
Hermann Hesse
tu coi meravigliosi occhi castani,
tu coi capelli di seta,
io ti conosco!
tu, tenera
con le tue leggere straniere e belle canzoni,
io ti amo!


Il Re alla Battaglia di Velletri contro gli Austriaci
Re Carlo III di Borbone
La Cappella in una antica stampa
continua…
Fonti:
vari siti web e conoscenza diretta (della cappella eh eh)
Immagini dal web
– Copyright: Tony Kospan
Louis Ritman
Una vita senza sogni
è come un giardino senza fiori.
G. Beese
Louis Ritman – Mademoiselle Gaby – 1919
SEI INFERNO E PARADISO
Guido Mazzolini
Sei inferno e paradiso
pace, guerra
sei assenso e dissenso
tempesta, bonaccia
sei sabbia e granito
spessore sottile
sei fuoco che arde
sei acqua che spegne la sete
sei e non sei
ma se sei
sei presenza insostenibile
ai sensi,
a sussurrati sensi
insaziabili
di sognatore schivo.
Sei l’ansia di sapere
tu, per sempre irraggiungibile
eppure così vicina.
Louis Ritman – Sistemazione dei fiori
Vittorio Corcos
Abbiamo dedicato un intero post all’amico cane qualche tempo fa
e non può quindi, per “par condicio”,
non riceverlo anche il nostro simpatico (e birichino) amico felino.
IL NOSTRO AMICO… GATTO
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COME OMAGGIARLO AL MEGLIO?
LO FARO’:
CON DUE POESIE (DI NERUDA E DI BAUDELAIRE)
ALCUNI DIPINTI (DI CUI 2 DI RENOIR)
BELLE IMMAGINI, GIF SIMPATICHE, UN VIDEO ED UNA CANZONCINA
Gli animali furono imperfetti
lunghi di coda
plumbei di testa
piano piano si misero in ordine
divennero paesaggio
acquistarono nèi grazia volo
il gatto
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso
nacque completamente rifinito
cammina solo
e sa quello che vuole.
L’uomo
vuole essere pesce e uccello
il serpente vorrebbe avere ali
il cane è un leone spaesato
l’ingegnere vuol essere poeta
la mosca studia per rondine
il poeta
cerca di imitare la mosca
ma il gatto
vuol solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda
dal fiuto al topo vivo
dalla notte
fino ai suoi occhi d’oro.
Non c’è unità come la sua
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione
è una sola cosa
come il sole o il topazio
e l’elastica linea de suo corpo
salda e sottile
è come la linea della prua
di una nave
i suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi
le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz’orbe
conquistatore senza patria
minima tigre di salotto
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche
il vento dell’amore
all’aria aperta
reclami
quando passi e posi
quattro piedi delicati
sul suolo
fiutando
diffidando
di ogni cosa terrestre
perché tutto
è immondo
per l ‘immacolato
piede del gatto
oh fiera indipendente
della casa
arrogante vestigio della notte
neghittoso ginnastico
ed estraneo
profondissimo gatto
poliziotto segreto
delle stanze
insegna
di un irreperibile velluto
probabilmente non c’è enigma
nel tuo contegno
forse non sei mistero
tutti sanno di te ed appartieni
all’abitante meno misterioso
forse tutti si credono padroni
proprietari parenti di gatti
compagni colleghi
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no
io non sono d’accordo
io non conosco il gatto
so tutto
la vita e il suo arcipelago
il mare e la città incalcolabile
la botanica
il gineceo coi suoi peccati
il per e il meno
della matematica
gli imbuti vulcanici del mondo
il guscio irreale
del coccodrillo
la bontà ignorata del pompiere
l’atavismo azzurro
del sacerdote
ma non riesco
a decifrare un gatto
sul suo distacco
la ragione slitta
numeri d’oro
stanno nei suoi occhi.
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Baudelaire invece paragona il suo gatto alla sua donna
IL GATTO
Charles Baudelaire
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira
le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi
occhi in cui l’agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa e
il tuo dorso elastico e la mia mano s’inebria del
piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna. Il suo sguardo,
profondo e freddo come il tuo, amabile bestia, taglia
e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un’aria sottile, un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno.
IL GATTO NELL’ARTE
Chie Yoshii
A. Anker – Bambina con 2 gatti
Carl Reichert – Recital di gatti
Giovanni Boldini – Ragazza con gatto nero – 1885
T. A. Steinlen – Apoteosi dei gatti a Montmartre
Fritz Zuber Buhler
Il tesoro, scoperto solo nel 1922 da un archeologo inglese,
è costituito da oggetti raffinatissimi e di gran pregio,
come letti e sedie, dorati, intarsiati e disegnati.
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Inoltre vi sono monili ed oggettistica d’oro,
insieme a mobili, giochi, statue, etc.
Lo stesso sarcofago, di oltre cento kg, è d’oro
come anche la famosissima maschera sul volto di Tutankhamon
di una bellezza superba.
Come vi avevo preannunciato ecco l’altra poesia di John Donne che ha lo stesso titolo di quella che abbiamo letto qualche tempo fa..
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA
(Meditation XVII)
A mio parere anche questa è una poesia profondissima…
Qui però, più che inneggiare all’amicizia,
il poeta ci porta ad una visione altissima
dell’Umanità… vista come un INSIEME…
di cui ciascuno di noi è parte.
![]() Parte importante che, così come un pezzo di un puzzle,
riesce a formare un dipinto (o un ordito) molto più ampio.
Poi però quando questa parte viene meno… ne soffre… sia tutto l’insieme… che ciascun uomo. ![]() Il verso finale
“Per chi suona la campana”
fu usato come titolo
di un suo famoso romanzo da Ernest Hemingway
![]() John Donne, poeta e religioso inglese,
ma anche vivace uomo di mondo,
vissuto a cavallo tra il 1500 ed il 1600
riusciva spesso a raggiungere,
come possiamo vedere in questi versi,
vette di altissima spiritualità.
![]() John Donne (Londra 1572 – 31 marzo 1631)
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA (II)
John Donne
Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te.
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
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