Piccola… criptica… ma famosissima e davvero sublime
è questa poesia…
L'autore anche qui utilizza una forma scarna ed essenziale
per manifestare con forza quel fondo di angoscia verso la vita
che lo caratterizza apparendogli essa sempre nemica ed oscura…
Eugenio Montale – Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981
Poesia dunque non facile ma profonda,
Ma preferisco rimanere nell'ambito
delle mie prime ed immediate sensazioni…
chiedendo a voi aiuto
nel caso abbiate colto invece
significati ed aspetti diversi…
Le mie sensazioni sono che il poeta
parli di un amore passato…
e del conflitto che in lui esiste
tra desiderio e paura di riviverne qualche aspetto.

LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI
Eugenio Montale (da “Le Occasioni”)
La speranza di pure rivederti
m’abbandonava;
e mi chiesi se questo che mi chiude
ogni senso di te, schermo d’immagini,
ha i segni della morte o dal passato
è in esso, ma distorto e fatto labile,
un tuo barbaglio:
(a Modena, tra i portici,
un servo gallonato trascinava
Magritte – La memoria
Spero di legger anche un vostro parere…
CIAO DA TONY KOSPAN

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La poesia si presta a piu interpretazioni secondo me, specie se non si conosce il contesto Che l’ha .ispirata.
A me fa credere Che l’amore tra I due forse e’ finito…e Lui vede riflesso nel suo specchio mentale Ricordi sbiaditi, momenti di tensione travestiti da normalita’. Magari e’ rimasto solo un affetto, svanita la passione e il poeta non si capacita Di come un destino malvagio…si sia accanito contro due Che ormai riiscivano solo a Farsi del male(sciacalli).
Magari era un amore Malato…un amore fedigrafo,…un amore lontano…..e non Capisco se la “speranza” del poeta e’ un desiderio Di rivederla…la Paura Di vivere emozioni forti dolorose contrastanti o effimere…oppure l’amara consapevolezza Della fine…..
Io non vorrei peccare Di presunzione…e’ solo un mio umile pensiero…..
Un abbraccio Tony…Grazie rendi speciali anche certe mattine .
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Sai in tanti anche grandi esperti e conoscitori di Montale si sono esercitati nell’interpretazione di questa poesia… ma nessuno ha scritto la parola definitiva… che però poi non serve.
Sì perché la tua interpretazione è giusta per te, come la mia lo è per me… etc…
In effetti la poesia è, una volta che è stata scritta, di libera interpretazione di chi la legge e ne ricava sue personali emozioni che possono essere perfino diverse da quelle dell’autore…
In questa poi il grande Montale, a mio parere, si è quasi divertito a render vaghi… ed ambivalenti… i suoi versi per cui tutti possono, a maggior ragione, interpretarla come sentono…
Ciao e grazie per l’interessante commento…
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Grazie a te
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E se l’amore fosse un amore lontano nel tempo, forse anche, per un certo periodo, dimenticato, ma riportato bruscamente alla memoria dalla notizia della sua morte?
Allora quel ricordo lontano sarebbe quello di un amore ancora giovane, su cui non si sono potuti vedere i segni del passare del tempo. Contemporaneamente, il sentimento sarebbe reso più forte dalla consapevolezza della morte dell’altro.
Il destino li ha separati, il caso li ha dispersi in due vite che non hanno più avuto nulla in comune.
Comunque splendida poesia è splendida pagina.
Un saluto
Eleonora
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Interessante riflessione.
Grazie Eleonora.
Ciao…
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