Archivio per 10 ottobre 2014

Amico Aspertini – Pittore rinascimentale originalissimo e versatile   Leave a comment

 
 
 
 
 

 

 

Un Pittore bizzarro nell’età di Dürer e Raffaello

solo di recente riscoperto e rivalutato.

 

 

 

 
 

 

 

 

Se lo cercate nei libri di Storia dell'Arte di qualche anno fa

stentate a trovarlo o non lo trovate proprio.






 

Pur essendo noto ed amato nella Bologna dei suoi tempi

era caduto in un oblio quasi totale.

 

Pian piano la sua arte… “controcorrente” 

sta avendo sempre più estimatori.

 

 

(midi musica rinascim.)

autoritratto giovanile

 
 
 
BREVE BIOGRAFIA

 
 
Nato fra il 1474 ed il 1475 Amico era figlio di Giovanni Antonio Aspertini pittore abbastanza noto a Bologna verso la fine del '400.
 
Fin da piccolo fu indirizzato insieme al fratello verso lo studio della pittura.
 
Nei suoi inizi si evidenzia uno stile dolce e classicheggiante.
 
A seguito di un un viaggio a Roma, ed in particolare dopo la visione delle grotte della “Domus Aurea”, arrivò ad una interpretazione cd. “anticlassica” del mondo antico che traspose nelle sue opere bolognesi del 1506 (affreschi di S. Cecilia) che rappresentando una rottura delle mode dell'epoca che lo rese famoso.
 
 
 
 

Madonna col Bambino tra i santi *

 

 



A Lucca fra il 1508 e il 1509 operò nella chiesa di S. Frediano in cui eseguì una serie di stupendi affreschi… tra cui la “Madonna col Bambino tra i santi“.
 
*Il dipinto appare immerso in una luce strana quasi crepuscolare, nel paesaggio poi si notano dei combattimenti ed in alto dei putti mantengono un drappo. Questi particolari, insieme al resto dell'opera, donano una sensazione fantastica.
 
Ormai il suo stile “anticlassico” era divenuto sempre più evidente e deciso… ma ciò non vuol dire che non amasse il mondo classico ma semplicemente che amava reinterpretarlo a modo suo come si può notare dai monumenti e dalle rovine da lui dipinti.


Morì nel 1552
.
 
 
 
 

 
Ragazzo con canestro di fiori
 
 
 
L'UOMO ASPERTINI
 
 
Definito dal Vasari “Uomo capriccioso e di bizzarro cervello”, e super stravagante, da altri suoi contemporanei, il bolognese Aspertini viaggiò molto  (Venezia, Firenze, Lucca, Mantova e soprattutto Roma) ed arricchì sempre in tal modo le sue conoscenze grazie alla visione di opere antiche e dei suoi tempi.
 
In particolare amava l'arte tedesca e soprattutto le opere di Durer.
 
 
 
 
 

Tommaso Raimondi

 

 

 

L'ARTISTA

 

 

Era un pittore “ambidestro” e cioè capace di dipingere contemporaneamente con entrambe le mani ed era anche molto versatile dato che fu autore oltre che di dipinti anche di sculture, disegni ed affreschi.

 

 

 

Basilica San petronio – portale di destra

 

 

Nonostante sia stato solo da poco rivalutato appare oggi come un artista molto amato da diversi critici e soprattutto dal pubblico per le “stranezze espressive delle figure” e per i suoi paesaggi in cui in un misto di classicismo e naturalismo appare forte anche una componente onirica.

Da molti è considerato un anticipatore del neoclassicismo e del manierismo.

 

 

 

QUALCHE ALTRA SUA OPERA



Deposizione di Cristo

 

 

 

Santa donna con libro

 

 

 

S. Cassiano

 

 

Fonti: vari siti web – Impaginazione Orso Tony

 

 

 




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Non ho bisogno di denaro – Poesia sublime e di alto valore morale di Alda Merini   2 comments

 

 

 

 

Una poesia che per la sua magia e la sua spiritualità

colpisce diritto al cuore…..

.
.
 
 
Richard S. Johnson 
 

 
 
NON HO BISOGNO DI DENARO…
Alda Merini

 
 
 
(Milano 21 3 1931 – Milano, 1º 11 2009)
 
 
 
 
Non penso siano necessarie parole
per descriverne la bellezza…
in quanto basta leggerla…
per gustarla con la mente e l'animo.
 
