Montale e Spaziani – Storia del sodalizio tra questi grandi poeti ed alcune belle poesie   Leave a comment


 
 
 
 

Appare sempre interessante… affascinante…
l’incontro… il feeling… la forte intesa…
 tra 2 grandi poeti…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

IL SODALIZIO TRA M. L. SPAZIANI E MONTALE
 
 

 
 
M. L. Spaziani  (Torino 7.12.1922 – Roma 30.6.2014)
 
.
 
 
 

IL LORO INCONTRO

NEL RACCONTO DELLA SPAZIANI

 

 

 

 

 

 

 

“Pur conoscendo ‘Ossi di Seppia’ ed il suo grande valore, non desideravo incontrare Montale.

Ne avevo sentito parlare male: dicevano che fosse misantropo, misogino, scostante, che non sorridesse mai.

Ma poi un angelo me l’ha spedito a Torino e per curiosità sono andata a una sua conferenza al Teatro Carignano il 14 gennaio 1949.

Mentre stavo per uscire, la direttrice mi dice: ‘Si fermi che vogliamo presentare i giovani poeti torinesi a Montale.’

Io non mi sentivo poeta, perché non avevo pubblicato niente e poi ero molto intimidita.

 

 

 

Eugenio Montale (Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981)

 

 

 

Eravamo sei persone in fila.

Montale passava, ad occhi bassi, senza guardare in faccia nessuno.

Dava la mano a tutti e diceva: ‘Piacere, piacere.’

Stavo per scappare quando lui arrivò davanti a me e appena sentì il mio nome alzò gli occhi e disse: ‘Ah, è lei.’

Rimasi senza fiato e dissi la prima banalità che mi venne in mente per vincere l’imbarazzo:

‘Viene a pranzo da me domani?’

E lui: ‘Sì’.”

 

 

 

 

 

 

 

Testo dal Blog di Nicla Morletti

 

 

IL “SODALIZIO”

 

“Sodalizio è una bella parola un po’ vecchia che vuol dire un’unione profonda di due creature, sulla base di cose comuni. Questa base di fondo tra me e lui è stata sempre poesia

Maria Luisa Spaziani -.

 

 

 

 

Spaziani e Montale

 

 

E LUI MI ASPETTERA'

E lui mi aspetterà nell’ipertempo,
sorridente e puntuale, con saluti
e storie che alle poverette orecchie
dell’arrivata parranno incredibili.

Ma riconoscerà, lui, ciò che gli dico?
In poche note o versi qui raccolgo
i messaggi essenziali. Un altro raggio,
aria diversa glieli tradurrà.

M. L. Spaziani
(Viaggio Verona – Parigi 1987 – 1990, da “I fasti dell’ortica, 1996”)

 

 

 

 

M. L. Spaziani

 

 

LA STORIA DEL LORO SODALIZIO

 

 

Poco tempo dopo il primo incontro, Maria Luisa trova lavoro nell’ufficio stampa di una ditta anglo-cinese a Milano.

Anche Montale si è trasferito di recente a Milano, dove lavora per il «Corriere della Sera».

Iniziano a vedersi ogni giorno, avendo anche un’altra complicità: quella del canto. «Io avevo una voce discreta, e lui sognava — avendo perduto la possibilità di diventare un baritono — di avere un’allieva. è nata così un’amicizia quasi amorosa, che non è paragonabile però a una storia d’amore.

Ci vorrebbe una lunga analisi per dire che cosa è stato questo legame, testimoniato da 360 lettere di lui che sono state date, dopo la sua morte, all’archivio di Maria Corti, presso l’Università di Pavia».

 

 

 

Eugenio Montale

 

 

QUANDO TI AMAVO

Quando ti amavo sognavo i tuoi sogni.
Ti guardavo le palpebre dormire,
le ciglia in lieve tremito.
Talvolta,
é a sipario abbassato che si snoda
con inauditi attori e luminarie,
 – la meraviglia.

M. L. Spaziani

 

 

 

L’amicizia dura per oltre quindici anni, più o meno fino al ’65-’66.
 
I rapporti si allentano un poco a seguito del trasferimento di Maria Luisa a Roma.
 
 

 

Una delle ultime immagini della Spaziani

 

 

IL RICORDO

 

Mi ha lasciato il ricordo di undici anni bellissimi, di allegria, di confidenza, di studio, di ispirazione.

E' stato veramente una figura grandiosa vicino a me, ed è stato molto bello tutto quello che ho vissuto con lui.

E soprattutto il piacere di far parte del suo lavoro, perché moltissime cose le abbiamo fatte insieme e allora l’idea di aver messo una piccolissima cellula del mio talento, delle mie capacità in quello che era il lavoro, magari anche soltanto giornalistico di Montale, è per me fonte di grandissimo orgoglio. – 

Maria Luisa Spaziani

 

 

Christian Schloe

 

 

A GIORNI ALTERNI

A giorni alterni sono io la luna
e tu l'immensa terra che mi attira,
e questa notte tu, tu sei la luna
– io ti tengo al guinzaglio –

so che mi stai sognando, mi accarezzi,
i globuli lo sanno del mio sangue,
ogni mio nervo teso come un arco
o un'arpa eolia che vibra al respiro.

 

 

 

Ubaldo Oppi

 

 

 

Testi e poesie da vari siti web – impaginazione  e coordinamento di Tony Kospan 


  

Tony Kospan





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