Archivio per dicembre 2016
L’artista o il poeta possiedono una luce interna
che trasforma gli oggetti per farne un mondo nuovo, sensibile, organizzato,
un mondo vivo che è in sé segno infallibile della divinità.
Matisse
Henri Matisse
(Le Cateau 31.12.1869 – Vence, Nizza 3.11.1954)
Lunga è stata la vita ed ampia e variegata l’attività artistica
di questo grande pittore, ma anche notevole scultore, francese.
BREVE BIOGRAFIA ARTISTICA
Durante un periodo di malattia mentre il giovane Matisse
frequenta corsi di diritto, la madre per distrarlo
gli regala una scatola con tutto quanto serviva per colorare,
e lui inizia a copiare delle opere ed a studiare tecniche di pittura.
La gioia di vivere – 1905
Grazie all’appoggio del pittore simbolista Gustave Moreau
presso il cui studio aveva iniziato ad operare
riesce ad iscriversi all’Ecole des Beaux Arts.
Già da giovane appare chiara la sua “ossessione” per il colore
e per dar ad esso evidenza nei primi tempi si accosta al puntinismo.
Nel 1896 “incontra” gli impressionisti ma ben presto
si dirige verso altre strade.
I suoi maggiori interessi sono chiaramente evidenziati
dal fatto che acquista opere di Cezanne, Van Gogh e Gauguin.
La sua ricerca lo porta quasi fatalmente verso il Fauvismo
che rappresenta la prima rottura con l’imperante impressionismo
e le sue opere iniziano ad avere colori sempre meno naturali
e forme senza tridimensionalità.
La vivacità dei colori e la gioia di vivere
del fauvismo mediterraneo è però molto diversa
da quello dei paesi nordici.
Il paravento moresco – 1923
Pur vivendo lontano dalla mondanità partecipa
a molte mostre con le sue opere, che, dopo un iniziale
scarso riscontro da parte di alcuni critici,
riscuotono pian piano sempre maggiori consensi.
La danza
Il giorno di Natale del 1908 scrive qualcosa
che ci fa comprendere il suo modo d’intendere l’arte:
“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza,
per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito,
sforzando tutto il mio essere alla comprensione
delle diverse interpretazioni dell’arte plastica
date dagli antichi maestri e dai moderni“.
Anemoni in un vaso di terracotta – 1924
Conosce poi e diventa amico di Picasso
di cui però resterà sempre un rivale.
Nonostante sia considerato
uno dei maggiori esponenti del Fauvismo
tuttavia dopo un po’ Matisse se ne allontana
per ricercare nuovi personali equilibri stilistici.
Il suo successo lo porta a viaggiare per il mondo
ed in particolare si reca e dipinge
in Germania, Italia, Marocco, Russia e USA.
Dopo la 1° Guerra Mondiale,
forse anche per l’incontro con Renoir,
i suoi dipinti appaiono meno duri.
La stanza rossa – 1908
La sua ricerca pittorica continuerà per tutta la sua vita
attraversando nel corso degli anni diverse esperienze,
come quella vicina al Cubismo, arrivando,
con le sue ultime opere, a sfiorare l’Astrattismo.
Lezione di piano – 1923
Il colore per Matisse è… tutto
e il dipingere oltre che una passione ed una professione
è anche, e forse soprattutto, gioia
come racconta spesso lui stesso.
Ma ora lasciamo “parlare” alcune sue opere.
Natura morta con “La danza”
Donna accanto alla scacchiera – 1928
La tavola apparecchiata
Jazz
Tony Kospan
F I N E
Copyright Tony Kospan

IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE
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Donna col cappello (partic.)
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Eh sì è ormai finito un anno… e se ne sta andando dopo averci lasciato il suo bagaglio di cose positive e negative… come sempre… ed è giunto finalmente il momento di lasciarlo andar via e di sperar, come sempre, che a noi tutti giunga qualcosa di meglio nel nuovo.
Il rito dell’augurio e della speranza di un anno migliore si ripete ormai da tempi immemorabili… infatti se non riuscissimo a rinnovare le attese, le speranze, i progetti, i sogni etc., ci sentiremmo e saremmo davvero persi.
Questo però lo facciamo in realtà ben sapendo che la nostra vita difficilmente avrà un eccezionale cambiamento anzi, le prospettive che abbiamo davanti non sono del tutto rassicuranti, benché piccoli passi in avanti si siano fatti nel campo dell’economia.
Tuttavia sperare, sognare… può darci entusiasmo… voglia di fare… e dunque alla fine esserci d’aiuto per davvero.

Da giovanissimo ma già amante della poesia… ero assolutamente contrario a questo rito e scrivevo
AUGURI
Tony Kospan
Auguri!
Auguri! Auguri!
Parole
parole… parole…
vuote parole…
trite parole
cosa dite se non l’umana
fallace speranza
d’un domani migliore?
Ebbene, apparirà strano… ma sarà per la mia veneranda età (ohibò), per la consapevolezza della reale condizione umana… o per un certo fatalismo… ora sono meno pessimista verso il futuro, anche se in verità sempre senza molte illusioni.

LA SPERANZA E GLI AUGURI PER L’ANNO CHE VERRA’
IN POESIA.. ARTE.. AFORISMI.. CANZONI E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Dunque è proprio questo rito di passaggio antichissimo, ma sempre attuale, è proprio questa speranza d’un domani migliore per tutti… il tema delle poesie che tratteremo stavolta.
I dipinti associati alle poesie sono tutti di Josephine Wall, nota pittrice fantasy dei nostri giorni, tanto apprezzata per i suoi suggestivi dipinti, quanto riservata.
Come sempre prima di passare alle poesie alcuni aforismi… sul tema.
Sii sempre in guerra con i tuoi vizi,
in pace con i tuoi vicini,
e lascia che ogni nuovo anno ti trovi un uomo migliore.
Benjamin Franklin
C’è chi giura che nel mondo non c’è più bellezza, nè magia…
allora come si spiega che il mondo intero si riunisce in una notte
per celebrare la speranza nell’anno che verrà?
Claire Morgan (Hilary Swank)
Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente
è consuetudine antica. E significativa.
Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno
così ben riuscito da chiedergli il bis.
I miei auguri, però, non potevano proprio mancare!
Pino Caruso
Quelle che seguono dunque sono le poesie di quest’anno e, se la prima è solo una bella filastrocca, le altre mi appaiono molto significative.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che sul tema amate voi.

Buon anno – Jovanotti

L’ANNO NUOVO
Gianni Rodari
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

Happy new year – Abba
VI AUGURO
Jacques Brel
Vi auguro sogni a non finire
la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere all’affondamento,
all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.

La Compagnie Creole – Bonne année
SPERANZA
Pablo Neruda
Ti saluto, Speranza, tu che vieni da lontano
inonda col tuo canto i tristi cuori.
Tu che dai nuove ali ai sogni vecchi.
Tu che riempi l’anima di bianche illusioni.
Ti saluto, Speranza, forgerai i sogni
in quelle deserte, disilluse vite
in cui fuggì la possibilità di un futuro sorridente,
ed in quelle che sanguinano le recenti ferite.
Al tuo soffio divino fuggiranno i dolori
quale timido stormo sprovvisto di nido,
ed un’aurora radiante coi suoi bei colori
annuncerà alle anime che l’amore è venuto.

La Vie en Rose – Edith Piaf
CAMBIAMENTO
A. J. Cronin
La vita non è un cammino
semplice e lineare
lungo il quale possiamo procedere
liberamente e senza intoppi,
ma piuttosto un intricato labirinto,
attraverso il quale dobbiamo trovare
la nostra strada, spesso smarriti e confusi,
talvolta imprigionati in un vicolo cieco.
Ma sempre, se abbiamo fede,
si aprirà una porta:
forse non quella che ci saremmo aspettati,
ma certamente quella che alla fine
si rivelerà la migliore per noi.

