Archivio per 6 febbraio 2015

Felice notte con la minipoesia… Bella… di Pablo Neruda   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
BELLA
Pablo Neruda
 
Bella,
come nella pietra fresca
della sorgente, l’acqua
apre un ampio lampo di schiuma,
così è il sorriso del tuo volto,
bella.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I dipinti sono di Pati Bannister e John Singer Sargent
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BY TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

POESIE?
SCRIVERLE LEGGERLE AMARLE?
 
 
 
 

Ugo Foscolo – Breve biografia ed alcune poesie del grande poeta e patriota   1 comment

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Il Foscolo è stato tra i principali letterati italiani

nel periodo a cavallo tra ‘700 e ‘800

e nel contempo tra i pochi poeti amati a scuola,

per la sua vena neoclassica e nel contempo romantica.


Mi piace ricordarlo con una breve biografia,

con alcune tra le sue poesie più note

e con un bel video dedicato alla sua opera più importante

I SEPOLCRI.






BREVE BIOGRAFIA



Nato da madre greca e padre veneziano a Zante,

isola ionica della Repubblica di Venezia,

si trasferì con la famiglia in Italia prima a Spoleto,

dove iniziò i suoi studi, e poi a Venezia dopo la morte del padre.

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Si riconobbe ben presto negli ideali di libertà e uguaglianza

della Rivoluzione Francese e pertanto visse la difficile,

ma gloriosa, vita dei patrioti risorgimentali per lo più tutti

letterati… artisti ed intellettuali.






Rifugiatosi a Milano, lì conobbe tra gli altri G. Parini e V.zo Monti

e scrisse articoli sul giornale “Il Monitore italiano”.


Combatté nel 1804 nelle armate di Napoleone.


Successivamente fu nominato professore a Pavia per poco tempo

e rifiutò poi, per coerenza, incarichi letterari perché proposti dagli Austriaci

e quindi fu costretto all’esilio vivendo prima in Svizzera e poi a Londra.


Il suo esilio però non fu felice perché rimase solo e povero…

ma nonostante tutto non tradì mai i suoi ideali.


Morì a Londra a soli 49 anni

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LE POESIE





Forse perché della fatal quïete


Tu sei l’immago a me sí cara vieni,


O sera! E quando ti corteggian liete


Le nubi estive e i zeffiri sereni,


E quando dal nevoso aere inquïete


Tenebre e lunghe all’universo meni


Sempre scendi invocata, e le secrete


Vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme


Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge


Questo reo tempo, e van con lui le torme


Delle cure onde meco egli si strugge;


E mentre io guardo la tua pace, dorme


Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
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Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo 

di gente in gente, me vedrai seduto 

su la tua pietra, o fratel mio, gemendo 

il fior de’ tuoi gentili anni caduto. 


La Madre or sol suo dì tardo traendo 

parla di me col tuo cenere muto, 

ma io deluse a voi le palme tendo 

e sol da lunge i miei tetti saluto. 


Sento gli avversi numi, e le secrete 

cure che al viver tuo furon tempesta, 

e prego anch’io nel tuo porto quïete. 


Questo di tanta speme oggi mi resta! 

Straniere genti, almen le ossa rendete 

allora al petto della madre mesta.






Né più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell’onde

del greco mar da cui vergine nacque


Venere, e fea quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

l’inclito verso di colui che l’acque


cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.


Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura.




 

 


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Oltre ad altre sue belle poesie debbo dire

che anche questo piccolo poema,

nonostante il tema, allora mi piaceva moltissimo.

 

L’opera trae origine dall’importante decreto napoleonico

che vietava la sepoltura nelle chiese per motivi igienici e sanitari

ma lui, con questa opera, andava molto oltre 

proponendo una soluzione davvero più naturale e sognante.

 

 

 

 

 

 

A mio parere, una delle spiegazioni del fatto che

a noi ragazzi il Foscolo piacesse tanto,

 è che appariva, ed ancor appare,

tra i meno pomposi… i meno paludati…


 

Ma ecco il video

 

 

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 







 
 
 

Quando finisce la notte? Un vero inno alla fratellanza universale in questo breve racconto   4 comments




 

 

                    

 

 

UN RACCONTINO… CHE MI SEMBRA GIUSTO



DEFINIRE DAVVERO SUBLIME…

 

 

Flower_Worlds_03_by_votsnef.jpg 03-10-07 Notte image by clamas58



 
 
 
 
 
QUANDO FINISCE LA NOTTE?


(Bruno Ferrero, Il Canto del Grillo)






Un vecchio rabbino domandò una volta ai suoi allievi

da che cosa si potesse riconoscere il momento preciso

in cui finiva la notte e cominciava il giorno.

 

“Forse da quando si può distinguere con facilità
un cane da una pecora?”.

