Maria José
Torniamo ai temi d’amore in poesia e non solo.
Parleremo stavolta in particolare
di un suo fondamentale aspetto
e cioè del mistero del suo sorgere e del suo manifestarsi.
Canova – Amore e Psiche
L’AMORE COME MISTERO
IN POESIA E NON SOLO
by Tony Kospan
Cos’è che rende l’amore un mistero?
E’ la nostra incapacità a concepire i
l perché
ed il percome accade che ci innamoriamo.
Infatti spesso accade che ci innamoriamo,
contro ogni logica
e contro ogni nostro buon proponimento,
di una persona lontanissima dai nostri ideali,
dai nostri gusti, etc…
arrivando perfino ad amarla in modo totale,
difetti compresi.
Catullo e Lesbia – Affresco di Ercolano
Come può accadere una cosa del genere?
Fin dall’antichità la cosa ha stupito ed incuriosito
artisti, pensatori e poeti ma il mistero continua.
Penso proprio che il mistero dell’amore finirà,
quando finirà… l’umanità!
Prima di passare alle poesie
leggiamo ora alcuni aforismi
che cercano di trovare la chiave
per svelare l’arcano.
L’amore è l’ala che Dio ha dato all’anima
per salire fino a lui.
Michelangelo Buonarroti
L’amore é un bellissimo fiore,
ma bisogna avere il coraggio
di coglierlo sull’orlo di un precipizio.
Stendhal
L’amore è poesia dei sensi.
Non esiste se non è sublime.
Quando c’è, esiste per sempre
e va aumentando di giorno in giorno.
Honoré de Balzac
L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L’amore deve avere la forza
di attingere la certezza in se stesso.
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
Hermann Hesse
Josephine Wall
Ma veniamo alle poesie prescelte
che sono tutte di grandi autori.
Come al solito, sarò felice di leggere
quelle che invece,
sul tema, colpiscono il vostro cuore.
Segnalo solo quella della mitica Emily Dickinson
che in una prima parte sembra voglia dirci
d’aver capito l’amore
ma poi nella seconda s’arrende al suo mistero.
Csaba Markus – Rhapsody Love
TUTTO IMPARAMMO DELL’AMORE
Emily Dickinson
Tutto imparammo dell’amore alfabeto, parole.
Il capitolo, il libro possente
poi la rivelazione terminò.
Ma negli occhi dell’altro ciascuno contemplava
l’ignoranza divina, ancora più che nell’infanzia:
l’uno all’altro, fanciulli.
Tentammo di spiegare
quanto era per entrambi incomprensibile.
Ahi, com’è vasta la saggezza
e molteplice il vero!
Joseph Lorusso
TUTTO E’ AMORE
Blaga Dimitrova
Non aver fretta! – mi sussurrava una segreta voce. –
Non è matura l’ora dell’amore! –
Ed io, incorreggibile disubbidiente,
Soltanto a lei, Dio, ho dato ascolto –
né io stessa so il perché.
Non aver fretta! – E i grappoli tintinnano –
le campane di pioggia e di bronzo solare,
e nelle botti il vino sogna la tempesta,
si inaridiscono e si screpolano le labbra,
salate da una goccia di sangue.
Mistero d’amore, io non ti ho riconosciuto
nello sbocciare istantaneo della primavera.
Come è tangibile ciò che non sfioriamo,
come il calice non bevuto inebria,
come tutto è amore!
William-Adolphe Bouguereau
PERICOLOSO E TENERO IL VOLTO DELL’AMORE
Jaques Prevert
Pericoloso e tenero
il volto dell’amore
m’è apparso la sera
d’un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l’arco
o un musicante
con l’arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha feri to
forse con una freccia
forse con una canzone
La sola cosa che so
è che mi ha ferito
ferito al cuore
ferito per la vita
E come brucia
la ferita dell’amore.
Anselm Fuerbach – Paolo e Francesca
PAOLO E FRANCESCA
Dante Alighieri – Inferno – canto 5°
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».
Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com’io morisse.
E caddi come corpo morto cade.
Federico Andreotti – Corteggiamento
LA VERITA’ VI PREGO SULL’AMORE
Wystan Hugh Auden
Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo
e alcuni che è un’assurdità
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l’aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.
Assomiglia a una coppia di pigiami
o al salame dove non c’è da bere?
Per l’odore può ricordare i lama
o avrà un profumo consolante?
è pungente a toccarlo, come un prugno
o è lieve come morbido piumino?
è tagliente o ben lischio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull’amore.
I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi
e l’ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.
Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle este è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po’ di pace?
La verita’ grave, vi prego, sull’amore.
Sono andato a guardare nel bersò
lì non c’era mai stato;
ho esportato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l’aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio
e non era nemmeno sotto il letto.
Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull’altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
è un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull’amore.
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull’amore.
Ciao a tutti da Orso Tony
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Stavolta parleremo in poesia, arte, aforismi, canzoni e non solo…
del mese che stiamo, da poche ore, vivendo…
SETTEMBRE IN POESIA ARTE MUSICA… E…
a cura di Tony Kospan
E' il mese in cui non sono del tutto svaniti
i colori ed i calori dell'estate
e però vediamo e notiamo nell'aria
nuove e più tenui atmosfere e più fresche temperature.
E' il mese della vendemmia,
dei funghi, della riapertura delle scuole… etc…
ed è anche il mese in cui è avvenuta, ahimè,
una tragedia che ha sconvolto tutta l'Umanità.
Amo Settembre per i suoi colori davvero unici…
soft e avvolgenti… per la sua aria dolce e malinconica,
ma anche tanto romantica…
Per questo suo indubbio fascino
questo mese è molto gettonato in poesia…
ma ancor più in musica ed arte…
Prima di passare alle poesie leggiamo qualche aforisma
che ci parla di lui…

