Archivio per 11 ottobre 2014
L’AMORE
William Shakespeare
Non mangia che colombe l’amore,
e ciò genera sangue caldo,
e il sangue caldo genera caldi pensieri
e i caldi pensieri generano calde azioni,
e le calde azioni sono l’amore.

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Forse ai giovani d'oggi il suo nome dice poco o nulla
ma Cesare Andrea Bixio è stato un vero mito della musica leggera
in quanto autore di notissime ed ormai classiche
canzoni napoletane ed italiane,
nonché di colonne sonore in tutti i campi dello spettacolo
nella prima metà del secolo scorso.
(Napoli 11.10.1896 – Roma 5.10.1978)
Figlio di padre genovese e madre napoletana
a partire dagli anni '20 iniziò la sua collaborazione con
il quasi omonimo Bixio Cherubini con cui creò capolavori come
Violino tzigano, Il tango delle capinere, Mamma, Vola colomba,
Parlami d'amore Mariù, Portami tante rose, Vivere. etc.
La sua attività musicale proseguì per tutta la vita…
sia interagendo con i massimi artisti dell'epoca
che adeguandosi con grande successo ai nuovi “media”
dell'epoca… come il cinema e la televisione.
E' stato anche un geniale industriale
e fondatore di diverse case editrici di musica.
Mi fa dunque piacere ricordarlo con questo mio post
dedicato ad uno dei suoi massimi successi…
La rivisitazione delle grandi canzoni che hanno segnato
tempi lontani ormai.. ma non lontanissimi…
ci porta stavolta a conoscer meglio la suggestiva,
ed ancor amata da molti…,
VIOLINO TZIGANO

VIOLINO TZIGANO
ATMOSFERE E NOTE D'UN TEMPO
a cura di Tony Kospan

LA STORIA DELLA CANZONE
La canzone (un tango) è del 1934 ed è opera dell'allora già noto duo
Cherubini (paroliere) e Bixio (compositore).
Fu scritta e musicata per il film sonoro Melodramma
(il cinema sonoro era nato pochi anni prima)
con protagonista Elisa Merlini che la cantò per prima.
Subito dopo però fu cavallo di battaglia
anche di Milly, Carlo Buti, Ada Neri
e del tenore Fernando Orlandis.
Il successo fu clamoroso anche all'estero
e nemmeno il tempo ne scalfì il fascino
tanto che nel 1962 era di nuovo ai primi posti
della classifica dei dischi più venduti…
grazie a Connie Francis…
che la fece apprezzare anche negli USA.
Connie Francis
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La canzone emana vibrazioni profonde…
e ci riporta ad emozioni nuove ed antiche…
.
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ATMOSFERA DEL 1934
Il 1934 è l’anno in cui l’Italia vinse i suoi primi mondiali di calcio…
Diamo ora un'occhiata ad altre immagini di quell'epoca.
IL TESTO DELLA CANZONE
Oh tzigano dall’aria triste e appassionata,
che fai piangere il tuo violino fra le dita,
suona ancora, come una dolce serenata,
mentre, pallida, nel silenzio ascolterò
questo tango che, in una notte profumata,
il mio cuore ad un altro cuore incatenò.
Suona solo per me,
oh violino tzigano.
Forse pensi anche tu
a un amore laggiù
sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
fa tremar la tua mano,
questo tango d’amor
fa tremare il mio cuor,
oh violino tzigano.
Tu che sogni la dolce terra d’Ungheria,
suona ancora con tutta l’anima tzigana.
Voglio piangere, come te, di nostalgia
nel ricordo di chi il mio cuore abbandonò.
Come il canto che tu diffondi per la via
con il vento, la mia passione dileguò.
Questo tango è d’amor,
ma il mio amore è lontano.
Suona, suona per me
pur se piango con te,
oh violino tzigano.
ORA LA CANZONE IN 2 VERSIONI
Ascoltiamola ora nel video qui giù
cantata da uno dei suoi primi famosi interpreti…
Carlo Buti… (1934)
e poi qui cantata
in una versione un pò più moderna
da Connie Francis… (1962)

CIAO DA TONY KOSPAN

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DI POESIA E CULTURA
I N S I E M E
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Nell'anniversario della morte della grandissima cantautrice francese
mi fa piacere ricordarla ed omaggiarla attraverso questo post
dedicato a lei ed alla sua più leggendaria canzone…
EDITH PIAF E “LA VIE EN ROSE”
UNA CANTANTE ED UNA CANZONE NEL MITO
LA VIE EN ROSE…
è una delle canzoni più belle e più note di tutti i tempi…
nonché la canzone simbolo dell’amore romantico…
La “vita in rosa” per noi italiani
ha lo stesso significato che ha per i francesi
soprattutto nell’espressione “Vedere la vita in rosa”.

