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Un articolo interessante… un piccolo excursus
sul concetto di male… attraverso i secoli
che porto all’attenzione di chi… come me…
è interessato anche a questi temi…
e che propongo alla vostra lettura…
Sono passati ormai diversi anni
da quando lo lessi per la prima volta
ma ritengo che, quanto in esso viene evidenziato,
mantenga intatta la sua importanza e la sua suggestione.
IL SILENZIO DELLA FILOSOFIA

Mario Tessari – 11 Settembre
Il brano è una parte dell’intervento di Sergio Givone
ad UmbriaLibri sul Tema
“In fondo al male”
LA FILOSOFIA TACE SUL MALE
Diceva David Foster Wallace, lo scrittore americano da poco scomparso:
anche l’ aragosta “sa” il male, quanto meno lo sente.
Basta prestare orecchio al rumore sordo delle chele che sbattono contro i bordi della pentola in cui è stata gettata viva. E non si dica che il suo è un sentire elementare, rozzo.
Se l’ aragosta non ha le parole per dire la sofferenza che prova e il tormento che le viene inflitto, forse noi le abbiamo? Si pensi alla filosofia.
Di fronte al male è stata reticente, ha balbettato.
Vero è che tutte le tradizioni da cui proveniamo traboccano di riferimenti al più inquietante dei molti misteri che ci circondano.
Non c’ è male che sia stato risparmiato a Giobbe.
«Appena temo un male, questo mi colpisce».
Inutile chiedere perché, avverte Qohélet.
Tutto è inutile. Tutto è vano.
E questo forse è anche peggio del male.
«Sarebbe opportuno che noi ci radunassimo a piangere la casa nella quale qualcuno sia venuto alla luce, pensando ai molti mali della vita umana, ma a chi con la morte ha posto fine a gravi sofferenze, gli amici con lode e con gioia dovrebbero dare sepoltura», aveva scritto Euripide, rievocando l’antica sentenza del Sileno (…) per cui la cosa migliore sarebbe non nascere, e in subordine morire al più presto.
Ma siamo sicuri che in quei testi si stia parlando del male e non di qualche cos’altro?
Qualcosa che ha bensì a che fare col male, ma che nulla dice circa la sua natura?
Certamente le sciagure che senza tregua colpiscono gli uomini, con il loro corteo di sofferenze afflizioni pene e tormenti vari, per non parlare della morte e del nulla, sono dei mali.
Ma non lo sono necessariamente.
Tant’ è che hanno potuto presentarsi talvolta come forme di liberazione o di sollievo.
Il male sfugge alla presa. E si rifugia in una dimensione dov’è difficilissimo stanarlo.
E’ la dimensione in cui il male appare strettamente legato alla colpa.
Anzi, non appare se non come colpa.
Ossia come qualcosa di cui l’individuo deve rispondere.
Non importa a chi: se a Dio, alla propria coscienza, agli altri uomini.
Né importa se ciò di cui deve rispondere è un che di fatale, addirittura un destino.
C’è autentico male dove c’ è assunzione (o rifiuto) di responsabilità per una colpa.
Ma quale colpa?
A questo proposito i greci hanno parlato di amartia.
I cristiani invece di peccato.
Si coglie qui la differenza nel modo in cui gli antichi e i moderni hanno concepito il male.
Per gli antichi la colpa appartiene all’ordine delle cose.
E’ una specie di marchio, è il retaggio della nostra finitezza, come sostenne Anassimandro.
Siamo mortali; lo siamo poiché ci siamo separati dall’uno-tutto e siamo precipitati nel mondo della vita e del divenire.
Questa separazione è la nostra colpa.
Da espiare con la morte.
Come se ci dicessero: sei venuto al mondo, hai goduto della luce del sole, e allora paga.
Anche per il cristianesimo la colpa è tutt’uno con la nascita.
L’uomo nasce portatore di un peccato d’origine.
Però questo peccato non appartiene all’ ordine delle cose, come nel mondo classico, ma a quel principio spirituale che è l’anima.
Donde la questione come possa essere imputabile all’anima un peccato non commesso.
Il cristianesimo introduce allora l’idea della solidarietà nella colpa.
Ricevendo la vita, ciascuno è tenuto a farsi carico di tutto ciò che la vita comporta, non solo nel bene ma anche nel male.
Un pò come quando si riceve un’eredità.
Se la si accetta, i debiti connessi devono essere onorati.
C’ è dunque differenza, ma anche profonda affinità fra la nozione di colpa tragica e quella di peccato originale. (…)
Ma che cosa accade nel momento in cui, come oggi, la colpa perde credibilità filosofica?
Chiaro che se la colpa è sempre e soltanto della società, o non è che senso di colpa, di cui è bene disfarsi per igiene mentale, allora tanto vale rinunciare ad essa.
Salvo che, tolta la colpa, è tolto anche il male.
Non è certo un caso se la filosofia contemporanea, tranne pochissime eccezioni, sul male ha taciuto.
SERGIO GIVONE

