Archivio per 18 febbraio 2016

Buon giovedì pomer. in poesia “Il vero amore” L. Cohen – arte.. Brent Lynch – canzone “Ti penso”   4 comments

 
 
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Brent Lynch
 

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L’uomo che ti ama non è quello che ha paura di perderti
ma è quello che accetta di perderti… pur di saperti felice.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
 
 

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Brent Lynch
 

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IL VERO AMORE NON LASCIA TRACCE
Leonard Cohen
 
Come la bruma non lascia sfregi
sul verde cupo della collina
così il mio corpo non lascia sfregi
su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
i bambini vengono, i bambini vanno
come frecce senza bersaglio
come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
si perde nei nostri abbracci
come stelle contro il sole
come una foglia cadente può restare
un momento nell’aria
Così come la tua testa sul mio petto
così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
senza una luna, senza una stella
così resisteremo noi
quando uno dei due sarà via, lontano.
 

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Brent Lynch
 
 

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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?

 

 

 

Brent Lynch
 
 
 
 
 

Stonehenge? E’ stato ricostruito nei primi anni del ‘900 il noto sito megalitico!   2 comments

 
 

 

Prima pietra, 3000 avanti Cristo.

Ultima pietra, 1964 dopo Cristo!!!!!
 
 
 

 
 
 
 
STONEHENGE
– L’ATTUALE SITO E’ STATO TUTTO RICOSTRUITO –
ANTONIO POLITO
 
 

E’ stato ricostruito in epoca vittoriana

uno dei più famosi siti archeologici del mondo!
 

 
 
 
 

All’alba del solstizio d’estate, quando sacerdoti druidi, guerrieri New Age e hippies randagi fanno a botte per vedere il perfetto allineamento del sole che sorge sulle pietre millenarie di Stonehenge, potrebbero anche mettere su un disco dei Beatles, se proprio vogliono celebrare i mitici costruttori del misterioso circolo.
 
Perché l’ultimo esoterico allineamento è opera di una prosaica gru degli anni ’60.
 
Il velo sul mistero meglio pubblicizzato d’Inghilterra l’ha sollevato un ragazzo di Bristol, Brian Edwards, alle prese con una tesi di storia.
Ha trovato le foto.
Risalgono al 1901, hanno il fascino sabbiato di un dagherrotipo, ma documentano spietate le approssimative tecniche edilizie di un gruppo di operai vittoriani con cazzuola.
Sono solo le prime di una serie: il ’900 è stato tutto un cantiere, che ha rifatto e “migliorato” il volto di Stonehenge, come in una plastica facciale su una signora un po’ invecchiata.

 
 

 
 

Scavatrici, corde e cemento hanno ricostruito, spostato, innalzato, sistemato, riallineato quei monoliti che milioni di “fedeli” presumono intatti, e ne adorano la mistica geometria, credendola un computer preistorico, un orologio neolitico, un osservatorio celtico, o addirittura il regalo fantascientifico di una civiltà superiore, sbarcata da un’astronave sulla Terra cinquemila anni fa per consegnarci la Conoscenza. 
Sistemare un monumento traballante non è un reato.
Gli archeologi l’hanno fatto sempre e dovunque.
Quelli inglesi in modo un po’ più vigoroso degli altri.
Nel 1919, l’anno dopo che Sir Cecil Chubb, proprietario del terreno, vendette il tutto al governo per poco più di 6000 sterline, sei grandi pietre furono rimosse e innalzate in posizione verticale, agli ordini dell’energico Colonnello William Hawley, entusiasta membro della “Stonehenge Society”.
Altri tre monoliti furono spostati da una gru nel 1959, a uno dei giganteschi “trilithons” venne messo un cappello di pietra nel 1958, e ai tempi di John Lennon, 1964 per l’appunto, quattro pilastri neolitici cambiarono di posto.
La Stonehenge che vediamo oggi è un’opera del XX secolo.

 
 

 

Senza tutti questi lavori, ammettono ora gli archeologi dell’English Heritage, «avrebbe un aspetto molto diverso.
Pochissime pietre sono ancora esattamente nel posto dove furono erette millenni fa». 
Non era difficile da sospettare.
Bastava indagare nell’arte, dove il fascino di Stonehenge ha lasciato dettagliate testimonianze, nei dipinti di Constable e Turner, che raffigurano una distesa di enormi pietre rovesciate, sradicate dal tempo, smosse dalle intemperie, e non quel circolo perfetto che pseudoscienziati e creduloni New Age pensano innalzato per calcolare le eclissi lunari, o i solstizi del sole.

