Archivio per 20 ottobre 2015

Buonanotte con la bella minipoesia “Se tardi a trovarmi” di Walt Whitman   3 comments

 
 
 
 
 
 
SE TARDI A TROVARMI
Walt Whitman
 
 
Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non sono in nessun posto,
cerca in un altro,
perchè io sono seduto da qualche parte,
ad aspettare te…
 
 
 
 
Christian Lander

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Orso Tony
 
 
 

 
 
 
 
 

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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
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Lili Marleen – La vera storia della canzone-cult della II guerra mondiale   1 comment

 
 

E’ stata la canzone preferita dai soldati
di tutto il mondo durante la II guerra mondiale.

Ne è considerata in pratica… l’inno non ufficiale.

 
 
 
 
 Marlene Dietrich
 
 
 
 
LILI MARLEEN… STORIA DI UNA CANZONE UNIVERSALE
 
 
 
 
La canzone, scritta da un giovane soldato di Amburgo,
Hans Leip, con aspirazioni poetiche fu poi messa in musica
da un musicista pure molto vicino al nazismo, Norbert Schultze,
ebbe subito un gran successo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Un successo tale che però ben presto  
travalicò i confini della Germania
e fu adottata da tutti i ragazzi
che andavano a morire centinaia di migliaia,
pensando magari alla loro “Lili” lasciata chissà dove.

 
 
 
 
 
 
 
 

Infatti fu presto tradotta e interpretata, sia nella lingua originale
che in inglese, dalla grande esule tedesca Marlene Dietrich,
che la portò in tutto il mondo al seguito delle truppe Alleate.

 
 
 
 
 Marlene Dietrich
 
 
 
 
 
Strane storie hanno a volte, le canzoni.
Strane e imprevedibili.
 
Riascoltiamola dunque… prima in mp3

 
 
 
 
 
 
 
 

Quasi certamente è la più celebre canzone di sempre
che parla di guerra,
ma che è poi intrinsecamente anche contro la guerra.




 


Il tema del soldato che pensa al suo amore
 è di sicuro un tema universale.
 
Se ci va riascoltiamola in questo video…
cantata all’inizio in tedesco e poi in italiano.

 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan 

 

 

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Marlene Dietrich 
(Schöneberg 27.12.1901 – Parigi 6.5.1992)

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Buon martedì pomeriggio in poesia “La tua pupilla” di G. A. Becquer – arte.. R. L. Reid – canzone.. La nostra vita   1 comment

 
 
 
Robert Lewis Reid
 
 

 
 

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
“Le belle parole dei saggi e dei poeti di tutto il mondo
mi aiutano spesso a dire quello che non so esprimere”
Romano Battaglia
 

 
 
 
((La nostra vita – Ramazzotti)
Robert Lewis Reid
 
 
 
 
LA TUA PUPILLA
Gustavo Adolfo Bécquer
 
 
La tua pupilla è azzurra quando ridi
 la sua dolce chiarezza mi ricorda
 il fulgore tremulo del mattino
 che si riflette nel mare,
 
La tua pupilla è azzurra quando piangi
 le lacrime trasparenti la velano,
 come gocce di rugiada sopra una violetta.
 La tua pupilla è azzurra e se un'idea
 come un punto di luce in fondo brilla,
 mi sembra nel cielo della sera
 una perduta stella!

 
 
 
 

Robert Lewis Reid
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
a tutti da Orso Tony
 
 
 


LA TUA PAGINA DI… SOGNO?

CON OLTRE 700.000 FANS E'…

 
 
 
 
Robert Lewis Reid
 
 
 
 
 

Arthur Rimbaud – Mitico poeta maledetto – Biografia ed alcune sue poesie   2 comments








Tutti abbiamo sentito parlare dei poeti maledetti
ma spesso ne abbiamo solo una vaghissima conoscenza.

Stavolta parleremo del poeta dalla faccia da bambino,
vero e proprio grande innovatore in poesia
attraverso l'esaltazione senza alcun limite
di ogni genere di emozioni e sensazioni.

 
 
 

Charleville 20.10.1854 – Marsiglia 10.11.1891
 
 
 


BREVE BIOGRAFIA

 
 
Arthur Rimbaud… il più maledetto dei poeti maledetti…
nacque a Charleville nel 1854 in una buona famiglia borghese
ma restò presto senza padre (scappato) e con una madre severissima.
 
 
Ebbe la classica educazione e ben presto,
già a 10 anni iniziò a scriver poesie.

Ma a 16 si rivoltò contro le forme tradizionali
della buona società iniziando a vagabondare per la città
e vivendo esperienze di ogni tipo
comprese quelle della droga, dell'alcool e del carcere
ma anche leggendo di tutto.

 
 
 
 
 
 
 
 

L'incontro con Paul Verlaine, di cui divenne amico,
rapresentò per lui un momento decisivo di consapevolezza
delle sue capacità poetiche e letterarie.
 
 
Nel 1870 fu ospitato a Parigi da Verlaine a casa sua
dove viveva con la moglie.

