Archivio per 7 febbraio 2016

Un breve ma saggio pensiero di Orso in piedi della tribù Lakota su Umanità e Natura …   4 comments



Ancora una volta stupisce la profondità,
pur nella sua semplicità,
della cultura dei nativi americani.





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Questa piccola riflessione di Orso in piedi
penso che possa farci riflettere.

Forse è per il nostro allontanamento da madre Natura

nel pensiero e nei comportamenti 
che il mondo ci appare così impazzito?







RIFLESSIONE DI ORSO IN PIEDI



Gli anziani Lakota erano saggi.

Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce.

Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce,
conduce in fretta allamancanza di rispetto per gli uomini.

Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi,
era un elemento importante per la loro formazione.





Orso in piedi – Lakota




F I N E








L’incredibile faro di Tevennec – La storia.. il fantasma ed il video di una delle tremende tempeste   4 comments



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Ci sono luoghi poco noti
che però hanno delle caratteristiche molto particolari
e delle storie davvero strane…

Uno di questi è il faro di Tevennec col suo isolotto
situato in un mare spesso enormemente tempestoso
che sarebbe abitato da un fantasma.



 





La piccolissima isoletta su cui si trova il faro
è situata sulla punta occidentale della Bretagna (FR)
in una zona di mare che, per la sua configurazione
ed i vari stretti passaggi tra diverse altre isolette,
è quasi sempre schiaffeggiata da onde molto alte.

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L’isolotto godeva da sempre di cattiva fama
per i molti naufragi avvenuti sulla sua costa
e gli anziani marinai della zona narravano che
quando guidavano la barca nei suoi paraggi
essa non teneva più la direzione
e si trovavano spesso in grosse difficoltà.

Ma il motivo per cui l’isolotto 
si rovinò definitamente la sua reputazione
ha origine da un episodio davvero tragico.



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Un naufrago, che era riuscito a salvarsi approdando lì,
vi morì però di fame e stenti dopo aver tentato inutilmente
per ben 5 giorni d’attirar l’attenzione 
delle imbarcazioni che passavano da quelle parti.


Si narra che il suo fantasma ancora infesta il faro
facendo sentire continuamente i suoi lamenti.



 
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A causa dei continui naufragi in quel tratto di mare allora
le Autorità decisero di costruire un faro anche lì.

Ma la storia “nera” di questo isolotto
continuò anche durante i 5 anni della costruzione del faro
dato che fu funestata da tante anomalie ed incidenti,
nonché dalla morte di diversi operai e dall’impazzimento di altri.



 
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Una volta messo in funzione le cose però non migliorarono
dato che tutti i guardiani poco tempo dopo il loro arrivo
scapparono e per questo l’isoletta prese il nome
 “ Kerz kuit ” (“andare via ” in bretone)
tranne uno che resistette 15 anni dal 1881 al 1896.


Per trattenere i guardiani furono allora offerti permessi,
promozioni, illuminazione dell’isolotto, riscaldamento e
perfino la possibilità di portare con sé moglie e figli,
ma inutilmente, finché si decise,
per la prima volta in Francia,
di render automatico il faro nel 1910.



 


Tornando alla leggenda del fantasma
sembra che in realtà i suoni provengano
da un sifone costituito da una roccia cava
che diventa rumorosa per la marea che l’invade.



IL VIDEO

Ma a parte la storia vera e la leggenda del fantasma
ecco ora un piccolo video davvero affascinante
e davvero emozionante che ci mostra l’isolotto
ed il suo faro alle prese con una tremenda tempesta
e che mi ha dato l’input per questo post.


Buona… visione…
(ma mantenetevi attaccati alla sedia 
e non pensate di essere su di una barca!)




 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
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