 
 

 
 

Gli archeologi seri già lo sapevano, e l’hanno pure scritto nei loro libri.
Ma a noi, poveri mortali, nessuno l’aveva mai detto.
Anzi, ce l’avevano accuratamente nascosto.
Sulle guide e gli audiovisivi del “trust” che cura la conservazione del luogo e incassa i proventi di un milione di turisti all’anno, c’è appena un vago accenno a generici lavori di «rafforzamento delle pietre».
Fino agli anni ’60, per la verità, i depliant erano un po’ più chiari.
Poi, l’esplosione di massa del fenomeno Stonehenge dovette consigliare una robusta censura.

 
 
 

 
 
Il fatto è che il mistero di questa mitica costruzione si gioca tutto in pochi millimetri.
Per essere un osservatorio astronomico preistorico, le pietre devono puntare con precisione matematica al primo sole d’estate, devono riprodurre alla perfezione le costellazioni celesti, devono seguire a intervalli implacabili di 46 mesi le evoluzioni lunari.
Un’intera nuova scienza, la “archeometria”, ha calcolato all’infinito i dettagli di Stonehenge.
Un immenso tam tam su Internet ne ha diffuso il credo in tutto il mondo.
E’ per mettersi in asse con quei pochi millimetri che ogni anno, il 21 di giugno, migliaia di giovani in cerca di un’esotica trascendenza si azzuffano a sangue, abbattono le barriere, si arrampicano sulle pietre, e le cospargono di rifiuti; al punto che per sedici anni l’alba fatale è stata proibita al pubblico dalla polizia in assetto di guerra ed è stata riaperta solo l’anno scorso, in omaggio al Terzo Millennio.
E’ per celebrare quella perfetta geometria che austeri signori gallesi in tunica bianca, sacerdoti druidi, vi si danno convegno come i bossiani in riva al “dio Po”, alla riscoperta delle antiche radici celtiche della loro etnia.
Se quei pochi millimetri sono stati “aggiustati” da una mano umana, il gioco e il business è finito.
Il più gigantesco teatro di posa di “X Files” rischia di essere degradato a quello che è sempre stato, uno straordinario sito archeologico senza particolari messaggi spirituali.

 
 
 

 
 

Intendiamoci, a Stonehenge vale sempre la pena di andare, almeno una volta nella vita. 
La delusione rivelata dallo studente di Bristol non è colpa delle popolazioni primitive che con sforzo sovrumano innalzarono ciò che forse era un luogo di culto: 
non potevano certo prevedere l’esplosione della New Age.
Nonostante i lavori edili del ’900, furono loro, i primi “britons” di cinquemila anni fa, a orientare queste immense pietre verso il sorgere del sole. 
Come l’uomo in preghiera ha sempre fatto.
Anche le chiese cristiane sono allineate all’orizzonte orientale, dove sorge il sole, eppure non sono né osservatori scientifici né templi di adoratori degli astri.
A Stonehenge, per chi la cerca, si può sempre vedere la mano di Dio.
A patto di sapere che il Diavolo si nasconde nei dettagli.
 
 
 

 
 
 
fonte: la Repubblica del 23/02/01 – impaginazione dell’Orso

 

CIAO DA TONY KOSPAN



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Dipinti.. sculture.. disegni e poesie di Michelangelo Buonarroti… immenso artista del Rinascimento   2 comments

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Il Mosè



Le sue opere hanno raggiunto vette insuperabili
e sono un vero grande patrimonio dell'arte occidentale
ed inoltre egli è quasi unanimemente considerato
il più grande artista di tutti i tempi.




Caprese Michelangelo 6.3.1475 – Roma 18.2.1564



MICHELANGELO BUONARROTI

a cura di Tony Kospan



Michelangelo, che ha segnato con la sua grandezza l'arte del “500′, è stato artista davvero poliedrico in quanto:


– scultore capace di opere che donano grandi emozioni,

– pittore di grandissimo talento

– apprezzato architetto

– poeta elegante molto apprezzato nelle Corti europee.

L'uomo invece era molto noto per il suo caratterino impetuoso ed irascibile verso tutti, compresi i suoi committenti.

Non si sposò mai né si conoscono suoi amori.



Tomba di Lorenzo dei Medici




La sua vita artistica si svolse quasi tutta tra Firenze e Roma.




