Archivio per 31 Maggio 2016

I sentimenti – La dolce canzone di Francoise Hardy.. la sua storia.. e l’atmosfera del ’67   Leave a comment


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ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…

by Tony Kospan


 






Sembra ieri… eppure son passati 49 anni
in cui sono avvenute davvero
grandi trasformazioni epocali…

La dolcissima canzone di Francoise Hardy
è sì del 1966 ma giunse in Italia nel 1967 




 
 
  
 
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Il titolo originale è “ET MEME”
e gli autori sono Pallavicini e la stessa cantante…


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La canzone fu presentata su RAI 1
ed ebbe gran successo…

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Personalmente rimasi molto colpito dalla bellezza della voce
della cantante francese e da quella del testo.
Prima di ascoltarla in 2 versioni, una solo audio ma con testo,
e l’altra in video dell’epoca…
immergiamoci con alcune immagini nel clima di quell’anno…
 
 

 L'ATMOSFERA DEL 1967
 

 
 
 



Viene ucciso Che Guevara
 
 
 
 
 
Il dr Barnard esegue il primo trapianto di cuore 
 
 
 




1967 – Giro d’Italia
 
 
 
 
Infuria la guerra in Vietnam

 
 




Pablo Neruda a Barcellona nel 1967
 
 
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LA CANZONE
 
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Ma ora veniamo alla canzone
che possiamo ascoltare qui
 leggendo anche il testo…

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e poi, se ci va, qui in questo video…
dell'epoca…
 

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Ciao da Tony Kospan






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PER CHI AMA COLORARE LE SUE ORE





 
 

Buon pomeriggio in poesia con “La giostra” R. Perin – arte.. Poynter – canzone “Daniel”   1 comment

 
 

 

 

 

Sir Edward John Poynter

 

 

 

 

 

 

 
 

L'amore non ha sesso, né età, né religione, né paese
né distanza, né tantomeno razza o colore…
è universale e poliglotta, si trova ovunque
e parla la lingua del cuore.
Jean-Paul Malfatti

 
 

 

 

 

Sir Edward John Poynter – Ore serene

 

 

 

LA GIOSTRA

Roberto Perin
 
 
 
Passi lenti
in un parco incantato.
 
Giostra di sentimenti,
cavallucci
di onde innamorate.
 
Graffiti scolpiti
con sorrisi intensi,
neri tunnel
illuminati di emozioni.
 
Giostra di sentimenti,
in un parco incantato,
tra risate di mamme,
sorrisi di bimbi,
in mani strette di nonni,
occhi di mamma
su culle gioiose.
 
Sulla giostra,
occhi incantati,
abbracciati da innamorati.
 
La giostra dei sentimenti.
 
 
 
 

Sir Edward John Poynter – La lettura

 

 

 

 
 
 
 

 

 

 

 


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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA FB




Sir Edward John Poynter – Rietta

 

 

Totò canta… Core analfabeta… sua poetica canzone che inneggia all’amore   1 comment



 


Il multiforme ingegno di Totò,

com'è noto,

 non si manifestò solo nella comicità

ma anche nella musica e nella poesia…


 

 

 


 


Qui… possiamo vederlo in una sua

davvero rarissima esibizione come cantante…


Interprete di una canzone però

 di cui è anche autore

sia dei versi che della musica…

 

 

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CORE ANALFABETA

Stu core analfabeta
te lle purtato a scola
e se mparato a scrivere,
e se mparato a lleggere
sultanto ‘na parola
Ammore e niente cchiù.


Ammore,
ammore mio si tu,femmena amata.
Passione,
passione ca sta vita daie calore.
Quanno te vaso a vocca avvullutata,
chistu velluto m’accarezza ‘o core,
stu core,
ca tu pa’ mano lle purtato a scola,
e se mparato a scrivere,
e se mparato a leggere…
Ammore e niente cchiù.


Stu core analfabeta
mo soffre e se ne more
penzanno ca si femmena
e te putesse perdere
e perdere ll’ammore
ca lle mparato tu.


Giuremo ancora ca tu si dda mia
primma che me ne moro ‘e gelusia.
Passione,
suspira ‘o core mio femmena amata,
tu lle mparato a scrivere,
tu lle mparato a leggere…
Ammore e niente cchiù
 

 

Qui con Pasolini

 

 

IL TESTO IN ITALIANO


Questo cuore analfabeta
l’hai portato a scuola
ed ha imparato a scrivere,
ed ha imparato a leggere
soltanto una parola
Amore
e niente più.

Amore,
l’amore mio sei tu, donna amata mia.

Passione,
la passione che a questa nostra vita dà calore.

Quando bacio la bocca tua vellutata,
il suo velluto m’accarezza il cuore,
questo cuore,
che tu hai preso per mano e  l’hai portato a scuola,
ed ha imparato a scrivere,
ed ha imparato a leggere…

Amore e niente più.

Questo cuore analfabeta
ora soffre da morire
dato che sei donna
e ti potrebbe perdere
e perderebbe l’amore
che gli hai insegnato tu.

Giurami ancora che tu sei mia
prima che muoia di gelosia.

