Archivio per 7 marzo 2016

Buona settimana in poesia “La lontananza da lei” A. Marianni – arte.. F. Gérard – canzone “Affida una lacrima”   2 comments

 
 
 
 

Élisabeth Vigée-Le Brun

 
 
 
 

 
 
 

 

Io parto per strappare una stella al cielo e poi,
per paura del ridicolo,
mi chino a raccogliere un fiore.
– Edmond Rostand –

 
 
 
 
           



Le Brun – La Marchesa de Pezay e la Marchesa de Rouge con i loro figli



LA LONTANANZA DA LEI

Ariodante Marianni 
 
La lontananza da lei
non si misura in chilometri,
in ore di macchina, di treno…
è in crampi allo stomaco,
in fitte al cuore,
giornali letti, bicchieri bevuti.
La lontananza è questa
saliva amara,
notturna insonnia,
meridiana sonnolenza
(eppure il nostro è un amore felice)
 
 
 
 

Le Brun – La pace col tempo porta abbondanza

 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE
I N S I E M E
Ripped Note

 
 
 

Le Brun – Autoritratto con la figlia Giulia (partic.)



 
 

La Storia Festa della Donna… la sua evoluzione ed una domanda…   Leave a comment



 
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LA STORIA DELLA FESTA IN BREVE
E COME FU SCELTO L'8 MARZO



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L’idea di dedicare un giorno alle donne (per sostenere la fine delle discriminazioni sessiste)
fu manifestata per la prima volta da esponenti del Partito Socialista Americano nel febbraio del 1909
e poi accolta a livello internazionale l'anno dopo su iniziativa di Clara Zetkin
nel corso della Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste che si tenne a Copenaghen.




 
1912






Dall'esame dei documenti non risulta il vero motivo della scelta dell'8 Marzo ed anzi, diffondendosi la Festa nel mondo, molti paesi scelsero date diverse fino al 1921.


Quell'anno infatti La Conferenza delle Donne Comuniste ribadì la scelta dell'8 Marzo in ricordo delle manifestazioni delle donne contro il regime degli Zar.






manifestazione di suffragette




Da allora in poi, pian piano, la Festa della Donna e la scelta dell'8 Marzo si sono affermate in tutto il mondo, grazie all'impegno ed alle lotte delle donne.

(Fonti web)


 








LA FESTA DELLA DONNA.. OGGI


Ai giorni nostri la festa della donna è ancora molto attesa e molte associazioni femminili organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi (e gravemente… visto anche il perpetuarsi delle violenze e dei femminicidi) sulle condizioni di vita e di lavoro della donna.





 



 
Però essa è attesa anche dai fiorai che l'8 Marzo vendono una gran quantità di mazzettini di mimose, divenute il simbolo di questa giornata, a prezzi esorbitanti, e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, i quali magari non sanno nulla delle origini della festa, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio.









Purtroppo, da quel che vedo, ho l'impressione che perfino molte donne non sappiano molto della storia e del significato di questa festa.




 




Infatti molte donne approfittano di questa giornata solo per uscire da sole o con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della “trasgressione”, che assume spesso la forma di uno spettacolo di spogliarello maschile, e così, in un'inversione dei ruoli, scimmiottando gli aspetti deteriori del maschilismo…



Testo dal web con modifiche






LA DOMANDA


 
E voi cosa pensate di questa festa?

E poi il suo vero significato, secondo voi,
è davvero ben compreso
dalla maggioranza dei nostri concittadini?









In ogni caso… qualunque cosa pensiate,
e con tutto il cuore…
rendo omaggio a tutte le donne che si sono battute
nel secolo scorso per la parità dei sessi
e per l'evoluzione della società.






Orso Tony





Breve ricordo di Alessandro Manzoni grande scrittore dell’800 con la sua nota poesia “Il 5 Maggio”   4 comments

 

Breve ricordo di Alessandro Manzoni,

il più grande scrittore italiano dell'800,

autore dei mitici “Promessi sposi”, ma non solo.