 
Essa ci consente di immergerci in un mondo
di sentimenti sublimi…
capaci di arricchire il nostro spirito…
e di elevarci sopra esagerati materialismi e consumismi…
 
 
  
 




Personalmente ritengo che questa breve poesia 
sia tra le sue più belle


per l'intrinseco ed elevatissimo valore morale.

L'autrice è unanimemente considerata
la nostra più grande poetessa del 20° secolo…



  

  




NON HO BISOGNO DI DENARO…
Alda Merini

  Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti….
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.





   

  


Ciao da Tony Kospan

 

 



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Ferro 3.. La casa vuota – Film coreano.. poetico.. premiato e capace di stregare.. anche se non semplice   Leave a comment

 
 


SIAMO TUTTI CASE VUOTE
Kim Ki-duk
 
Siamo tutti case vuote
e aspettiamo qualcuno
che apra la porta e ci renda liberi.
Un giorno il mio desiderio si avvera.
Un uomo arriva come un fantasma
e mi libera dalla mia prigionia.
E io lo seguo, senza dubbi, senza riserve…
Finché incontro il mio nuovo destino



 
 
 
 
 
FERRO TRE – LA CASA VUOTA
 CINEMA E… POESIA
By Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 


I versi inziali sono di un regista,  Kim Ki-duk, un regista capace di donare tali e tante emozioni disarmanti che lasciano lo spettatore sbalordito (nel bene o nel male) insieme ai paesaggi, le musiche, le parole al contagocce, il ritmo mai frenetico dei gesti, le inquadrature degli sguardi dei protagonisti, gli spaccati di vita.
 
Anche il suo film è un’opera che, con la sua poeticità, tocca il cuore… ed  è stato definito un’opera straordinaria che…

 
 
 
insegna ad amare…
ed a farci conoscere e vivere l’amore
 

 
 
ma non un amore… qualunque… bensì un amore  che è un vortice di sensazioni impossibile da rendere con le parole.
 
 
 
Forse l’estrema e migliore sintesi del film può essere proprio quella che ci narra il regista stesso… con la poesia che apre il post…
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il film è del 2004… viene considerato un pò difficile per la sua atmosfera rarefatta… ma se si riesce ad entrare nel clima del film le emozioni vere e profonde si presentano a bizzeffe… 
 
Fu presentato al Festival di Venezia dove ebbe un grande successo di critica… che lo definì appunto un grande film.. ma non per tutti…
 
Segue ora una trama-recensione ed un’altra recensione che a mio parere ben descrivono la profondità e forse la difficoltà del film…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Veniamo ora alla trama…
descrittaci da “Invisibile“.

 
 
Il “Ferro 3” del titolo è la mazza da golf meno utilizzata dal giocatore, che impolverata nell’apposito contenitore testimonia la lontananza da casa; ma è anche il simbolo di un primo incontro teneramente folle, trasformato in ripetizione ossessiva come strana dichiarazione d’amore. Un miracolo di spazi e di sguardi, che cala l’asso nella potenza dell’antitesi: il luogo fisico della Casa, fulcro esistenziale di una borghesia panciuta e violenta, è finalmente dominato dall’uomo che al turbine delle vacue parole prodotte da una crisi di coppia oppone il rumore del silenzio, semplicemente. La comprensione tra amanti viene affidata ad un rapporto di complicità restituito attraverso particolari e docili minuzie, in un crescendo filmico presto emozionante; il timido sfiorarsi dei piedi è il simbolo di una cinepresa ostinatamente platonica, l’accoppiamento fisico è regalato all’intuizione (niente sesso, soltanto un briciolo di onanismo) come se fosse anch’esso invisibile. In questo conatus verso il sentimento, da parte di uno spettro forse sfinito dalla solitudine, il regista solo apparentemente rinuncia alle suggestioni predilette; la sua cosmologia della violenza è sotterranea ma egualmente presente, rarefatta ma chiaramente ineludibile. Esplode un cinema tremendo, che esaltando appieno la scelta silenziosa del protagonista ammazza ogni possibile commento: la pallina da golf sulla testa della donna per scalfire la materia cerebrale, il teorema di violenza domestica suggerito e quindi doppiamente doloroso. Di progressiva perfezione l’evoluzione del protagonista: egli, spezzando l’idillio con la Casa nel delinearsi di quello con la Donna, non ha più ragione di proseguire nelle sue occupazioni e si abbandona all’arresto. Sarà la fine del viaggio verso l’invisibilità, il suo pieno compiersi tra le pareti di una cella carceraria; si dissolve il sogno di comporre la violenza (la sepoltura del cadavere) mentre subirla non fa più male (il prigioniero malmenato), l’uomo invisibile è ormai totalmente estraniato mentre lo spettatore non è mai stato così in empatia. Ciò che non si vede (l’occhio…) è più che mai presente: con dolce ironia ed impeccabile eleganza la pellicola approda all’ultima sequenza, un ritorno alla Casa primaria che tradisce netta circolarità. Kim Ki-duk sotto l’ombrello del film minore firma ad oggi il suo capolavoro: infine appoggia delicatamente sul piatto la contrapposizione ultima e devastante. Il pugno e la carezza, come sempre, in profonda antitesi: Lui non è più neanche un personaggio ma pura pantomima, silenzio ma dialogo dei sensi, un bacio fantasma che appiana i lividi del vivere.
 
