Archivio per 18 febbraio 2019

Dimmi che porta apriresti… e ti dirò chi sei! E’ davvero un test bello (e velocissimo)!   3 comments



Un test simpatico e veloce…

Anche il colore della porta che vi piacerebbe aprire…
può rivelar diversi aspetti della nostra personalità.

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SCEGLI LA PORTA CHE APRIRESTI…
E…
TI DIRO’ CHE SEI!

 
  Da sempre, la porta rappresenta il passaggio, il varco
che ci porta in un posto dove potrebbe esserci,
qualcosa che ci attira.
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Allora proviamoci per rilassarci un po’…
e scegliamo la porta che ci piacerebbe aprire…
e avremo delle risposte sul nostro IO
che conosciamo o che non vogliamo riconoscere.







Ricordiamoci sempre però che si tratta solo di un gioco
anche perché mentre si fa un test
si può esser influenzati da fattori esterni o.. interni.


Allora perché non divertirci con questo gioco?

Ogni porta rivela una personalità, scoprite la vostra.




SCEGLIAMO QUINDI UNA DI QUESTE PORTE QUI GIU’



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ANNOTATE ORA IL NUMERO CORRISPONDENTE



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Piano… piano. Pensateci bene.

I test se fatti per caso (ovvero a casaccio) non servono a nulla.
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Molte mie amiche, nei responsi di questo test,
mi hanno riferito di essersi ritrovate alla grande.
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Fatto?

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Siete sicure/i?

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Allora procediamo!

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Ecco i responsi per le 10 porte.

Basta leggere ora qui giù quello relativo
al numero della vostra porta.

Andiamo.

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PORTA N°1
 
Siete una persona che sa divertirsi e che ama l’atmosfera leggera e rilassata, apprezzate le cose semplici della vita e vi circondate di bellezza e raffinatezza. Vi piace l’idea di usare il “servizio bello” per i pranzi normali o il vostro oggetto preferito. Amate viaggiare ed entrare in contatto con altre culture, cercate di dare il meglio agli altri e vi piace creare l’atmosfera giusta per mettere a proprio agio qualcuno. Ricordate: se avete bisogno di un consiglio o un conforto non abbiate paura di chiedere agli altri.



PORTA N°2

Siete una persona semplice e pulita che non ama troppo i fronzoli, la vostra vita e ciò che ci circonda deve essere nitida e perfetta. Ma non è che vi state perdendo qualcosa? Mettete molti sforzi nella vostra carriera e nel lavoro di cui siete orgoglioso, ma dovreste impegnarsi anche di più sotto l’aspetto personale. Ricordatevi di voi stessi. La vita sta nel creare il giusto equilibrio di colori tra voi e ciò che vi circonda. Vivete avventure memorabili, lasciate la strada sicura ogni tanto e non ve ne pentirete.



PORTA N°3

Siete una persona eccentrica ed estroversa, avete tante doti, siete brava un po’ in tutto ed vi sapete esprimere in tanti modi; sapete rinnovarvi come persone. Ricordatevi ogni tanto di scendere dalle nuvole e di passare più tempo nella natura che spesso non considerate importante.



PORTA N°4

Siete persone passionali e con animo artistico. passate da un estremo all’altro con facilità, sapete essere cordiali e socievoli e subito dopo impenetrabili ed introversi. Credete che nessuno possa davvero capirvi ma se riuscite ad esprimervi e ad aprirvi potreste sentirvi meglio. Gli altri magari non aspettano altro che voi.




PORTA N°5

Sentite il bisogno di sentirvi indispensabili e a vostro agio in ogni situazione, dovete sentirvi costantemente impegnati a fare qualcosa per stare bene. Correte il rischi odi perdere di vista i vostri obiettivi e priorità. Prendetevi il tempo per rilassarvi e per capire cosa vi piace davvero.



