Archivio per 27 gennaio 2015

Felice notte con l’originalissima minipoesia… Il signore di fronte… di Vivian Lamarque   2 comments

 

 

Edward Hopper – Ristorante a New York

 

 

IL SIGNORE DI FRONTE

Vivian Lamarque

 

Era un signore seduto di fronte

a una signora seduta di fronte a lui.

Alla loro destra/sinistra c'era una finestra,

alla loro sinistra/destra c'era una porta.

Non c'erano specchi, eppure in quella stanza,

profondamente, ci si specchiava.

 

 

Giuseppe Smirne – Volto di donna

 

 

 

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by Tony Kospan

 

 

 

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POESIE?
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Breve ricordo di Mino Reitano… Piccolo re della canzone popolare italiana e… gran bella persona   Leave a comment

 

Un cantante amatissimo dalla gente semplice
e che possiamo definire “nazionalpopolare
sia per il suo modo genuino e modesto di porsi 
 che per i temi delle sue canzoni.



Mino Reitano.. il «ragazzo» di Calabria



San Pietro di Fiumara 7.12.1944 – Agrate Brianza 27.1.2009



Sfondò con «Avevo un cuore»

In Germania ebbe modo di conoscere

quelli che sarebbero diventati i mitici Beatles





 


MILANO — E’ stato il rappresentante più clamoroso del così detto bel canto all’italiana, quello «alla Claudio Villa».
Il suo spiegamento di voce era generoso come il suo carattere, che lo aveva portato a distribuire i guadagni ottenuti fra schiere di parenti.
Era nato a Fiumara, non lontano da Reggio Calabria, il 7 dicembre 1944.
Di famiglia povera, studiò per 8 anni al conservatorio di Reggio.
Trasferitosi giovanissimo in Germania, mosse i primi passi della carriera musicale assieme ai suoi fratelli (la band si chiamava proprio così: i Fratelli Reitano) dandosi al rock and roll.
Ad Amburgo ebbe luogo uno degli episodi più incredibili della sua vita: si esibì in un club assieme ai Quarrymen, che altri non erano che i Beatles ai loro esordi ed ebbe una buona amicizia coi Fab Four.









Nel 1966 partecipò al Festival di Castrocaro, per poi debuttare nel 1967 a Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti «Non prego per me».
Ma per avere il Reitano che commuove gli amanti della musica popolare italiana bisogna aspettare il 1968, quando esplodono due canzoni che diventano dei classici: «Avevo un cuore (che ti amava tanto)» e «Una chitarra cento illusioni».
Grazie al successo di questi brani acquistò un terreno ad Agrate Brianza dove costruì una sorta di ranch in cui portò fratelli, cognati e nipoti, allestendo anche una sala di registrazione.
Nel 1971 vinse “Un disco per l’estate” con «Era il tempo delle more».









Sono gli anni di ottimi piazzamenti e riconoscimenti (Cantagiro, Festivalbar, dischi d’oro, tournée).
Scrive brani per grandi interpreti della musica italiana come Mina o Ornella Vanoni.
Per otto anni è a Canzonissima, guadagnandosi sempre la finale e classificandosi tra i primi.
Le giovani generazioni e i critici, mentre avanza la canzone d’autore e il rock, lo considerano una sorta di reperto archeologico.
In parecchi hanno ironizzano sulla laurea honoris causa assegnatagli dalla Loyola University.
Ma lui è un buono, uno che porge l’altra guancia:
«Non ce l’ho con chi mi critica. Grazie a molti detrattori credo di essere migliorato. E quando appaio in tv l’ascolto non scende, anzi… ».









Nel 1988 si ripresenta a Sanremo con «Italia» che arriva al sesto posto.
La sua enfasi, ma anche la sua bontà sembrano in netto contrasto con un mondo della canzone sempre più aggressivo.
Nel 2007 scopre di avere una grave malattia, ma fino all’ultimo vuole apparire in tv.
Portando nel programma di Magalli la testimonianza della malattia che lo stava uccidendo e non disdegnando nemmeno di fare dell’autoironia nel programma di Chiambretti.
Mino Reitano è morto a 64 anni ad Agrate Brianza, dove viveva, dopo una lunga e dolorosa malattia.

Mario Luzzatto Fegiz


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Aggiungo 2 parole a quelle del noto esperto musicale.

Mino è stato uno di quegli artisti  che con le sue canzoni, la maggior parte di successo, e per il suo stile popolare, ci ha accompagnati nel corso della vita (ovviamente ciò vale per coloro che hanno qualche anno in più).

Di lui ho sempre apprezzato la serietà professionale, la grande passione, la correttezza e la gentilezza verso tutti.

Alcune sue canzoni hanno un importante posto nel patrimonio musicale italiano.


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Chiudo questo breve ricordo con questa sua nota canzone che sembra quasi parlarci del suo cuore.


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Testo di Mario Luzzatto Fegiz scritto in occasione della morte di Mino ed adattato ora per l’anniversario.



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Buon pomeriggio in poesia.. Ad un’ignota di G. Gozzano – arte.. J. W. Champney – canzone.. Corazon espinado   1 comment

 

 

 

James Wells Champney – The Coquette – 1885

 

 

 
 
 
 

 

 

Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio,
di quante non ne sogni la tua filosofia.
Shakespeare – Amleto
 

 

 

 

 

 
 
 

James Wells Champney – La statuetta cinese

 

     

 

AD UN'IGNOTA
Guido Gozzano

 

Tutto ignoro di te: nome, cognome,
l'occhio, il sorriso, la parola, il gesto;
e sapere non voglio, e non ho chiesto
il colore nemmen delle tue chiome.

…Ma so che vivi nel silenzio;
come care ti sono le mie rime:
questo ti fa sorella nel mio sogno mesto,
o amica senza volto e senza nome.

Fuori del sogno fatto di rimpianto
forse non mai, non mai c'incontreremo,
forse non ti vedrò, non mi vedrai.
 
Ma più di quella che ci siede accanto
cara è l'amica che non mai vedremo;
supremo è il bene che non giunge mai!
 
 
 
 

James Wells Champney – Il ventaglio
 
 
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a tutti da Orso Tony

 

 

 

 

 

 
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Luigi Tenco – Breve ricordo di un cantautore mito di noi giovani degli anni ’60   1 comment

Oggi è l’anniversario della sua scomparsa…

IL MONDO DI ORSOSOGNANTE


(Cassine, 21 marzo 1938 ? Sanremo, 27 gennaio 1967)

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Pubblicato 27 gennaio 2015 da tonykospan21 in Senza categoria

Felice notte con l’originale minipoesia… Per esser felice… di Vivian Lamarque   1 comment

 

 

 

 

 

 

PER ESSER FELICE

Vivian Lamarque

 


Per essere felice

senza disturbare

al suo numero leggermente sbagliato

devo telefonare.

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 Lucia Merli 


 

 

 

 

 


 

 

 

 

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Pubblicato 27 gennaio 2015 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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