Oh Happy Day
NON TI AUGURO
Elli Michler
Non ti auguro un dono qualsiasi,
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per contare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
E’ giunto ormai il momento di salutare l’anno nuovo
e di brindare tutti insieme…
Almeno per oggi non pensiamo ai problemi
del passato, del presente e del futuro
che non sono mancati, non mancano e non mancheranno mai,
data la nostra imperfetta natura umana,
poi domani… sarà quel che sarà.
a voi… a noi… a tutti…
da Tony Kospan
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Buon anno
con la mitica simpatia degli orsetti..
amatissimi da grandi e piccini
Gli auguri ve li fanno
con un mini video
carinissimo e coinvolgente
e tutto da gustare…
Tony Kospan

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MEDITAZIONI PELLEROSSA PER MOLTE LUNE
Ricordi… pensieri… riflessioni e lezioni degli Indiani d’Americani per ogni giorno dell’anno che ci colpiscono per l’armonia di cui è impregnata la tradizione pellerossa.
I tredici mesi lunari, visti all’interno di una cornice chiamata Cerchio Sacro o Ruota di Medicina, rivelano ai nativi americani quali sono le doti e le abilità che possono sviluppare durante il loro cammino sulla Terra.
Queste, che appaiono vere e proprie lezioni, indicano quali doti i Nativi americani dovevano sviluppare per poter vivere in armonia con tutte le altre forme di vita esistenti.
In realtà però anche tutti noi possiamo tranquilamente fare nostri questi insegnamenti.
Il brano che ora possiamo leggere è un piccolo estratto dal libro di cui parlerò alla fine.
LA RUOTA DELLE LUNE
“Il primo calendario posseduto dagli Indiani del Nord America fu la corazza di tartaruga.
I nostri Antenati osservarono il succedersi dei cicli e delle stagioni e notarono che la medesima stagione ritornava ogni tredici lune.
Nonna Luna era la nostra guida.
La corazza della Tartaruga portava impressi i tredici mesi dell’anno all’interno di una cornice che costituiva il Cerchio, da noi chiamato Cerchio Sacro, o Ruota di Medicina.
Questo circolo unificante rappresenta la sacra relazione che intercorre tra tutte le specie viventi.
I tredici cicli lunari diedero origine alle leggende delle Tredici Madri Originali dei Clan che rappresentano le doti e le abilità che l’Umanità può sviluppare durante il proprio Cammino sulla Terra.
Queste lezioni sullo sviluppo del potenziale umano contengono le capacità che ogni Bipede (essere Umano) deve apprendere per poter vivere in armonia con tutte le forme di vita.
Quando scopriamo i nostri potenziali e sviluppiamo l’abilità di avere relazioni appropriate, allora possiamo offrirci di condividere tali doni con il resto della Tribù Umana.
La Generosità è la chiave che permette di operare per il bene di ogni Essere vivente.
Se doniamo noi stessi e i nostri talenti, le benedizioni che riceviamo vengono condivise.
Possiamo allora espandere i confini e le possibilità dell’intero potenziale umano.
Quando questi concetti vengono onorati, i propositi di vivere in armonia nell’ambito di una comunità diventano facilmente realizzabili.
Le lezioni riguardanti il rispetto degli altri e del loro Sacro Spazio possono essere applicate ad ogni cultura e promuovono uno stile di vita armonioso.
(da “La Ruota delle Lune” di Jamie Sams — Ed. Il Punto D’Incontro)
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Rainer Maria Rilke scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema,
è considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo
Praga 4.12.1875 – Montreux 29.12.1926
Nato a Praga nel 1875 in una modesta famiglia
divenuto giovanetto fuggì dalla carriera militare
alla quale era stato destinato esi dedicò agli studi incoraggiato dalla madre
prima all'Universitè di Praga e poi a Linz, a Monaco ed a Berlino.
Già a 21 anni già dal 1896 collabora con riviste bavaresi
pubblicando racconti, saggi, ballate e drammi.
Al completamento della sua formazione contribuì la stretta relazione
con Lou Andreas-Salomé.. amica e frequentatrice di Nietzche e di Freud.
Viaggiò in tutta Europa… In Russia conobbe Lev Tolstoi
ed in Francia collaborò (come segretario) col grande scultore Auguste Rodin.
Ben presto le sue pubblicazioni ottennero un gran successo
e già nel 1910 era considerato uno dei più noti autori di lingua tedesca.