PORTA N°6

Esternamente date l’impressione di essere una persona sicura e tutta d’un pezzo ma dentro avete molta confusione; la vostra personalità può essere anche autodistruttiva perché se qualcosa va male ve la prendete con voi stessi in modo molto violento. Non date peso a cosa gli altri pensano di voi e alle apparenze. Prendetevi il tempo per respirare e riflettere.



PORTA N°7

Avete un carattere minimalista e sentimentale, vi circondate di ricordi e conservate tutto; la famiglia e gli amici sono importanti per voi, farete qualsiasi cosa per loro e spesso vi dimenticate di voi stessi. Ricordate che per amare gli altri dovete anche amare voi stessi. Prendetevi un po’ di tempo per decidere del vostro futuro. Non è brutto pensare di voler bene anche a voi.



PORTA N°8

Avete un carattere gioviale e giocherellone che porta sempre in un clima un po’ goliardico, ma avete una scarsa autostima e molte ansie. Siete persone solitamente poco organizzate e non siete in grado di risolvere situazioni problematiche. Cercate di essere meno orgogliosi, lasciate entrare nella vostra vita le persone che vi vogliono bene e vi possono aiutare.



PORTA N°9

Siete persone pratiche che cercano di risolvere i problemi in modo sorprendente, vi piace farli anche per gli altri e per i vostri amici. La vita per voi è speciale e lo siete anche voi, sapete trasmettere entusiasmo e ne dovete esser fieri.




PORTA N°10

 Amate la tranquillità e la stabilità, siete una persona affidabile che ama la qualità dei dettagli, anche se qualcuno vi può definire un po’ pedanti. Amate la sicurezza delle cose, anche facendo la spesa non azzardate mai. Non volete eccessi e non amate le cose inutili. Sapete anche costruirvi un lato creativo: amate fare schizzi, canticchiare, suonare, anche se sapete che non ne farete mai un lavoro. Non vi esponete troppo con gli altri pensando di apparire deboli, ma ricordate che siamo tutti esseri umani.


Fonti: I siti Vitadadonna.com e donnaweb.net








Se vi va… raccontate la vostra… porta.


Ciao da Tony Kospan



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Stonehenge? Storia ed immagini della completa ricostruzione del noto sito megalitico! Prima pietra 3000 a. C. ultima 1964!   1 comment

 
 

 

Prima pietra, 3000 avanti Cristo.

Ultima pietra, 1964 dopo Cristo!!!!!
 
 
 

 
 
 
 
STONEHENGE
– L’ATTUALE SITO E’ STATO TUTTO RICOSTRUITO –
ANTONIO POLITO
 
 

E’ stato ricostruito in epoca vittoriana

uno dei più famosi siti archeologici del mondo!
 

 
 
 
 

All’alba del solstizio d’estate, quando sacerdoti druidi, guerrieri New Age e hippies randagi fanno a botte per vedere il perfetto allineamento del sole che sorge sulle pietre millenarie di Stonehenge, potrebbero anche mettere su un disco dei Beatles, se proprio vogliono celebrare i mitici costruttori del misterioso circolo.
 
Perché l’ultimo esoterico allineamento è opera di una prosaica gru degli anni ’60.
 
Il velo sul mistero meglio pubblicizzato d’Inghilterra l’ha sollevato un ragazzo di Bristol, Brian Edwards, alle prese con una tesi di storia.
Ha trovato le foto.
Risalgono al 1901, hanno il fascino sabbiato di un dagherrotipo, ma documentano spietate le approssimative tecniche edilizie di un gruppo di operai vittoriani con cazzuola.
Sono solo le prime di una serie: il ’900 è stato tutto un cantiere, che ha rifatto e “migliorato” il volto di Stonehenge, come in una plastica facciale su una signora un po’ invecchiata.

