Il testo di questa canzone è tutto della Piaf…
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
sua amica e collaboratrice anche in altre canzoni.
Edith scrisse questa canzone
dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei da New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, in questa canzone, dalle parole alla musica ,
è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
Nel cielo, non ci sono più problemi
Il mio amore, credi che si amiamo?
Claudio Abbado è stato un grande esponente della storia musicale italiana e mondiale del '900.
Aveva 80 anni quando ci ha lasciati qualche anno fa…
Milano 26.6.1933 – Bologna 20.1.2014
E' stato un grandissimo direttore d'orchesta ma anche direttore artistico di grandi istituzioni musicali (Wiener Philharmoniker, Scala, London Symphony Orchestra etc.).
Si è distinto come grande innovatore sia favorendo l'apertura all'amore per la musica classica a tutte le categorie sociali che impegnandosi nel valorizzare i giovani talenti.
Nella sua lunga carriera artistica ha avuto grandi riconoscimenti e successi dappertutto.
Recentemente era stato nominato Senatore a vita dal Presidente Napolitano
ma aveva rinunciato ad ogni compenso.
Come possiamo ricordarlo se non con una sua famosa direzione musicale?
Ho scelto questo brano della Cenerentola di Rossini.
Claudio… grazie di tutto
e certamente, con la tua classe e con la tua umanità,
stai continuando a dirigere orchestre tra le stelle.
Lalla Romano (Graziella Romano, detta Lalla) Demonte 11.11.1906 – Milano 26.6. 2001
Nata agli inizi del secolo scorso
è stata una poetessa, scrittrice, partigiana, professoressa… amante dell'arte… etc, che ha vissuto davvero intensamente tutto il novecento (è morta nel 2005 a 95 anni)
nel mondo culturale ed intellettuale italiano ma sempre in modo riservato ed appartato… ragggiungendo infine la fama con il romanzo
“Le parole tra noi leggere“ vincitore del Premio Strega nel 1969.
Una rara immagine giovanile
Nonostante il carattere molto schivo , frutto della sua educazione fornitale dalla famiglia di antiche tradizioni piemontesi, ebbe però modo di conoscere e di farsi conoscere ed apprezzare da Montale a Mario Soldati… da Pavese a Pasolini… etc.
Qui con Elio Vittorini
La sua attività letteraria molto intensa
(anche la sua vita lo è stata)
si svolse principalmente nella scrittura di romanzi… poesie e saggi…
La critica definisce i suoi romanzi… “impietose pennellate rivelatrici dei vizi e dei difetti della borghesia italiana” (che lei ben conosceva) e le sue poesie di genere più intimista come “vicine alla precisione e stentoreità dei versi di lirici greci”.
Qui con Cesare Pavese
ORA ALCUNE SUE POESIE
TU VAI LONTANO
Tu vai lontano ed io scateno dietro di te la muta degli ansanti segugi Ti raggiunge dovunque l'esercito implorante Ascolta: in mezzo al cielo angeli dissennati senza ritegno gridano il tuo nome
IL SILENZIO
Musiche nascono sono ancora parole, soli ardono si spengono sono ancora tempo. Solamente il silenzio oltre il gelo dei mondi oltre il solitario passo dei vecchi oltre il sonno dimenticato dei morti solo il silenzio vive.
CANZONE
Amore, bada, se mi vuoi ferire, che la ferita non mi sia mortale. Lagnarmi non m’udresti del mio male, ma lontano da te vorrei morire. Come la cerva ch’è ferita a morte, nel folto delle selve fuggirò. Sola e senza rimpianger la mia sorte, amor, lontano da te morirò.