
Non sono moltissimi i libri che hanno influenzato la storia umana…
ma il… SIDDHARTA è uno di questi.

Ne parlerò ora prima brevemente
e poi pubblicherò alcuni brevi
ma significativi brani tratti dal libro.

IL ROMANZO
Siddharta è un romanzo ambientato in India e pubblicato per la prima volta nel lontano 1922.
E’ una tra le opere più famose di Hermann Hesse

(Calw 2.7.1877 – Montagnola 9.8.1962)
Narra la vita del giovane indiano Siddharta, figlio di un ricco bramino, alla ricerca della sua strada nei modi più disparati.

CHI E’ DUNQUE SIDDHARTA?
E’ uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita.
Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti.
E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il «costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l′aveva visto centinaia di volte con venerazione».

STORIA E DIFFUSIONE DELL’OPERA
Siddharta è senz′altro l′opera di Hesse più universalmente nota.
Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna.
Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.

E’ un libro adatto a chi si pone tante domande, a chi cerca risposte, a chi è alla ricerca di se stesso ed a chi vuole trovare la propria essenza e i propri valori.
Che possa piacere o no… che possa essere condiviso o no… il pensiero di Hesse che si esprime attraverso il libro è certamente un geniale e sublime tentativo di vedere oltre l’apparenza materiale delle cose… e può rappresentare una grande lezione di vita.
ALCUNI SIGNIFICATIVI ESTRATTI
Ma leggiamo ora alcuni passi di questo famosissimo libro
ascoltando, se ci va, un po’ di buona musica… new age.
“Povero io sono” disse Siddharta: “non possiedo niente, se è questo che intendi dire.
Certamente sono povero, ma lo sono volontariamente, quindi non sono in miseria”.

Se vuoi conoscere il tuo passato, sapere che cosa ti ha causato, allora osservati nel presente, che è l’effetto del passato. Se vuoi conoscere il tuo futuro, sapere che cosa ti porterà, allora osservati nel presente, che è la causa del futuro.

Tu sei un sapiente Siddharta; ebbene, impara anche questo:
“L’amore si può mendicare, comprare, regalare, si può trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere”.

“Dimmi, amico: tu non educhi tuo figlio? non lo costringi? non lo picchi? non lo castighi?”
“No, Vasudeva, non faccio nulla di tutto questo”.
“Lo sapevo. Tu non lo costringi, non lo picchi, non gli dai ordini, perchè sai che c’è più forza nel molle che nel duro, sai che l’acqua è più forte della pietra, che l’amore è più forte della violenza….”

”… A lui, che in amore era ancora un ragazzo, e perciò incline a precipitarsi ciecamente e insaziabilmente nel piacere come in un abisso, ella insegnò a fondo la dottrina che non si ottiene piacere senza dare piacere, e che ogni gesto, ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo, ogni minima posizione del corpo ha il suo segreto, la cui scoperta avvia alla consapevole felicità. Gli insegnò che, dopo una festa d’amore, gli amanti non debbono separarsi se non compresi di reciproca ammirazione, se non vinti e vincitori a un tempo, cosicchè in nessuno dei due insorgano sazietà e squallore e il sentimento cattivo d’avere abusato o d’aver subìto un abuso. ..”
“La realtà dell’esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell’invarianza delle sue condizioni:
nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama;
l’origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto.
La retta via sta nel mezzo.
Il segreto della felicità sta nell’accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione.
Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande.”

“L’amore, mi sembra di tutte la cosa principale.
Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l’opera dei grandi filosofi.
Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me;
a me importa solo di poter considerare il mondo, e me, e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto”

E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia,
tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.

TONY KOSPAN
(ESTRATTI DA VARI SITI WEB – IMPAGINAZ. E COORDINAM. T.K.)
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Turner è considerato, sia per i suoi acquerelli che per i dipinti ad olio,
uno dei più grandi artisti dell’800 nell’ambito della paesaggistica.
(Londra 23.4.1775 – Chelsea 19.12.1851)
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una famiglia in cui sia la madre che la sorella ebbero grossi problemi psichici, Joseph Mallord William Turner fu inviato a Brentford, cittadina sul Tamigi presso lo zio materno dove ben presto manifestò capacità pittoriche.
Ammesso alla Royal Academy of Arts di Londra, dopo un iniziale interesse per l’architettura, fu indirizzato verso la pittura ed ebbe ben presto, ancor giovanissimo, dei riconoscimenti.
Fece poi un lungo tour per l’Europa per conoscere i grandi della pittura (Francia, Svizzera e Italia… soprattutto Venezia).
Il molo di Calais – 1803
Un importante ruolo nella sua vita artistica ebbe l’amicizia con Walter Fawkes (uno dei rari amici che ebbe) dello Yorkshire.
Egli amò molto i fantastici paesaggi di questa Contea che dipinse spesso.
Persona dal carattere ombroso ed eccentrico visse quasi tutta la vita col padre… che gli faceva da segretario… ed ebbe 2 figlie… anche se non si sposò mai.
Autoritratto
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Turner, uno dei più grandi paesaggisti dell’800, e forse di sempre, è ritenuto un esponente del movimento romantico.
Dopo aver seguito all’inizio la tradizione della pittura paesaggistica britannica se ne allontanò per dipingere soprattutto le emozioni che i paesaggi gli donavano creando così uno stile tutto suo caratterizzato dal movimento e dalla vibrazione della luce che gli ha consentito di dipingere opere spettacolari.
Nei suoi capolavori è spesso presente il tema delle tempeste, dei fenomeni atmosferici e dei giochi di luce.
Negli ultimi anni aumentò molto la forza del colore nei suoi dipinti.
I critici d’arte lo ritengono anche un precursore dell’Impressionismo anche se Monet, dopo un iniziale apprezzamento, ne criticò poi l’eccesso di colore.
ALTRI DIPINTI
La Battaglia di Trafalgar – 1806
Turner Sole nascente nella foschia 1807
Venezia dal Canale della Giudecca – 1840
Pioggia, vapore e velocità – 1844
La valorosa Téméraire – 1839 (considerato dagli inglesi il suo capolavoro)
Pescatori sulla costa – 1802
Tempesta di neve, battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth – 1842
Luce e colore dopo il diluvio
Venezia – La dogana e San Giorgio
F I N E
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Castello di Arundel con arcobaleno – 1825
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