Archivio per 7 novembre 2014

La signora in piscina – Con questo brano Milan Kundera ci dà una bella poetica visione dello scorrere del tempo   10 comments

 

 

 

 

Questo brano,
che mi affascina molto per le intrinseche valenze poetiche,
ci porta ad una bella ed originale… riflessione
sulla nostra percezione dello scorrere del tempo…

 
 
 
 
 
 
 
 

NOI… E LA PERCEZIONE

DELLO SCORRERE DEL TEMPO

 
 
 
 
 
 
 
 
Però se ci pensiamo bene…
ci accorgiamo che in fondo la riflessione è…
 del tutto naturale…
 
 
Ma leggiamolo…
 
 
 
 
 
 
 
 
(volendo possiamo farlo ascoltando questa bella musica new age di Enya)

 
 
 
LA SIGNORA IN PISCINA
DA L’IMMORTALITA’ DI MILAN KUNDERA
 
 
 
“…. La signora avra’ avuto sessanta, sessantacinque anni, era sola, immersa nell’acqua fino alla vita, lo sguardo rivolto in su verso il giovane maestro di nuoto in tuta che le stava insegnando a nuotare.
Finita la lezione la donna si allontanava in costume da bagno facendo il giro della piscina.
Superò il maestro e quando si trovò a quattro cinque passi di distanza, girò la testa verso di lui, sorrise e lo salutò con la mano.
E in quel momento mi si strinse il cuore!
Quel sorriso e quel gesto appartenevano a una donna di vent’anni!
La sua mano si era sollevata con una leggerezza incantevole.
Era come se avesse lanciato in aria una palla colorata per giocare col suo amante.
Quel sorriso e quel gesto avevano fascino ed eleganza, mentre il volto e il corpo di fascino non ne avevano più.
Era il fascino di un gesto annegato nel non fascino del corpo.
Ma la donna, anche se doveva sapere di non essere più bella, in quel momento l’aveva dimenticato.
Con una certa parte del nostro essere viviamo tutti fuori del tempo.
Forse è solo in momenti eccezionali che ci rendiamo conto dei nostri anni, mentre per la maggior parte del tempo siamo dei senza-età.
In ogni caso nell’attimo in cui si girò, sorrise e salutò con la mano il giovane maestro di nuoto, lei ignorava la propria età.
In quel gesto una qualche essenza del suo fascino, indipendente dal tempo, si rivelò per un istante e mi abbagliò.
Ero stranamente commosso…”
 
 
 
 
 

 
 
 
Cosa ne pensate?
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

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Ti manderò un bacio con il vento – La mitica poesia di Neruda in questo video… capolavoro   4 comments

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Ho scoperto questo video per caso…

E’ stata però davvero una bella scoperta
in quanto è una piccola opera d’arte e degna cornice
di una delle più belle e più note poesie
del mitico poeta dell’amore
Pablo Neruda





Risultati immagini per ti MANDERO’ UN BACIO CON IL VENTO



TI MANDERO’ UN BACIO CON IL VENTO


Prima di passare al video
penso che sia opportuno leggerla e… “gustarla”.






TI MANDERO’ UN BACIO CON IL VENTO
Pablo Neruda


Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
 che la primavera fa con i ciliegi.



Risultati immagini per ti MANDERO’ UN BACIO CON IL VENTO





Ma torniamo al video… che è davvero molto bello
e che vi consiglio di tutto cuore…



Risultati immagini per bacio nel vento



Per chi preferisce il link diretto
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http://www.youtube.com/watch?v=N7vrZvBe5Bg
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Tony Kospan




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Le 4 streghe – Breve.. sorprendente e saggio racconto Navajo   7 comments

 
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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci racconta come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc.
sia necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…

E' certo un profondo concetto comune a molte civiltà
ma è interessante il modo in cui gli Indiani
facevano sì che il popolo lo capisse e lo facesse proprio.

Questo ci conferma la grande saggezza
degli Indiani d’America…

 
T.K.

 

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE

Racconto Navajo

 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.


Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.


La terza era
Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la
Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 

 

 

 

tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” Ed. Mondadori
LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo

 

 

 

 

– Impaginazione T. K. –


CIAO DA TONY KOSPAN




Foto:


 

 

Buon W. E. in poesia.. Vuoi chiamarmi gioia di S. Aleramo – arte.. Monet – canzone.. Se piangi se ridi   Leave a comment

 
 
 

Bianca Monet che dipinge – Monet
 
 
 
 
 
 

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Ci sono solo quattro domande
che contano nella vita, Don Octavio.

Cosa è sacro?
Di cosa è fatto lo spirito?
Per cosa vale la pena vivere?
E per cosa vale la pena morire?

La risposta a ognuna è sempre la stessa:
solo l'amore.

Dal film – Don Juan De Marco maestro d'amore

 

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Donna che legge – Monet
 
 
 
VUOI CHIAMARMI GIOIA
Sibilla Aleramo
 
Vuoi chiamarmi Gioia
poi che non sai il mio nome.
E io ti rispondo come ti rispose quel fanciullo
a cui lodasti i lucenti occhi
laggiù nel paese caldo e colorato,
ti rispondo che sei tu ad avere nel forte cuore
la virtù della gioia,
tu ad investire il cuore mio.
Tanto sei forte o signore
che di me cogli solo ciò che t’incanta
e mi ravvivi il sorriso,
e fai che a me stessa più non importi il mio nome
il mio nome che non è Gioia,
fai che ogni oscura imminenza della mia sorte
io alteramente allontani.
– per un attimo?-
e a fine del tuo il mio sorriso ravvivi.
Ravvivi il mio canto,
ed è come se laggiù chiusa nella tua mano
tu mi portassi, nel paese caldo e colorato,
in un avvampante aurora,
là dove ogni cosa si chiama Gioia.
 
 
 
 
Il prato – Monet
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 

 

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Buonanotte con la bella minipoesia… Incontriamoci… di David Pierini   1 comment

 
 
 

 

 
 
 
INCONTRIAMOCI
David Pierini
 
 
Ma non per costruire qualcosa
per consumare l'attesa
per pattuire un'intesa.
 
Incontriamoci
solo un attimo.
 

Per risplendere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Nota

 

 
BY TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

 
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Pubblicato 7 novembre 2014 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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