Archivio per 8 novembre 2014

Buonanotte con la bella ed originale minipoesia… 2 poeti infreddoliti… di Vivian Lamarque   2 comments

 

 

 

 

2 POETI INFREDDOLITI
Vivian Lamarque
 
 
Siamo due poeti infreddoliti
raffreddati
restiamo così sotto le coperte
fino a domani
leggermente malati
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

da Tony Kospan

 

 

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LA TUA PAGINA DI SOGNO

 
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Pubblicato 8 novembre 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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Breve storia del paesaggio nella pittura a partire dal ‘600 – II PARTE   Leave a comment

 
 


Dopo aver accennato al paesaggio nella pittura del Seicento
e del Settecento ora passeremo ad osservare come esso si presenta
nella pittura romantica (e realista) e poi in quella impressionista 
per concludere con i capolavori di quello che possiamo definire
il  vero principe della pittura “en plein air“, Claude Monet.


 
 

Monet

 

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 L’EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO
 
 
 
II PARTE
 

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.
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Romanticismi e Realismi
 
 
 

La pittura romantica del paesaggio, con pittori come il famoso Turner, Constable e Friedrich così come pure quella realistica di autori di varie nazioni ed in particolare della Hudson River School, si pone come punto di passaggio dalle precedenti esperienze a quelle successive dell’impressionismo.
 
 
 
 
 
Joseph Mallord William Turner – Il castello di Arundel




 Joseph Mallord William Turner – Sole nascente nella foschia




 
John Constable – Il mulino di Flatford
 
 
 
 
 

 Caspar David Friedrich – Mare al chiaro di luna
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’Impressionismo ed il paesaggio

 
 
 
 
Gauguin – Paesaggio con 2 donne bretoni
 
 
 
 
La rivoluzione tecnica e stilistica impressionistica, enormemente osteggiata agli inizi, è caratterizzata dalla necessità di esprimersi da parte degli artisti senza compromessi e senza rigidità.
Dunque anche il paesaggio è da loro visto con molta semplicità e grande libertà espressiva.
Esemplari in tal senso le opere di Pissarro, Sisley, Van Gogh, Degas, Renoir, Gauguin e Cézanne.
 
 
 
 
 

Van Gogh – Campi di grano in un paesaggio collinare – 1889


 

 

Van Gogh – Orti a Montmartre

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Camille Pissarro – Route d’Ennery pres de Pontoise – 1874
 

.
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Alfred Sisley – Ponte di Villeneuve la Garenne 
 
 .
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Renoir – L'estaque – 1882
 
 .
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 .
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Monet e la natura nuova
 

.

 
Monet – Regata ad Argenteuil
 
 
 

Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta… ma diventa espressione dell’esperienza interiore.

 
 
 
 

Monet – Il sentiero nella foresta di Fontainebleau

 

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 Monet – La gazza
 

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  Monet – San Giorgio
 

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 Monet – La casa del pescatore a Varengeville



Monet – Passeggiata sulla scogliera
 

 
 
 
 
F I N E
 
 
 
 


N.B.  E’ chiaro che, essendo impossibile presentare tutti i dipinti dedicati al paesaggio nei secoli, quelli presenti nel post sono soltanto alcuni esempi che possiamo definire significativi… delle varie tendenze susseguitesi nel tempo. 
 

 
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Monet – Ninfee


Pessoa… con questa piccola ma profonda poesia ci fa (ri) scoprire il vero senso del viaggio   1 comment

 
 
 


 
 
 

Questa piccola ma significativa poesia
del grande poeta portoghese
ci rivela qualcosa che in fondo già sappiamo…

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
Il senso vero e profondo del viaggio…
 non consiste nel correre in giro per il mondo
alla ricerca affannosa di chissà che cosa…
ma nel guardarci intorno…
nello scoprire negli altri… anche in quelli accanto a noi…
dei mondi… sì dei nuovi mondi…,
eppur così simili,  per tanti versi al nostro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
VIAGGIARE
Fernando Pessoa
 
 
Viaggiare?
Per viaggiare basta esistere
passo di giorno in giorno
come di stazione in stazione
nel treno del mio destino
affacciato sulle finestre e sulle piazze
sui gesti e sui volti
sempre uguali e sempre diversi
come in fondo sono i paesaggi
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Semplice no?
 
Eppure in pochi pensiamo a questo…
e solo un grande e profondo osservatore dell'animo umano
come Fernando Pessoa poteva dircelo con versi così geniali.
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 
 

 
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Il 9 Novembre 1989 crollava il muro di Berlino – Il memorabile anniversario ed una breve storia del muro   1 comment

 

 

 

 

VENTICINQUESIMO ANNIVERSARIO

DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

 

 

Un'immagine dei festeggiamenti nel 20° anniversario

 

 


Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino

Quest'anno la tremenda crisi  economica che sconvolge l'Italia… sta facendo passare in secondo piano un avvenimento che ha segnato profondamente la storia della seconda parte del 20° secolo…

Ritengo giusto e doveroso non dimenticarlo… perché quel giorno segnò il definitivo tramonto della Guerra Fredda e dei blocchi contrapposti Occidente – Impero URSS.

Per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino ha tagliato in due non solo una città, ma un intero paese.

Fu il simbolo della divisione del mondo in 2  grandi sfere di influenza: una americana ed una sovietica ed insieme il simbolo più crudele della Guerra Fredda.

