Archivio per 12 marzo 2019
Richard Bergh

Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valery




Richard Bergh – Dopo aver posato

GABBIANI
Vincenzo Cardarelli
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

Richard Bergh – Sera d'estate nordica







ARTE MUSICA POESIA ETC.
NEL GRUPPO DI FB
Richard Bergh – La giovane ed il cavaliere
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Tran Nguyen
Per caso ho incontrato qualche anno fa…
questa poesia davvero inconsueta ed interessante…
Fu un’amica, che ne era entusiasta, a farmela conoscere…
e l’esser maschio non mi impedì di coglier nei versi la leggerezza
e nel contempo la forza dei sentimenti genuini… profondi…
di amicizia e forse (anzi senza forse)
anche e soprattutto d’amore… da parte dell’autrice…

Equilibrio – Donatello Mazzone
Sentimenti che nascono da uno spirito libero,
capace di raccontarsi oltre le convenzioni formali ed i tabù
e che quindi va verso le radici del cuore…
senza se e senza ma…
e con tanta capacità di mettersi in discussione
ed in fondo di “vivere”… di amare… in pieno…
Dunque poesia di una donna… e poesia molto amata dalle donne..

Cayetano De Arquer Buigas – Donna con gatto
Come faccio a saperlo?
Bè, oltre a quanto detto prima,
ogni volta che l’ho pubblicata ha sempre riscosso
grandi consensi da parte delle amiche…
dei miei vari gruppi virtuali…
Ma a parte ciò è, a mio parere,
una delle poesie che meglio ci consentono
di penetrare il cuore e l’anima femminile…
Chi si avvicina davvero vi trova luce… vitalità…
e corrispondenza d’amichevoli o amorosi sensi…
Davvero una poesia di profonda ma serena introspezione…
che, a mio parere, merita d’esser letta ed apprezzata.
T.K.

QUELLE COME ME…
Valeria Valentini
Quelle come me tornano indietro per riprendersi un amico
rimettendo in gioco tutto per ritrovare un sorriso,
o un semplice abbraccio
quelle come me ti guardano dritto negli occhi
ma segretamente ti contemplano
e non si stancano mai di guardarti
ammirarti
e perché no amarti!
Perché convinte che in ognuno di noi
ci sia qualcosa
di profondamente speciale
che bisogna dolcemente scovare
quelle come me lo vogliono anche urlare,
gridare al mondo intero
a volte
cosi privo di fantasia,
quelle come me timidamente ti guardano
e aspettano quella scintilla
che accende il battito del tuo cuore
quelle come me sono eterne sognatrici
che aspettano il tramonto
per gustarsi un bagno al mare
travolto
dallo splendore di quel meraviglioso pianeta
che illumina le nostre giornate e i nostri sogni
quelle come me non si accontentano mai
quelle come me si rimproverano sempre
dicendo a se stesse “puoi fare di più”
quelle come me stringono i pugni per non piangere
ma silenziosamente
si abbandonano
nell’abbraccio di un vero amico
senza paura
di mostrare il viso in lacrime,
quelle come mi si vorrebbero fidare d tutti
quelle come me si fidano di tutti
quelle come me vorrebbero un mondo
in cui amore e fantasia
ti vengano sussurrate
anche in mezzo ad una via
senza badare
alle persone che passano,
quelle come me vorrebbero il loro uomo
che per mano
le urlino ti amo
che le guardino con sicurezza
e le stringano con dolcezza.
Quelle come me vanno in bicicletta
per sentirsi vive,
per gustare
il sapore della campagna
e la freschezza
delle piogge estive sulle braccia nude
Quelle come me sorridono
e arrossiscono
se le chiami
e dici il loro nome
Quelle come me raccolgono i cocci di un vaso rotto
E con pazienza lo aggiustano
pur rischiando di ferirsi
Quelle come me
se ti fai spazio
tra la fiducia
e il cuore
ti donano
tutto l’amore.

POESIA DAL WEB – COMMENTO ED IMPAGIN. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
SE AMI LA POESIA
IN TUTTE LE SUE FORME…
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Sean Yoro (ma si fa chiamare Hula)
come un pittore sì usa pennelli e colori
ma per operare si serve anche di una tavola da surf!
Il giovane artista, di origini hawaiane, che vive a New York
ha infatti completamente stravolto il concetto di “street art”
(arte di strada) dipingendo le sue opere a filo d’acqua
raggiungendo effetti davvero originali e sorprendenti.
Egli nel creare i suoi murales esprime insieme l’amore per la natura
(che gli viene dalle sue origini) quello per le donne e quello per il surf.
Infatti dipinge, con abilità di surfista equilibirista,
stando su di una tavola da surf che usa come pedana galleggiante
(anche se in verità dipinge anche su altri supporti).
Le immagini iperrealistiche dei suoi graffiti,
quasi sempre di donne, emergono dall’acqua solo in parte
creando riflessi ed effetti simili al “trompe l’oeil”
ed apparendo affascinanti e coinvolgenti.
Le sue opere hanno avuto l’effetto di rivitalizzare
e rendere interessanti i sobborghi di New York
altrimenti super degradati… prima di spostarsi poi
in altre località degli Usa.
E’ sua intenzione andare in giro per il mondo
per creare, nel suo in confondibile stile,
tantissime altre opere..
Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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E' stata una vera e propria star
della canzone italiana negli anni '50 e '60.
Adionilla Pizzi (il suo vero nome) era definita
la «regina della musica italiana»…
per i suoi grandi successi nei primi Festival di Sanremo.
Sant'Agata Bolognese 16 4 1919 – Segrate 12 3 2011
Mi fa piacere ricordarla con questo post
dedicato ad una sua simpaticissima canzone
che è certo tra i suoi più grandi successi…