 

“No”, disse il rabbino.

 

“Quando si distingue un albero di datteri da un albero di fichi?”.

 

“No”, ripeté il rabbino.

 

“Ma quand’è, allora?”, domandarono gli allievi.

 

Il rabbino rispose:

“E’ quando guardando il volto di una persona qualunque,
tu riconosci un fratello o una sorella.


Fino a quel punto è ancora notte nel tuo cuore”.

 

 
 
 

 

 

 

“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli,
a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli”
(Martin Luther King).
 
 
 
 
 
 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 



  




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Breve ricordo di Violeta Parra con testo e canzone della mitica “Gracias a la vida”   Leave a comment



E' stata una famosa cantautrice, poetessa e pittrice 

nonché vero grande mito cileno.






Ha avuto il grande merito artistico di riprendere

e di rinvigorire la migliore tradizione musicale cilena,

ma anche il grande merito umano e sociale

di difendere i diritti civili

e di impegnarsi per combattere le ingiustizie sociali.




Violeta del Carmen Parra Sandoval

(San Carlos 4.10.1917 – Santiago del Cile 5.2.1967)



 Eppure, nonostante fosse  amatissima per tutto questo,

 il 5 febbraio del 1967 decise di lasciare il mondo.






Rispettiamo la sua decisione e ricordiamola 

con questa sua indimenticabile, poetica ed emozionante canzone,

amata in tutto il mondo,

Gracias a la vida (Grazie alla vita)

considerata il suo testamento spirituale.







IL TESTO IN ITALIANO




GRAZIE ALLA VITA


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato due soli, che quando li apro

perfetto distinguo il nero dal bianco

e nell’alto cielo lo sfondo stellato

e in mezzo alla folla l’uomo che io amo


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato l’udito che in tutto il suo raggio

sente notte e giorno urla, tv e radio

silenzio, vetri rotti, risate e pianto

e la voce dolce del mio bene amato


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato il suono e il vocabolario

con lui le parole che penso e declamo

madre amica sorella e sole illuminando

e la via dell’anima di chi sto amando


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato i piedi che sto trascinando

con loro ho guardato cittadine e fango

laghi neve deserti monti e mare caldo

e casa tua il tuo vicolo la strada e il parco


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato il cuore che agita il suo passo

quando vedo il frutto del pensiero umano

quando vedo il bene, dal male lontano

quando vedo in fondo al tuo sguardo chiaro


Grazie alla vita che mi ha dato tanto

mi ha dato il sorriso e mi ha dato il pianto

così io distinguo bacio da cuore infranto

i 2 materiali che fanno il mio canto

ed il vostro canto che è lo stesso canto

e il canto di tutti che è il mio stesso canto







LA CANZONE




 




Grazie a te… Violeta.


Tony Kospan

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UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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Felice W. E. in poesia.. Pizzico di cielo di R. Perin – arte.. Vettriano – canzone.. Che vuole questa musica   Leave a comment

 
 
 
Jack Vettriano
 
 
 
 
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Purtroppo, tra gli uomini, sono molti
coloro che preferiscono stare con chiunque
piuttosto che con se stessi.
Seneca
 
 
 
 
 

Jack Vettriano

 

 

PIZZICO DI CIELO

~ Roberto Perin ~

 

 

Un pizzico di cielo

dei tuoi pensieri.

Un profumo di bacio,

calde ombre che ti cullano,

ricordi

di momenti ricamati

con il tuo nome,

decorati con il tuo sguardo,

cullati dal tuo cuore.

La mia mente

vuole sfamarsi.

Vuole sfamarsi

con il cibo degli dei.

Vuole l’amore, vuole te.

 

 

 

Jack Vettriano – Heartbreak hotel
 
 

 
 

 
DA ORSO TONY
 
 
 
 

 

 
 

Orso in piedi ci dona una breve saggia riflessione su Umanità e natura …   Leave a comment

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Questo pensiero di Orso in piedi penso che possa farci riflettere…

Forse è per il nostro allontanamento da madre Natura 
che il mondo ci appare come impazzito?







RIFLESSIONE DI ORSO IN PIEDI



Gli anziani Lakota erano saggi.

Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce.

Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce,
conduce in fretta alla mancanza di rispetto per gli uomini.

Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi,
era un elemento importante per la loro formazione.




Orso in Piedi – Lakota







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Felice notte con la bella minipoesia… Rampicanti… di Juan Ramon Jimenez   Leave a comment

 

 

 

 

 

RAMPICANTI

Juan Ramon  Jimenez

 

Sei come il fiore

del ramo più alto

del cielo.

Il tuo profumo viene

– che buono! –

da tanto lontano

come io reco,

col ramo più profondo

della terra, il mio bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

 

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