Archivio per 28 aprile 2018

Buon sabato sera in poesia con “Vieni come sei” Tagore – arte A. Mucha – canzone “Lei” di Aznavour   2 comments

 

 

 

Alphonse Mucha


 
 

 
 
 
  
 
 

Continuerò ad azzardare, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, 
rifiutando di lasciarmi incasellare, stereotipare. 
Ciò che conta é liberare il proprio io: 
lasciare che trovi le sue dimensioni, che non abbia vincoli. 
– Virginia Woolf dal “Diario di una scrittrice” –
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Alphonse Mucha – Le 4 stagioni



 
 
 
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Alphonse Mucha



VIENI COME SEI 
Tagore

Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Se la treccia s’è sciolta dei capelli,
se la scriminatura non è dritta,
se i nastri del corsetto non sono allacciati,
non badarci.


Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Vieni sull’erba con passi veloci.
Se il rossetto si disfà per la rugiada,
se gli anelli che tintinnano ai tuoi piedi
si allentano, se le perle della tua collana
cadono, non badarci.

Vieni sull’erba con passi veloci.
Non vedi le nubi che coprono il cielo?
Stormi di gru si levano in volo
dall’altra riva del fiume
e improvvise raffiche di vento
passano veloci sulla brughiera.
Le greggi spaurite corrono agli ovili.
Non vedi le nubi che coprono il cielo?
Invano accendi la lampada della tua toilet –
la fiamma vacilla e si spegne nel vento.
Chi può accorgersi che le tue palpebre
non sono state tinte d’ombretto?
I tuoi occhi sono più neri delle nubi.
Invano accendi la lampada della tua toilet.

Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Se la ghirlanda non è stata intrecciata, che importa;
se il braccialetto non è chiuso. lascia fare.
Il cielo è coperto di nuvole – è tardi.
Vieni come sei; non indugiare a farti bella.



 
 
 Alphonse Mucha – Le fasi del giorno


 
 
 
 

 

  
 
 



 
 
  Lei – Aznavour

Alphonse Mucha


 
 
 
 
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