Passione,
sospira il mio cuore… donna amata mia,
tu gli hai insegnato a scrivere…

tu gli hai insegnato a leggere
Amore
e niente più

(Traduzione Tony Kospan)

 

 

Qui con Silvana Pampanini

 

 

Ed ecco ora il video… tratto dal famoso film

 

SIAMO UOMINI O CAPORALI?

 

 

 



Buon ascolto e buona visione

se vi va.


Ciaoooooooooo  da Tony Kospan




Con la sua famosa e sensuale poesia “Credo in te anima mia” breve ricordo del grande poeta Walt Whitman   Leave a comment

 
 


Nell'anniversario della nascita
di questo notevole poeta americano dell'ottocento
ripropongo questa sua notissima poesia 
che non è solo una poesia d’amore…
ma molto di più.

 
 
 
 
 
Talantbek Chekirov
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CREDO IN TE ANIMA MIA
di WALTER WHITMAN 
POESIA SUBLIME D’AMORE E PASSIONE
a cura di Tony Kospan



 
 
 



E'  riconosciuta come una di quelle poesie sublimi
che ci fa “conoscere”
quello che la quotidianità e chiuse visioni secolari
 non ci consentono spesso di vedere e sentire.
 
 
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L’idea che emerge, in modo forte e chiaro,
nella visione di questo poeta,
è che il piacere fisico, i momenti di passione,
non sono accessori…
bensì elementi sostanziali dell’amore.
 
 
Elementi che insieme ad un reale sentimento
ed a una sincera partecipazione emotiva
ci consentono di giungere all’estasi sublime.

 
 
 
 
 
Tiziano – Amor Sacro e Amor Profano
 
 
 
 

L’eros quindi assume anch’esso una sua sacralità,
negata per millenni dai fondamentalismi religiosi
 che hanno in pratica… staccato l’anima dal corpo…
demonizzando quest’ultimo
ed impedendo emozioni e vibrazioni di luce.
 
 
In tal senso anche la poesia Sufi d’amore
fu combattuta all’interno della sua religione.

 
 
 
 
Walt Whitman (West Hills 31.5.1819 – Camden 26.3.1892)




Certo è che  questo autore americano dell’ottocento 
ci offre, in modo libero e direi modernissimo,
immersi in un ambiente in cui la natura è parte importante,
versi densi di grande sensualità.
 
 Ma ora leggiamola…

 
 
 
 
 

Alma Tadema

 
 
 
 
 
 CREDO IN TE ANIMA MIA
 Walt Whitman
 

 

Credo in te, anima mia,

l’altro che io sono non deve umiliarsi di fronte a te,

 e tu non devi umiliarti di fronte a lui.

 Ozia con me sull’erba,

libera la tua gola da ogni impedimento, 

né parole, né musica o rima voglio,

 né consuetudini né discorsi,

neppure i migliori, soltanto la tua calma voce bivalve,

 il suo mormorio mi piace.

Penso a come una volta giacemmo, 

un trasparente mattino d’estate,

come tu posasti la tua testa

di per traverso sul mio fianco

ti voltasti dolcemente verso di me,

 e apristi la camicia sul mio petto,

e tuffasti la tua lingua sino al mio cuore snudato,

e ti stendesti sino a sentire la mia barba,

 ti stendesti sino a prendere i miei piedi.

 Veloce si alzò in me

e si diffuse intorno a me la pace e la conoscenza

che va oltre ogni argomento terreno,

io conosco che la mano di Dio è la promessa della mia,

 e io conosco che lo spirito di Dio

 è il fratello del mio,

e che tutti gli uomini mai venuti alla luce

sono miei fratelli e le donne sorelle ed amanti,

 e che il fasciame della creazione è amore,

 e che infinite sono le foglie rigide o languenti nei campi,

 e le formiche brune nelle piccole tane sotto di loro,

 e le incrostazioni muschiose del corroso recinto,

pietre ammucchiate, sambuco, verbasco ed elleboro.


 

 

 

 

Lauri Blank


 
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN




Csaba Markus – Rapsodia d'amore


 
 
 

I BLOG – La loro brevissima ma esplosiva storia ed un mio pensiero sui loro rapporti con i social network   3 comments

 

SOLO IERI NASCEVANO I BLOG

– STORIA EVOLUZIONE ED UN MIO PENSIERO –

 

 

 

 

NEL 1999 NASCEVA IL

 

 

 

 
Ha diciassette anni o diciannove?
 
Diciassette da quando Peter Merholz scrisse, maggio 1999,we blog“, inteso come noi blogghiamo, sulla fascia laterale del suo sito.
E in quel momento il gergo tecnologico si fece verbo nell’ uso comune e nei vocabolari, oltre che sostantivo (“weblog”), com’era già.
Ma già ma forse diciannove dato che i pionieri del web avevano cominciato a sperimentare un modo per “auto pubblicarsi” i loro testi e foto senza chiedere permesso a nessuno.

 

 

 

 

Con oltre 150 milioni di blog, il mondo si è ora “blog-formato” senza saperlo.

Ci siamo abituati a siti che dettano la legge del gossip, alla Cina che litiga nei blog, e dove i blogger sono arrestati, all’ Iran dove qualcuno di loro è morto in carcere.
 