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Essendo impossibile mostrar qui tutte le sue opere
mi limiterò a mostrarne alcune… nei vari campi dell'arte
in cui operò… e sempre alla grande.




LO SCULTORE



La pietà
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La scultura era per lui un'attività naturale
e quasi spontanea tanto vi era portato… fin da ragazzo
ed innumerevoli sono i suoi capolavori
di cui ricordo soprattutto il “David” e la “Pietà”.



Il David





IL PITTORE



Il Giudizio Universale (Cappella Sistina)

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Qui doveva dar tirar fuori “sangue e dolore
e grandi sforzi per raggiunger i risultati geniali
che conosciamo…



Tondo Doni




In particolare è memorabile l'immensa fantastica opera
trasfusa nella mitica Cappella Sistina
(la sala in cui si eleggono i Pontefici)
ed il Tondo Doni.




L'ARCHITETTO



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Anche nell'architettura mostrò il suo immenso ingegno.

In questo campo ricordo in particolare
la mitica Cupola di San Pietro
e lo studio della Piazza del Campidoglio a Roma.











IL POETA


Cominciò a scrivere versi verso i 50 anni
e si sa anche che delle sue poesie non aveva
grande stima e le considerava “cose sciocche”.

Infatti non volle mai farle stampare.

Eppure sono ben più di 300 le sue composizioni.






In verità anche in esse possiamo ammirare
tutto il suo vigore scultoreo
pur con evidenti derivazioni petrarchesche.

Leggiamone due…



Michelangelo – L'aurora




CHI E'?

Chi è quel che per forza a te mi mena,
oilmè, oilmè, oilmè,
legato e stretto, e son libero e sciolto?
Se tu incateni altrui senza catena,
e senza mane o braccia m’hai raccolto,
chi mi difenderà dal tuo bel volto?






Michelangelo – La notte



O NOTTE

O Notte, o dolce tempo, benchè nero,
con pace ogn'opra sempre al fin assalta,
ben vede e ben intende chi t'esalta,
e chi t'onora ha l'intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero,
che l'umid' ombra e ogni quet'appalta,
e dell'infima parte alla più alta
in sogno spesso porti ov'ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria all'alma, al cor nemica,
ultimo degli afflitti e buon rimedio,
tu rendi sana nostra carn' inferma,
rasciugh' i pianti e posi ogni fatica
e furi a chi ben vive ogni ira e tedio.




Sebastiano del Piombo – Michelangelo che indica i suoi disegni – 1520


Tony Kospan


IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)





Omaggio a De André… poeta in musica – Un ricordo.. alcuni suoi pensieri ed il video di “Amico fragile” live   2 comments

Oggi è l’anniversario della sua nascita

IL MONDO DI ORSOSOGNANTE


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Pubblicato 18 febbraio 2016 da tonykospan21 in Senza categoria

Buonanotte con la minipoesia d’autore… Il più bello dei mari… di Nazim Hikmet   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL PIU' BELLO DEI MARI
Nazim Hikmet
 
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA TUA PAGINA DI… SOGNO?

CON OLTRE 900.000 FANS E'…

 

 

 

 

 

Pubblicato 18 febbraio 2016 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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Rodin e Claudel – Arte e amore – Grande passione e grande dolore tra grandi scultori – III PARTE   Leave a comment

 
 
 

La fine della storia ed il suo oblio totale.

Poi all’improvviso la riscoperta da parte della nipote.

 
 
 
 
 
La Vague (L’Onda) – Claudel
 
 
 
 

RODIN E CLAUDEL
– STORIA D’ARTE AMORE E DOLORE… –
a cura di Tony Kospan
 
 
 
III PARTE
 
 
 

 
 
 



Ho scelto la scultura della Vague (l’Onda), nota e bella opera di Claudel,
come immagine iniziale di questa 3° ed ultima parte
perché mi appare come il simbolo (profetico o reale) del travolgere degli eventi.

 
 
 
 
Claudel al lavoro
 
 
 
 

Dunque dopo aver raccontato nella 1° parte 
l’amore travolgente e la passione trionfante,
e nella 2° l’insorgere dei contrasti 
e delle incomprensioni tra i 2 grandi artisti
(sempre in un tripudio di grandi sculture e veri capolavori)
parleremo ora delle ultime vicende di Claudel.
 
Ma parlerò anche del modo in cui questa storia
sia del tutto scomparsa dalla memoria collettiva
ed infine del come e perché sia poi tornata alla luce.

Infine un mio modesto parere su questa incredibile storia.

