Archivio per 6 giugno 2017

Amitié virtuelle – Poesia francese tanto naif.. ma carinissima.. degli inizi del mondo vituale   3 comments

 
 
 

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L’AMICIZIA VIRTUALE

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POESIA FRANCESE MOLTO… MOLTO SEMPLICE…

DIREI QUASI NAIF… MA TANTO CARINA


 

 

 

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Ho trovato diverso tempo fa questa poesia, di autore ignoto,

in un sito francese… e penso che sia stata scritta

quando iniziarono a diffondersi le comunità d'amici nel web.


Infatti ci parla di amicizia virtuale in un modo molto semplice

ma dolce, carino, affettuoso e genuino

e per questo mi fa piacere condividerla con voi.





 

 
 
 

Essa in fondo parla proprio di noi
e dei nostri rapporti di amicizia, qui ed in altri siti,
in cui abbiamo rapporti di dialogo e condivisione
più o meno intensi.
 
 
Qui giù il testo che trovai…

 
 
 
 
 
 
 
 
 


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E qui ora il testo in italiano…

 

 

 

 

L’AMICIZIA VIRTUALE

Traduz. Tony Kospan

 

L’amicizia virtuale


non ha distanze nè frontiere.


Ha un viso sconosciuto ed immaginario


con gran cuore 


che tutti i giorni


s’occupa di te


si confida con te…


condivide con te le sue scoperte


e si augura le cose più belle per te.


La sera viene a portarti la buonanotte


ed a dirti… “A domani” e


spesso è la prima la mattina a darti


il buongiorno.


E’ un’amicizia che senti… reale


benché virtuale.


 

 

 

 

 (La mia traduzione non è letterale ma cerca di seguire lo spirito dei versi)

 

 

     

 

 

Un affettuoso saluto a tutte le amiche

ed a tutti gli amici… virtuali

Tony Kospan



 

 

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Aleksandr Puskin – Breve biografia ed alcune poesie del padre della letteratura russa   Leave a comment

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Il grande poeta
Aleksandr Puskin
viene definito anche
La grande anima russa“.



Mosca 6 giugno 1799 – San Pietroburgo 10 febbraio 1837



(ma le date sono diverse per il calendario giuliano)


Vissuto nella prima parte dell’800
Puskin ha raggiunto con le sue opere un altissimo livello poetico,
manifestando altresì la capacità di comprendere e di esporre
tutti i temi che riguardano… noi umani.








E’ definito il padre della letteratura russa
perché è stato sì un grande poeta
ma ha anche scritto testi di grande qualità
nell’ambito di quasi di tutti i generi letterari
(novelle, romanzi storici, opere teatrali).







Inoltre ha avuto anche notevoli meriti linguistici
avendo egli creato quella lingua scritta
che è stata seguita poi da tutti gli scrittori russi.

Dostojevskj lo definì per questo…
Principio di tutti i princìpi








Eppure la sua vita è stata molto breve
perché è morto a soli 38 anni per un duello
a seguito di accuse di infedeltà della moglie.
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La moglie.


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Penso che il miglior modo di conoscere 
uno scrittore… un poeta…  sia attraverso le sue opere 
entrando in tal mondo nel suo cuore e nella sua mente.

Ecco alcune sue belle poesie.








RICORDO IL MAGICO ISTANTE


Ricordo il magico istante:
Davanti m’eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.

Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,
Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.

Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Scordai la tenera tua voce,
I tuoi sublimi lineamenti.

E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore,
Senza più fede e ispirazione,
Senza lacrime, né vita e amore.

Tornata è l’anima al risveglio:
E ancora mi sei apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.

E nell’ebbrezza batte il cuore
E tutto in me risorge già
E’ la fede e l’ispirazione
E la vita e lacrime e amore.






RINASCITA


Un barbaro artista il quadro annerisce
Di un genio con mano indolente,
E il suo disegno iniquo egli traccia
Su quel quadro assurdamente.

Ma, con gli anni, come vecchie scaglie,
Si stacca l’estraneo colore,
E l’opera del genio ci appare
Nel suo primitivo splendore.

Così nell’anima mia travagliata
Scompaiono gli errori compiuti,
E tornano in essa le visioni
Dei limpidi giorni vissuti.







IO VI HO AMATA


Io vi ho amata: e ancora forse l’amore
Nell’anima del tutto non ho spento;
Ma che esso non sia per voi tormento;
Non voglio che alcunché vi dia tristezza.
Io vi ho amata in silenzio, senza speranza,
Di timidezza soffrendo, di gelosia;
io vi ho amata davvero, e così teneramente
Come Dio vi conceda d’essere amata da un altro.




Valery Vetshteyn


IL POETA


Finché Apollo non sacrifica
Il poeta sul suo altare,
Nelle pene del vano mondo
Egli spaurito deve aspettare.
E’ muta la sua sacra lira,
L’anima freddi sogni assapora,
Dei miseri figli della terra,
Forse egli è più misero ancora.
Ma appena la parola divina
Il sensibile udito toccherà,
Come un’aquila risvegliata,
L’anima del poeta si alzerà.
E’ triste nei trastulli del mondo,
Fugge via dalla gente chiassosa,
Davanti all’idolo delle masse
Non china la testa orgogliosa.
Corre, selvaggio e severo,
Pieno di sgomento e di canti,
Fin sulle onde del deserto,
Nel bosco di querce fruscianti.







L’UCCELLINO


Osservo fedele un’antica usanza
Anche in una terra a me straniera:
Lasciare libero un uccellino
Nella chiara festa di primavera.

Ho provato un grande conforto,
Mio Dio, e una vera felicità,
Quando anche a una sola creatura
Ho potuto donare la libertà!






F I N E



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Diego Velazquez.. grande pittore spagnolo del ‘600 – Vita.. opere ed il capolavoro “Las meninas”   1 comment




Las meninas




DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600


BREVE BIOGRAFIA




Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione

ma ben presto mostrò passione per la pittura

per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”

del  pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.


A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,

artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,

ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive

e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.




Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)


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Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche

per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,

suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.




La Regina Isabella (Part.)



Divenuto ben presto Pittore di Corte

nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)

percorrendola dal nord al sud fino a Napoli

per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.

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Festa di Bacco



Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.

La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee
la sua produzione pittorica in 3 periodi… 

I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio

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Contadini a tavola




Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re

Gran Maresciallo di Palazzo


cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,

non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura

ed anzi creò proprio in questo periodo

molte delle sue opere più belle.




Cristo nella casa di Marta e Maria



Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi

del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola

fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.

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Le tessitrici




Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare

la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)

per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.





Venere e Cupido





Riuscì nel corso della sua vita artistica

a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo

Venere e Cupido (1644-1648)

e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.


Morì nel 1660




Autoritratto



BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE




Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.




L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony




Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.

Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
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IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS




LAS MENINAS
 
 
 
 
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.

Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».

In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.



 




L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.

Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).





 
 
 
 
 
 
 
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900




Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon) 
 
 



 Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
 
 
 
 
F I N E 

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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
Gif Animate Frecce (117)

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La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.





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