Un matrimonio fallito e diversi fallimenti amorosi gli crearono
non pochi problemi psicologici.
Notevole appare in tutta la sua produzione la vicinanza agli aspetti
della Natura che decanta con grande e quasi religiosa sensibilità.
Rilke per questo è definito “il poeta delle rose”
ed infatti ecco cosa volle fosse scritto sulla sua tomba…
“Rosa, oh, contraddizione pura!
Delizia d’essere il sonno di nessuno sotto tante palpebre”
Come sempre il modo migliore per conoscere un poeta ed uno scrittore
(anche se in breve) è però quello di leggere alcune sue opere…
e per questo ho selezionato alcune sue poesie.
INTERIORITÁ DI ROSE
Ove è di questo interno
l’esterno? Simile bisso
è fascia a quale infermo?
A qual cielo è specchio lo schermo,
lacustre abisso,
di queste aperte rose,
non pensierose; oh arcano!
ariose fra altre ariose
cose, quasi che mano
tremula dissiparle non possa.
Non sanno, no, temperanza:
a sazietà inclini,
spazio par tracimi
dai grembi, in esuberanza,
per saturarne i giorni
vieppiù ad ogni vespro opimi
finché tutta l’estate formi
una stanza, in sogno, una stanza.
A LOU
Non posso ricordare. Ma quei momenti
puri dureranno in me come
in fondo a un vaso troppo pieno.
Non penso a te, ma esisto per amor tuo
e questo mi dà forza.
Non ti invento nei luoghi
che adesso senza te non hanno senso.
Il tuo non esserci
è già caldo di te, ed è più vero,
più del tuo mancarmi. La nostalgia
spesso non distingue. Perché
cercare allora se il tuo influsso
già sento su di me lieve
come un raggio di luna alla finestra.
SOGNO
O penso: e vedo (o sogno?)
un piccolo villaggio, una gran pace: dentro, un cantar di galli.
E il piccolo villaggio si smarrisce in un fioccar di neve.
Entro il villaggio, in abiti da festa, una casetta bianca.
Furtiva accenna una testina bionda tra le cortine mosse.
Schiudo la porta: e i cardini, stridendo, chiedono fiochi aiuto.
Poi, nella stanza, un timido e sommesso profumo di lavanda.
AI SOSPIRI DELL'AMATA
Ai sospiri dell'amata
la notte intera s'innalza;
una carezza leggera
percorre il cielo stupito.
E allora è come se nell'universo
una forza elementare
ridiventasse la madre
di tutto l'amore smarrito.
SERA D'ESTATE
S’è sciolto in spruzzaglia il gran sole.
La sera d'estate, divampa;
riarde di febbre nel volto.
Sospira di schianto: « Vorrei…. »;
ma quindi ripete – « Son stanca… »
Sussurran preghiere i cespugli.
Nel folto, una lucciola splende
(eterna fiammella) a mezz'aria.
Recinge ogni candida rosa,
vermiglia raggiera – il tramonto.
CONVEGNO
M’è dolce indugiarti d'accanto
in questo raccolto tepore.
Rintoccano trepide l'ore
siccome un lontano
rimpianto
Ripeti parole d'amore;
ma piano… ma piano…
che duri l'incanto.
Non so dove sbocchi (che importa?),
ma certo in effluvii di fiori
(non senti?) la porta.
sui vetri protesa, vermiglia,
origlia
la tacita Sera. Siam qui.
Restiamo in silenzio. Là fuori,
nessuno ci pensa così.
VEGLIA
Già dormono i prati. Non veglia
se non il mio cuore. Null'altro.
La sera ammaìna nel porto
le rosse sue vele di già.
0 veglia sognante, beata!
Incede la Notte su l'erba.
Fiorisce – sbocciandole in mano –
un pallido giglio: la luna.
Infine in questo video la sua nota poesia
CANTO D'AMORE
LA TUA PAGINA DELLA CULTURA CON LEGGEREZZA
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Una canzone simpatica ed allegra
con alcuni doppi sensi e dal ritmo incalzante.
Una canzone dal sapore vivace e forte
come un buon caffè
e che, pur avendo oltre cento anni,
appare ancora moderna ed attuale.
Conosciamone la storia,
l’atmosfera… il significato…
e poi soprattutto ascoltiamola!
A’ TAZZA E’ CAFE’
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
Siamo nel 1918 la tremenda “grande” guerra
è finalmente agli sgoccioli, l’Italia non ne può più,
ma la vita nelle città ferve comunque.
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E’ in quest’anno che nasce questa canzone
che, pur nella sua allegra leggerezza,
fa parte del grande repertorio
della canzone classica napoletana.
STORIA DELLA CANZONE
(L’autore e… Brigida)
L’autore è Giuseppe Capaldo
cameriere del Caffè Portoricco di Napoli.
La cassiera di questo locale,
una certa Brigida,
era un po’ scontrosa
ma donna molto affascinante.
Tra i suoi tanti ammiratori
c’era anche il giovane Giuseppe.

