ci parla di una merla responsabile del freddo di questi giorni
a causa del suo comportamento
che aveva irritato un Gennaio molto dispettoso.
LA LEGGENDA DEI GIORNI DELLA MERLA
Gennaio, che prima era di 28 giorni, era solito riversare sulla terra un freddo e un vento intenso e gelido e si divertiva soprattutto ad infastidire una merla dal candido piumaggio.
Non appena la merla usciva dal nido per cercare il cibo, le rovesciava addosso tutto il gelo possibile…
Era una vera e propria persecuzione!
Infastidita e consigliata da altri uccelli, la merla decise di rinchiudersi nel proprio rifugio, con le dovute provviste, per tutto il mese di Gennaio.
L'ultimo giorno, la merla, felice di aver ingannato il tremendo Gennaio, uscì fischiettando dal proprio rifugio, prendendolo in giro.
Gennaio, molto arrabbiato, chiese subito in prestito a Febbraio tre giorni, durante i quali scatenò la propria rabbia, rovesciando enormi quantità di acqua, neve, vento e gelo.
La bianca merla fu costretta a rifugiarsi frettolosamente in un camino, nel quale vi rimase per tre giorni…uscendone poi tutta annerita a causa del fumo…
Da allora i merli hanno le piume per sempre nere… ed i giorni della merla continuano a gelare la campagna e la città… così come le piante… gli animali e le persone.
Dopo aver accennato al paesaggio nella pittura del Seicento
e del Settecento ora passeremo ad osservare come esso si presenta
nella pittura romantica (e realista) e poi in quella impressionista
per concludere con i capolavori di quello che possiamo definire
il vero principe della pittura “en plein air“, Claude Monet.
Monet
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L’EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO
II PARTE
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Romanticismi e Realismi
La pittura romantica del paesaggio, con pittori come il famoso Turner, Constable e Friedrich così come pure quella realistica di autori di varie nazioni ed in particolare della Hudson River School, si pone come punto di passaggio dalle precedenti esperienze a quelle successive dell’impressionismo.
Joseph Mallord William Turner – Il castello di Arundel
Joseph Mallord William Turner – Sole nascente nella foschia
John Constable – Il mulino di Flatford
Caspar David Friedrich – Mare al chiaro di luna
L’Impressionismo ed il paesaggio
Gauguin – Paesaggio con 2 donne bretoni
La rivoluzione tecnica e stilistica impressionistica, enormemente osteggiata agli inizi, è caratterizzata dalla necessità di esprimersi da parte degli artisti senza compromessi e senza rigidità.
Dunque anche il paesaggio è da loro visto con molta semplicità e grande libertà espressiva. Esemplari in tal senso le opere di Pissarro, Sisley, Van Gogh, Degas, Renoir, Gauguin e Cézanne.
Van Gogh – Campi di grano in un paesaggio collinare – 1889
Van Gogh – Orti a Montmartre
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Camille Pissarro – Route d’Ennery pres de Pontoise – 1874
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Alfred Sisley – Ponte di Villeneuve la Garenne
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Renoir – L'estaque – 1882
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Monet e la natura nuova
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Monet – Regata ad Argenteuil
Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta… ma diventa espressione dell’esperienza interiore.
Monet – Il sentiero nella foresta di Fontainebleau
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Monet – La gazza
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Monet – San Giorgio
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Monet – La casa del pescatore a Varengeville
Monet – Passeggiata sulla scogliera
F I N E
N.B. E’ chiaro che, essendo impossibile presentare tutti i dipinti dedicati al paesaggio nei secoli, quelli presenti nel post sono soltanto alcuni esempi che possiamo definire significativi… delle varie tendenze susseguitesi nel tempo.
La prima rappresentazione di un volto umano è stata scoperta in una grotta di Vilhonneur.
Per gli esperti risale a 27 mila anni fa
Il dipinto è stato realizzato con carbonato di calcio. Si cercano altri reperti
Il volto rinvenuto nella grotta di Vilhonneur
VILHONNEUR (Francia) – E’ il ritratto più antico della storia e probabilmente appartiene ad uno degli uomini primitivi che più di ventimila anni fa viveva nell’odierna Francia. Il disegno, definito preziosissimo dagli esperti, è stato scoperto da uno speleologo in pensione, Gérard Jourdy, sul muro di una grotta a Vilhonneur, nel nord della Francia, e risale a circa 27.000 anni fa
«RITRATTO UNICO» – Il ritratto è stato disegnato con carbonato di calcio e sono chiare le forme del viso: esso infatti è composto da due linee orizzontale che indicano gli occhi, un’altra più bassa che rappresenta la bocca e infine una linea verticale, che naturalmente corrisponde al naso. «Il ritratto di questo volto è unico – dice Jean Airvaux, un ricercatore del French Directorate of Cultural Affairs – Nel corso dei secoli abbiamo scoperto numerosi ritratti dell’antichità, ma tutti molto recenti. Questa invece potrebbe essere la più antica rappresentazione del volto umano».