E ai blog che si trasformano in giornali – qualcuno chiama ancora così l’ “Huffington Post”, una corazzata da 50 collaboratori e passa.
 
Il blog da genere “antimedia” si è mutato in “mainstream”, abitudine di massa: abbiamo una ventina di milioni di iscritti a Facebook in Italia che ogni giorno bloggano senza sapere di farlo.
 
Si è polverizzato poi nei “twitter” di 140 caratteri o nel “TumblR”, più lungo, ma sempre fulmineo nel testo o nelle sentenze.
 
Tutte cose che si possono fare anche senza un computer: non c’ è telefono “smart” che non abbia il suo programmino per pubblicare un “post” o per leggere il flusso dei “twitter”.
 
 
 
 
 
 
 
 
Le idee si sminuzzano in uno spazio lungo quanto uno sms e stabiliscono la nuova unità di misura della comunicazione.
Se n’è accorto il New York Times.
 
Da una settimana al giornale hanno nominato un “Social Media Editor”, si chiama Jennifer Preston.
 
Si occuperà di “disseminare” le notizie del giornale, liofilizzate in micro messaggi, attraverso twitter, Facebook, MySpace e ovviamente attraverso i blog.
 
E come si fa a viaggiare nel mare del social web?
 
Il link è il collegamento che ogni blog (o twitter o microblog qualsiasi) stabilisce con la fonte della sua notizia o della sua indignazione.
 
Io cito te, tu citi me, e avanti così per migliaia di collegamenti.
 
Parole che comunicano con parole.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Che hanno i loro luoghi di aggregazione, tempeste di passaparola che possono far dimettere un ministro o fare a pezzi un titolo in borsa.
 
Al New York Times hanno da tempo capito che la metà del loro traffico web – quindi circa 10 milioni di persone al mese – arrivano ai contenuti del giornale non da titoli o spassionata lettura, ma dai sentito dire di questa piazza.
 
Quel passaparola è linfa vitale e non solo per il giornale.
 
………………..
 
C’erano una volta i blog del sottosuolo e dell’ antimedia.
 
Era diciassette anni fa.
 
Forse diciannove.
 
 
VITTORIO ZAMBARDINO – (con piccole modifiche dato che l'articolo è di qualche anno fa)
 
 
Dal quotidiano LA REPUBBLICA – impaginazione e libero adattamento di Tony Kospan
 
 
 
 

 

 
 
LA MIA ESPERIENZA ED UN PARERE
 
 
Oggi i blog stanno cambiando la loro funzione… ed in parte hanno anche perso la loro centralità nel mondo del web… per l'esplosione dei social network… in primis Facebook…
 
Dunque sta avvenendo una loro trasformazione… da diario personale da mostrare ai visitatori… a vero e proprio piccolo sito con proposte di informazioni, pareri, analisi, poesie, immagini, video etc… da condividere e scambiare con i lettori – frequentatori – visitatori casuali – amici.
 
Inoltre appare sempre più spesso esserci un'interazione tra social network e blog per le possibilità molto più ampie di immagini colori sfondi e musiche che presentano questi ultimi… accanto alla strepitosa facilità di contatti dei primi…
 


Infine l'esplosione tecnologica che consente a tutti di frequentare il web con una miriade di aggeggi elettronici (cellulari,  tablet, smartphone etc ) ha consentito una parallela esplosione delle offerte e richieste di informazioni, conoscenze, contatti etc…

Purtroppo c'è da constatare infine che questo immenso flusso di informazioni tocca molto poco i temi culturali… rimanendo per la massima parte ancorato su temi sportivi… erotici… comici… politici (ma molto spesso interpretati solo come arene per insultarsi).

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Questo il mio parere… oggi… ma devo dire che l'evoluzione tecnologica non solo non rallenta.. nonostante la crisi… ma procede in modo velocissimo e certamente assisteremo presto a nuovi ulteriori cambiamenti… a nuove imprevedibili velocizzazioni ed ampliamenti delle telecomunicazioni…

Personalmente sono giunto in ritardo al blog, prima ero nelle comunità virtuali (antesignane degli attuali social network), e l'impostazione iniziale nell'accostarmi a questo mondo era quella di scrivere, o selezionare, messaggi… pensieri… poesie… riflessioni… sogni, interessi etc… inserendoli in una bottiglia (post) lanciata nell'immenso mare di internet.
 
Successivamente ho creato una inter-relazione tra Blog e Facebook…. e poi, ma in modo assolutamente molto personale, anche al mondo di Twitter e…Google plus
 
Devo infine dire che oltre alle numerosissime frequentazioni quotidiane questo mio blog appare anche punto di riferimento e di dialogo per molti… e la cosa mi rende molto felice… per cui sento anche il dovere di ringraziare  in primis i tantissimi visitatori e poi soprattutto coloro che commentando i vari post… entrano in contatto con me con le loro idee, i loro pareri, i loro consigli, i loro suggerimenti etc…
 
Concludo pertanto augurando… Lunga vita ai blog…”
 
 
 
 

 


Tony Kospan

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