 
 
 
 
 
L’abbandono – Claudel
 
 
 
 

GLI ULTIMI ANNI DI CLAUDEL
 
 
 
 
In quel manicomio Claudel visse 30 anni di lucida tremenda consapevolezza della forzata prigione del suo genio creativo interrotti solo da inutili continui e drammatici appelli per un suo ritorno alla libertà.
 
 
Ritorno che, benché la sua guarigione fosse certificata dai medici, fu sempre rifiutato dall’arcigna madre e dai fratelli.
 
 
In una lettera del 1935 scriveva ad un amico che la sua vita era stata:

“un romanzo… un’epopea come l’Iliade e l’Odissea. Ci vorrebbe Omero per raccontarla, sono caduta dentro un baratro, vivo in uno strano mondo… dal sogno che è stata la mia vita, ora è rimasto solo l’incubo…”.
 
 
 
 
 
L’ultima foto di Claudel
 
 
 

Morì nel 1943.  Rodin era morto molto tempo prima, nel 1917.

 
 
 
 
 
Rodin al lavoro in tarda età
 
 
 
 

Suo fratello Paul noto scrittore ed intellettuale cattolico ma certo non esempio di brillante coraggio ed umanità nonché complice insieme agli altri della sua famiglia dell’amara fine di Claudel scrisse con una certa impudenza:
 
“Mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria, ed inoltre un’energia, un’immaginazione, una volontà del tutto eccezionali. E tutti questi doni superbi non sono serviti a nulla; dopo una vita estremamente dolorosa, è pervenuta a un fallimento completo”.

 
 
 
 
Collage di opere di Camille Claudel…
 
 
 
 

LA RISCOPERTA DI C. CLAUDEL


 

Ma quello che la sua famiglia le tolse, una persona della stessa famiglia glie lo ha ridato dopo la morte. 

Negli anni 80 infatti proprio una pronipote ventenne, Reine-Marie Paris, ha scritto la sua biografa.



 

 

 

La famiglia di Camille ne aveva cancellato ogni traccia considerandola una pecora nera per cui quando Reine-Marie chiese informazioni della zia ecco cosa accadde. 


Ce lo racconta lei stessa:

“cercando per la mia tesi di laurea dettagli su mia zia, si scatenò un silenzio imbarazzante. 
Camille mi apparve come un personaggio <maledetto> all’interno della famiglia”. 

Scoprì quindi tutta la storia e divenne la ricercatrice e la curatrice delle opere di Camille con lo scopo  di creare un museo in cui potessero essere conservate le sue opere e di riabilitare completamente la sua figura.

 

 

 



 
 
 

Ha poi anche creato un sito in suo onore…

 

 


Reine-Marie Paris

 

 

IL FILM

 

Tornata la storia alla grande ribalta, divenne anche un soggetto cinematografico.


Il fascino, rosso di passione e nero di dolore, di questa storia è stato quindi raccontato in un film con Gerard Depardieu di cui possiamo vedere una bella scena che testimonia anche l’enorme interesse che suscitò la vicenda in Francia ed in tutto il mondo.
 
 
 

 
 
 
 
 
 IN CONCLUSIONE UN MIO PENSIERO


 

Sono davvero contento d’aver conosciuto ed approfondito questa incredibile storia d’amore e d’arte… ma anche un po’ triste per aver con evidenza constatato quanto immenso dolore possa dare viltà e crudeltà oltretutto nell’ambito familiare.
 
Tornando alla storia d’amore… debbo dire che ci troviamo dinanzi ad una coppia di artisti Claudel/Rodin – davvero geniali (Rodin è riconosciuto quale uno dei massimi esponenti della scultura d’ogni tempo) uniti da una passione assoluta e travolgente ma anche da una complicatissima “convivenza”.

 
 
 
 


Fugit amor – Rodin

 

 

Le grandi difficoltà furono causate sia dalle loro notevoli diversità caratteriali che dall’intrinseco conflitto tra la grande modernità di pensiero, unita però a forte intransigenza caratteriale di Claudel, e la ricerca delle “convenienze” del classico “quieto vivere” da parte di Rodin, a sua volta dotato di altrettanto forte personalità.
 
 
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
copyright t.k.
 
 
 
F I N E
 
 
 

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SE SI DESIDERA LEGGERE L’INIZIO DELLA STORIA


 
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SE SI DESIDERA LEGGERE LA SECONDA PARTE

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IL GRUPPO DEGLI AMANTI DELL’ARTE 

 
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