LA MUSICA
La musica è invece del Cav. Vittorio Fassone
che aveva l’hobby di comporre musiche,
soprattutto per la gran passione per le canzoni napoletane.

IL SIGNIFICATO
La canzone (un po’ ottimistica)
ci vuol dire che una corte fatta bene e con costanza
prima o poi farà crollare le resistenze dell’amata
per quanto scontrosa e scostante possa essere.
Ed allora… dolcezze infinite saranno certo… garantite.

Dunque paragona la donna al caffè ancora amaro,
ma con lo zucchero depositato nel fondo.
Caffè che però, girando il cucchiaino nella tazzina,
dolce diverrà e tanto piacere donerà
alle labbra e non solo.
La canzone è quindi intrisa di sensuali doppi sensi
e proprio il suo successo mondiale
ha contribuito a dare ai napoletani
la fama di massimi esperti ed estimatori
della nera bevanda.
Ma ora ascoltiamola cantata,
anzi “cesellata”, da Roberto Murolo.
LA CANZONE
CIAO DA ORSO TONY
COPYRIGHT TONY KOSPAN
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Come inneggiare a questa
che è considerata la più bella stagione dell’anno
ed amatissima da sempre da artisti, musicisti etc.?
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Beh penso che sia molto bello ed affascinante
farlo con l’arte e la musica classica.
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BOTTICELLI E VIVALDI
– ARTE E CLASSICA –
E quali sono le più famose “Primavere“
nei rispettivi campi artistici… pittorici e musicali…
se non quelle di Botticelli e Vivaldi?
Botticelli – La Primavera (partic.)
Il legame, dunque, stavolta va davvero proprio da sé.
Eccoli… i 2 mitici autori
Botticelli – autoritratto
e
Vivaldi
Ma… ora… godiamoci le loro mitiche “Primavere”
unite nel dipinto che troviamo qui giù…
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Dipinto che ci porta ad un video… (di lingua spagnola)
in cui sono associate le opere dei 2 grandi autori.
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Beh… inutile dir altro no?
Partic. Primavera
Clicchiamo quindi sul mitico dipinto qui giù
per veder il bellissimo video ed ascoltar la magica musica!
Botticelli – La Primavera
Ciao da Tony Kospan
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LA STORIA DEL SANTO
Santo Stefano, ebreo di nascita,
è stato il primo dei 7 diaconi scelti
dalla Comunità Cristiana per aiutare gli Apostoli.
E’ stato altresì il primo cristiano martire (protomartire)
per aver voluto diffondere e testimoniare la sua fede.