Quella che ascolteremo però
non è una gran bella canzone in senso classico…
né come testo né come musica…
ma che all'epoca era un vero e proprio simpatico cult.
Nilla Pizzi
Si tratta di Papaveri e Papere i cui autori sono
Vittorio Mascheroni e Mario Panzeri
autori di tante altre canzoni di successo.
In verità, come accennavo su, la canzone
è solo una canzone simpatica e divertente…
quasi ingenuamente divertente…
anche se molti pensano alla presenza di significati nascosti…
e sottilmente politici…
la paperina = il popolo
e
i papaveri = i potenti…
come scrisse lo stesso Panzeri…
Tuttavia essa entrò allora,
ed è rimasta sempre, nel cuore degli Italiani.
La canzone segnò davvero un'epoca
dato che il suo successo durò molto a lungo.
Nilla Pizzi con Antony Quinn
La canzone fu la 2° classificata al Festival di Sanremo del 1952,
dopo Vola Colomba, sempre cantata da Nilla Pizzi,
ma ebbe però molto più successo della prima.
I cantanti del II Festival di Sanremo – Nilla è al centro
Il motivetto, insieme alla strofa che segue…
è di quelli che, una volta entrati nella mente,
per qualche magia…,
vi restano appiccicati… per sempre…
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
Ma ora ascoltiamola…in questo video…
simpaticissimo e… floreale…
1981 – Nilla Pizzi madrina al Festival di Sanremo
Nei decenni successivi la sua carriera andò a declinare
ma di tanto in tanto tornava sulle scene,
soprattutto in TV, dove riceveva premi ed omaggi
e dove riproponeva al pubblico,
che le era sempre rimasto affezionato,
i suoi mitici successi come:
Grazie dei fior, L'edera, Vola colomba, Tutte le mamme, etc…
CIAO DA TONY KOSPAN






AMI LA STORIA ED I RICORDI DEL PASSATO?


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La storia, di Giuseppe Petrosino, detto Joe,
poliziotto italiano naturalizzato statunitense
grande e vittorioso combattente contro la Mafia
(allora chiamata Mano Nera) di Litte Italy (New York)
ha segnato la storia della Polizia americana.

(Padula 30.8.1860 – Palermo 12.3.1909)
Siamo a New York all’inizio del secolo scorso
e circa mezzo milione di italiani emigrati vi vivono come emarginati
perché considerati troppo diversi culturalmente.
Non solo, tra di loro c’è un’associazione criminale segreta
che organizza estorsioni, rapimenti, incendi, omicidi, rapine etc.
E’ la famosa “MANO NERA” chiamata così
perché si firma con il disegno di una mano nera.

Italiani a Little Italy all’inizio del ‘900
La polizia americana non ci capisce nulla e non sa che pesci prendere
finché un giorno un ufficiale vedendo Joe,
giovane di belle speranze originario della provincia di Salerno
che faceva il lustrascarpe davanti ad una stazione di polizia,
non lo invita a fare la domanda per arruolarsi.

Viene ben presto accolto nei ranghi della polizia
e lui ripaga la fiducia,
anche grazie all’aiuto degli italiani onesti di Little Italy,
mettendo al tappeto la “Mano nera” e non solo.
.
Per questo e per la grande stima che aveva per lui,
Theodore Roosevelt,
allora assessore alla polizia (ma futuro Presidente degli Stati Uniti),
lo promuove sergente nel 1895.

I suoi grandi successi nella lotta al crimine
lo fanno quindi in breve tempo emergere dall’anonimato.
Little Italy
Per le sue eccezionali doti investigative
nel 1909 viene inviato in missione segreta a Palermo.
Lì però, per una ingenua fuga di notizie,
la sua presenza diviene nota negli ambienti mafiosi
che lo fanno uccidere da 2 killer.

Il suo funerale è considerato storico
in quanto vi partecipano ben 250.000 persone,
(un numero fino ad allora mai raggiunto negli USA).
Ciò accade perché è considerato da tutta l’America
un eroe ed un martire
della lotta alla criminalità organizzata.
La sua storia ha 3 risvolti:
il primo, positivo, è quello di un italiano che si fa onore negli USA come eccezionale policeman;
il secondo, amaro, è quello di una delle prime vittime della mafia;
il terzo, sociologico, è l’aver dimostrato agli americani che gli italiani “brutti sporchi e cattivi” (così erano visti) erano capaci di grandi cose e quindi da allora iniziò a cambiare l’idea solo negativa che essi avevano.
(T.K.)
Ricordiamolo anche con questo video…

Tony Kospan

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