Breve ricordo di Einstein con alcune sue riflessioni su Dio e L’Universo   3 comments




Oggi è l'anniversario della nascita dell'uomo
che è universalmente noto per aver mutato per sempre
il modello di interpretazione del mondo fisico.

E' del 1915 la sua teoria, nota come teoria della relatività generale,
che rivoluzionò per sempre la visione scientifica del tempo e dello spazio.






Inizialmente contestata per mancanza di sperimentazione
la teoria fu però confermata nel 1919
dalle misurazioni dell'astrofisico Arthur Eddington
effettuate durante un'eclissi solare,
che verificarono che la luce emanata da una stella
era deviata dalla gravità del Sole quando passava vicino a esso” (wikipedia).






Ma oltre ad essere stato uno dei più grandi scienziati di ogni tempo,
egli si interessò e disse la sua anche in materia di umanità, filosofia e politica,
rivelandosi anche uno dei più pensatori del XX secolo.

Non essendo quindi in grado di poter parlar
delle sue geniali ricerche, opere ed attività scientifiche
mi fa piacere ricordarlo con le sue altrettanto geniali
riflessioni sull'Universo e la Vita che possiamo
legger qui di seguito.
 
 
 
 
 
 
 
 
Devo dire che quando trovai queste riflessioni
del grandissimo scienziato del secolo scorso
le trovai molto interessanti e nel contempo mi sorpresero. 
Non sapevo infatti che Einstein, avesse anche espresso
questa sua ampia personale visione della religione e della scienza,
e questo al di là delle valutazioni e delle idee di ciascuno di noi.

 
 
 
 
 Albert Einstein (Ulma 14.3.1879 – Princeton 18.4.1955)
 
 
 
 
 
In verità ho poi scoperto che spesso il più grande scienziato
del 20° secolo è intervenuto sui vari misteri della vita
esponendo il suo pensiero…
 Ho trovato il brano nel web…
ma ignoro dove e quando sia stato pubblicato il testo originario…

 

 
 

 
 
 .
.
 
Dio e l’Universo


Albert Einstein

“Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo ‘universo’, una parte limitata nel tempo e nello spazio.

Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.

Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto per le poche persone che ci sono più vicine.

Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.

Analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza.

 La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo.

Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono.

La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca.

La mia religione consiste di un’umile ammirazione per l’illimitato spirito superiore che rivela se stesso nei leggeri dettagli che siamo capaci di percepire con la nostra mente gracile e debole.

Tanto più avanza l’ulteriore evoluzione del genere umano, tanto più certo mi sembra quel sentiero verso la genuina religiosità che non si adagia sulla paura della vita, sulla paura della morte e sulla fede cieca.

Ogni persona seriamente risoluta nella ricerca della scienza diventa convinta che nelle leggi dello Universo si manifesta uno spirito – uno spirito di gran lunga superiore a quello dell’uomo – e uno di fronte al quale noi, con i nostri modesti poteri, dobbiamo sentirci umili.

Il sentimento religioso degli scienziati prende la forma di un entusiastico stupore di fronte all’armonia della legge naturale, che rivela una intelligenza di tale superiorità che, comparati con essa, tutto il sistematico pensiero e l’azione del genere umano non ne sono che un riflesso completamente insignificante.

La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; esso è la sorgente di tutta la vera arte e la vera scienza. Tutto il nostro lodato progresso tecnologico – la nostra molta civiltà – è come la scure nella mano di un criminale patologico.

 Dovremmo stare attenti a non fare dell’intelletto il nostro Dio; esso ha, certamente, muscoli potenti, ma nessuna personalità.

Chiunque si accinga a eleggere se stesso come giudice del vero e della conoscenza è affondato dalla risata degli Dei.

Quando la soluzione è semplice, Dio sta rispondendo.

Dio non gioca a dadi con l’universo. Dio è sottile ma non è malizioso.

L’uomo che considera la propria vita e quella dei suoi simili senza senso non è soltanto sfortunato ma è quasi squalificato per vivere.

L’autentica religione è il vero vivente; vivente tutt’uno con l’anima, tutt’uno con la bontà e la rettitudine.

Due cose mi ispirano soggezione: i cieli stellati sopra e l’universo morale dentro.

Io non credo affatto in un Dio personale che giudica l’uomo per il suo operato.

Non posso immaginare un Dio che premi e punisca gli oggetti della sua creazione, i cui fini siano modellati sui nostri, un Dio, in breve, che non è che un riflesso della fragilità umana.”

 

 

  

 

CIAO DA TONY KOSPAN


 
 
 
 

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3 risposte a “Breve ricordo di Einstein con alcune sue riflessioni su Dio e L’Universo

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  1. STAI COMPIENDO OPERA MERITORIA E LODEVOLE…GRAN BELLA SELEZIONE DI CONTENUTI !!! NON VADO OLTRE SE NO CONTRIBUISCO AD UN’ IPERTROFIA EGOTICA…. 😉

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    • Hai ragione…
      Ti direi infatti “Cala trinchetto” come in un’antica pubblicità di Carosello…
      No Gianmarco faccio solo cose che amo… se poi piacciono a molti beh non mi dispiace…
      In effetti spero solo di riuscire ad offrire un po’ di cultura in un mondo sempre meno razionale e sempre più ignorante e facilone…
      A volte ci riesco a volte no…
      Ma non importa… si fa quel che si può.
      Ciao

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  2. Spiegare Il trascendente con queste parole, è quello che servirebbe alla Chiesa, vecchia nei metodi e nei modi. Un Dio posto in questi termini, non può che accendere la scintilla divina che abita già in noi, ma che il bieco materialismo la resa inerme, assopita…Giusy

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