La mano blu cobalto
ARCHEOLOGI AL LAVORO – Ma non è finita qui. Gli archeologi sono certi di poter trovare altro prezioso materiale nella caverna di Vilhonneur: infatti secondo gli esperti già sono stati scoperti altri numerosi disegni, incluso uno che rappresenta una mano in blu colbalto attorno alla quale sono stati ritrovati resti di animali e di uomini. Jean-François Baratin, il direttore archeologico della regione dice che ci sono solo due esempi di grotte preistoriche in cui sono custodite sia resti umani sia disegni: una è quella di Cussac in Dordogna e una è appunta questa di Vilhonneur
LA SCOPERTA – La scoperta è stata fatta nello scorso novembre, ma il segreto è stato mantenuto fino a febbraio: gli studiosi hanno ritenuto giusto supervisionare la grotta e sigillare il sito. I risultati delle analisi scientifiche saranno pubblicati venerdi prossimo. Il direttore Baratin ha affermato che tutti i resti umani ritrovati (costole, tibie e gambe) e i disegni sono state studiati da scienziati americani che hanno stabilito che questi reperti sono molto più antichi dei famosi disegni ritrovati nelle grotte di Lascaux. Infatti essi sono di circa 11.000 anni più antichi. E’ c’è chi già fa paragoni tra il ritratto più antico del mondo e quelli contemporanei. «Questo volto mi ricorda un ritratto di Modigliani» ha affermato Michel Boutant, presidente del dipartimento locale di Charente
E' stato davvero uno spettacolo eccezionale della natura quello che si è presentato in quasi tutto il mondo.
E' cominciata nella notte tra il 20 e 21 gennaio ed ha raggiunto la totalità alle 6,12 del mattino.e, per effetto della rifrazione solare, la luna è apparsa anche rossa!
E' uno dei primi fenomeni astronomici dell'anno
L’eclissi lunare totale avviene quando Sole, Terra e Luna si trovano perfettamente allineati.
La durata invece dipende dalla distanza tra la Terra e la Luna e stavolta, trovandosi il nostro satellite alla massima distanza, ciò comporterà un allungamento del tempo in cui essa sarà nel cono d’ombra terrestre.
Un'altra occasione per osservare uno spettacolo simile ci sarà soltanto fra 10 anni.
La prossima eclissi totale di Luna in cui sarà visibile tutta la fase di totalità è infatti prevista il 31 Dicembre 2028, mentre per la prossima eclisse totale di Luna visibile in tutte le sue fasi bisognerà attendere il 20 Dicembre 2029.
Ecco alcune foto spettacolari con la Luna Rossa come protagonista.
Infine non è possibile non associare questo particolarissimo fenomeno astronomico ad una mitica canzone…
Le poesie Sufi con il loro liguaggio altamente simbolico
sono molto belle… e dense di immagini suggestive.
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Quelle che preferisco sono soprattutto
le poesie Sufi d'amore…
che sempre rimandano ad una visione dell'amore
come sentimento ultraterreno… e quasi divino.
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Questa che leggeremo ora, del grande Rumi,
poeta persiano del 1200,
è forse la più bella e la più nota in assoluto.
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Essa si presenta sì in forma di dialogo
ma ci rimanda pur sempre
al senso supremo dell'amore
del vero… grande… amore.
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LE GRANDI POESIE SUFI D'AMORE
a cura di Tony Kospan
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LAILA E IL CALIFFO Moulânâ Rumi . Il califfo chiese a Laila: “Sei tu dunque colei per cui Majnun ha perso ragione e senno? Eppure non sei più bella di tante altre fanciulle.” Le rispose, “Taci. Dici questo perché tu non sei Majnun!”
Se ti fosse donata la vista di Majnun Ammireresti i due mondi con un solo sguardo. Tu sei cosciente, mentre Majnun ha trasceso se stesso. In Amore esser desti è il peggiore dei tradimenti.
Più l'uomo è desto, più all'Amore è cieco; esser desti, in Amore, è peggio che assopirsi.
E' lo stato di veglia a incatenare i nostri spiriti, quando le anime nostre sono in preda a inutili brame, a possesso e perdita, al timore dell'abbandono.
Allora non vi è più purezza, né dignità, né onore, né desiderio di ascendere al cielo. E' davvero assopito colui che insegue ogni desìo e che su ogni quisquilia intavola discussioni.
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Mi farebbe piacere leggere qualche vostra riflessione.