Archivio per 19 giugno 2015

LA PIETRA DELLO SCANDALO – Storia e spiegazione dell’usanza dell’antica Roma divenuta un’espressione giunta ai nostri giorni   2 comments




Spesso usiamo o sentiamo l’espressione
PIETRA DELLO SCANDALO
 ma perché, da cosa nasce e cosa c’entra la pietra?








Nell’antica Roma, i debitori insolventi ed i falliti
dovevano subire una forte e pubblica umiliazione.

Questa pratica, con valore legale, era così chiamata:
labonorum cessio culo nudo super lapidem
(cessione delle proprietà con sedere nudo sopra la pietra).








Essa consisteva nel fatto che, davanti a tutti,
per 3 volte l’interessato doveva gridare “cedo bona”,
ossia “cedo le mie proprietà”,
mentre si sedeva con violenza, e con le vesti alzate,
sulla pietra, che a Roma era davanti al Campidoglio,
con su scolpito un leone
di fronte ad una folla che lo scherniva….








L’origine di questa espressione, ancor oggi molto in uso,
è quindi questa esposizione al pubblico ludibrio
in forma altamente sconveniente ed alquanto ridicola.

Ciò fatto i creditori però
non potevano più rivalersi sul debitore
se non sui beni ceduti.








Eppure l’esser costretti a questa forte pubblica umliazione
era in realtà un notevole miglioramento, voluto da Cesare,
rispetto alla situazione precedente che consentiva
ai creditori di uccidere o ridurre in schiavitù i debitori.

Questa usanza si diffuse in tutto in tutti i territori governati da Roma 
e durò molto a lungo… anche dopo la fine dell’Impero.

Da essa poi sembra anche che sia nata l’altra espressione,
anch’essa diffusissima e popolare, “che culo
in riferimento ad un grosso colpo di fortuna.



F I N E




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Felice W. E. in poesia.. Il giorno in cui di Tagore – arte.. V. Corcos – canzone.. Almeno tu nell’universo..   1 comment

 
 
 
 
 
Vittorio Matteo Corcos
 
 
 
 
 
Se cerco l'amore vero…
prima devo stancarmi degli amori mediocri
Paulo Coelho
 
 
 
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Vittorio Matteo Corcos – Il fantasma e il fiore (1902)

 

 

 

IL GIORNO IN CUI…
Rabindranath Tagore
 
Il giorno in cui fiorì il loto,
ahimè, la mia mente era persa
e io non me ne accorsi.
Il mio cestino rimase vuoto
e il fiore inosservato.
Ogni tanto però
una tristezza mi prendeva
mi svegliavo dal mio sogno
e sentivo nel vento del sud
la presenza dolce
di una strana fragranza.
Quella vaga dolcezza
come desiderio tormentava il mio cuore
sembrava l'alito ardente dell'estate
in cerca di soddisfazione.
Non sapevo allora
che era così vicina
che era già mia
che questa dolcezza perfetta
era fiorita
nel profondo del mio cuore.
 
 
 
 
Vittorio Matteo Corcos
 
 
            

 

 

 
a tutti… da
 
 
 
 
 
 

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Felice notte in minipoesia con la bella… Amo in te… di Hikmet   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
AMO IN TE
Nazim Hikmet
 
 
Amo in te
l’avventura della nave
che va verso il polo
 
amo in te
l’audacia dei giocatori
delle grandi scoperte
 
amo in te le cose lontane
 
amo in te l’impossibile
ma non la disperazione.

 
 
 
 
Marie Spartali Stillman
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

da Tony Kospan

 

 

 

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