Mi piace però ricordarlo

con questa sua mitica poesia dalle tante valenze…

 


 
 
 
Poesia che oltre ad esser nota a tutti perché ce la fanno studiare a scuola
è certamente storica… e non solo perché ci parla di Napoleone…
ed inoltre è densa di significati spirituali…
 
 
 
 
 

 
 
 
Il Manzoni, la scrisse quasi di getto (4 o 5 gg)
dopo aver saputo che Napoleone era morto
ma soprattutto perché commosso dal fatto
che si era convertito poco prima di morire…

 
 
 


 
 
 
Infatti il Manzoni,
quando il Bonaparte dominava l'Europa
non era stato tra i suoi ammiratori…,
per cui appare chiaro che questa poesia
in cui ne riconosce comunque la grandezza
(all'epoca Napoleone era amatissimo o odiatissimo)
ormai non poteva certo portargli vantaggi…
 
 
 

Questo il foglio su cui fu scritta

 

 

In realtà egli si astiene
da un preciso formale giudizio storico
limitandosi a dire… con i mitici versi…

“Fu vera Gloria?

Ai posteri l'ardua sentenza” (vv 31-32),
frase poi entrata a far parte del nostro comune dire…
 
 
 
 
 
 
 
 
La poesia fu censurata dalle Autorità Austriache
che governavano all'epoca la Lombardia
ma, grazie a Goethe, che la fece pubblicare
su una rivista tedesca,
ebbe un'eco immediata in tutta Europa
 
 
Ma ora leggiamola… rileggiamola…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL CINQUE MAGGIO
Alessandro Manzoni
 
 
 Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.
 
 
 
Alessandro Manzoni
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA FB

Anna Magnani… mito del Cinema Italiano – Breve ricordo con 2 video e la poesia di Pasolini   8 comments

 



Anna Magnani e Marlon Brando



ANNA MAGNANI… il suo nome
ma per tutti… era NANNARELLA…

E’ stata una donna che ha lasciato una traccia indelebile
nella storia del cinema italiano e mondiale

 

 
 
 
 
(Roma 7.3.1908 – Roma 26.9.1973)

 
 
 
 
 
Oltre ad essere una delle più grandi attrici italiane di sempre
è stata anche un eccezionale simbolo della romanità…
 
 
 
 
 
 
 
 

Vera e propria STAR del cinema internazionale,
vincitrice dell’Oscar nel 1956,
ha interpretato film memorabili come Roma città aperta, di Rossellini;
Bellissima di Visconti, Mamma Roma, di Pasolini… etc…
 
 
Ha anche lavorato con altri grandi registi
come Fellini, Monicelli e Kramer. 




 
 
 
 
Ricordiamola con questo magnifico video omaggio
contenente diverse scene da film nelle quali, tra l’altro,
canta e recita anche in lingua napoletana…
 
 
 
 (‘O suerdato ‘nnamurato)
 
 
 
 

Per il suo urlo nella scena finale di ROMA CITTA’ APERTA,
capolavoro del Neorealismo italiano… che vinse il NASTRO D’ARGENTO,
e di cui possiamo vedere qui una famosissima drammatica scena…
Pier Paolo Pasolini le dedicò la poesia che possiamo leggere più giù.

 

 
 
 
 
“Quasi emblema, in noi l’urlo della Magnani
sotto le ciocche disordinatamente assolute,
rinnova nelle disperate panoramiche,
e nelle occhiate vive e mute
si addensa il senso della tragedia.
E’ lì che si dissolve e mutila
il presente, e assorda il canto degli aedi”.
 
 
 
 
 
  

Era sì grande artista… ma anche donna vera… schietta…

Con la sua romanità… universale… ha lasciato un segno indelebile
non solo nella Storia del Cinema ma anche
nei cuori di milioni di persone che l’hanno seguita… ammirata ed amata.


 




Tony Kospan

 

 


IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Ripped Note 




 

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