Dovrebbe sempre essere settembre
Proverbio
Voglio un settembre rosso come l’amore,
giallo come il sole ancora caldo nel cielo,
arancione come i tramonti accesi al finire del giorno,
porpora come i granelli d’uva da sgranocchiare.
Voglio un settembre da scoprire, vivere, assaggiare.
Stephen Littleword
Settembre è il mese perfetto per i matrimoni.
Né caldo né freddo. Né bello né brutto.
Come il matrimonio, appunto.
Luciana Littizzetto
Il primo settembre è un pò come il primo dell’anno,
idealmente si ricomincia.
Stephen Littleword
Ma veniamo alle poesie prescelte,
e però non vi troverete alcune classicissime…
come “I pastori” di D'annunzio
proprio perché le troverete dappertutto.
Come sempre sarà bello leggere sul tema
anche poesie vostre, o di altri autori che piacciono a voi,
qui nel blog o nei gruppi virtuali.
SETTEMBRE
Vittorio Sereni
Già l’olea fragrante nei giardini
d’amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d’aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate.
Nella morte già certa
cammineremo con più coraggio,
andremo a lento guado coi cani
nell’onda che rotola minuta.

Settembre – P. Gagliardi
Giuseppe Arcimboldo
DUE MESI SETTEMBRE
Joseph Rudyard Kipling
All’alba un mormorio corse tra gli alberi,
una lieve increspatura nella cisterna, e nell’aria
un presagio di prossima frescura – ovunque
una voce profetica nella brezza.
Balzò il sole e indorò tutta quella polvere,
e lottò per disseccare ancor più l’oziosa terra,
impotente come un re invecchiato che guerreggia
per un impero che gli si sgretola in mano.
L’un dopo l’altro caddero i petali del loto,
sotto l’assalto dell’anno ribelle,
ammutinato contro un cielo iracondo;
e, lontano, bisbigliò l’inverno; “E’ bene
che muoia la rovente estate. L’ausilio e’ vicino,
giacché quando l’umano bisogno più stringe, io arrivo.”

September Morn – Neil Diamonds
Mary Cassatt
L'ESTATE E' FINITA
Emily Dickinson
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.

Lucio Battisti- 29 settembre
Edward Cucuel
RONDINI ADDIO
Giovanni Pascoli
Dunque, rondini rondini, addio!
Dunque andate, dunque ci lasciate
per paesi tanto a noi lontani.
E' finita qui la rossa estate.
Appassisce l'orto: i miei gerani
più non han che i becchi di gru.
Oh, se, rondini rondini, anch'io…
Voi cantate forse morti eroi
su quest'alba, dalla vostre altane,
quando ascolto voi parlar tra voi
una vostra lingua di gitane,
una lingua che più non si sa.
Oh, se, rondini rondini, anch'io…
O son forse gli ultimi consigli
ai piccini per il lungo volo.
Rampicati stanno al muro i figli
che alloro nido, con un grido solo,
si rivolgono a dire: si va?
Dunque, rondini rondini, addio!

