– Vorrei “Alla ricerca del tempo perduto” di Alain Prost
(Pseudonimo di Marcel Proust quando saliva su una formula uno?)
– Tenete le Pistole di Cicerone?
(O forse le Epistole?)
– Vorrei un libro di cui non mi ricordo l’autore.
S’intitola: “Tutte le poesie”.
– Vorrei un libro che…aspetti un momento, eh, che me lo sono scritto…
(si fruga freneticamente nelle tasche per qualche minuto, poi estrae un bigliettino spiegazzato, l’apre e legge) Ah, ecco, sì, dunque, la Bibbia!
– Mi scusi, ma di questi libri da 1 euro
non hanno ancora fatto le edizioni economiche?
– Mi serve un metro e mezzo di libri, non importa di che tipo,
l’importante è che abbiano tutti lo stesso colore.
– Vorrei un libro di cui non ricordo l’autore, e nemmeno la casa editrice.
Il titolo? Adesso come adesso non mi viene.
– Vorrei un libro di cui non mi ricordo nè il titolo nè l’autore.
Non so neanche di cosa parla, ma so che è piccolo e rosa.
– Vorrei un libro di fotografie del periodo medievale.
– Vorrei il risotto di Doria Gay
(Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde)
– Vorrei ‘I trenta che sconvolsero la figa’
(Trent’anni che sconvolsero la fisica, George Gamow)
– Vorrei ‘Le palle di Malaparte’
(La pelle, di Curzio Malaparte)
– Vorrei ‘Il giardino dei finti pompini’
(Il giardino dei Finzi Contini, Giorgio Bassani)
– Vorrei ‘Il fu Matia Bazar’
(Il fu Mattia Pascal, Pirandello)
– Vorrei ‘Edipo a Cologno’
(Edipo a Colono, Sofocle)
– Vorrei ‘E dico re’
(Edipo re, Sofocle)
– Vorrei ‘Sequestro un uomo’
(Se questo è un uomo, Primo Levi)
– Vorrei ‘Mandovado’
(Marcovaldo, Calvino)
– Vorrei ‘Braccobaldo’
(Marcovaldo, Calvino)
– “Sto cercando un libro”
– “Avete una lista di tutti i libri scritti in lingua inglese?”
– “Avete una lista di tutti i libri che non ho letto?”
“Puo’ dirmi come mai tante guerre civili famose sono state combattute all’interno dei Parchi Nazionali?”
– “Ho bisogno di una foto a colori di George Washington.” (altre richieste: Cristoforo Colombo, Re Artu’, Mose’, Socrate etc.)
– “Sto cercando un elenco di leggi da infrangere per poter tornare in prigione per un paio di mesi.”
– “La scorsa settimana ho visto un libro che mi interessava ma mi sono dimenticato di appuntarmi l’autore e il titolo. E’ voluminoso, verde e stava sullo scaffale in alto. Me lo può cercare?”
– Cliente: “Sto cercando un mappamondo“. Libraio: “C’e’ un modello da scrivania laggiu’”. Cliente: “Uhm no, non e’ abbastanza grande. Non ne avete uno a grandezza naturale?”. Libraio (pausa): “Uhm si’, ma al momento lo stiamo…. utilizzando”.
Dulcis in fundo, uno che chiedeva il cofanetto di “Goldoni” è stato malamente spedito dall’assistente del libraio alla farmacia all’angolo.
Gratitudine sia alla Madre Terra, che naviga attraverso notte e giorno e al suo terreno: ricco, dolce, e raro
che nella nostra mente sia così.
Gratitudine alle Piante, la foglia che guarda nel sole e trasforma la luce e i peli esili delle radici; salde e ferme al vento e all’acqua; la loro danza è dentro la spirale, nella grana che scorre
che nella nostra mente sia così.
Gratitudine all’Aria, portatrice del volo del Rondone e del tacito Gufo all’aurora. Respiro della nostra canzone brezza di spirito chiaro
che nella nostra mente sia così.
