
John White Alexander

L'immaginazione è una qualità che è stata data all'uomo
per compensarlo di ciò che egli non è.
Il senso dell'umorismo gli è stato dato
per consolarlo di ciò che è.
– Oscar Wilde –

John White Alexander – Signora al piano
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CERCAVO TE
Primo Levi
Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.

John White Alexander

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John White Alexander – Il vaso di fiori
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Davvero tremendo quel momento in cui,
rivelando il nostro amore,
non solo non otteniamo la risposta sognata
ma addirittura
l'oggetto del nostro amore se ne va e…
… se ne va… con una persona qualunque
e quasi certamente nemmeno innamorata…
E proprio quest'ultima vivrà al posto nostro
l'incantesimo… il magico momento…
che tanto attendevamo… sognavamo…
Non è da credere che sia una situazione rara… anzi…
.
Certo fa male… molto male… ma rientra ahimé
nel normale… incomprensibile “mistero” dell'amore…
e nei giochi “malvagi” di quello che chiamiamo “destino”.
Infatti in quei momenti ci appare assurdo
che la grandezza del nostro amore
possa non esser condivisa dalla persona amata…
eppure…
William Blake (1757/1827)
Questa poesia dunque del tutto inconsueta
ma profonda ed amaramente vera… di William Blake…
grande poeta e pittore inglese
è piaciuta a molti
ed anche al nostro grande poeta Ungaretti,
che, non a caso, ha voluto tradurla… da par suo…
William Blake – Oberon e Titania danzano in tondo con le fate
NON CERCARE MAI DI DIRE IL TUO AMORE
William Blake
Non cercare mai di dire il tuo amore,
amore che non può essere mai detto;
il gentile soffio si muove
in silenzio, invisibile.
Dissi il mio amore, già dissi il mio amore,
il cuore le apersi;
tremando, gelando, in orrenda tema,
ah! lei, lei se ne andò.
Appena mi lasciò,
un viandante passò,
in silenzio, invisibile:
gli bastò un sospiro, la prese.
(Traduzione di Giuseppe Ungaretti)
Ciaooooooooo
Tony Kospan
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Lo scultore, architetto e designer ungherese
Ernő Rubik, è il padre non solo dell'omonimo famosissimo cubo,
ma anche di altri giochi analoghi.
(Ernő Rubik – Budapest 13 luglio 1944)
Rivediamo e ricordiamo la storia del mitico… cubo…
sia per chi già lo conosce ma l'ha confinato in un angolo della memoria
che per le nuove generazioni.
.
.
IL MITICO ROMPICAPO DEGLI ANNI 80
IL GIOCO – LA STORIA – UN RECORD
COS’E'…?

Il cubo di Rubik, detto anche “Cubo Magico”, è composto da 26 cubetti esterni ed un “cubetto invisibile” interno in cui risiede il meccanismo che permette la rotazione dei piani in tutte le direzioni.
Lo scopo del gioco è di risalire alla posizione originale dei cubetti portando il cubo ad avere per ogni faccia un colore uguale.
Sei lati, ogni lato 9 quadratini colorati, e tutti i lati che si possono muovere sia in orizzontale che in verticale..vi sembra di ricordare, vero? 43.252.003.274.489.856.000 (si, proprio 43 miliardi di miliardi..) di possibili combinazioni, e una sola che portava al risultato agognato, tutte e 6 le facce del colore giusto, nello stesso momento!
Uscito dalla mente malefica di un matematico ungherese, il cubo di Rubik è stato per noi ragazzi degli anni ’80 quello che i Pokemon sono per i ragazzini di oggi, una mania, una febbre da cui non si poteva guarire. In tutti i formati e le dimensioni, ci giocavamo a tutte le ore, a scuola e fuori scuola, anche e soprattutto durante le lezioni..e mentre per molti l’unica soluzione possibile era quella di staccare i quadratini colorati e attaccarli dove serviva, ai campionati mondiali c’era chi lo completava in meno di 30 secondi!
Ma ecco ora in breve la storia completa di questo mitico rompicapo…
LA STORIA
Il cubo di Rubik (o cubo magico) è un celebre rompicapo inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974.
Originariamente chiamato dallo stesso inventore (Cubo Magico), fu rinominato nel 1980 “Rubik’s Cube” dalla Ideal Toys, l’azienda che ne ha curato la distribuzione. Nello stesso anno ha vinto il premio come gioco dell’anno in Germania. Si dice che sia il gioco più venduto al mondo, (imitazioni low cost comprese) con oltre 300 milioni di pezzi.
Fu inizialmente progettato da Rubik a scopi didattici e all’inizio si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi statistici e teorici che il cubo poneva. Qualche anno più tardi un matematico inglese scrisse su quest’oggetto un articolo che portò la sua fama fuori dai confini dell’Ungheria. Nel giro di pochi anni, il cubo di Rubik invase i negozi europei ed americani, diventando il rompicapo più venduto della storia. Oggi esistono anche lettori mp3 a foma di cubo.
Nel solo 1982 ne furono venduti oltre 100 milioni di pezzi e Rubik divenne il cittadino più ricco del suo paese. Ad oggi si svolgono veri e propri Campionati del Mondo nel quale i concorrenti, che giungono da ogni parte del pianeta, si sfidano nel ricomporlo nel minor tempo possibile.
Il record del mondo, ad oggi appartiene a Erik Akkersdijk che lo ha risolto in 7,08 secondi durante gli Open 2008 tenutisi a Pardubice, nella Repubblica Ceca, il 12-13 luglio 2008; nella competizione che tiene conto della media nella risoluzione di 5 cubi, il record appartiene a Yu Nakajima con 11,28 secondi, record ottenuto durante gli Open 2008 tenutisi in Giappone, nella città di Kashiwa il 5 maggio 2008.

IL VIDEO DI UN RECORD
Ecco come un campione risolve il tremendo rompicapo in pochissimi secondi…


Tony Kospan
FONTI… VARI SITI WEB – IMPAGINAZ. T.K.
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