” La forza e la grandezza dell’uomo non consistono nel suo avere ma nel suo essere “
– Michel Quoist –
ESSERE O AVERE?
Ci crediamo davvero o facciamo finta di crederci?
La domanda-riflessione posta in un gruppo di amici virtuali
mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi…
E’ vero… spesso le parole di esaltazione dell'essere
appaiono parole di circostanza…
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli… stai buono… tu pensa all’essere…
alla cultura… alla correttezza… all'educazione…
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi… alla faccia tua…
Però poi quando accadono tragedie… o crisi economiche causate proprio da quest’ultimi… dai fanatici dell’avere… dai cultori del mercato come giungla… dell’avere sempre di più… dell’avere a tutti i costi… anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l'umanità etc… allora… ecco che di loro non c’è più traccia… scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene… stiamo attenti… sono sempre lì in agguato a rovinare il mondo…
l'ambiente… la morale… i rapporti umani… etc. con la loro cupidigia… senza fine…, che è per loro l'unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine gli stessi problemi di tutte le altre persone…
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace…
Debbo dire che non li invidio… neppure lontanamente… e mi fanno molta rabbia… ed anche… mi sia consentito… un pò schifo per la loro disumanità.
A me basta il giusto… il superfluo è un optional…
se c’è… bene… benissimo… e se non c’è… va bene lo stesso…
Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…
IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera notte impotente, notte guerriera per altre vie, con le mani le mie cerco le tue, cerco noi due. Spunta la luna dal monte spunta la luna dal monte. Tra volti di pietra tra strade di fango cercando la luna, cercando danzandoti nella mente, sfiorando tutta la gente a volte sciogliendosi in pianto un canto di sponde sicure ben presto dimenticato voce dei poveri resti di un sogno mancato
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In sos muntonarzos, sos disamparados chirchende ricattu, chirchende in mesu a sa zente, in mesu a s'istrada dimandende. Sa vida s'ischidat pranghende bois fizus 'e niunu in sos annos irmenticados tue n'dhas solu chimbantunu ma paren' chent' annos. Coro meu, fonte 'ia, gradessida gai purudeo, potho bier'sa vida.
Dovunque cada l'alba sulla mia strada senza catene, vi andremo insieme. Spunta la luna dal monte beni intonende unu dillu spunta la luna dal monte spunta la luna dal monte beni intonende unu dillu spunta la luna dal monte beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados chirchende ricattu, chirchende in mesu a sa zente, in mesu a s'istrada dimandende. Sa vida s'ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango cercando la luna, cercando danzandoti nella mente, sfiorando tutta la gente a volte sedendoti accanto un canto di sponde sicure di bimbi festanti in un prato voce che sale più in alto di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados chirchende ricattu, chirchende