(Parigi 19.12.1915 – Grasse 11.10.1963)
EDITH PIAF E LA VIE EN ROSE
La Piaf stessa scrisse il testo con il titolo però
Les choses en rose (Le cose in rosa),
e chiese al maestro Robert Chauvigny di musicarlo.
Però egli si rifiutò essendo il brano secondo lui
senza alcun valore.
Lei si rivolse allora al pianista Louiguy (Louis Gugliemi)
che la musicò, cambiandole anche il titolo in
La vie en rose.
La canzone divenne un successo mondiale… e dirò di più…
un successo che non è mai tramontato…
Dove poteva nascere una canzone così se non a Parigi?
Siamo nel 1945…
l’anno in cui termina la seconda guerra mondiale…
Ricordiamo per un attimo quei giorni…
Torniamo quindi alla nostra canzone ed ecco
il poetico testo… in italiano…
IL TESTO
Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco il ritratto senza ritocchi
Dell’uomo al quale appartengo
Quando mi prende fra le braccia
Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d’amore
Parole di tutti i giorni,
E sento che qualcosa
E’ entrato nel mio cuore,
Una parte di felicità
Di cui conosco la causa
E’ lui per
Me, io per lui nella vita
Me l’ha detto, l’ha giurato sulla sua vita,
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora sento in me, il cuore che batte…
Notti d’amore senza fine
Una gran felicità che si fa largo
I fastidi, i dolori si cancellano
Felice, felice da morire
Ma ora è giunto il momento di ascoltarla…
con le orecchie e con il cuore
… dato che è una musica che emoziona…
ed affascina ancor oggi
come affascinò i contemporanei…
avendo superato i confini del tempo…

CIAO DA TONY KOSPAN
Vivere il web… come in un club…
un salotto tra amici e lontano dalla folla?
Parlare in amicizia di noi… e d’arte,
poesia, musica, riflessioni, buonumore, test etc?
Sì…nel gruppo di Amici di penna
di “GABITO GRUPOS”
UN MODO DIVERSO DI VIVERE IL WEB
PROBLEMI AD ISCRIVERTI?
T.K.
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Quasi tutti ricordano questo mitico poeta francese del '900
come uno dei grandi cantori dell'amore
(ricordo solo una sua poesia per tutte…
la notissima “Questo amore“)
ma in realtà la sua attività artistica e poetica
si svolse anche con altre tematiche e varie modalità.
BREVE BIOGRAFIA
Nasce in Bretagna in una famiglia piccolo-borghese e poi va a studiare a Parigi…
Fin da piccolo è attratto dalla lettura e dal mondo dello spettacolo.
A 15 anni già lavora ai grandi magazzini Le Bon Marché.
Dopo alcuni anni di frequentazione degli ambienti surrealisti inizia le sue prime pubblicazioni nel 1930…
Poco dopo inizia a lavorare in una compagnia teatrale e poi ad interessarsi di cinema scrivendo sceneggiature per dei film che raggiungeranno vere vette poetiche
Ma si si diletta a scrivere testi per canzoni che saranno cantate da artisti come Juliette Greco, Yves Montand etc. e che diverranno molto popolari.
La sua è un'attività quindi intensa e variegata.

Il vero grande successo però giunge nel '46 con la pubblicazione del suo primo libro “Paroles“.
La Francia ha trovato un nuovo grande poeta e se ne innamora.
Seguiranno diversi altri libri anche dopo il terribile incidente del '47 per il quale finì in coma e si riprese solo dopo una lunga convalescenza.

Nello stesso anno sposa Janine Tricotet da cui aveva avuto la figlia Michèle.
Ormai è un poeta affermato e la sua attività artistica prosegue fino al 1977 quando muore per un cancro ai polmoni…
Le sue poesie e le sue canzoni sono oggi più vive che mai.
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TEMATICA E STILE DELLE SUE POESIE
Prevert, come accennavo su, non canta solo l'amore, ma anche la vita e gli umori della gente normale, quella che incontrava per strada, nei bar… etc. con i suoi dolori, le sue difficoltà, le sue speranze a volte con umorismo ed a volte polemizzando con il potere.
Ma quando parla di giustizia e di fraternità universale diventa dolce e sogna per tutti il diritto alla felicità.
I suoi versi non nascondono la notevole influenza del surrealismo.
Ama molto giocare con le parole e nascondervi simboli ma sempre con intelligenza ed ironia e sempre cercando un ritmo semplice e percepibile da tutti.
…
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COME RICORDARLO?
Lo farò con 2 sue poesie d'amore
(non però con le sue solite notissime tipo la mitica “Questo amore” )
e 2 di carattere sociale…
ed infine con un'altra divenuta anche una magica canzone…
.
(Neuilly-sur-Seine 4.2.1900 – Omonville-la-Petite 11.4.1977)
Per sentir e goder la bellezza di queste poesie
consiglio di leggerle e rileggerle.
Vi sembrerà di cogliere i profumi del mare,
del giardino e dell'amore… dell'amore vero
e dunque della vera meraviglia della vita.
SABBIE MOBILI
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S'è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s'è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.

