, e riflettere, in modo ampio, sulle problematiche più gravi che incombono… come… il cambiamento del clima, lo scioglimento dei ghiacci dei poli, la distruzione della foresta amazzonica… (vero polmone della Terra) il pericolo nucleare… sia quello delle centrali che quello delle bombe… etc…








Dunque è sempre più indispensabile salvaguardare la salute delle foreste, dei mari, dei cieli, dei territori… etc… ed oggi possiamo e dobbiamo estendere l'impegno anche alla necessità di
– migliorare lo smaltimento dei rifiuti,
– produrre oggetti (ed imballaggi) sempre più eco-compatibili…
– investire nella ricerca e nella diffusione di energia pulita.









Festeggiamo allora anche noi la Terra… nostra casa… augurandole lunga e “sana” vita… secondo il nostro stile… con una poesia, una canzone ed un bellissimo video…








LA CANZONE



    (Il mondo – Jimmy Fontana)





LA POESIA


RINGRAZIAMENTO
Dolores La Chapelle 

Rivolgiamo il nostro ringraziamento alla terra
che ci dona la nostra casa.
Rivolgiamo il nostro ringraziamento ai fiumi e ai laghi
che ci donano le loro acque.
Rivolgiamo il nostro ringraziamento agli alberi
che ci donano frutti e noci.
Rivolgiamo il nostro ringraziamento al sole
che ci dona calore e luce.
Tutti gli esseri sulla terra: gli alberi, gli animali,
il vento e i fiumi si donano l’un l’altro
così tutto è in equilibrio.
Rivolgiamo la nostra promessa di iniziare
a imparare come stare in armonia
con tutta la terra.

(da Earth Prayers, 1991)








IL VIDEO


Infine il bellissimo, brevissimo ed originalissimo video
contro la smania di ricchezza a discapito della natura… 
ed il cui messaggio si può così sintetizzare


IO VOGLIO… IO VOGLIO… IO VOGLIO… IO VOGLIO…
SI'… POSSIAMO COSTRUIRE… CREARE… ETC…
MA SENZA ROVINARE IL PIANETA



Give Earth a Hand (Diamo una mano alla Terra)



CIAO DA TONY KOSPAN




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