 
 

 
 

Scavatrici, corde e cemento hanno ricostruito, spostato, innalzato, sistemato, riallineato quei monoliti che milioni di “fedeli” presumono intatti, e ne adorano la mistica geometria, credendola un computer preistorico, un orologio neolitico, un osservatorio celtico, o addirittura il regalo fantascientifico di una civiltà superiore, sbarcata da un’astronave sulla Terra cinquemila anni fa per consegnarci la Conoscenza. 
Sistemare un monumento traballante non è un reato.
Gli archeologi l’hanno fatto sempre e dovunque.
Quelli inglesi in modo un po’ più vigoroso degli altri.
Nel 1919, l’anno dopo che Sir Cecil Chubb, proprietario del terreno, vendette il tutto al governo per poco più di 6000 sterline, sei grandi pietre furono rimosse e innalzate in posizione verticale, agli ordini dell’energico Colonnello William Hawley, entusiasta membro della “Stonehenge Society”.
Altri tre monoliti furono spostati da una gru nel 1959, a uno dei giganteschi “trilithons” venne messo un cappello di pietra nel 1958, e ai tempi di John Lennon, 1964 per l’appunto, quattro pilastri neolitici cambiarono di posto.
La Stonehenge che vediamo oggi è un’opera del XX secolo.

 
 

 

Senza tutti questi lavori, ammettono ora gli archeologi dell’English Heritage, «avrebbe un aspetto molto diverso.
Pochissime pietre sono ancora esattamente nel posto dove furono erette millenni fa». 
Non era difficile da sospettare.
Bastava indagare nell’arte, dove il fascino di Stonehenge ha lasciato dettagliate testimonianze, nei dipinti di Constable e Turner, che raffigurano una distesa di enormi pietre rovesciate, sradicate dal tempo, smosse dalle intemperie, e non quel circolo perfetto che pseudoscienziati e creduloni New Age pensano innalzato per calcolare le eclissi lunari, o i solstizi del sole.

 
 

 
 

Gli archeologi seri già lo sapevano, e l’hanno pure scritto nei loro libri.
Ma a noi, poveri mortali, nessuno l’aveva mai detto.
Anzi, ce l’avevano accuratamente nascosto.
Sulle guide e gli audiovisivi del “trust” che cura la conservazione del luogo e incassa i proventi di un milione di turisti all’anno, c’è appena un vago accenno a generici lavori di «rafforzamento delle pietre».
Fino agli anni ’60, per la verità, i depliant erano un po’ più chiari.
Poi, l’esplosione di massa del fenomeno Stonehenge dovette consigliare una robusta censura.

 
 
 

 
 
Il fatto è che il mistero di questa mitica costruzione si gioca tutto in pochi millimetri.
Per essere un osservatorio astronomico preistorico, le pietre devono puntare con precisione matematica al primo sole d’estate, devono riprodurre alla perfezione le costellazioni celesti, devono seguire a intervalli implacabili di 46 mesi le evoluzioni lunari.
Un’intera nuova scienza, la “archeometria”, ha calcolato all’infinito i dettagli di Stonehenge.
Un immenso tam tam su Internet ne ha diffuso il credo in tutto il mondo.
E’ per mettersi in asse con quei pochi millimetri che ogni anno, il 21 di giugno, migliaia di giovani in cerca di un’esotica trascendenza si azzuffano a sangue, abbattono le barriere, si arrampicano sulle pietre, e le cospargono di rifiuti; al punto che per sedici anni l’alba fatale è stata proibita al pubblico dalla polizia in assetto di guerra ed è stata riaperta solo l’anno scorso, in omaggio al Terzo Millennio.
E’ per celebrare quella perfetta geometria che austeri signori gallesi in tunica bianca, sacerdoti druidi, vi si danno convegno come i bossiani in riva al “dio Po”, alla riscoperta delle antiche radici celtiche della loro etnia.
Se quei pochi millimetri sono stati “aggiustati” da una mano umana, il gioco e il business è finito.
Il più gigantesco teatro di posa di “X Files” rischia di essere degradato a quello che è sempre stato, uno straordinario sito archeologico senza particolari messaggi spirituali.