 
 
 
 
 

Non è dato sapere se il mondo in cui viviamo

è sogno o realtà.

 

 

 

 

 

 

 

Questo il parere – recensione di “Silence on tourne

 

Il film regala una luminosa certezza, quella del talento vivace e rigoroso di un regista che riesce a innestare senza tentennamenti l’ironia terribile e i sussulti horror dei primi film nel corpo di opere d’inappuntabile equilibrio e inesausta invenzione (il gioco delle cornici e delle superfici trasparenti, gli imprevisti e depistanti movimenti di macchina), lontanissime da ogni bamboleggiante poeticismo e proprio per questo realmente poetiche, di una poesia fatta di carne e di lacrime quanto di soffio etereo, capace di stregare in eguale misura il cuore e il cervello (per tacere dello stomaco).

 

 

Ma ora cerchiamo d’aver un’idea del film

guardando questo video…

 

 
 
 
 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan

 
 
 
 
 
 
 
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Cercate la… porta del Paradiso? E’ in Cina… in uno scenario naturale di sogno   1 comment

 


Ci sono al mondo delle bellezze naturali che lasciano a bocca aperta.








LA PORTA DEL PARADISO E’ IN CINA


 

 
 

 
 


Questa di cui vi parlerò, e che si trova in Cina sulla cima del monte Tianmen,
è stata sempre chiamata per la sua spettacolarità Porta del Paradiso
ed è, dopo la Grande Muraglia, uno dei luoghi più visitati della Cina.


 

 
 
 
 
 

 



Però come tutte le cose belle per poterla raggiungere ed ammirare
ci vuole pazienza, forza e coraggio.


 
 

 
 
 
 
 
 




E’ situata infatti a 4700 metri di altezza e per arrivarci
bisogna seguire una strada,a sua volta chiamata Viale verso il Cielo,
con 99 tornanti incredibili e poi salire su di una scala di 999 gradini.


 

 
 
 
 
 
 

 



Tuttavia per chi non vuol stancarsi troppo c’è una funivia,
la più lunga del mondo, di ben 7500 metri.


 
 

 
 
 
 
 

 


Per i più coraggiosi c’è poi un percorso quasi sul vuoto,
cioè su di una passerella di vetro lunga circa 60 mt
ed a strapiombo su 1430 mt di vuoto.


 
 

 
 
 
 

 
 



Alla fine del percorso si può ammirare un antico tempio buddista
e soprattutto il fantastico e sorprendente arco o foro di roccia naturale
diretto verso il cielo ed alto circa 70 mt e largo circa 30 mt
da sempre considerato dai Cinesi l’ingresso del Paradiso.


 
 

 
 
 
 

 
 


Penso che le immagini più delle parole possano darci un’idea
precisa di questi paesaggi mozzafiato e spettacolari
e quindi, oltre alle foto che vedete, non perdetevi il video
che son certo non vi lascerà affatto indifferenti.


 
 
 

 
 
 
 
 
 



.
.



Beh, anche se forse non potremo mai andarci,
direi che ora abbiamo comunque una buona conoscenza
di questo luogo davvero straordinario.







Ciao da Tony Kospan




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Il brindisi unisce… Verdi e Matisse… – Musica classica ed arte…   Leave a comment

Piccolo omaggio a Giuseppe Verdi nell’anniversario della nascita

IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

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Pubblicato 10 ottobre 2014 da tonykospan21 in Senza categoria

Simpaticissima ed originalissima riflessione di Woody Allen   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
SIMPATICISSIMA MEDITAZIONE DI WOODY ALLEN

 
 
 





 
 
 
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La cosa più ingiusta della vita è come finisce.
Voglio dire: la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo…
Cosa ottieni alla fine?
La morte.
Che significa !
Che cos'è la morte ?
Una specie di bonus per aver vissuto?
Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato.
Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva subito il pensiero.
Poi in un ospizio dal quale si viene buttati fuori perchè troppo giovani.
Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare e
per quarant'anni, fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la pensione
Seguono, feste, alcool, erba ed il liceo.
Finalmente cominciano le elementari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità,
diventi un neonato, ritorni nel ventre di tua madre,
passi i tuoi ultimi nove mesi galleggiando e finisci il tutto con un bell'orgasmo !
 