GIOTTO – SANTO STEFANO
Il suo martirio, con la lapidazione nel 36 d.C., avvenne
dinanzi a San Paolo, che non si era ancora convertito,
e che anzi era stato il suo accusatore.

E’ venerato dai cattolici e dagli Ortodossi
ed il suo nome è diffuso in tutto il mondo
ed in Italia molti paesi e frazioni portano il suo nome.
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A COLORO CHE SI CHIAMANO
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STEFANO e STEFANIA (e simili)

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E…
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Infine gli auguri anche in video…
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Spes contra spem – 1982 – (La visione, in sintesi, del suo mondo)
Renato Guttuso è stato, con le sue opere,
attivo testimone delle principali vicende,
artistiche e non solo, del XX secolo.
La strada
La sua pittura,
tesa all’esaltazione dei temi sociali,
ma anche di quelli genericamente umani
e talvolta anche politici,
è stata definita neorealista.
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Bagheria 26.12.1911 – Roma 18.1.1987
La tematica della sua opera pittorica è caratterizzata,
inoltre fin dalle opere giovanili, dal suo amore per la Sicilia.
Contadini al lavoro – 1950
In primo piano nella sua ricerca artistica
appaiono poi sia il mondo contadino
che la vita dei quartieri di Palermo.
Autoritratto
Questo suo sentimento raggiunge il suo apice
nel suo capolavoro Vucciria del 1974.
Vucciria
Molto presenti nelle sue opere anche i temi sociali,
esaltati dalla sua adesione al Partito Comunista Italiano,
di cui disegnò anche il simbolo,
fino al cambiamento del 1991.
Guttuso – Occupazione delle terre
Negli anni ’60 entrano nel suo mondo pittorico
in modo potente anche le figure femminili…
Donne
E’ stato anche un notevole esponente
del mondo intellettuale e culturale italiano
del 2° novecento

Donna alla finestra
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Molto nota è poi anche la sua lunga relazione
con Marta Marzotto
che fu anche la sua musa di tanti dipinti
e che gli fu vicino fino alla fine.
Melancholia nova (Marta Marzotto)
F I N E
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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Cari amici amanti della Poesia dell’Arte e della Musica…
non possiamo non rendere omaggio,
anche in questo secondo incredibile anno di pandemia,
a questa festa nata oltre duemila anni fa
ed ora diffusa su gran parte del nostro pianeta…
e che coinvolge oltre 2 miliardi di persone.

IL NATALE
NELLE POESIE.. NELL’ARTE.. NELLE CANZONI.. NEGLI AFORISMI
E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Penso di poter definire il Natale:
festa dei ricordi nel nostro cuore,
festa rivelatrice del vero amore,
festa di speranza d’un domani migliore
e festa di sollievo per chi vive nel dolore.
Dunque le poesie
(ma anche gli aforismi, le immagini e la musica)
stavolta parleranno del Natale…
come festa religiosa… certo…
ma, data la sua immensa valenza simbolica,
anche come momento di raccoglimento
per i laici ed i non credenti.
Prima di passare alle poesie prescelte leggiamo alcuni
aforismi sul Natale che ritengo tra i più belli.
Onorerò il Natale nel mio cuore
e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.
Charles Dickens
.
Il Natale posa la sua magia su questo mondo.
Osserva: tutto è più dolce e più bello.
Norman Vincent Peale
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Il Natale, bambino mio, è l’amore in azione.
Ogni volta che amiamo, ogni volta che doniamo, è Natale.
Dale Evans
Matisse – La tavola imbandita
Ricorda.. se non riesci a trovare il Natale nel tuo cuore,
non potrai trovarlo sicuramente sotto un albero
Charlotte Carpenter
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I ricordi di un Natale alla vecchia maniera
sono difficili da dimenticare.
Hugh Downs
.
Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto,
profumo di pino e di vino,
buone chiacchiere, bei ricordi e amicizie rinnovate.
Ma… se questo manca… basterà l’amore.
Jesse O’Neill