T. K.

 

 

 

 

 

 

PICCOLA STORIA DEL MURO DI BERLINO

 

 

 

 

1 – Le due Germanie


Come diretta conseguenza della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, la Germania, nel 1949, fu divisa. Sul piano economico la Germania occidentale visse negli anni 50 un fortissimo boom, erano gli anni del cosiddetto “Wirtschaftswunder” (miracolo economico). Aiutata all'inizio dai soldi americani, la Germania Federale riuscì in breve tempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica.

 

 

Attlee, Truman e Stalin alla conferenza di Ptotsdam (1945)

 

La parte orientale faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione nazionale dell'economia non favorì lo stesso sviluppo come nella parte occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivano al livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguarda lo standard di vita.

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In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile e per tutti gli anni '50 centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall'est all'ovest, per la maggior parte erano giovani con meno di 30 anni e spesso persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani, che all'ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero. Questo continuo dissanguamento stava diventando un pericolo serio per la Germania dell'est ed era un'ulteriore causa delle difficoltà economiche di questo stato.

 

 

L'erezione del muro
 
 
2 – La costruzione del muro

 

Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziavano a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta “striscia della morte”.

 

 

13 agosto 1961: viene eretto il muro di Berlino

 

 

Bloccato quasi completamente il dissanguamento economico dello stato, negli anni 60 e 70 la DDR visse anch'essa un boom economico. Tra gli stati dell'est diventò la nazione economicamente più forte e i tedeschi cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali.

 

 

 

 

3 – La caduta del muro

 

Quello che infine, per la grande sorpresa di tutti e nel giro di pochissimo tempo portò alla riunificazione furono due fattori: l'arrivo di Gorbaciov (vedi la foto a sinistra) come leader dell'Unione Sovietica e le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell'est e specialmente della DDR. Con la “Perestroika”, cioè la radicale trasformazione della politica e della economia e con la “Glasnost”, che doveva portare alla trasparenza politica, Gorbaciov cominciò a cambiare strada all'Unione Sovietica.

I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza.

Nel corso del 1989, i cambiamenti democratici, le piccole rivoluzioni nell'economia e nella politica in Polonia, in Ungheria e nell'Unione Sovietica riempivano ogni giorno i giornali in tutta l'Europa, solo nella DDR il tempo sembrava essersi fermato, ma molta gente adesso era impaziente e cominciò a protestare e manifestare apertamente.

 

 

Il muro

 

 

Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente! Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo decisivo arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera! La valanga di fuga stava diventando inarrestabile.

Anche l'ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla.

 

 

 

 

Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma molto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire.

Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione.

Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.

 

 

L'inarrestabile superamento del muro

 

 

 

TESTO STORIA DEL MURO DAL SITO – VIAGGIARE IN GERMANIA – IMPAGINAZ. T.K.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 


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Le cose vanno male? A volte il cambio di strategia è vincente… come ci dice questo bel raccontino   4 comments

 

 

 

 

 
LA STRATEGIA SERVE
SPLENDIDA STORIELLA
 

 

 

 

 

Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello ai suoi piedi ed un cartello recante la scritta: “Sono cieco, aiutatemi per favore”.

Un pubblicitario che passeggiava lì vicino si fermò e notò che aveva solo pochi centesimi nel suo cappello.

Si chinò e versò altre monete, poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un'altra frase.

Quello stesso pomeriggio il pubblicitario tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote.

Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo: chiese se non fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto.

Il pubblicitario rispose “Niente che non fosse vero, ho solo riscritto il tuo in maniera diversa”, sorrise e andò via.

Il non vedente non seppe mai che ora sul suo cartello c'era scritto:

“Oggi è primavera… ed io non la posso vedere”.


 

 

 

 

Cambia la tua strategia quando le cose non vanno bene
e vedrai che quasi certamente le cose andranno meglio.
 
 

Ciao da Tony Kospan


Raccontino dal web – Impaginaz. T.K.
 
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Buon sabato in poesia – Ciò che tu sei di P. Salinas – arte.. J. W. Waterhouse – canzone.. La mia vita   1 comment

 

 

John William Waterhouse

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
Amo parlare del nulla, padre,
è la sola cosa di cui so tutto.
Oscar Wilde
 

 

 

Gossip (Pettegolezzi) – John William Waterhouse

 

 

 

CIO' CHE TU SEI

Pedro Salinas

 

Ciò che tu sei

mi distrae da ciò che dici.

 

Lanci parole veloci

inghirlandate di risa,

e m'inviti ad andare

dove mi vorranno condurre.

Non ti do retta, non le seguo:

sto guardando

le labbra dove sono nate.

 

Guardi, improvvisa, lontano.

Fissi lo sguardo lì, su qualcosa,

non so che, e scatta subito

a carpirla la tua anima

affilata, di saetta.

io non guardo dove guardi:

sto vedendo te che guardi.

 

E quando tu desideri qualcosa

non penso a ciò che vuoi,

e non lo invidio: non importa.

Oggi lo vuoi, lo desideri;

domani lo scorderai

per un desiderio nuovo.

No. Ti attendo più oltre

dei limiti, dei termini.

 

In ciò che non deve mutare

rimango fermo ad amarti, nel puro

atto del tuo desiderio.

E non desidero più altro

che vedere te che ami.. 

 

 

Un racconto dal Decamerone (1916) – John William Waterhouse
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

   

...rosa......rosa......rosa......rosa......rosa......rosa...    

 

 

 

 

DA ORSO TONY

 

 

 

 

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Felice notte con la bella minipoesia… A turno… di Ghiannis Rytsos   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
A TURNO
Ghiannis Rytsos
 
 
A turno morsichiamo
la mela più rossa
non sbucciata.

Come sono bianchi i tuoi denti.
Com’è rosso il sogno…
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Pubblicato 8 novembre 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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