Archivio per 28 ottobre 2015
Il saggio e la verità – La verità è importante certo… ma come dirla? Questa favola ce lo spiega Leave a comment
La Coupole.. mitico locale parigino.. tempio dell’alimentazione e della cultura.. e la sua storia Leave a comment



Ma attenzione… non pensiate di dover spendere qui un occhio della testa.
La cucina è sì di gran classe ma i prezzi sono contenuti…
Il soffitto decorato da Chagall
Si trova all’angolo con il Boulevard Raspail ed è un locale molto grande.
Esiste dal 1927 e fu subito punto di ritrovo per scrittori, poeti e artisti quali Josephine Baker, Roman Polanski, Jean-Paul Sartre e Giacometti.

La mitica Josephine Baker
La Coupole era il più giovane dei locali del Carrefour Vavin, e col crescere della sua fama, attirò ben presto tantissimi artisti (Kisling, De Chirico, Man Ray, Picasso, ecc.) nonché molti personaggi vicini al Surrealismo (Desnos, Artaud…) e artisti russi (Prokofiev, Ehrenburg, Eisenstein, Maiakovski…).
Il 6 novembre 1928 vi si incontrarono per la prima volta Elsa Triolet e Louis Aragon.
Qualche tempo dopo fu frequentato da Miller, Durrell e Samuel Beckett, Prevert (di cui pubblico qui una sua mini poesia), seguiti poi da Sartre e S. de Beauvoir.
BUSSANO
J. Prevert
Chi è
Nessuno
E’ solo il mio cuore che batte
Che batte troppo forte
Per causa tua.
Ma di fuori
La piccola mano bronzea sulla porta di legno
Non si sposta ….Non si muove
Non muove neanche la punta del dito
Quest’ultima vi ambientò parti del suo romanzo “L’invitée“.
Josephine Baker e Simenon à la Coupole
Il locale, rinnovato alla fine degli anni ’80, è in tipico stile brasserie.
All’interno troviamo le poltroncine originali in velluto rosso, colonne decorate da artisti locali, e un’ampia terrazza interna.
E’ possibile degustare, come accennavo su, ottimi piatti a costi alquanto contenuti.
Sugli amori nati sopra e sotto i tavoli della Coupole sono stati scritti… dei romanzi…
Sartre e S. de Beauvoir à la Coupole
Devo dire di aver letto molti commenti di nostri connazionali che sono rimasti entusiasti della cucina.
Però spesso non si sono nemmeno accorti di essere entrati in un vero… storico… tempio… della ristorazione mondiale in generale e francese in particolare…
Indirizzo: Brasserie La Coupole
PARIS – Paris 14° Arrondissement


Buon mercoledì pomer. in poesia “Ripenso il tuo sorriso” Montale – arte.. Bronzino – canzone.. Il mio canto libero Leave a comment
Agnolo Bronzino
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L'anima nasce dalla bellezza e di bellezza si nutre.
Ne ha bisogno per vivere.
James Hillman
Eugenio Montale
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
scorta per avventura tra le pietraie d’un greto,
esiguo specchio in cui guardi un’ellera e i suoi corimbi;
e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto si esprime libera un’anima ingenua,
vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,
e che il tuo aspetto s’insinua nella memoria grigia
schietto come la cima di una giovane palma…
Bronzino – La Sacra Famiglia

a tutti da Tony Kospan

Rafael Alberti – Biografia e poesie del poeta dell’amore e dell’impegno civile 1 comment
Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.
El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.
Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.
Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.
Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.
LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…
ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…
I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?
SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.
TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.
L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.
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Ora, per finire,
un’altra sua poesia in… video
BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

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.CIAO DA TONY KOSPAN

Buonanotte con la bella minipoesia “Canto” di O.H. Hauge 1 comment