Ma veniamo alle poesie.
Ho cercato di evitare quelle notissime e classiche
preferendo altre meno note ma spero altrettanto belle
mentre i dipinti accanto ad esse sono tutti di Carl Larsson.

Elvis Presley – Silent Night
L’AGNELLO BELAVA DOLCEMENTE
Juan Ramon Jimenez
.
L’agnello belava dolcemente.
L’asino, tenero, si rallegrava
in un caldo richiamo.
Il cane latrava,
quasi parlando alle stelle…
Mi destai. Uscii. Vidi come
celesti nel suolo
fiorito
come un cielo
capovolto.
Un alito tiepido e dolce
velava il bosco;
la luna andava declinando
in un tramonto d’oro e di seta,
che sembrava un ambito divino…
Il mio petto palpitava,
come se il cuore avesse avuto vino…
Aprii la stalla per vedere se era lì.
C’era!

Modugno – Buon Natale a tutto il mondo
A NATALE… UN GIORNO
Hirokazu Ogura
.
Perché
dappertutto ci sono cosi tanti recinti?
In fondo tutto il mondo è un grande recinto.
Perché
la gente parla lingue diverse?
In fondo tutti diciamo le stesse cose.
Perché
il colore della pelle non e indifferente?
In fondo siamo tutti diversi.
Perché
gli adulti fanno la guerra?
Dio certamente non lo vuole.
Perché
avvelenano la terra?
Abbiamo solo quella.
A Natale – un giorno – gli uomini andranno
d’accordo in tutto il mondo.
Allora ci sarà un enorme albero di Natale
con milioni di candele.
Ognuno ne terrà una in mano,
e nessuno riuscirà a vedere l’enorme
albero fino alla punta.
Allora tutti si diranno “Buon Natale!”
a Natale, un giorno.

Enya – We Wish you a merry Christmas
LETTERA DI NATALE
Maria Luisa Spaziani
Natale non è altro che questo immenso
silenzio che dilaga per le strade,
dove platani ciechi
ridono con la neve
altro non è che fondere a distanza
le nostre solitudini,
stendere nella notte un ponte d’oro.
Sono qui col tuo dono che il mio illumina
di dieci stelle-lune,
guidandomi per mano
dove vibra un riverbero
di fuochi e di lanterne (verde e viola),
di girandole e insegne di caffè.
Un pino a destra
per appendervi quattro nostalgie
e la mia fede in te, bianca cometa
in cima.

Frank Sinatra – Jingle Bells
NOTTE DI NATALE
Diego Valeri
.
Mamma, chi è che nella notte canta questo canto divino?
Caro, è una mamma poveretta e santa che culla il suo bambino.
Mamma, m’è parso di sentire un suono come di ciaramella…
Sono i pastori, mio piccino buono, che van dietro alla stella.
Mamma, c’è un batter d’ali, un sussurrare di voci, intorno intorno.
Son gli angeli discesi ad annunciare il benedetto giorno.
Mamma, il cielo si schiara e si colora come al levar del sole…
Splendono i cuor degli uomini:
è l’aurora del giorno dell’amore.

Celine Dion – So This Is Christmas
NATALE
Salvatore Quasimodo
.
Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
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