Gratitudine agli Esseri selvatici, nostri fratelli, maestri che ci insegnano i segreti, le libertà, le vie; che fanno parte a noi del loro latte; in sé compiuti, coraggiosi e vigili
che nella nostra mente sia così.
Gratitudine all’Acqua, nuvole, laghi, fiumi e ghiacciai; trattenuta o fluente; che in tutti i nostri corpi fa trascorrere mari che sanno di sale
che nella nostra mente sia così.
Gratitudine al Sole, che acceca, che palpita luce attraverso i tronchi degli alberi, attraverso foschie, scaldando le caverne dove dormono orsi e serpenti – colui che ci sveglia –
che nella nostra mente sia così.
Gratitudine sia all’Immenso Cielo che contiene miliardi di stelle – e va ancora al di là – di là da qualsiasi potere e pensiero eppure è dentro di noi – nostro Avo lo Spazio La Mente è sua Moglie.
Oggi 2 novembre rivolgiamo innanzitutto un affettuoso pensiero ai nostri cari che ci hanno lasciato ed a tutti i defunti affinché il loro ricordo ed i loro esempi positivi possano aiutarci ed illuminarci nel nostro cammino in questa difficilissima epoca…
Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia. Shakespeare – Amleto
((La pace sia con te – Renato Zero)
Leon Francois Comerre – Gloria del mattino
IL VALORE DELLA VITA Omar Falworth
Il valore della tua vita non sta in ciò che sai, ma in ciò che riesci ad amare di ciò che sai; puoi conoscere tante cose, ma se non riesci ad amarle, il tuo sapere non vale nulla, e la tua vita non vale nulla. Il valore della tua vita non sta in ciò che hai, ma in ciò che sei; perché in realtà nessuno ha niente. L’unica cosa che si può avere è…se stessi, se hai te stesso hai tutto il mondo, e la tua vita vale più del mondo. Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi, ma in ciò che fai; puoi pensare tutto il bene del mondo, ma se non ti adoperi per farne almeno un po’, è come se pensassi il male, e la tua vita non vale nulla. Il valore della tua vita si misurerà quando starai per perderla. Se lascerai il mondo un pochino migliore di come lo hai trovato… allora sarà grande.
fermarci un attimo in questa nostra vita affannosa…
per risvegliare in noi
ricordi… affetti, insegnamenti, esempi…
che ci vengono da loro…
Per quanto riguarda i nostri cari avi…
in fondo noi siamo la prosecuzione
senza soluzione di continuità
del loro passaggio su questa Terra…
ed i loro eventuali errori nulla sono in confronto
alla vita che ci hanno dato.
Ma conosciamo l'origine del 2 novembre?
STORIA DELLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
L’idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino, che celebrava infatti tutti i morti il sabato prima della domenica di Sessagesima ossia la domenica che attualmente nel rito romano coincide con quella delle Palme, all’incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio.
Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate bedenettino sant’Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”; successivamente il rito venne estesa a tutta la Chiesa Cattolica.
Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell’Ordo Romanus del XIV secolo.
Nel Rituale Romano, parte III, capitolo 54, Benedizione delle Tombe nella Commemorazione dei Fedeli Defunti si legge che nel 1563 « In molti modi le comunità parrocchiali esprimono questo senso della speranza cristiana. Per la commemorazione di tutti i fedeli defunti è consuetudine andare in processione al Cimitero e in tale occasione benedire le tombe. In questa o simili circostanze è opportuno promuovere una celebrazione con un apposito rito di benedizione. »
Oggi si celebra come Commemorazione di tutti i fedeli defunti .
In quasi tutte le regioni possiamo trovare pratiche e abitudini legate a questa ricorrenza.
Una delle più diffuse era l’approntare un banchetto, o anche un solo un piatto con delle vivande, dedicato ai morti