Repubblica-07 11 2008-sez. Cultura
Impaginaz. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Oggi compie 79 anni…
Auguri Woody Allen…
Lo conosciamo certo come grande regista (ed attore) cinematografico americano (ma amato di più in Europa…);
Sappiamo dei soggetti di rara eleganza intellettuale… e dei suoi inizi in cui prevaleva una comicità surreale e cerebrale;
Sappiamo della sua lunga carriera cinematografica con tanti grandi successi ed alcuni flop;
Sappiamo dei Premi e degli Oscar vinti…

Brooklyn (New York) 1.12.1935
MA FORSE DI LUI… NON SAPPIAMO:
– che si è sposato 3 volte…
– che non rivede mai i suoi film
– che adora Venezia al punto di aver contribuito alla ricostruzione del Teatro della Fenice
– che si è sposato con la figlia adottiva Soon-Yi Previn
– che è naturalmente dotato di un umorismo sorprendente… come ad esempio ci rivela questa sua sorridente riflessione..
“Il mio primo film era così brutto che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.”
– che è un grande amante e conoscitore del jazz e che lo suona anche bene col clarinetto…
– che ha scritto alcune canzoni e musiche dei suoi film…
ALCUNI SUOI AFORISMI (O CITAZIONI) DIVERTENTI
Il sesso senza amore è vuoto. Ma tra tutti i vuoti è uno dei migliori.
Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.
Dio è morto, Marx è morto, e io mi sento poco bene.
L'ultima volta che sono entrato in una donna è quando ho visitato la statua della Libertà
Mio nonno era un uomo molto insignificante: al suo funerale il carro funebre seguiva le altre auto
Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.
Non sono un atleta. Ho cattivi riflessi. Una volta sono stato investito da un'automobile spinta da due tizi
Ogni volta, quando un mio film ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?
Quand'ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli.
Quando ero piccolo, mia madre mi diceva sempre: “Se uno sconosciuto ti avvicina, ti offre caramelle e ti invita a salire in macchina con lui, vacci!”.
E' meglio amare o essere amati? Nessuno dei due… se il vostro colesterolo è più di seicento.
Se solo Dio mi desse un segno chiaro! Come fare un grosso deposito a mio nome in una banca svizzera.

2 SCENE DIVERTENTI DA SUOI FILM
PRENDI I SOLDI E SCAPPA – LA RAPINA
WOODY ALLEN ALL'INFERNO
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Woody
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anche da Tony Kospan
che ti ringrazia soprattutto per le tante risate
che gli hai regalato fin da giovane
quando vedeva i tuoi film ai cineforum…
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Siamo a dicembre… parliamone un po’.
DICEMBRE E’… IL MESE…
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DELL’INVERNO, DEL NATALE, DEI RICORDI,
DELLA FAMIGLIA E SOPRATUTTO DEI BAMBINI
MA ANCHE… DELLE TREDICESIME, DEI REGALI
E DELLO SHOPPING PAZZO (PER CHI PUO’
),

(Bianco Natale)
Thomas Kinkade
FIOR DI NEVE
U. Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
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IL MESE DELLE FESTE LUNGHE,
MA ANCHE IL MESE DELLA MALINCONIA…
E DEI RICORDI STRUGGENTI
DEI NOSTRI CARI CON CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE
MA CHE ORA NON CI SONO PIU’.
IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
MA CHE E’ ANCOR PIU’ FREDDO
PER COLORO CHE NON HANNO NULLA…

Emilio Longoni – Riflessioni di un affamato
MA A LORO AUGURIAMO, CHE CON L’AIUTO DI TUTTI,
POSSANO VIVER ALMENO UNA SERENA FINE D’ANNO

(Inverno – Battiato)
Jean Beraud
IL MESE IN CUI, COL SOLSTIZIO D’INVERNO,
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO
MA IN CUI PERO’, PROPRIO DA QUEL MOMENTO,
INIZIANO AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
CADE LA NEVE
Ada Negri
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo tace.

(Inverno – Vivaldi)
Hendrick Avercamp – Paesaggio invernale con pattinatori – 1608
E’ INFINE
ANCHE L’ULTIMO MESE DEL CALENDARIO
E CI PORTA INSIEME:
1 – A VALUTARE COM’E’ ANDATA QUEST’ANNO
MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
2 – A CHIEDERCI ” IL PROSSIMO COME SARA’?”
SI’… DICEMBRE E’ UN MESE DAVVERO…
BELLISSIMO…
E PERTANTO MI AUGURO ANCHE QUEST’ANNO
CHE FACCIA LA MAGIA DI DONAR A NOI TUTTI
SERENITA’ E TUTTO QUEL CHE DESIDERIAMO…
TONY KOSPAN
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