 
 
 
 
 Verlaine e Rimbaud
 
 
 

Verlaine l'introdusse negli ambienti letterari parigini
(circolo di poeti parnassiani)
ed ecco come lo definì tal Léon Valade
«poeta terrificante e selvaggio più che timido».
 
 
In pratica il poeta dalla faccia di bambino
affascinava e addirittura sconvolgeva il circolo
per le capacità artistiche e per la sua incontenibile depravazione.

 
 
 
 
Henri Fantin Latour  – I poeti maledetti  – (Verlaine e Rimbaud a sinistra)
 
 
 

Proprio dal '70 e per 5 anni scrisse tutte le sue opere letteriarie
frequentando Verlaine, con cui fece dei viaggi a Londra e Bruxelles,
fino al 1873 quando l'amico poeta mise fine alla loro relazione
sparandogli un colpo di pistola e ferendolo.
 
 
Dopo di ciò abbandonò la poesia ed addirittura distrusse tutti i suoi scritti
iniziando una vita di avventure e peripezie… in giro per il mondo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Fece l'insegnante, lo scaricatore di porto, il mercenario,
il capomastro etc… ed infine il commerciante in Abissinia
 
 
Intanto Verlaine pubblicava le sue “Illuminazioni” nel 1886.
 
 
Tornato in Francia per curar un tumore al ginocchio
vi morì a soli 32 anni.

 
 
 
 
 
 
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LA SUA RIVOLUZIONARIA POETICA
 
 
Oscillando tra Victor Hugo ed i parnassiani ma soprattutto
volendo cambiare tutti i canoni preesistenti
perfino quelli degli innovatori prima di lui come Baudelaire
giunse ad una poesia detta della sensazione
ovvero delle emozioni totali senza filtri nè controlli.
 
 
Nei suoi versi si uniscono pensieri odori musiche colori…
in modo talmente libero da farlo considerare assolutamente unico
e l'iniziatore dell'audacia assoluta in poesia…
 
 
 

 .
.
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ALCUNE SUE POESIE
 
 
 
 
 
 
 

SOGNATO PER L’INVERNO
 
Andremo, d’inverno, in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce. Un nido di baci folli
posa nei cantucci molli.
Tu chiuderai gli occhi,
per non vedere dai vetri
smorfiare l’ombre delle sere,
la plebaglia di demoni e di lupi tetri,
mostruosità arcigne e nere.
 Poi la tua guancia graffiare si sentirà…
un piccolo bacio, un ragno matto,
ti correrà sul collo…
Intanto tu mi dirai:
“Cerca!”, chinando a me la testa
prenderemo tempo a scovare quella bestia
che viaggia così tanto…

 
 
 
 
 
 
 

PRIMA SERATA
 
Ella era ben poco vestita
E degli alberi grandi e indiscreti
Flettevano i rami sui vetri
Con malizia, vicino, vicino…
Seduta sul mio seggiolone,
Seminuda, giungeva le mani.
Al suolo fremevano lieti
i suoi piccolissimi piedi.
Io guardavo, colore di cera,
un piccolo raggio di luce
sfarfallare nel suo sorriso
e sul suo seno, mosca al rosaio.
Le baciai le caviglie sottili.
Ebbe un ridere dolce e brutale
Che si sciolse in un limpido trillo,
Un ridere grazioso di cristallo.
I suoi piedini sotto la camicia
Si salvarono: “Beh, vuoi finirla?”.
La prima audacia era stata permessa,
Ma ridendo fingeva di punirla!
Baciai, palpitanti al mio labbro,
I suoi timidissimi occhi;
Lei ritrasse la sua testolina
Esclamando: “Ma questo è ancor meglio!…
Signore, ho qualcosa da dirvi…”
Tutto il resto gettai sul suo seno
In un bacio, del quale ella rise
D’un riso che fu generoso…
Ella era ben poco vestita
E degli alberi grandi e indiscreti
Flettevano i rami sui vetri
Con malizia, vicino, vicino…

 
 
 
Berthe Morisot – Giovane donna
 
 
 
SENSAZIONE
 
Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
Io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna.




Ma Boheme – Jean-Paul Surin



LA MIA BOHEME (Fantasia)

Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate;
E anche il mio cappotto diventava ideale;
Andavo sotto il cielo, Musa! ed ero il tuo fedele;
Oh! quanti amori splendidi ho sognato!
I miei unici pantaloni avevano un largo squarcio.
Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo
Rime. La mia locanda era sull’Orsa Maggiore.
Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru
Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade
In quelle belle sere di settembre in cui sentivo gocce
Di rugiada sulla fronte, come un vino di vigore;
Oppure, rimando in mezzo a fantastiche ombre,
Come lire tiravo gli elastici
Delle mie scarpe ferite, un piede vicino al cuore!

 
 
 
 
F I N E



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Buonanotte con la bella minipoesia “Torna amore” di Alda Merini   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
TORNA AMORE
Alda Merini
 

Torna amore
vela delicata e libera
che occupi
il pensiero della mia terra
sto morendo
sulla grandiosità di un fiume
che è rosso di desiderio
e vorrebbe
travolgere il tuo amore
 
 
 
Rolf Harris
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 

 
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