Woody Allen
 
 
 

 

 

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Ciaoooooooooo da

.

Tony Kospan…

 

 

 

 

  

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IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE… INSIEME
Ripped Note

 
 
 

LA PORTA DEL PARADISO? Eccola è in Cina in uno scenario incredibile – Conosciamola e vediamola anche in video   1 comment

 


Ci sono al mondo delle bellezze naturali che lasciano a bocca aperta.








LA PORTA DEL PARADISO E’ IN CINA


 

 
 

 
 


Questa di cui vi parlerò, e che si trova in Cina sulla cima del monte Tianmen,
è stata sempre chiamata, per la sua spettacolarità, Porta del Paradiso
ed è, dopo la Grande Muraglia, uno dei luoghi più visitati della Cina.


 

 
 
 
 
 

 



Però come tutte le cose belle per poterla raggiungere ed ammirare
ci vuole pazienza, forza, salute e coraggio.


 
 

 
 
 
 
 
 




E’ situata infatti a 4700 metri di altezza e per arrivarci
bisogna seguire una strada, a sua volta chiamata Viale verso il Cielo,
con 99 tornanti incredibili e poi salire su di una scala di 999 gradini.


 

 
 
 
 
 
 

 



Tuttavia per chi non vuol stancarsi troppo c’è una funivia,
la più lunga del mondo, di ben 7500 metri.


 
 

 
 
 
 
 

 


Per i più coraggiosi c’è poi un percorso quasi sul vuoto,
cioè su di una passerella di vetro lunga circa 60 mt
ed a strapiombo su 1430 mt di vuoto.


 
 

 
 
 
 

 
 



Alla fine del percorso si può ammirare un antico tempio buddista
e soprattutto il fantastico e sorprendente arco o foro di roccia naturale
diretto verso il cielo ed alto circa 70 mt e largo circa 30 mt
da sempre considerato dai Cinesi l’ingresso del Paradiso.


 
 

 
 
 
 

 
 


Penso che le immagini più delle parole possano darci un’idea
precisa di questi paesaggi mozzafiato e spettacolari
e quindi, oltre alle foto che vedete, non perdetevi il video
che son certo non vi lascerà affatto indifferenti.


 
 
 

 
 
 
 
 
 



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Beh, anche se forse non potremo mai andarci,
direi che ora abbiamo comunque una buona conoscenza
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Ciao da Tony Kospan




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Buon W. E. in poesia.. Apparizione di Mallarmé – arte.. F. Hayez – canzone.. Adagio..   1 comment

 

 

 

Francesco Hayez

 

 

 

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Di nient'altro viviamo,
se non dei nostri poveri, belli, splendidi sentimenti:
ogni sentimento al quale facciamo un torto
è una stella che spegniamo.
– Hermann Hesse –

 

 
 
Odalisca sdraiata – Francesco Hayez
 
 
 
APPARIZIONE
Stephane Mallarmé
 
Intristiva la luna. Serafini in lacrime
sognando, l’archetto alzato nella calma
dei fiori vaporosi,
rapivano da morbide viole bianchi
singhiozzi, in un glissando sull’azzurro
delle corolle.
– Ed era quello il giorno
benedetto del tuo primo bacio.
Alla mia fantasia piacendo un martirio
s’inebriava sapiente
di quel profumo di tristezza che lascia
anche senza disagio o rimpianto
il cogliere un Sogno all’anima che l’ ha colto.
Dunque vagavo, l’occhio fitto al selciato
consunto, quando col sole dentro i capelli,
nella via, nella sera tu m’apparisti ridente
e credetti vedere la fata dal cappello di luce
che un tempo sui miei bei sonni di bimbo viziato
passava, lasciando sempre dalle sue mani dischiuse
fioccare bianchi mazzetti di stelle odorose.
 
 
 
 

Francesco Hayez – Il matrimonio di Romeo e Giulietta

 

 

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a tutti… da Orso Tony
 
 
 
 
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