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Archivio per 17 luglio 2017
Buon lunedì notte in poesia “Sogno d’estate” di Gatto – arte Czachorski – canzone “La vita mia” 2 comments
La Cappella Sansevero.. museo e non solo.. e le sue magiche e misteriose opere d’arte – IV PARTE – Il Disinganno Leave a comment

Per il fascino che emana e le emozioni che dona,

artista genovese, allievo del Corradini, che fu
anche l’autore del bozzetto preparatorio.
familiari, artistici, religiosi ed esoterici
seguendo le diverse opinioni dei tanti studiosi
che si sono impegnati nel cercar
di comprendere il vero significato dell’opera.

per mondarlo dalla sua pessima fama.
da una pesante rete da cui è avvolto.
con in testa una coroncina, con fiamma sulla fronte,
e che tiene un piede su di un globo
al quale è poi appoggiato un libro.

la parabola di Gesù che ridà la vista ad un cieco
con la scritta “Qui non vident videant” .
(Coloro che non vedono… vedano)
del padre che era sì stato un grandissimo peccatore,
“Asservito alle giovanili brame” così è scritto sulla lapide,
ma che poi alla fine era riuscito a comprender gli errori commessi
ed a pentirsi rinunciando alle ricchezze ed al titolo nobiliare
(proprio a favore di Raimondo) ritirandosi in convento
e così liberandosi dalle tenebre del male.
(V. la sua biografia nella I parte)

che si apre in un movimento potente che coinvolge chi l’osserva.
è l’incredibile rete che morbidamente avvolge l’uomo.
un caso senza precedenti nella storia della scultura

quello di trasformare il marmo in una plastica rete,
così meticoloso da esser paragonato alla precisione degli orafi.
non se la sentirono di aiutar il Queirolo, per paura di romperla,
per cui lo scultore dovette far tutto da solo.

per la liberazione dal peccato e dall’illusione di dominio
per giungere infine a ritrovare la vera fede.
scolpita sul basamento (Gesù che dona la vista al cieco)
confermano questa tesi.
religiosa in quanto può anche rappresentare
il pentimento dello stesso Principe per le sue attività esoteriche.
alle autorità religiose (che lo consideravano eretico e massonico)
con le quali affermava con forza la sincerità del suo pentimento.

che ci giunge da una semplice osservazione dell’opera
fortemente ideata e voluta dal Principe in tutti i suoi particolari
al punto che, per alcuni, non il padre…
di non poter lavorare per nessun’altra persona,
e collo stretto ligame di non potersi licenziare”
con la bendatura dell’adepto per poi esserne liberato
per poter finalmente conoscere la Luce della Verità della Loggia.
un simbolo dell’Illuminismo mentre il libro aperto
è un chiaro accenno alle grandi luci esoteriche che,
consentendo di vedere oltre l’apparente ed ingannatrice realtà,
portano all’uso della razionalità ed a vivere secondo virtù.

vi furono non pochi e non semplici conflitti per salvarsi dai quali
che qualcosa di misterioso e segreto aleggia in essa.

anche qui i vari concetti e simboli impressi nella scultura si affiancano,
in una sintesi sia tra aspetti simili ma anche tra opposti
con un risultato alla fine davvero mirabile.
non è infatti diversa da quella della personalità del Principe.
scienziato ma amante dell’arte, alchimista e generale dell’esercito,
bigotto ed eretico, nobile ma anche incline a contrar debiti,
colto ma anche superstizioso etc etc…
mi appare fatica improba, se non del tutto inutile e senza senso,
tutti i simboli allegorici su elencati (e forse anche altri).

Chi volesse legger la III parte

La bellissima lettera d’amore.. di un sorprendente ed innamoratissimo G. Rossini.. a Isabella Colbran Leave a comment
Conoscere storie d’amore di grandi personaggi di un tempo
attraverso le loro stesse parole ci consente
di penetrare nei loro cuori e nelle loro reali personalità…
nel bene e nel male, e nel contempo di tuffarci
nelle atmosfere del loro tempo.

BELLE LETTERE D’AMORE… MA D’AUTORE…
Stavolta leggeremo una lettera
inviata dal grande musicista alla soprano
che divenne poi anche sua moglie.

DA GIOACCHINO ROSSINI
A ISABELLA COLBRAN
” Volete la mia opinione sull’amore?
L’amore soddisfatto è un piacevole passatempo;
l’amore infelice è un dente guasto del cuore.
Grazie al cielo, noi abbiamo avuto ambedue la fortuna
di non conoscere che il nome di un tal malanno.
Il mio amore per voi è una sinfonia in sol maggiore
dedicata alla più bella di tutte le donne dal suo fedele adoratore…“
In questa lettera spedita al soprano Isabella Colbran,
il grande musicista delinea in modo sintetico la propria gioiosa visione dell’ars amandi.
La Colbran interpretò molte opere rossiniane e, dopo essere stata l‘amante di molti impresari,
divenne la moglie dello stesso compositore.
Tony Kospan
TESTO LETTERA DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.








Umore nero? Luce… tanta luce per migliorarlo! Lo sostiene questo studio Leave a comment
Questo studio afferma che seil nostro l’umore è… nero
la migliore cura è soprattutto la… luce.

UMORE NERO?
CON LA LUCE RITROVI L’OTTIMISMO


Se la luce solare non sempre è a disposizione, ci sono lampade specifiche in grado di emettere una luce simile a quella del sole. E’ la light therapy, una cura a base di luce, conosciuta e usata nei paesi nordici, e successivamente negli Stati Uniti, fin dagli anni ‘80, a solo da un paio d’anni approdata in Italia. Dove però sono ancora pochissimi i centri che la applicano. Niente a che vedere naturalmente con le lampade abbronzanti a raggi Uva.



Alfonso Gatto – Breve ricordo ed alcune belle poesie del grande poeta salernitano Leave a comment
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.

(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.
ed innovative riviste di tipo culturale.

al Liceo artistico di Bologna
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

dell’amico Montale
“Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore“.
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…

sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.

che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.

con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.

il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.

POESIA D’AMORE
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.

