Archivio per 6 gennaio 2016

Kahlil Gibran – Mini biografia.. poetica.. alcuni aforismi ed il mitico brano sul matrimonio   1 comment

 

 
Gibran da ragazzo e da adulto




Poiché pubblico spesso sue poesie o suoi brani poetici,
per la loro profondità ed ampiezza di visione,
desidero ora raccontar qualcosa di questo
grande autore libanese noto in tutto il mondo.



(Bsharri 6.12.1883 – New York 10/11.4.1931)


Nato in una famiglia libanese di religione maronita
ha modo di conoscere, quando la famiglia di trasferisce negli Usa,
 il multietnico mondo americano
e quindi lì anche quello italiano, irlandese, cinese, siriano etc…
così come poi a Parigi, dove fu mandato a studiare,
la cultura francese ed europea.






Questo caleidoscopio culturale forse è all'origine
della sua ampia visione della vita…


La sua mistica infatti sfugge ad ogni definizione
ed i suoi scritti sono sempre pieni di immagini e simboli
dai tantissimi significati validi per le persone
di ogni credo religioso ed anche per gli atei.





Esempio lampante di ciò si evidenzia nel suo libro capolavoro
Il profeta, del 1933.

Questa sua opera lo rese famoso in tutto il mondo
grazie proprio alla sua stupenda capacità di comporre
e tenere insieme aspetti religiosi (e non) diversissimi tra loro
(cristianesimo, induismo, islamismo, misticismo sufi,
idealismo, romanticismo e diverse filosofie
).

Desidero quindi ricordarlo con alcuni suoi aforismi che adoro
e con un brano bellissimo sul matrimonio e sempre attualissimo.






ALCUNI AFORISMI




Se riuscirò ad aprire  un angolo nuovo
nel cuore di un uomo,
per lui non sarò vissuto invano.


Quando l’amore vi chiama seguitelo.
Anche se le sue vie fossero ardue e ripide.


L’uomo veramente grande è colui
che non vuole esercitare il dominio su nessun altro uomo
e che non vuole da nessun altro essere dominato.


Per arrivare all’alba
non c’è altra via che la notte.



Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna,
entrambi toccano il cuore dell’eternità.


.

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GIBRAN E IL MATRIMONIO




 
Matrimonio antica roma
 
 
 

Il tema matrimonio
(ma vale anche per qualunque tipo di rapporto d'amore o di coppia)
è un tema che da sempre fa discutere l'umanità…
 
 
Gibran ce ne parlerà ora da un particolare punto di vista
e cioè sul modo in cui debbono relazionarsi
matrimonio e libertà.

 
 
 
 
 
 
 
 
Questa poetica descrizione di Gibran
mi appare davvero bella ed esaustiva e merita,  
al di là delle immaginifiche descrizioni,
un vero e serio approfondimento su come va impostato
un corretto rapporto sentimentale…
 
 
Ciò mi appare importante anche per quanto ogni giorno
continua ad accadere nella nostra società
come le violenze sulle donne in famiglia ed i femminicidi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MATRIMONIO
Kahlil Gibran



Allora Almitra parlò di nuovo e disse:
Che cosa puoi dirci del Matrimonio, maestro?
Ed egli rispose, dicendo:
Voi siete nati insieme, e dovrete sempre stare insieme.
Starete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Sì, starete insieme anche nella memoria silenziosa di Dio.
Ma che ci siano spazi nel vostro stare insieme,
E che i venti del cielo danzino tra di voi.
Amatevi vicendevolmente, ma il vostro amore non sia una prigione:
Lasciate piuttosto un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempitevi la coppa uno con l'altro, ma non bevete da una sola coppa.
Scambiatevi a vicenda il vostro pane, ma non mangiate dallo stesso pane.
Cantate insieme e danzate e siate allegri, ma che ciascuno sia solo.
Come le corde di un liuto, che sono sole, anche se vibrano per la stessa musica.
Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia uno dell'altro.
Perché solo la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
E state insieme ma non troppo vicini:
Poiché le colonne del tempio sono distanziate,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
 
 
 
 
 
Jan Van Eyck – I coniugi Arnolfini
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan

 
 
 
 
 


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SORRIDIAMO CON LA BEFANA… FESTA ALTERNATIVA E CONTROCORRENTE…   Leave a comment








2 RIFLESSIONI… ALTERNATIVE
SULLA… BEFANA…
(per sorridere… ma… non solo…)






PRIMA RIFLESSIONE…








“L’Epifania tutte le feste si porta via” è un vecchio (e vero) adagio popolare.