Norman Rockwell – Bacio
IL GIARDINO
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m'hai baciato
Di quando t'ho baciata
Un mattino nella luce dell' inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro.
In queste altre 2 poesie invece ci parla
dell'incomunicabilità di coppia e dell'emarginazione…
con parole semplici
che dipingono però in modo forte e colorito
tante, ahimé, note ed ancor oggi comuni realtà.
PRIMA COLAZIONE
Lui ha messo
il caffè nella tazza
Lui ha messo
il latte nel caffè
Lui ha messo
lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S'è acceso
una sigaretta
Ha fatto
dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo
sulla testa il cappello
S'è messo
l'impermeabile
perché pioveva
e se n'è andato
sotto la pioggia
senza parlare
senza guardarmi,
e io mi son presa
la testa fra le mani
e ho pianto.
LA DISPERAZIONE E' SEDUTA SULLA PANCHINA
In un giardinetto su una panchina
C'è un uomo che vi chiama quando passate
Ha un binocolo un grigio vestito liso
Fuma un sigaretto ed è seduto
E vi chiama quando voi passate
O semplicemente egli vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Conviene andare avanti
Fingere di non vederlo
Fingere di non sentirlo
Bisogna camminare affrettare il passo
Se voi lo guardate
Se voi l'ascoltate
Egli vi fa un cenno e niente e nessuno
Può impedirvi di andare a sedervi accanto a lui
Allora egli vi guarda e sorride
E soffrirete atrocemente
E l'uomo non la smette di sorridere
E voi sorriderete come lui
Esattamente
Più sorriderete e più soffrirete
Atrocemente
Più voi sorriderete e più soffrirete
Irrimediabilmente
E voi restate là
Seduto congelato
Sulla panchina sorridente
E fanciulli giocano vicino a voi
Passano i passanti
Tranquillamente
S'involano gli uccelli
Un albero lasciando
Per un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E voi sapete voi sapete
Che mai più voi giocherete
Come quei fanciulli
Sapete che mai più voi passerete
Tranquillamente
Come quei passanti
Che mai più voi volerete
Un albero lasciando per un altro.

Prevert a Parigi
Infine una sua famosa poesia, divenuta grande canzone,
LES FEUILLES MORTES, ma prima leggiamola in italiano.
LE FOGLIE MORTE
Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell'oblio.
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti.
Ma il mio amore silenzioso e fedele
sorride ancora e ringrazia la vita.
Ti amavo tanto, eri così bella.
Come potrei dimenticarti.
La vita era più bella
e il sole più bruciante.
Eri la mia più dolce amica …
Ma non ho ormai che rimpianti.
E la canzone che cantavi
sempre, sempre la sentirò.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi

(Andrea Bocelli)
CIAO DA TONY KOSPAN
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Pierre-Auguste Renoir
A volte l’uomo inciampa nella verità,
ma nella maggior parte dei casi,
si rialza e continua per la sua strada
(W. Churchill)
Pierre-Auguste Renoir – Venezia
PRESENZA
~J. W. Goethe~
Tutto è annuncio di te!
Appare il sole radioso, e tu dietro a lui, spero.
Esci fuori in giardino e sei rosa fra le rose,
e sei giglio fra i gigli.
Quando nel ballo ti muovi si muovono le stelle,
insieme e intorno a te.
Notte! E così sarebbe notte!
Tu superi lo splendore soave e seducente della luna.
Seducente e soave sei tu, e fiori,
luna e stelle a te s'inchinano, o sole!
Sole, sii anche per me artefice di giorni radiosi!
Questa è vita, è eternità.

Pierre-Auguste Renoir – Signorina con ombrellino giapponese

a tutti da Tony Kospan
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SERA
Tagore
Oggi alla fine del giorno
il tramonto posò le sue perle
sui fini e neri capelli della sera
ed io le ho nascoste
come una collana senza fili
dentro il cuore.
à tout le monde
par Orso Tony

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L'ARTE
(E NON SOLO)
I N S I E M E
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