 
 
 

 
 

Intendiamoci, a Stonehenge vale sempre la pena di andare, almeno una volta nella vita. 
La delusione rivelata dallo studente di Bristol non è colpa delle popolazioni primitive che con sforzo sovrumano innalzarono ciò che forse era un luogo di culto: 
non potevano certo prevedere l’esplosione della New Age.
Nonostante i lavori edili del ’900, furono loro, i primi “britons” di cinquemila anni fa, a orientare queste immense pietre verso il sorgere del sole. 
Come l’uomo in preghiera ha sempre fatto.
Anche le chiese cristiane sono allineate all’orizzonte orientale, dove sorge il sole, eppure non sono né osservatori scientifici né templi di adoratori degli astri.
A Stonehenge, per chi la cerca, si può sempre vedere la mano di Dio.
A patto di sapere che il Diavolo si nasconde nei dettagli.
 
 
 

 
 
 
fonte: la Repubblica del 23/02/01 – impaginazione dell’Orso

 

CIAO DA TONY KOSPAN



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Michelangelo Buonarroti – Biografia e capolavori del supremo e versatile genio dell’Arte Rinascimentale   Leave a comment

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Il Mosè



Le sue opere hanno raggiunto vette insuperabili
e sono un vero grande patrimonio dell’arte occidentale
ed inoltre egli è quasi unanimemente considerato
il più grande artista di tutti i tempi.




Caprese Michelangelo 6.3.1475 – Roma 18.2.1564



MICHELANGELO BUONARROTI

a cura di Tony Kospan



Michelangelo, che ha segnato con la sua grandezza l’arte del “500′, è stato artista davvero poliedrico in quanto:


– scultore capace di opere che donano grandi emozioni,

– pittore di grandissimo talento

– apprezzato architetto

– poeta elegante molto apprezzato nelle Corti europee.

L’uomo invece era molto noto per il suo caratterino impetuoso ed irascibile verso tutti, compresi i suoi committenti.

Non si sposò mai né si conoscono suoi amori.



Tomba di Lorenzo dei Medici




La sua vita artistica si svolse quasi tutta tra Firenze e Roma.




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Essendo impossibile mostrar qui tutte le sue opere
mi limiterò a mostrarne alcune… nei vari campi dell’arte
in cui operò… e sempre alla grande.




LO SCULTORE



La pietà
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La scultura era per lui un’attività naturale
e quasi spontanea tanto vi era portato… fin da ragazzo
ed innumerevoli sono i suoi capolavori
di cui ricordo soprattutto il “David” e la “Pietà”.



Il David





IL PITTORE



Il Giudizio Universale (Cappella Sistina)

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Qui doveva dar tirar fuori “sangue e dolore
e grandi sforzi per raggiunger i risultati geniali
che conosciamo…



Tondo Doni




In particolare è memorabile l’immensa fantastica opera
trasfusa nella mitica Cappella Sistina
(la sala in cui si eleggono i Pontefici)
ed il Tondo Doni.




L’ARCHITETTO



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Anche nell’architettura mostrò il suo immenso ingegno.

In questo campo ricordo in particolare
la mitica Cupola di San Pietro
e lo studio della Piazza del Campidoglio a Roma.











IL POETA


Cominciò a scrivere versi verso i 50 anni
e si sa anche che delle sue poesie non aveva
grande stima e le considerava “cose sciocche”.

Infatti non volle mai farle stampare.

Eppure sono ben più di 300 le sue composizioni.






In verità anche in esse possiamo ammirare
tutto il suo vigore scultoreo
pur con evidenti derivazioni petrarchesche.

Leggiamone due…



Michelangelo – L’aurora




CHI E’?

Chi è quel che per forza a te mi mena,
oilmè, oilmè, oilmè,
legato e stretto, e son libero e sciolto?
Se tu incateni altrui senza catena,
e senza mane o braccia m’hai raccolto,
chi mi difenderà dal tuo bel volto?