Basterebbe l’adagio sopra citato per fare della Befana l’eroina per eccellenza di tutti coloro che sono… sopravvissuti alle “sofferenze”  delle festività.

Allo stress da Natale si è aggiunto anche quello del Capodanno, con torme di disperati che sfuggivano all’angoscia del “bisogna divertirsi a tutti i costi” facendosi scoppiare in faccia pericolosi ordigni o rischiando incidenti stradali per sbronze di pessimo spumante o morendo di freddo nelle piazze.

L’immagine della vecchietta eccentrica che premia o punisce con regali o con cenere e carbone, ridà a tutti un po' di tranquillità e serenità, riportandoci indietro al tempo delle favole popolari non manipolate dall’industria dolciaria o cinematografica.









SECONDA RIFLESSIONE…
CON I MOTIVI PER CUI E’ DAVVERO
UNA FESTA ALTERNATIVA…:






1- E’ Ecologica, dato che viaggia su una scopa

2- E’ Animalista, perché non sfrutta le povere… renne come fa… l’altro…
 
3- E’ Proletaria, perché si veste in maniera evidentemente ed assolutamente non …firmata
 
4- E’ Portatrice di Giustizia, perché premia solo chi se lo merita

5- E’ Tollerante, perché punisce in maniera blanda, portando la solo cenere e carbone

6- E’ di Miti Pretese, perché chiede in cambio per il suo lavoro solo un po’ di pane inzuppato nel latte o nel vino  
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Auguri Adriano Celentano… mito della canzone italiana – Breve biografia ed “Il ragazzo della via Gluck”   Leave a comment




Chi non conosce Adriano Celentano?
 
 
Oggi è il suo compleanno.

 

 

 

 (Milano 6 gennaio 1938)
 
 
 
 
 
Cantautore, ballerino, intrattenitore,
attore, regista e produttore italiano
è un personaggio amatissimo dagli Italiani.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tra i suoi soprannomi ci sono quelli
di molleggiato
per via del suo modo di ballare
e telepredicatore
perché ama far conoscere, nei suoi spettacoli,
le sue idee, condivisibili o meno ma mai banali,
sul mondo… la vita… la società.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E' l'artista italiano con Mina
ad aver venduto più dischi…
oltre 150 milioni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sua compagna di vita, e “consulente d'arte” ma non solo,
è la moglie… Claudia Mori.
 
 
Oggi è considerato un vero e proprio mito dello spettacolo
ed i suoi successi sembrano non aver mai fine.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Impossibile quasi enumerare tutte le canzoni,
tutti gli spettacoli etc…
della sua lunghissima carriera.
 
 
Mi limito a ricordar che essa ebbe inizio
sul finir degli anni '50 grazie all'idea geniale
(perché l'Italia era chiusa in un'unica forma musicale)
di portar anche da noi il rock, soprattutto quello scatenato,
che furoreggiava negli Usa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Proseguì la sua carriera poi con il famoso Clan
che ebbe breve vita e tante polemiche…
ma ormai Celentano iniziava ad essere un vessillo
della nuova musica italiana…  che non è più tramontato.
 
 
Sono tantissime le canzoni
con cui mi piacerebbe fargli gli auguri ma
quest'anno ho scelto la mitica…
Il ragazzo della via Gluck.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 
e lunga vita… 
ADRIANO 

anche da Tony Kospan

 

 

 

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Befana.. Epifania e Re Magi.. nelle poesie.. nelle canzoni.. nelle simpatiche gif animate e non solo   Leave a comment

 

 

 

 

 

Cari amici la poesia, come ben sapete, affronta ogni aspetto della nostra vita.

