Qualcuno ci dice…
– Ma c’è ancora bisogno di ricordare la Shoah?
Tanto ormai è notissima ed è passato tanto tempo! –
In una società come la nostra, così pervasa da
ignoranza, inciviltà, razzismo, bassi istinti
e con tanti che incitano all’odio ed alla violenza,
serve eccome!
Ma non solo come ricordo
bensì anche e soprattutto per tener alta la guardia
al fine di evitar la rinascita di pseudo-culture vili e violente
che vedono, stupidamente, negli ebrei e nei diversi di ogni genere
la colpa di tutto… soprattutto nei momenti di crisi.
.
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Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».
Joyce Lussu
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano

David Olère – Camera a gas
Un breve pensiero dal diario di Anna Frank
Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman
(dalla colonna sonora del film di Steven Spielberg)
Tony Kospan

Purtroppo i giovani di quest’oggi non capiscono e non accettano di capire il male di quell’epoca terribile e spero comunque che non venga mai il momento che provino sulla loro pelle quelle orrende nefandezze. Un giorno ho scritto queste parole, che ancora quando le leggo mi sembra mi si stringa il cuore, ciao Tony grazie
Oggi 27 gennaio, uno dei tanti giorni
dei tanti anni che sono passati
PER RICORDARE
la brutalità, la cattiveria, la perversione
degli esseri umani
…………………..
Rivedendo un film sull’Olocausto
Piangendo, pensavo, che sulla terra,
in quel terribile periodo, il diavolo avesse steso
le sue grandi ali rosso sangue
e come in un incubo, sotto di esse
c’era tutta quell’umanità impazzita!
…………………………
Uomini di forte e nobile carattere
Che venivano plagiati
Ed ubbidivano ciecamente ad ordini disumani
……………………………..
Quasi sei milioni
sei milioni di bambini, donne, uomini, giovani, vecchi
tutti sacrificati in nome di un’ efferata utopia
……………………………
La storia racconta
Ma ancora non si spiega il perché
Il perché, tanti uomini, ad un comando, potessero
UCCIDERE, TRUCIDARE, TORTURARE,
In maniera incontrollata,
In maniera così vile
tante e tante persone……SEI MILIONI
Una cifra che la mente umana non può accettare
SEI MILIONI di umanità
A cui era stata tolta
Ogni dignità
Ogni diritto
Ogni possibilità di vita.
…………………..
Che ORRORE …..ORRORE senza fine.
Ma il MALE era padrone delle menti.
Perché in altro modo, non si può trovare
a questo sterminio, nessuna giustificazione.
P.M.
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Grazie Pier…
Ciao
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