Michelangelo – La notte



O NOTTE

O Notte, o dolce tempo, benchè nero,
con pace ogn’opra sempre al fin assalta,
ben vede e ben intende chi t’esalta,
e chi t’onora ha l’intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero,
che l’umid’ ombra e ogni quet’appalta,
e dell’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti ov’ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria all’alma, al cor nemica,
ultimo degli afflitti e buon rimedio,
tu rendi sana nostra carn’ inferma,
rasciugh’ i pianti e posi ogni fatica
e furi a chi ben vive ogni ira e tedio.




Sebastiano del Piombo – Michelangelo che indica i suoi disegni – 1520


Tony Kospan


MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)





F. De André.. musica e poesia – Un breve ricordo.. alcuni suoi pensieri e 3 sue mitiche.. poetiche canzoni   1 comment




« …pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra. »
Fabrizio De André, Amico fragile
 
 
 
 
 


OMAGGIO A DE ANDRE’
POESIA, LIBERO PENSIERO E… MUSICA


 
Genova 18.2.1940 – Milano 11.1.1999
 
 
 
Fin dall’inizio De André si caratterizzò come un cantautore certo…
ma amante di un genere… sì musicale…
ma denso di contenuti poetici ed umani
nel solco di artisti internazionali
come Jacques Brel, Leonard Cohen, Bob Dylan etc.
  
I testi delle sue canzoni, nelle quali ha raccontato storie di emarginati,
ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società
sono ritenute delle vere e proprie… belle poesie
(tanto che alcuni di essi sono in alcune antologie scolastiche di letteratura).




 

Era conosciuto anche come Faber,
un soprannome datogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio.
 
Il suo primo grande successo è La canzone di Marinella,
brano interpretato da Mina nel 1965 che divenne subito un best seller.

 
 
 

 
 
Durante tutta la sua attività musicale ha prodotto tredici album in studio,
più alcune canzoni inedite
pubblicate solo come singoli oppure in antologie. (wikipedia)
 
Ma il suo amore per la poesia e la cultura si è manifestato, tra l’altro,
anche con la traduzione (e la trasposizione in musica)
del famoso ed originale poema americano SPOON RIVER
ma anche di altre opere….
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non possiamo quindi non rendere anche noi… nel nostro piccolo…
un omaggio al grande De André, forse uno dei pochissimi, che ha saputo 
coniugare la canzone con  la letteratura e la musica con la… vera poesia.



Qui è con Dori Ghezzi

 
 
Ho scelto alcuni suoi pensieri ed il testo di Giugno ’73
solo come esempi… del suo stile e della sua poetica
oltre ad alcune note canzoni.
 


 

 
 Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali,
vale adire senza passioni e senza slanci
sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio,
una specie di cinghiale laureato in matematica pura.
Fabrizio De André

Il canto ha ancora oggi, in alcune etnie cosiddette primitive,
il compito fondamentale di liberare dalla sofferenza,
di alleviare il dolore, di esorcizzare il male.
Fabrizio De André

 
  Giugno ’73
  
 
 

GIUGNO 73
Faber
 


Tua madre ce l’ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me.


 La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.


 E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi “Ciao come stai “, insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.


I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po’ strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
“Sono loro stasera i migliori che abbiamo “.


 E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell’imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po’ più lontano.


 E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l’ho già regalato
e lo stesso quei due peli d’elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.


 Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi “Aiuto” saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.
 
 
  Il pescatore
 
 
 


Certo è impossibile nel breve spazio di un post raccontare tutta la vita…
tutta la sua personalità (molto riservata) e tutte le sue canzoni
per cui concludo questo breve ricordo con il video di un'altra sua mitica canzone
di cui è possibile leggere anche il testo.



     La Canzone dell' Amore Perduto  


 
  
Ciao da Tony Kospan



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