L’Epifania è classicamente la festa che… tutte le feste porta via e conclude il lungo periodo delle feste Natalizie dopo il quale riprenderà per tutti, nel bene e/o nel male, la cd “vita normale”.

Proprio questa festa, insieme ai Re Magi, è il tema stavolta delle poesie e delle canzoni… che come immaginerete… piaceranno a chi ama ricordare atmosfere del passato ma soprattutto ai bambini…

 

 

 

 

 

 

LA BEFANA EPIFANIA ED I RE MAGI

NELLE POESIE… NELLE CANZONI E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

Ma… che vuol dire Epifania?

L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.

 

 

 


E la Befana?

La Befana è invece un’antichissima festa connessa a tradizioni agrarie pagane relative al momento di passaggio tra la fine dell’anno e la nascita del nuovo… che narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.

Nel Medio Evo prende le sembianze di simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.

 

 

 

Masaccio

 

 

 

In quest’era di globalizzazione però la nostra italianissima “vecchiaccia” soffre molto la concorrenza dei regali di… Babbo Natale mentre fino a pochi decenni fa era attesissima ed amatissima dai bambini perché poi, alla fine, si rivelava sempre buonissima e generosissima di regali… e quindi questa festa era davvero molto sentita da grandi e piccoli.

 

 

 

 

L’Epifania, con i Re Magi e La Befana… non poteva non interessare i poeti… ma per la sua grande popolarità sono tantissime anche le filastrocche… come questa… per me simpaticissima…

 

 

ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO 

Filastrocca


Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!

 

 

 

 

 

Anche le canzoni che parlano della Befana  sono ovviamente tutte di carattere popolare e dedicate ai bambini, (mitica quella di Gianni  Morandi).

Come sempre mi piacerebbe leggere, su questo tema, poesie vostre o di altri che piacciono a voi… e segnalo tra le poesie di quest’anno quella di Edmond Rostand (l’autore del Cyrano) che ci parla in modo sublime della Stella dei Re Magi… e quella che è la più nota e la più classica di tutte e che non può mai mancare… La befana del Pascoli.

 

 

 

Artemisia Gentileschi

 

 

QUANTO MANCA A BETLEMME?

Frances Chesterton


Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue,
le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme
potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti
apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime
offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi
pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia
il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme
chi ha il cuore senza affanno!

 

 

 

IL MISTERO DELLA BEFANA

Massimo Grillandi


 Vecchia, dev’esser vecchia per davvero.
sono duemila anni che cammina.
Proprio non so come faccia la vecchina
a portare con sé un negozio intero.
Dentro quel sacco ce ne son di cose:
trombe. trenini. bambole e pistole,
palle e fucili. quanti se ne vuole.
Son faccende. a dir poco, misteriose.
Come scenda. ad esempio. negli oscuri
e stretti fori dei camini e vada
per monti e valli, lungo la sua strada
e nessuno dimentichi o trascuri.

 

 

Andrea Mantegna

 

 

LA STELLA

Edmond Rostand 

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

 

 

 

 

LETTERA ALLA BEFANA

Gianni Rodari

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti..

 

 

Matthias Stomer

 

LA BEFANA

Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte
.

 

 

 

 

Non mi resta che augurare a tutti…

 

 

 

Tony Kospan




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Moroni Giovanni Battista





Buonanotte con la bella ed originale minipoesia “Ad ogni inizio di notte” di Vivian Lamarque   1 comment

 
 
 
Magritte
 
 
AD OGNI INIZIO DI NOTTE
Vivian Lamarque
 
A ogni inizio di notte
gli inviava pensieri,
adeguati all'ora del silenzio e dei baci.
E gli adeguati pensieri,
di tetto in tetto scivolando,
a lui quasi preso dal sonno giungevano
appena appena in tempo,
quasi in ritardo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

da Orso Tony

 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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