Impressioni di settembre
Raffaello Isola
VEDER CADERE LE FOGLIE
N. Hikmet
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto,quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore,quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo,quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d'accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.
FELICE… POETICO… SETTEMBRE A TUTTI
DA TONY KOSPAN





LA POESIA E LA CULTURA IN TUTTE LE SUE FORME…
Hans Andersen Brendekilde
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La sua voce, i suoi amori, i suoi dispiaceri ed i suoi capricci
hanno fatto di lei un vero mito…
CONOSCIAMOLA… VEDIAMOLA… ASCOLTIAMOLA!
New York 2.12.1923 – Parigi 16.9.1977
MARIA CALLAS
LA DIVINA… DELLA LIRICA
by Tony Kospan
UNA BREVE BIOGRAFIA
La Diva, Divina, Dea o altre definizioni simili è nata nei primi giorni del dicembre 1923 a New York (s’ignora il giorno preciso per il ritardo nell’iscrizione all’anagrafe da parte dei genitori che volevano un maschio).
La sua infanzia fu però comunque tranquilla, anche a soli cinque anni fu investita da un’auto a Manhattan e rimase in coma per ventidue giorni.
Però in famiglia la prediletta era Jackie, la sorella maggiore, (per combinazione era così chiamata Jaqueline Kennedy che le sottrasse il marito) la sola per cui erano previste lezioni di canto e pianoforte che lei era costretta ad ascoltare di nascosto.
Però mentre la sorella stentava lei imparava subito… al punto che a 11 anni vinse il 2° premio in una trasmissione radio L’ORA DEL DILETTANTE.
Maria, anche quando segue la madre tornata in Grecia, dopo il divorzio, contina nello studio del canto al Conservatorio di Atene e le lingue greca e francese.
Soffrirà molto durante la guerra… sia la miseria che la fame… ma i primi successi nascono proprio lì con la Cavalleria Rusticana e Tosca”.

Lei però non ha dimenticato New York e poco dopo la fine della guerra torna dal padre…. ma lì non riesce ad avere successi ed eccola ripartire stavolta, nel 1947, per l’Italia… povera i canna e con soli 50 dollari in tasca.
Si stabilisce a Verona dove si sposa, forse senza amore, con G.B. Meneghini grande amante della lirica.
L’Italia le porta fortuna con le sue interpretazioni da soprano di “Gioconda”, “Tristano e Isotta”, “Norma”, “I Puritani”, “Aida”, “I Vespri siciliani”, “Il Trovatore” e così via e nel contempo riesce afare amicizie importanti come Antonio Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini.

I trionfi si estendono in tutto il mondo.
La Callas si trasforma, sulla scena, in personaggio senza gesti superflui, rompendo con una tradizione che prediligeva le emozioni e lacrime amare e con la sua voce incanta, commuove, stupisce.

La Callas con Onassis… il grande amore della sua vita
Inizia anche la massima mondanità mentre finisce il matrimonio per un amore…. che definì poi “brutto e violento” con l’armatore greco Aristotele Onassis… ma che in è stato l'unico vero amore della sua vita.
Seguono anni di passione… lussi… e sregolatezze con l'armatore greco.
Un figlioletto Omero… però morì appena nato.

Nel 1964 inizia il declino insieme all’abbandono da parte di Onassis per Jaqueline Kennedy… che per lei sarà una dura mazzata.
Anche la sua voce ne risente perdendo smalto e intensità.
Abbandona allora la vita mondana e si ritira… a Parigi.
Muore il 16 settembre 1977 a soli 53 anni.
Accanto a lei solo il suo personale di servizio.
LA VOCE

Callas in Turandot
Di lei ci resta il mito e le incisioni della sua voce…
Voce che merita qualche parola.
La sua voce, infatti, anche a seguito di tanto studio ed esercitazioni, viene considerata una voce limpida, cristallina, chiara ma con venalità discontinue.
L’effetto è che riesce a trasmettere non solo le parole ma anche le mille emozioni dei personaggi a cui ha dato vita nelle opere da lei cantate.
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ASCOLTIAMOLA E VEDIAMOLA
Ascoltiamola e vediamola dunque in questi 2 video che ce la faranno ricordare con alcune interpretazioni sublimi…

(LA TRAVIATA)


(CASTA DIVA)

CIAO DA TONY KOSPAN
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