Quando ci innamoriamo avviene davvero una trasformazione in noi?
Certo! Ce lo dicono i poeti, gli scrittori ma anche la psicologia.
Vediamo attraverso alcune opere d’arte come questo veniva visto dagli antichi.
Seduzione.. innamoramento… e trasformazione
sono gli ingredienti principali dell’amore.
Corot – Orfeo ed Euridice
Certo cambiano modalità, tempi e forme
sennò l’amore sarebbe un replay sempre uguale
ed alla fine diverrebbe noioso.
Questi ingredienti,
ma soprattutto la metamorfosi che l’amore crea in noi,
erano stati ben compresi anche dagli antichi
che li spiegavano raccontando degli amori degli dei
e quindi attraverso i miti classici.
Bernini – Apollo e Dafne
Che l’amore crei in noi un incanto quasi soprannaturale, dunque è certo…
ma che ciò sia opera di un dio pagano o dell’adrenalina delle emozioni…
in fondo poco importa.
Francois Gerard – Dafne e Chloe
L’utilizzo del tempo, la scala delle nostre priorità quotidiane,
e talvolta anche i nostri i valori vengono sconvolti dall’innamoramento.
Ratto d’Europa – Mosaico III sec. d. C.
Chi si sia innamorato davvero
ha certamente vissuto questo sconvolgimento emotivo
e non penso che possa dimenticarlo…
AMORI DIVINI… una mostra tenutasi qualche tempo fa
al Museo Archeologico di Napoli,
aveva per tema proprio questa trasformazione
nel modo in cui la raccontavano i miti classici
attraverso opere pervenute da vari musei del mondo
che ci parlano degli amori “divini” come quelli
tra Apollo e Dafne, Eco e Narciso e Giove e Leda ed altri.
Amore e Psiche
In queste “love story” dell’antichità
raccontate nelle Metamorfosi di Ovidio
almeno uno dei 2 protagonisti si trasforma:
Giove in un animale, Dafne in una pianta ed Eco in un suono
ma sono solo alcuni esempi dei miti presenti nella mostra.
Leda e il cigno – Villa Arianna – Stabia
Leda e il cigno – Argenteria del Tesoro di Boscoreale
Infine possiamo vedere la mostra ed altre spiegazioni
in questo video amatoriale.
Tony Kospan
Copyright T.K.
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Un’ampia collezione di immagini e vignette divertenti
sul periodo più atteso dell’anno per distrarci dall’afa
e, se siamo al lavoro o a casa,
per non invidiare chi è in vacanza.
ANCHE LE “AMATE” VACANZE
HANNO I LORO BEI…
“DOLORINI”… DOLORONI
Le partenze intelligenti… Gli ingorghi senza fine…
Le multe… L’alternativa ferrovia… Il pc…
I tradimenti… Le bellezze in spiaggia… Le vacanze alternative
Il meteo di questa estate… Gli abbandoni degli animali..
Le guerre… La crisi e le vacanze impossibili… etc etc
IL LATO OSCURO DELLE VACANZE
PER CHI PUO’ PERMETTERSELE (E CHI NO)
RITI… MITI… TORMENTONI… E GUAI
PER SORRIDERE.
by Tony Kospan
Pensieri molto dolorosi vero?
Bè sì certo… meglio non pensarci.
Però proviamo ad esorcizzarli con un sorriso
a volte aperto ed a volte ahimé amaro.
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GLI INGORGHI SENZA FINE TRA BOLLINI ROSSI E NERI
Bollino nero perfino a… Venezia.
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L’ALTERNATIVA DELLE FF.SS.
LE VACANZE… E… LA CRISI
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VACANZE CULTURALI
LA PARTENZA SUPER INTELLIGENTE!!!!
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LE VACANZE ED IL TUO… PC…!!!
BELLEZZE AL MARE
AVVENTURE E TRADIMENTI
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LE FRASI… ORIGINALI
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IL RIENTRO AL LAVORO (PER CHI LO HA)
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VIVA LE VACANZ.E!!! EH EH…
CIAOOOOOOO A TUTTI
ED IN OGNI CASO… NONOSTANTE TUTTO
E PER QUEL CHE MI RIGUARDA…
“IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO” 
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE D’ARTE
POESIA MUSICA SOGNI RACCCONTI
RIFLESSIONI BUONUMORE ETC
NEL GRUPPO…
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Ecco una simpaticissima elegante e classica, benché moderna, costruzione…
segnalatami dall'amica Giovanna del gruppo… Obiettivo Arte
IL TEATRO VERDE

Edificato a partire dal 1952 su progetto degli architetti Luigi Vietti ed Angelo Scattolin recuperando il materiale accumulatosi nel corso dei lavori di restauro dell'Isola, il Teatro Verde è un anfiteatro di 1345 posti situato nel cuore del parco dell'Isola di San Giorgio Maggiore.

Costruito sul modello dei teatri antichi greci e romani e con riferimento ai teatri di verzura che ornavano le ville venete di terraferma tra Rinascimento e Settecento, il Teatro Verde è costituito da gradoni di pietra bianca di Vicenza intercalati da spalliere di bosso.
Il teatro fu inaugurato nel luglio del 1954 con un testo sacro, Resurrezione e vita, su musiche veneziane rinascimentali.
Seguirono lo stesso anno, l'Arianna di Benedetto Marcello e le Baruffe Chiozzotte di Goldoni.

Negli anni seguenti si sono succeduti il Teatro di Atene con l'Ecuba di Euripide e l'Edipo Re di Sofocle, il Théàtre populaire de France, con il Don Juan di Molière e la Ville di Claudel, la Compagnia di Annie Ducaux con la Bérénice di Racine, e quella dell'Oxford Playhouse con Il sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, e compagnie italiane con La Moscheta di Ruzzante, il Campiello e I chiassetti del Carneval di Goldoni.

Dal 1999 al 2003 il Teatro Verde fu dato in gestione alla Biennale di Venezia, che lo destinò prevalentemente a spettacoli di danza.
Il Teatro Verde si trova nel cuore del parco dell'Isola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Giorgio Cini.

Isola di San Giorgio Maggiore
(Testo rinvenuto identico in molti siti web – Impaginazione t.k.)

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